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giovedì 17 settembre 2020

GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2020 15.19.50 Coronavirus: Nature, ricercatori divisi sui test rapidi ZCZC3821/SXB XSP20261004509_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Coronavirus: Nature, ricercatori divisi sui test rapidi La rivista cita anche la strategia usata dall'Italia (ANSA) - ROMA, 17 SET - Ricercatori divisi sull'opportunita' o meno di utilizzare i test rapidi per la diagnosi del nuovo coronavirus, da alcuni considerati scarsamente efficienti e da altri sufficientemente affidabili. Il dibattito e' accolto dalla rivista Nature, che fra gli esempi dei possibili usi dei test cita la scelta fatta dall'Italia a proposito dei test sieologici rapidi. I test per la ricerca dell'antigene, rileva Nature, identificano proteine specifiche (antigeni), sulla superficie del virus e richiedono in media 30 minuti. ma anche un campione che contenga migliaia di particelle virali. Di conseguenza, se una persona ha una bassa carica virale, il test rapido potrebbe dare un falso negativo, a differenza dei test basati sulla Pcr (Reazione a catena della polimerasi), che sono molto piu' sensibili perche' rilevano piccole quantita' di materiale genetico del virus. Se da un lato questi test sono affidabili, dall'altro impiegano ore per fornire i risultati e possono continuare a risultare positivi anche dquando una persona smette di essere contagiosa. C'e' chi ritiene che test del genere potrebbero non identificare tutte le persone in grado di trasmettere il virus; c'e' invece chi vede il bicchiere mezzo pieno e osserva che i test rapidi potrebbero aiutare a individuare solo chi e' a maggior rischio di diffondere la malattia. "Rendere i test piu' veloci, economici e piu' facili e' l'obiettivo e penso che il test dell'antigene sia il modo per arrivarci. Non e' la soluzione perfetta, ma e' la cosa piu' veloce che possiamo ottenere ora", rileva Martin Burke, dell'Universita' dell'Illinois. Nature cita l'esempio dell'Italia e la proposta del ministro Speranza di voler usare i test per la ricerca dell'antigene in tutti gli aeroporti, accanto a quella degli esperti che chiedono di usarli in scuole e universita'. La rivista osserva infine che altri esperti, come Andrea Crisanti, dell'universita' di Padova, ritengono che si dovrebbero utilizzare test altamente accurati, perche' la manca identificazione di un solo individuo positivo potrebbe portare a un forte aumento dei casi. (ANSA). Y75-BG 17-SET-20 15:18 NNNN

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