Le strategie fatali in Ucraina
Dall’intervista di Lautent Schong (dell’Agenzia “Elements“) a Jacques Baud, (Colonnello svizzero a Kiev per la NATO nel 2014), riportiamo gli stralci più significativi che liberamente, ma rispettosamente e rigorosamente interpretiamo stando nel contesto delle volontà dell’esecutore.
Dopo questa intervista Jacques Baud è sulla lista nera di Mirotvorets, (un battaglione di “esecuzioni extragiudiziali” per conto del governo ucraino); tutto ciò per aver ricordato agli “occidentalisti“(lui occidentale che nel 2014 era a Kiev in qualità di colonnello svizzero in missione presso la NATO); le pesanti responsabilità (tra le quali la sua) per lo scoppio della guerra in Ucraina.
Lautent Schong, “la stampa suggerisce che dopo sei mesi di guerra la situazione è evoluta a vantaggio delle forze armate ucraine “.
Jacqes Baud “Prima di tutto, va sottolineato che si ignora il modo come si intende risolvere la crisi per l’insopprimibile tendenza a sostituire le analitiche realtà con le solo spiegazioni dei protagonisti, ciò porta invariabilmente al peggioramento della situazione.
Ciò riguarda sia i filo-ucraini che i filo-russi; come sempre gli occidentali non ascoltano i protagonisti ma impongono la loro interpretazione soddisfacenti del conflitto. Secondo; per i nostri “esperti”, l’intervento russo è l’espressione di un conflitto di civiltà; mira a ricostituire l’impero zarista o l’Unione Sovietica senza spiegare; esprime l’odio per il popolo ucraino; oppure è motivato dall’odio per l’Occidente, per l’Europa e/o la loro democrazia.
Ognuno vede un motivo secondo la propria visione del mondo; ma queste diverse narrazioni non sono la causa dell’intervento militare russo in Ucraina; che in realtà è stato il voler dipingere costantemente Putin come un irrazionale rispetto al come siamo stati portati a pensarlo dopo il suo fattivo contributo per la messa in crisi dell’Unione Sovietica; lo pensavamo all’occidentale; quando non l’ho è.
Il 24 febbraio 2022 Vladimir Putin ha enunciato le motivazioni e gli obiettivi dell’intervento russo: smilitarizzazione e de-nazificazione della minaccia per le popolazioni d’etnia russa del Donbass. Dai documenti, si evince che gli obiettivi erano la distruzione di una potenziale minaccia, non la conquista di un territorio.
La narrazione occidentale invece è stata che la Russia stava cercando di conquistare l’Ucraina. Pertanto, all’americana, il conflitto si misura in termini di territorio conquistati o persi o sulla velocità di avanzamento. La bassa velocità d’azione dei russi sta semmai in ragione dell’obbiettivo non di conquistare ma di garantire diritti alle etnie russe. Dai nostri media e degli “esperti” viene considerata un fallimento; smascherando così il loro “animus“ da vecchio impero; il consigliere di Zelensky David Arakhamia ha recentemente dato linfa alla guerra dichiarando propagandisticamente che tra morti e feriti l’Ucraina perde 1.000 uomini al giorno (più ovviamente i bambini diligenti numerati in eccesso dagli inviati TV dei vari canali; eccelle la Rai tanto paghiamo noi).
Di conseguenza la guerra tra Russia e Ucraina assume un enorme impatto mondiale; quindi sui futuri sviluppi internazionali. Secondariamente, spogliando la guerra della razionalità che i russi danno all’intervento (giusto o sbagliato che sia), occidentali americani o europei non vedono pertanto nella negoziazione la possibile soluzione della guerra. Da qui l’ostinazione nell’armare l’Ucraina e nell’affibbiare sanzioni alla Russia; che nella realtà colpiscono innanzitutto i consumatori europei; cioè famiglie e i lavoratori italiani.
Dal canto loro, i media occidentali alimentano le condizioni per non rendere possibile un dialogo; suscitando da parte dei russi una denuncia per provocatorio comportamento bellicista. Ecco perché sulla stampa non vengono mai menzionate le quattordicimila vittime d’etnia russa uccise nel Donbass a partire dal 2014.
A chi sostiene che questo per i russi è stato solo un pretesto per invadere l’Ucraina, si ricordi loro che internazionalmente è considerato legittimo il principio della “responsabilità per la protezione “. Bastava che le diplomazie si fossero impegnate per far rispettare il diritto umanitario; invece sono state ligie al principio delle burocrazie serventi degli interessi di chi comanda“.
Lautent Schong, “Lei parla di un deliberato dirottamento dei negoziati e sottolinea che in meno di un mese, dal 27 febbraio al 23 marzo, l’UE ha investito quasi un miliardo di euro per equipaggiare e armare gli ucraini, impedendo così a Kiev di tentare un dialogo con il “regime di Mosca”.
Jacques Baud; “nel giugno 2022 l’Ucraino Petro Poroshenko ha confessato di aver firmato gli accordi di Minsk solo per permettere all’Ucraina di riarmarsi; Il 4 novembre, su Der Spiegel, e l’8 dicembre su Die Zeit, Angela Merkel ha confessato di sapere che l’Ucraina non aveva intenzione di applicarli e che stava cercando di guadagnare tempo per rimettere in piedi il suo esercito; e che lei stessa li aveva firmati senza avere l’intenzione di farli rispettare. Queste confessioni dimostrano che la Germania era complice dell’Ucraina e non era disposta ad adempiere al suo dovere di garante della buona fede.
Inoltre, nel giugno 2022, con la pubblicazione della sua conversazione telefonica con Vladimir Putin Emmanuel Macron ha dimostrato che non aveva mai letto gli accordi di Minsk; della cui applicazione avrebbe dovuto essere il garante “.
In altre parole; i principali attori occidentali degli accordi di Minsk ammettono di essersi impegnati in prima persona per non rispettarli e di aver mentito ai russi; alle popolazioni del Donbass e al popolo ucraino. Naturalmente, i media occidentali non hanno mai menzionato la confessione di Angela Merkel, perché darebbero ragione a Vladimir Putin e dimostrerebbero la doppiezza dell’Occidente! Tutti coloro che oggi condannano senza riserve la Russia dovrebbero chiedersi se questo disastro non si sarebbe potuto evitare se fossero stati onesti gli uni con gli altri.
Jacques Baud; “Ricordo che fino al 2022, la posizione della Russia era il conseguimento dell’autonomia (non la separazione) delle repubbliche del Donbass sotto l’autorità di Kiev, come previsto dagli accordi di Minsk. L’Ucraina sta ora pagando il prezzo del tradimento della parola data. La nostra preoccupazione di garantire il rispetto del diritto internazionale è perfettamente legittima, ma avrebbe dovuto essere fatta già nel 2015. e non solo nel 2022 dopo che la situazione è diventata catastrofica “Mi preoccupa altresì la debolezza degli alti ufficiali e dei generali per come si esprimono su questo conflitto. Questo fa capire come siano stati causati i disastri del 1914 e del 1940: anche allora i militari hanno agito senza tenere conto dell’avversario.
Da febbraio 2022 gli occidentali hanno sistematicamente minimizzato le capacità della Russia: dichiarando falsamente che le sue truppe sono mal comandate; la sua logistica non funziona; i suoi militari sono demoralizzati; la sua economia è crollata, Invece di adattare le conclusioni ai fatti; i nostri media hanno fatto il contrario; addossandosi un’enorme responsabilità per la tragica situazione in Ucraina oggi.
Viviamo in un periodo dominato dai giudizi e non dall’analisi. Tutto ciò che diciamo sul conflitto ucraino viene automaticamente etichettato come “filo-russo” o “filo-ucraino”. La realtà è più complessa. C’è la necessità di essere il più imparziali; La lottando contro i telegiornali faziosi e le fake. Il servizio pubblico può essere definito una cospirazione “.
Lautent Schong; “sempre più alti funzionari americani esprimono pessimismo sull’esito di questa guerra e non si vede come la situazione possa sbloccarsi, a meno che Kiev non rinunci alle sue province russofone?“
Jacques Baud; “Le recenti dichiarazioni del generale Mark Milley, di Henry Kissinger, di Antony Blinken, di Joe Biden e di Olaf Scholz possono dimostrare che finalmente si sta iniziando a comprendere il problema.
Le nostre “élite” hanno deliberatamente scelto di ignorare questo possibile nuovo aspetto; come possiamo vedere con gli armamenti e le sanzioni “. Dobbiamo cambiare le “élite“; i pollici e i media; che hanno spinto l’Ucraina e il mondo in questo in questo disastro.
Enrico Cor4ti
24 febbraio 2023
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