SCHEDA = Terrorismo: Juncker rilancia 'utopia' "Cia europea" =
(AGI) - Roma, 13 sett. - Il presidente della Commissione,
Jean-Claude Juncker, ha rilanciato l'idea di una 'Cia europea'
per la lotta al terrorismo nel suo discorso sullo Stato
dell'Unione. "Negli ultimi tre anni abbiamo fatto progressi
reali, ma ci mancano ancora i mezzi per agire rapidamente in
caso di minacce terroristiche transfrontaliere. Ecco perche'
chiedo un'Unita' europea di intelligence", ha affermato.
Secondo il presidente della Commissione, questa unita'
dovra' assicurare che "i dati sui terroristi e i combattenti
stranieri siano automaticamente condivisi tra i servizi di
intelligence e con la polizia".
L'idea della "Cia europea" non e' nuova: gia' il premier
belga, Charles Michel, e il sottosegretario con delega agli
Affari europei, Sandro Gozi, ne avevano parlato dopo le stragi
di Parigi del novembre 2015. Ora Juncker non propone
un'unificazione dei servizi nazionali, ma una nuova Unita'di
intelligence per l'antiterrorismo.
Esistono gia' vari accordi di collaborazione tra servizi,
soprattutto in ambito Nato, regolati da due principi che ne
restringono il campo: il 'need to know', che concede l'accesso
ai soli dati strettamente necessari per la propria sicurezza, e
la regola della 'terza parte', in base alla quale le
informazioni fornite ad un Servizio amico non possano essere
diffuse a terzi senza il consenso della fonte. (AGI)
Sar (Segue)
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SCHEDA = Terrorismo: Juncker rilancia 'utopia' "Cia europea" (2)=
(AGI) - Roma, 13 sett. - Finora, pero', i tentativi di spingere
gli Stati membri dell'Ue a scambiarsi piu' informazioni di
intelligence sono per lo piu' andati a vuoto, nonostante la
nomina nel 2007 di un Coordinatore antiterrorismo dell'Unione,
il belga Gilles de Kerchove. Dal 2015 sono anche stati
rafforzati i poteri antiterrorismo di Europol, la Polizia
europea che ha un budget annuale di 94 milioni e quasi mille
dipendenti. Altri due organismi europei sono il Centro Ue di
Analisi dell'Intelligence (Intcen), 70 persone guidate dall'ex
capo degli 007 tedeschi, e il Direttorato per l'intelligence
militare dello Stato maggiore Ue (200 persone).
Nessuna delle strutture europee puo' svolgere un vero
lavoro di intelligence perche' manca il riferimento a un
preciso interesse nazionale, nonche' il controllo che nei
sistemi nazionali e' garantito dal Parlamento e dall'autorita'
delegata. Tra i diversi Paesi Ue, poi, gli interessi spesso
divergono o addirittura possono confliggere quando prevalgono
aspetti economici, e quindi difficilmente vi puo' essere
condivisione di informazioni. (AGI)
Sar
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