Aumentano in molti atenei del mondo, anche italiani, le proteste per la
Palestina. Tutti antisemiti? Naturalmente no. La ragione sta
nell'appoggio insensato alle stragi israeliane, sta nei troppi silenzi,
nelle manipolazioni mediatiche e nel tentativo di mobilitare l'opinione
pubblica attraverso argomentazioni farraginose e platealmente fallaci.
Chi sta con Israele ci sta oramai più per fede che per altro. Nemmeno il
riferimento all'Olocausto regge più. E anzi, si sta trasformando in un
boomerang, dato che proprio l'esperienza dei campi di concentramento ha
educato a comprendere il dolore degli oppressi e a individuare la
disumanità degli oppressori. D'altra parte il fatto che sia le destre
liberali che quelle populiste stanno dalla parte di Netanyahu dovrà pur
essere la spia di qualcosa che non va.
Paolo Desogus
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