DOMENICA 06 SETTEMBRE 2020 08.21.44
Ue: Borrell, usi suo potere contro azioni di Putin e Erdogan =
(AGI) - Roma, 6 set. - "L'Europa deve imparare a utilizzare il linguaggio del potere", davanti ad "attitudini" imperialiste come quelle di Recep Tayyp Erdogan e Vladimir Putin "dobbiamo ricorrere alla nostra cassetta degli attrezzi, ovvero i rapporti commerciali e le sanzioni": lo ha affermato l'alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, in un'intervista a La Stampa. "Facciamo attenzione, perche' le sanzioni non sono una politica", ha sottolineato l'ex ministro spagnolo, "occorre distinguere fra quelle personali e quelle economiche che possono colpire tutta la popolazione. Nel caso bielorusso, bisogna evitare di danneggiare i cittadini. Deve pagare il governo, non loro. Devono decidere gli stati membri. All'unanimita', va ricordato". Ma anche per il caso Navalny, "per andare oltre quello che possiamo fare come Unione europea, e dare una risposta piu' dura, c'e' bisogno dell'accordo di tutti gli stati membri", ha ricordato Borrell. "Noi siamo preoccupati da questi fatti, in Russia e altrove, e lavoriamo per avere una risposta comune europea". (AGI)Sar (Segue) 060821 SET 20 NNNN
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(AGI) - Roma, 6 set. - A suo avviso a Mosca e Ankara si assiste a quella che definisce "l'ambizione di rivivere la dimensione imperiale del passato, molto consapevole in certi casi, meno in altri". Quando i russi avvertono "non toccate la Bielorussia, e' un modo per affermare che appartiene alla loro sfera di influenza", ha sottolineato Borrell. Quanto alla Libia, l'alto rappresentante Ue ha osservato che "continua ad essere un Paese indipendente e sovrano. Ma non dobbiamo nasconderci che cio' avviene con una forte influenza della Turchia attraverso la sua presenza militare. Senza, Al Sarraj sarebbe in gran difficolta'. Sara' permanente? Avremo una situazione, coi turchi e russi, simile a una sorta di Astana 2 dopo la Siria, con due Stati che si dividono l'influenza in due parti diverse del Paese? Dipende da molti fattori. E dall'Europa". "Paghiamo senza dubbio lo scotto delle divisioni sul fronte libico e i vuoti, in politica estera, si colmano in fetta. Un anno fa turchi e russi non c'erano. Ora sono protagonisti centrali sullo scacchiere mediterraneo. Non e' servito neanche l'embargo delle armi deciso dall'Onu. E' violato sistematicamente da tutti. C'e' un vero e proprio ponte aereo e navale che porta armi, dice l'Onu, verso la Libia. Sono i russi, i turchi e gli emirati arabi. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu dovrebbe fare qualcosa, e' l'unico che puo' agire. Dovrebbe assicurare l'embargo e il "cessate il fuoco" fra Tripoli e Tobruk". (AGI)Sar 060821 SET 20 NNNN
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