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martedì 29 gennaio 2019
Morte Donatoni: periti corte assise, fu ucciso da 'fuoco amico'
MARTEDÌ 29 GENNAIO 2019 13.47.46
POLIZIA
Morte Donatoni: periti corte assise, fu ucciso da 'fuoco amico' =
(AGI) - Roma, 29 gen. - Fu ucciso da un solo colpo d'arma da fuoco, sparato da una pistola calibro 9 parabellum in dotazione alle forze di polizia, a una distanza di 50 centimetri. Due furono le ferite perche' il colpo, che interesso' prima la parte superiore della coscia e poi usci', trapasso' il torace per poi uscire di nuovo all'altezza della scapola della spalla destra. Cosi' mori' la sera del 17 ottobre del 1997 l'ispettore Samuele Donatoni, nel corso del fallimentare blitz che i Nocs organizzarono a Riofreddo nella speranza di stanare i sequestratori dell'imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini. A oltre 21 anni dai fatti, i periti nominati a suo tempo dalla quarta corte d'assise di Roma tornano di nuovo davanti a un tribunale per ribadire la tesi del 'fuoco amico' e smentire chi ha sempre sostenuto che ad uccidere Donatoni sia stato un proiettile di kalashnikov fatto esplodere dal bandito Mario Moro, che era il capo dei rapitori. (AGI) Cop (Segue) 291346 GEN 19 NNNN
MARTEDÌ 29 GENNAIO 2019 13.47.58
POLIZIA
Morte Donatoni: periti corte assise, fu ucciso da 'fuoco amico' (2)=
(AGI) - Roma, 29 gen. - Gerardo Capannesi, Stefano Moriani e Antonio D'Arienzo hanno spiegato ai giudici della quinta sezione penale le loro conclusioni nel processo che vede imputati due colleghi della vittima, gli agenti Stefano Miscali e Claudio Sorrentino che rispondono di concorso in calunnia proprio per aver accusato i banditi di aver sparato all'indirizzo di Donatoni; a Sorrentino, poi, la procura ha attribuito anche la falsa testimonianza per aver 'coperto' durante le indagini preliminari Miscali, ritenuto da chi indaga colui che, stando a una distanza ravvicinata, involontariamente uccise Donatoni (ma l'omicidio colposo e' prescritto). Rispondendo alle domande del pm Erminio Amelio, i tre periti hanno spiegato che all'epoca furono effettuate "delle comparazioni e delle prove di sparo sperimentali" che portarono a prendere in considerazione in termini di compatibilita' con le ferite mortali di Donatoni "solo la Beretta calibro 9 e non anche le altre armi che furono usate in quel contesto e cioe' il kalashnikov (che avevano i banditi, ndr) e il fucile d'assalto Galil (che aveva la polizia assieme alla pistola, ndr). Il proiettile che colpi' Donatoni - hanno aggiunto i tre esperti tecnici - aveva una traiettoria dal basso verso l'alto e da sinistra verso destra. Chi sparo' insomma si trovava in una posizione inferiore e laterale rispetto a Donatoni. La vittima era accovacciata, con la coscia a contatto con il torace". A fine maggio e' previsto il contradditorio tra i periti e i consulenti tecnici nominati dalla difesa dei due imputati. (AGI) Cop 291346 GEN 19 NNNN
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