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giovedì 27 marzo 2025

La via Crucis della democrazia; dal principio alla sua fine (a cura di Enrico Corti)

 

da Enrico Corti

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Corti - Pirola

mer 26 mar, 20:24 (13 ore fa)
a Ccn: me

La via Crucis della democrazia; dal principio alla sua fine

Nel presente diario giornaliero anti saggio, la presunzione di ricordare sinteticamente il lungo cammino percorso della via crucis “della democrazia“; da quella “partecipativa popolare nata nell’anno 594 Avanti Cristo per merito del filosofo greco Solone (che suddivise il diritto di partecipazione al voto in rapporto alla loro appartenenza in quattro classi sociali e non più per differenze d’età), a quella attuale elitaria.

         La riforma introdotta da Solone fu poi precisata 134 anni dopo da Pericle; ma già allora la democrazia dovette combattere contro la classe padronale rappresentata dagli aristocratici ateniesi, che organizzarono una cospirazione antidemocratica per arrivare nel 401 A.C. alla conquista del potere con la coalizione ristretta dei “Trenta Tiranni”.

Solo 21 anni dopo, la coalizione anti democratica fu sconfitta da Platone a seguito della sua opera filosofica scritta in forma di dialogo “la Repubblica“; dove sostenne che “lo Stato per essere tale deve saper governare gli interessi comuni; pertanto escludendo i ricchi dai governi pubblici.

          Il cammino percorso dalla democrazia nell’era moderna è stato all’opposto; gradatamente le classi dominanti hanno indotto gli organi politici e istituzionali a trasformare la democrazia partecipativa costante in momenti occasionale da esercitare solo come diritto al voto di norma ogni 5 anni; ma non come dovere di partecipazione alla cosa pubblica; da qui il produrre scientemente l’assenteismo giunto attualmente al 54% degli aventi diritto al voto.

In una società democratica di norma per principio un dovere solitamente viene ripagato; nessun stimolo del genere viene pensato per rendere la partecipazione al voto un dovere oltre che un diritto; tutto ciò è funzionale all’astensione programmata per lasciare a minoranze il potere di comandare antitetico al governare.    

Per di più, non è dato di conoscere forme di governo che sottopongono il loro dire e il loro fare ad assemblee popolari; limitando il dire e il fare tutto all’interno delle stanze dei bottoni; oscure in quanto non trasparenti.

È per ciò che, anche a causa soprattutto dell’autodistruzione dei partiti e delle associazioni rappresentativi dei ceti e delle classi meno abbienti; che la democrazia partecipativa è stata trasformata in democrazia elitaria, esclusiva dei più bisognosi; il diritto a sedersi nelle istituzioni pubbliche (tutte) lo si conquista solo in base al gonfiore del portafoglio personale; solo per partecipare alle campagne elettorali dell’ultimo Comune d’Italia può costare dalle 30.000 alle 50.000 euro. 

         Le recenti cronache politiche provenienti dagli Usa hanno gettato la maschera fintamente libertaria della “identità democratica occidentale“; cosicché Il Viale del tramonto della democrazia è giunto al crepuscolo; in musica ottocentesca nel 1897 per Riccardo Wagner doveva essere quello per gli Dei Anemoii; nel 1873 per la musica di Giuseppe Verdi la Messa da Requiem era per onorare Alessandro Manzoni; ora la musica è suonata dalla moderna banda antidemocratica del malaffare “identitaria occidentale“  diretta da Donald Trump, Elon Musk, Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Olaf Scholz; Viktor Orban, Javier Milei, ecc.; il Requiem è eseguita per celebrare il simbolico funerale di lavoratori e degli indigenti; per quanto ancora dobbiamo attendere il nostro rullo di tamburi?

         Enrico Corti

         26 marzo 2025

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