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martedì 30 aprile 2024

Aumentano in molti atenei del mondo, anche italiani, le proteste per la Palestina. Tutti antisemiti? Naturalmente no. La ragione sta nell'appoggio insensato alle stragi israeliane, sta nei troppi silenzi, nelle manipolazioni mediatiche e nel tentativo di mobilitare l'opinione pubblica attraverso argomentazioni farraginose e platealmente fallaci. Chi sta con Israele ci sta oramai più per fede che per altro. Nemmeno il riferimento all'Olocausto regge più.

 

Aumentano in molti atenei del mondo, anche italiani, le proteste per la Palestina. Tutti antisemiti? Naturalmente no. La ragione sta nell'appoggio insensato alle stragi israeliane, sta nei troppi silenzi, nelle manipolazioni mediatiche e nel tentativo di mobilitare l'opinione pubblica attraverso argomentazioni farraginose e platealmente fallaci. Chi sta con Israele ci sta oramai più per fede che per altro. Nemmeno il riferimento all'Olocausto regge più. E anzi, si sta trasformando in un boomerang, dato che proprio l'esperienza dei campi di concentramento ha educato a comprendere il dolore degli oppressi e a individuare la disumanità degli oppressori. D'altra parte il fatto che sia le destre liberali che quelle populiste stanno dalla parte di Netanyahu dovrà pur essere la spia di qualcosa che non va.

Paolo Desogus

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