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venerdì 3 gennaio 2025
VENERDÌ 03 GENNAIO 2025 16.46.06 Germania, guasto informatico a sistemi controllo polizia Germania, guasto informatico a sistemi controllo polizia Germania, guasto informatico a sistemi controllo polizia In tutti gli aeroporti del Paese Roma, 3 gen. (askanews) - Un guasto informatico nel sistema di controllo della polizia tedesca ha paralizzato l'ingresso in Germania delle persone provenienti dai Paesi non Schengen: è quanto riporta il quotidiano tedesco Bild, precisando che il problema riguarda tutti gli aeroporti del Paese. Mgi 20250103T164602Z
SICUREZZA STRADALE: ASAPS, 'CON NUOVO CODICE NON SONO DIMINUITI GLI INCIDENTI MORTALI' =
ADN0863 7 CRO 0 ADN CRO NAZ SICUREZZA STRADALE: ASAPS, 'CON NUOVO CODICE NON SONO DIMINUITI GLI INCIDENTI MORTALI' = 'I dati confermano stabilità e non diminuzione degli incidenti, ma valutazione provvedimento deve avere monitoraggio più lungo' Roma, 3 gen. (Adnkronos) - "Nei giorni scorsi il Ministro Salvini ha dichiarato 'Nei primi 15 giorni di vigore del nuovo codice i morti sono diminuiti del 25% passando dai 67 del 2023 rispetto ai 50 dello stesso periodo di quest'anno'. La dichiarazione è stata poi ampiamente ripresa da tutti i media. Tale dichiarazione appare fuorviante ed imprecisa in quanto i dati, riportati dal Ministro come generali, si riferiscono solamente agli scontri mortali rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri che rappresentano solamente il 34% degli incidenti con lesioni rilevati in Italia, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle Polizie Municipali". Lo sottolinea l'Asaps, l'associazione sostenitori e amici della Polizia stradale. "L'Ufficio studi Asaps - si legge sul sito dell'associazione - da tempo con i suoi osservatori rileva da fonti pubbliche gli incidenti stradali mortali dove le persone muoiono sul colpo o nei giorni immediatamente successivi. Tale rilevamento, in questa fase sviluppato in collaborazione con Alg (Associazione Lorenzo Guarnieri onlus), peraltro sottostima la mortalità in quanto non tiene conto dei morti entro 30 giorni dall'evento. Da questi dati pubblici e documentati risulta che nei 15 giorni successivi all'entrata in vigore delle modifiche al codice della strada sono morte sulle strade italiane almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro. La mortalità nello stesso periodo di 15 giorni rilevata da dati pubblici da Asaps nel 2023 risultava essere di 110 persone mostrando quindi una stabilità rispetto al 2023 e non una riduzione del 25%, della quale peraltro saremmo stati molto felici". "Includendo anche i dati relativi alle giornate di fine anno, dal 14 dicembre 2024, data di entrata in vigore delle modifiche al codice della strada, sino al 1° gennaio 2025 compreso, le morti ricavabili da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso periodo del 2023 le morti su strada rilevabili da fonte pubbliche erano state 131 in 115 collisioni mortali. Dal 14 dicembre al 1° gennaio sulle strade italiane purtroppo si continua a morire come nello stesso periodo del 2023. Auspichiamo che, con questa evidenza ricavata da dati pubblici, venga risolta a livello ministeriale la carenza relativa alla raccolta dati sugli incidenti stradali e alla sua tempestività. I Ministeri competenti dovrebbero consolidare in maniera tempestiva anche i dati di mortalità provenienti dalle Polizie Municipali, che, ricordiamolo, rilevano gli scontri con lesioni in ambito urbano dove maggiori sono le collisioni stradali con i morti e feriti. La valutazione di un provvedimento normativo - conclude l'Asaps - non può essere fatta in un periodo così limitato di tempo e con dati incompleti, ma dovrebbe avere a nostro parere un monitoraggio più lungo, continuo nel tempo e con dati affidabili. Le norme, per essere efficaci, dovrebbero poi essere accompagnate da investimenti nei controlli, anche con un vero potenziamento delle pattuglie su strada, e nell'educazione ad una mobilità sicura per tutti. E su questo tema, quello degli investimenti, al solito la sicurezza stradale rimane una cenerentola, in attesa di un principe azzurro che non arriva mai". (Lcr/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 03-GEN-25 17:19 NNNN
ATTO CAMERA
ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02112-bis-A/187
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19Seduta di annuncio: 402 del 20/12/2024
Firmatari
Primo firmatario: CANDIANI STEFANO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 20/12/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma IEZZI IGOR LEGA - SALVINI PREMIER 20/12/2024 ZIELLO EDOARDO LEGA - SALVINI PREMIER 20/12/2024 AMBROSI ALESSIA FRATELLI D'ITALIA 20/12/2024
Stato iter:
20/12/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 20/12/2024 FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 20/12/2024
ACCOLTO IL 20/12/2024
PARERE GOVERNO IL 20/12/2024
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 20/12/2024
CONCLUSO IL 20/12/2024
Ordine del Giorno 9/02112-bis-A/187
La Camera,
premesso che:
l'Arma dei Carabinieri dispone di quattro squadroni eliportati «Cacciatori», dislocati in Calabria, Sardegna, Sicilia e Puglia;
questi reparti sono formati da personale altamente qualificato e selezionato per il contrasto della criminalità organizzata, coniugando capacità militare, svolgimento della funzione di polizia, capacità di investigazione, di intelligence e controllo del territorio, specialmente di aree impervie e montane;
questi reparti specializzati svolgono quotidianamente servizio perlustrativo appiedato in aree rurali e particolarmente impervie; servizio di ricognizione per individuare e raccogliere quanto più informazioni possibili, su obiettivi ritenuti d'interesse investigativo in aree impervie; servizi di osservazione (definito POA, Punto osservazione allarme) su richiesta e di concerto con gli altri reparti dell'Arma, al fine di garantire per intere giornate e in qualsiasi condizione meteorologica l'osservazione di punti ritenuti sensibili per ottenere riscontri utili al buon esito di un'indagine o di specifici servizi di P.G.; ricerca e soccorso di persone disperse in aree impervie;
negli anni i reparti sono stati impegnati con successo in numerose attività operative: ricordiamo tra le tante, Budrio (BO) per la ricerca e cattura di Norbert Feher denominato Igor il russo; Torino impiego per l'esigenza TAV in Val Di Susa; Lombardia e Toscana contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nelle aree boschive; Firenze ricerca della piccola Kata all'interno dell'hotel ex Ariston. Diversi negli anni sono stati anche gli impieghi richiesti in Sicilia e in Campania, confermando in ogni circostanza una riconosciuta e apprezzata specializzazione e professionalità;
altra prerogativa utilizzata dal reparto è lo sbarco dall'elicottero utilizzando la tecnica denominata «fast rope» che consiste nel calarsi dall'elicottero in maniera celere, utilizzando un canapone (senza alcun vincolo di sicurezza) da un'altezza media di 10/15 metri (attività estremamente rischiosa);
il Reparto negli anni ha conseguito tantissimi risultati, ma al contempo estremamente gravosi, che portano i militari degli squadroni ad operare in situazioni ambientali difficili ed estremamente rischiose;
la retribuzione di un carabiniere cacciatore è pari a quella di un carabiniere della linea territoriale, in quanto per tali compiti speciali e per queste peculiarità, non percepisce alcuna indennità specifica come invece attribuito ad altri reparti dell'Arma (1° reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania-Gis-artificieri-subacquei-equipaggio di motovedetta);
l'importante compito svolto, altresì, dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco all'interno del soccorso tecnico urgente e di ogni circostanza anche di pubblica sicurezza che ne porta al dispiegamento e all'impiego di supporto,
impegna il Governo:
quanto ai Carabinieri «cacciatori», a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare, nell'ambito della stipula del prossimo contratto del comparto sicurezza difesa, le iniziative di competenza volte a attribuire una specifica indennità, che valorizzi il lavoro di questo reparto, eccellenza dell'Arma dei Carabinieri, riconoscendone così l'elevata professionalità ed il duro servizio svolto quotidianamente per la sicurezza del Paese e dei suoi cittadini;
compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, a emanare con riferimento al dispositivo di Protezione Civile e del soccorso tecnico urgente affidato al Corpo nazionale dei vigili del fuoco al fine di renderlo sempre più efficiente, integrato e diffuso sul territorio nazionale, le necessarie disposizioni affinché tutto il personale Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sia nella componente permanente che volontaria, possa disporre di una costante e adeguata programmazione dei necessari corsi di qualificazione e formazione professionale da affidare in via esclusiva al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, agevolando i processi legati alla progressione in carriera del personale ricoprendo i ruoli vacanti delle due componenti, ognuna per le proprie competenze, all'interno del dispositivo di soccorso tecnico urgenze (corsi autisti, qualifica di capo squadra, eccetera);
compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, con riferimento al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, relativamente alla prevenzione delle malattie dell'apparato respiratorio e altre invalidanti, a dare disposizioni affinché sia effettuato un accurato monitoraggio degli appartenenti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco al fine di individuare un elenco di malattie professionali e conseguire un'adeguata politica di protezione e valorizzazione professionale del personale Corpo nazionale dei vigili del fuoco che non sia solo relativa ad aspetti economici ma anche e soprattutto che tenga conto della qualità del lavoro svolto e della tutela della salute dei vigili del fuoco;
compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, quanto alle attrezzature di soccorso per la componente volontaria del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, tenuto conto dell'importante irrinunciabile apporto costituito da tale componente, nell'ambito del dispositivo di soccorso tecnico urgente, apprezzata la capacità della componente volontaria dei Vigili del fuoco di fornire materiale ed attrezzatura di soccorso ai distaccamenti con mezzi economici propri, dando prova di alto senso civico, provvedere nel corso del 2025, a concedere lo sgravio delle imposte indirette alle associazioni di volontariato iscritte nei registri di cui all'articolo 6 della legge 11 agosto 1991, n. 266, e le ONLUS, per l'acquisto di attrezzature di soccorso e materiale destinato ad attività antincendio, parimenti a quanto oggi previsto per l'acquisto di autoambulanze e di beni iscritti in pubblici registri.
9/2112-bis-A/187. (Testo modificato nel corso della seduta)Candiani, Iezzi, Ziello, Ambrosi.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):protezione civile
economia pubblica
forze paramilitari
prevenzione delle malattie
condizione economica
diritto alla salute
finanze pubbliche
traffico di stupefacenti
affezione delle vie respiratorie
imposta indiretta
regione rurale
ATTO CAMERA
ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02112-bis-A/016
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19Seduta di annuncio: 402 del 20/12/2024
Firmatari
Primo firmatario: PADOVANI MARCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 20/12/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MAIORANO GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 20/12/2024 CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 20/12/2024 CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 20/12/2024 MALAGUTI MAURO FRATELLI D'ITALIA 20/12/2024 AMBROSI ALESSIA FRATELLI D'ITALIA 20/12/2024 MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 20/12/2024
Stato iter:
20/12/2024Fasi iter:
RITIRATO IL 20/12/2024
CONCLUSO IL 20/12/2024
Ordine del Giorno 9/02112-bis-A/016
La Camera,
premesso che:
il disegno di legge in esame reca il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e il bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027 prevedendo, nello specifico, al titolo XI, disposizioni finanziarie di revisione della spesa in materia di difesa e sicurezza nazionale;
con il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, il Corpo forestale dello Stato, forza di polizia ad ordinamento civile, specializzata nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nonché nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare, è stato assorbito dall'Arma dei carabinieri che è subentrata nei rapporti giuridici attivi e passivi dell'ente disciolto integrandone i reparti nella propria struttura organizzativa;
l'Arma dei carabinieri è subentrata anche come datore di lavoro degli operai forestali (a tempo determinato e indeterminato – OTD e OTI) che hanno mantenuto lo status di personale civile assunto a supporto dei compiti istituzionali dell'Arma (ex legge 5 aprile 1985, n. 124: «Disposizioni per l'assunzione di manodopera da parte del Ministero dell'agricoltura e delle foreste»);
invero le attività svolte dal personale operaio non vanno solo a supporto dei compiti istituzionali, ma spesso consistono direttamente in compiti istituzionali come elencati dall'articolo 2, della legge 6 febbraio 2004, n. 36, in forza di successive interpretazioni delle norme e soprattutto attraverso declaratorie operative;
ciò nonostante al personale OTI e OTD continua ad essere applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) di diritto privato, individuato in quello degli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria;
tale trattamento richiede un intervento normativo per l'inserimento nei ruoli del Ministero della difesa del personale OTI e OTD assunto ai sensi della legge 5 aprile 1985, n. 124, e successive modificazioni, prevedendo una pianta organica del personale operaio destinato a svolgere mansioni presso l'Arma dei carabinieri e disponendo l'assunzione nei ruoli attraverso un sistema di reclutamento speciale riservato al personale che già prestava la propria professionalità per il soppresso CFS ed ora presta servizio per i Carabinieri ai sensi del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177;
tale intervento garantirebbe il perseguimento degli obiettivi nazionali ed europei in materia di tutela ambientale e forestale, di presidio del territorio e di salvaguardia delle riserve naturali, ivi compresa la conservazione della biodiversità di cui all'articolo 9 della Costituzione,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare i necessari provvedimenti al fine di inserire nei ruoli civili del Ministero della difesa il personale assunto ai sensi della legge 5 aprile 1985, n. 124, in forza all'Arma dei carabinieri, fino all'ammontare complessivo di 1.246 unità, previo espletamento di una procedura selettiva nella forma del corso-concorso e ad individuare e stanziare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, risorse adeguate per l'attivazione della misura.
9/2112-bis-A/16.Padovani, Maiorano, Caretta, Ciaburro, Malaguti, Ambrosi, Mollicone.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):assunzione
forze paramilitari
protezione dell'ambiente
spese di difesa
manodopera
sicurezza pubblica
contratto collettivo
operaio
polizia
economia pubblica
guardia forestale
riserva naturale
ATTO CAMERA
ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02112-bis-A/065
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19Seduta di annuncio: 402 del 20/12/2024
Firmatari
Primo firmatario: COLUCCI ALFONSO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/12/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ALIFANO ENRICA MOVIMENTO 5 STELLE 20/12/2024 AURIEMMA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 20/12/2024 PENZA PASQUALINO MOVIMENTO 5 STELLE 20/12/2024 MORFINO DANIELA MOVIMENTO 5 STELLE 20/12/2024 SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/12/2024 CASO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 20/12/2024
Stato iter:
20/12/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 20/12/2024 FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 20/12/2024 Resoconto COLUCCI ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:
NON ACCOLTO IL 20/12/2024
PARERE GOVERNO IL 20/12/2024
DISCUSSIONE IL 20/12/2024
RESPINTO IL 20/12/2024
CONCLUSO IL 20/12/2024
Ordine del Giorno 9/02112-bis-A/065
La Camera,
premesso che:
a prescindere dall'assoluta inopportunità dell'intervento normativo a sostegno degli stipendi dei componenti del Governo, preme ai firmatari rappresentare in questa sede la dissonanza tra i commi da 892 a 906 (ex articolo 123, e il comma 825, lettera a)), (ex articolo 110, comma 4, lettera a)), del provvedimento in titolo;
il comma 892, finanzia con 200 milioni di euro per l'anno 2025 «spese per l'attivazione, la locazione, la gestione dei centri di trattenimento e di accoglienza», genericamente e indistintamente, senza specifica normativa o riserva di utilizzo, ciò che contrasta con i princìpi di trasparenza cui deve attenersi l'azione dei pubblici uffici, già ab soluti dalla responsabilità contabile, ostacola l'esercizio delle funzioni parlamentari inerenti al controllo e alla gestione dell'utilizzo dei Fondi e dell'allocazione delle relative risorse, anche con riguardo alla valutazione dei risultati rispetto agli obiettivi – si segnala, in proposito, che la legge di bilancio per il 2024 recava espressamente il finanziamento di un Fondo specifico, per l'anno 2025 e per 190 milioni di euro, per «misure urgenti connesse all'accoglienza dei migranti e in favore dei minori non accompagnati» e ne disponeva il successivo riparto tra gli enti locali interessati;
il comma 825, lettera a), riduce il turn over delle forze di polizia e dei vigili del fuoco per l'anno 2026, invece che per il 2025, come era nel testo originario – in aperta contraddizione, anche se potrebbe essere mero frutto di una svista, per quanto eclatante, con il decreto-legge cosiddetto «PA» dei primi mesi del 2023, che aveva posticipato proprio a decorrere dall'ottobre 2025 il reclutamento di un certo numero, per quanto ridotto, di unità di personale del comparto sicurezza;
tra le due leggi di bilancio si è insinuata quell'ampia falla ordinamentale e giuridica nonché voragine finanziaria apertasi con il Protocollo Italia-Albania, che continua a produrre gravi forzature del sistema di gestione dei flussi migratori, non solo a fronte di numeri dell'immigrazione ampiamente ridotti da ben prima della sua ideazione, ma proprio a fronte del fatto che i due centri di detenzione e il piccolo carcere realizzati in territorio albanese a nostre spese – ancora in fase di realizzazione per onorare i bandi e gli appalti conclusi per giungere ad avere 3.000 posti per i migranti – sono vuoti sostanzialmente dalla loro apertura, da mesi, dunque, nonostante la numerosa presenza e il dispendio di personale delle forze di polizia a guardia del nulla;
prima dell'idea dell'accordo con l'Albania, il Governo ha stanziato risorse, tuttora vigenti e impegnate, destinate alla realizzazione sul territorio nazionale, da parte del Ministero dell'interno e del Genio militare, di almeno dieci nuovi centri di trattenimento per migranti – sembrerebbe, dunque, che il massiccio esborso per l'attuazione del Protocollo si sommi a questi altri centri da realizzare nel nostro Paese e la cifra dovrebbe aggirarsi intorno a (altri) 30 milioni di euro;
nei giorni scorsi, è giunto il rapporto scioccante del Consiglio d'Europa sulle condizioni inumane e degradanti in cui vivono i migranti trattenuti nei centri sul territorio nazionale – in proposito, i firmatari rammentano i provvedimenti d'urgenza del Governo, unitamente alle proposte emendative della maggioranza parlamentare accolte, che hanno ridotto o eliminato la gran parte dei servizi di assistenza – psicologica, sanitaria, legale, linguistica –: «pessime condizioni materiali, assenza di un regime di attività, approccio sproporzionato alla sicurezza, qualità variabile dell'assistenza sanitaria e mancanza di trasparenza da parte degli appaltatori privati»;
il provvedimento in titolo, al pari della legge di bilancio per il 2024, non prevede alcuna misura dedicata al potenziamento dell'organico delle forze di polizia, eppure, dalle statistiche sulla criminalità (Dipartimento della pubblica sicurezza) del secondo semestre 2023 era già emerso un quadro allarmante, confermato per l'anno in corso: si interrompe per la prima volta il progressivo calo della criminalità predatoria in corso dal 2013; i reati e gli illeciti tornano in strada, soprattutto nei contesti urbani densamente popolati, ove si rilevano «picchi»; allarma l'incremento dei reati cosiddetti «predatori» l'incremento di furti, rapine nelle abitazioni e nella pubblica via, in calo da molti anni, delle estorsioni; illeciti strettamente connessi «alla congiuntura economica nazionale, al crescente disagio sociale», come dichiarato dal Servizio analisi criminale della pubblica sicurezza, che ha rilevato «segnali di preoccupazione»;
i firmatari rammentano che lo stesso Governo, nel recente decreto cosiddetto «flussi 2025 e Paesi sicuri», ha utilizzato, per la copertura di oneri finanziari di proposte emendative proprie, le risorse del Protocollo Italia-Albania – risorse con evidenza sovrastimate ed esorbitanti, e, al di là di ogni valutazione politica, anche rispetto alla semplice e popolare equazione «costi-benefìci», un impegno finanziario enorme per le casse del nostro Stato, che i firmatari hanno inteso sottoporre al vaglio della Corte dei conti ai fini della verifica di un eventuale danno erariale;
il Ministro dell'interno è chiamato, per legge, alla trasmissione di una relazione alle Camere sulla gestione del fenomeno migratorio – l'ultima relazione trasmessa risale al novembre 2022 e si riferisce alla gestione dell'anno 2021,
impegna il Governo:
ferme restando le prerogative parlamentari, anche in termini di funzioni di indirizzo e controllo:
a) ad assumere iniziative, sotto il profilo amministrativo e legislativo, per procedere tempestivamente al reclutamento di personale delle forze di polizia e dei vigili del fuoco tale da completare le piante organiche, tramite scorrimento delle graduatorie vigenti e, per i posti eventualmente residui, attraverso procedure concorsuali semplificate, anche al fine di garantire le maggiori esigenze di sicurezza connesse al Giubileo, a tal fine utilizzando le risorse di cui all'articolo 6 della legge 21 febbraio 2024, n. 14, di ratifica ed esecuzione del Protocollo Italia-Albania, anche rivedendone la sua vigenza ai sensi dell'articolo 13 del Protocollo medesimo;
b) a trasmettere alle Camere, entro il mese di giugno 2024, per il tramite di una relazione, le risultanze e i dati in ordine alla gestione dell'immigrazione e delle frontiere esterne nonché del funzionamento del sistema di accoglienza e delle misure, anche penali, assunte ai sensi dei provvedimenti adottati a decorrere dal decreto-legge 2 gennaio 2023, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2023, n. 15, e fino al termine dell'anno 2024, in particolare, a tal fine riportando i dati relativi all'ubicazione, alla ricezione, alla gestione, alle procedure autorizzative dei centri governativi e dei C.A.S. di accoglienza e dei centri di permanenza e rimpatrio, anche di nuova realizzazione, nonché i termini dei capitolati in ordine ai servizi da erogare nei predetti centri e i dati sull'entità e l'utilizzo delle risorse finanziarie, anche di assegnazione comunitaria, finalizzate alla gestione dei flussi migratori e alle misure per l'inclusione e l'integrazione degli stranieri nel periodo sopraindicato.
9/2112-bis-A/65. Alfonso Colucci, Alifano, Auriemma, Penza, Morfino, Serracchiani, Caso.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):relazione d'attivita'
aggiudicazione d'appalto
assunzione
migrazione
potere di controllo
privilegio
utilizzazione degli aiuti
reato
migrante
corrente migratoria
protezione civile
sicurezza pubblica
ATTO CAMERA
ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02112-bis-A/131
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19Seduta di annuncio: 402 del 20/12/2024
Firmatari
Primo firmatario: FORNARO FEDERICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA
Data firma: 20/12/2024
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GIANASSI FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/12/2024 SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/12/2024 LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/12/2024 DI BIASE MICHELA PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/12/2024 SCARPA RACHELE PARTITO DEMOCRATICO - ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA 20/12/2024
Stato iter:
20/12/2024
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 20/12/2024 Resoconto FRENI FEDERICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:
NON ACCOLTO IL 20/12/2024
PARERE GOVERNO IL 20/12/2024
RESPINTO IL 20/12/2024
CONCLUSO IL 20/12/2024
Ordine del Giorno 9/02112-bis-A/131
La Camera,
premesso che:
con una dimensione complessiva di circa 30 miliardi nel 2025, il disegno di legge di bilancio 2025 presentato dal Governo è ad avviso dei firmatari una manovra di puro galleggiamento, senza visione e di brevissimo respiro, incapace di dare vere risposte alle persone e alle famiglie, inadeguata ad affrontare le grandi questioni del Paese, a rilanciare la crescita e a ridurre le disuguaglianze sociali;
al di là dell'approccio ragionieristico con cui si punta a rispettare i parametri del nuovo Patto di stabilità e crescita, la manovra è priva di organicità dal punto di vista strutturale, senza alcuna traccia di quelle strategie anticicliche ed espansive che servirebbero a rilanciare la nostra economia e delle riforme profonde di cui avrebbero bisogno i principali settori della vita del Paese, non discostandosi da quelle che l'hanno preceduta;
si rispettano i parametri del nuovo Patto di stabilità e crescita, ma non si prova nemmeno a porre le basi per rilanciare la crescita: la manovra produce un effetto espansivo dello 0,3 per cento nel 2025, 0 nel 2026, 0,1 per cento nel 2027, e nel triennio 2025-2027 la crescita italiana rimane ogni anno mediamente inferiore di 0,6 per cento-0,7 per cento alla crescita UE, ma si tratta probabilmente di stime ottimistiche visto che l'ISTAT ha appena certificato una economia ferma nel terzo trimestre, con una crescita acquisita pari allo 0,4 per cento, rendendo un miraggio il traguardo fissato dal Governo di una crescita dell'1 per cento a fine anno;
oltre a tutto ciò che non prevede, il provvedimento in esame colpisce anche per ciò che contiene di sbagliato e insufficiente; in materia di giustizia la manovra di bilancio assegna un taglio al comparto: infatti, dal 2025 al 2027, la manovra prevede una riduzione di 500 milioni; siamo però in presenza di un comparto fragile, rispetto al quale servirebbero investimenti massicci: le carceri sono al collasso, il numero dei detenuti è oramai intorno a 63mila rispetto ad una capienza effettiva di 47mila posti. I suicidi hanno toccato il numero record di 86 nel solo 2024; l'edilizia carceraria è in emergenza permanente e si sono perse le tracce del commissario nominato dal Ministro Nordio con il decreto-legge «carceri» ad agosto;
in materia di giustizia la legge di bilancio assegna un taglio al comparto: infatti, dal 2025 al 2027, la manovra prevede una riduzione di 500 milioni; siamo però in presenza di un comparto fragile, rispetto al quale servirebbero investimenti massicci, le carceri sono al collasso, il numero dei detenuti è oramai intorno a 63 mila rispetto ad una capienza effettiva di 47 mila posti. I suicidi hanno toccato il numero record di 86 nel solo 2024; l'edilizia carceraria è in emergenza permanente e si sono perse le tracce del commissario straordinario nominato dal Ministro Nordio con il decreto-legge «carceri» ad agosto;
il Ministro, il Governo, si sono caratterizzati sin dalla prima legge di bilancio per avere penalizzato gravemente il personale del Dap e della giustizia minorile e per l'esecuzione penale esterna, dunque anche la polizia penitenziaria: risorse tagliate sin dalla legge di bilancio per il 2023 sia con questa al Dipartimento della amministrazione penitenziaria e al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità a tutti i comparti compresa giustizia penale e civile; adesso tutto il sistema della giustizia tra 2025 e 227 subisce un ulteriore taglio di 500 milioni;
la legge di bilancio a manovra finanziaria incide sul Programma Amministrazione penitenziaria con un decremento della dotazione di 50,9 milioni, ai quali si aggiunge il decremento di 3,5 milioni per la Giustizia minorile e di comunità; il decreto carceri, per stessa ammissione del Governo, non ha avuto alcun impatto sul sistema carcere, con misure del tutto insufficienti per il personale, dunque direttori, magistrati, polizia penitenziaria, educatori, psicologi; ogni nostra richiesta di aumento degli organici e di ripristino delle risorse, nel rispetto dell'articolo 27 della Costituzione e nel rispetto della dignità di chi in carcere è detenuto e di chi ci lavora è stata sistematicamente respinta;
nel sistema dell'esecuzione penale il personale, tra cui la polizia penitenziaria è sotto organico e provata dalla sfida della gestione della popolazione carceraria; la presenza di persone in condizioni psichiatriche difficili tra i detenuti è molto alta, così come quella di persone in stato di depressione o di dipendenza da sostanze stupefacenti. Individui per i quali il carcere non è il luogo adatto; la presenza di psicologi, psichiatri, personale sanitario è modestissima, e le REMS, destinate a soggetti psichiatrici pericolosi, non sono sufficienti per distribuzione e posti per l'accoglienza;
in particolare, infatti, la situazione della gestione della salute mentale in carcere è una criticità che impone al Governo attenzione immediata; continuiamo a chiedere misure di prevenzione del suicidio perché con questa totale mancanza di interesse e di presa in carico del fenomeno costringete la polizia penitenziaria e il personale a svolgere mansioni pesantemente usuranti, che esulano dalle loro mansioni e dalle loro competenze. In carceri così sovraffollate diventa sempre più difficile poter rispondere alle finalità rieducative della pena o dare maggiori speranze a chi è costretto a viverci; ciononostante la manovra prevede un grave decremento di risorse soprattutto nell'azione «Realizzazione di nuove infrastrutture, potenziamento e ristrutturazione nell'ambito dell'edilizia penitenziaria»;
il sistema della giustizia italiana presenta numerose e perduranti criticità rispetto alla media europea soprattutto in termini di tempi processuali, come evidenzia l'ultima relazione della Commissione europea per l'efficacia della giustizia (CEPEJ). Evidenti carenze riguardano anche la condizioni delle carceri con sovraffollamento di detenuti, mancanza di servizi essenziali, carenza di personale, l'insufficienza e l'inadeguatezza delle strutture, le criticità nell'assistenza sanitaria;
per risolvere tali problematiche l'asse 2 della componente M1C1 del PNRR ha introdotto misure e stanziamenti volti a rendere il sistema giudiziario più efficiente riducendo la durata dei procedimenti e avvicinando l'Italia alla media dell'Ue;
con la riformulazione dell'articolo 105 il Governo e la maggioranza hanno sostituito l'improcedibilità con l'impossibilità dell'iscrizione della causa a ruolo; è stato peraltro aggiunta una sanzione per lo sforamento dei limiti dimensionali degli atti; il risultato di tale iniziativa resta gravemente pregiudizievole verso i diritti di difesa così come denunciato, anche in seguito alla riformulazione, dell'organismo congressuale forense;
l'articolo 106 prevede poi che per le controversie in materia di accertamento della cittadinanza italiana il contributo unificato dovuto sia pari a 600 euro. All'articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002, n. 115, dopo il comma 1-quinquies, è infatti inserito il comma 1-sexies: «Per le controversie in materia di accertamento della cittadinanza italiana il contributo dovuto è pari a 600 euro. Il contributo è dovuto per ciascuna parte ricorrente, anche se la domanda è proposta congiuntamente nel medesimo giudizio.»;
ogni tentativo di subordinare il baluardo costituzionale della tutela dei diritti a imposizioni o a prestazioni patrimoniali è stato, nel tempo, bocciato dalla Corte costituzionale. L'Organismo Congressuale Forense adotterà ogni iniziativa volta a evitare l'approvazione della norma, come ipotizzata, e di qualsiasi altro provvedimento che pieghi l'operato del Giudice a ragioni fiscali;
l'articolo 24 della Costituzione, prosegue la nota dell'Unione nazionale delle Camera civili (UNCC), garantisce il diritto di agire in giudizio e non lo subordina ad alcun adempimento di carattere fiscale. La norma proposta viola invece tale diritto e non ha dunque alcuna ragionevolezza: la giustizia ai cittadini deve essere garantita, e non venduta;
la tutela dei diritti e la giustizia, continua il comunicato, rientrano tra i compiti istituzionali dello Stato, che non può subordinarne l'adempimento a versamenti fiscali, sicuramente dovuti, ma che trovano già nell'ordinamento tributario i propri rimedi e le proprie sanzioni. Sul punto, un caso emblematico è rappresentato dalla facoltà di recupero coattivo, che esiste per tutte le pretese tributarie,
impegna il Governo
nell'ambito delle sue proprie prerogative, a rivedere le norme introdotte di cui in premessa e, comunque, a monitorarne e valutarne l'impatto.
9/2112-bis-A/131. Fornaro, Gianassi, Serracchiani, Lacarra, Di Biase, Scarpa.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):diritto di agire in giudizio
studio d'impatto
esecuzione della sentenza
detenuto
personale carcerario
professione sanitaria
stabilimento penitenziario
psichiatria
disuguaglianza sociale
relazione
sistema giudiziario