SABATO 28 SETTEMBRE 2019 13.34.12
TUMORI: NEL MICROBIOMA LA CHIAVE PER L'IMMUNOTERAPIA PIU' EFFICACE =
ADN0435 7 CRO 0 ADN CRO NAZ
TUMORI: NEL MICROBIOMA LA CHIAVE PER L'IMMUNOTERAPIA PIU' EFFICACE =
Lisa Derosa, ‘studi omici in corso per caratterizzare
composizione più utile’
Barcellona, 28 set. (AdnKronos Salute) - La chiave dell'efficacia
anti-cancro dell'immunoterapia si cela nel nostro intestino. Ne sono
convinti i ricercatori protagonisti di una sessione del Congresso Esmo
(Europan Society for Medical Oncology) in corso a Barcellona, dedicata
proprio agli ultimi studi sui batteri buoni che abitano nel tratto
intestinale. "Il microbioma influisce sull'efficacia
dell'immunoterapia anticancro", ha spiegato Lisa Derosa del Gustave
Roussy Cancer Campus presso l'università di Parigi Saclay,
specializzata in ricerca sulla flora batterica intestinale.
A dimostrarlo i dati di pazienti con tumori solidi sottoposti ad
antibiotico-terapia e immunoterapia: hanno esiti peggiori rispetto a
quanti non sono stati trattati con antibiotici. C'è da tener conto
anche del fattore tempo: la 'finestra' in cui si rischia di pagare il
prezzo dell'uso degli antibiotici sembra aprirsi 30 giorni prima
dell'immunoterapia, ha spiegato Derosa, presentando anche dati non
pubblicati.
"Abbiamo visto che l'antibiotico modifica il microbioma e riduce
l'effetto dell'immunoterapia". Il suo gruppo ha analizzato le feci di
pazienti con tumore dei polmoni o dei reni. Si è scoperto che la
presenza in alcuni pazienti di un batterio, l'Akkermansia muciniphila,
si accompagna ad esiti migliori dell'immunoterapia. (segue)
Ma non finisce qui. I ricercatori hanno rilevato 35 batteri diversi
fra responder e non responder, e questo sembra essere il più
importante. Dati ancora non pubblicati, "ma anche altri gruppi di
ricerca nel mondo confermano la presenza nei responders
dell'Akkermansia", dice Derosa.
Dunque già oggi, evidenzia la ricercatrice - ricordando che i suoi
colleghi all'università la prendevano benevolmente in giro chiamandola
'Principessa pupù' - il microbioma aiuta a definire chi risponderà
meglio all'immunoterapia. Il progetto Oncobiome, frutto di un
consorzio guidato dal Gustave Roussy, punta ad analizzare le feci con
le scienze omiche per individuare caratteristiche in grado di
cartterizzare i 'responders' fra i pazienti con diversi tipi di tumori
solidi.
"Le feci possono dirci molto - assicura la giovane studiosa - dunque
coraggio, cerchiamo di raccoglierle e capire cosa ci dicono". Segreti
che potranno portare a nuovi approcci per analizzare i pazienti e
curarli con l'immunoterapia giusta, ma anche aiutarli con dieta,
trapianto di microbatteri fecali, somministrazione batteri 'buoni'.
"In gut (bacteria) we trust", campeggia sull'ultima slide della
ricercatrice, accolta in sala da un applauso.
(Mal/AdnKronos Salute)
ISSN 2465 - 1222
28-SET-19 13:34
NNNN
Nessun commento:
Posta un commento