LUNEDÌ 03 MARZO 2025 12.21.16
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Lo scontro Trump-Zelensky dimostra quanto Putin abbia ragione sull'Ucraina — Cremlino
Lo scontro Trump-Zelensky dimostra quanto Putin abbia ragione sull'Ucraina — Cremlino Lo scontro verbale tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha messo in evidenza, secondo il Cremlino, la difficoltà di avviare un processo di pace duraturo in Ucraina e ha rafforzato la posizione del presidente russo Vladimir Putin riguardo ai colloqui di pace. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che l'incidente alla Casa Bianca ha dimostrato, ancora una volta, quanto Putin avesse ragione nel sostenere che la riluttanza di Kiev a impegnarsi in negoziati pacifici ostacola la possibilità di risolvere il conflitto. Un confronto teso alla Casa Bianca Il 28 febbraio, Zelensky ha visitato la Casa Bianca per incontrare Trump. Durante il colloquio, un acceso scambio di battute ha avuto luogo tra i due leader, con Trump che ha criticato l'atteggiamento del presidente ucraino nei confronti degli Stati Uniti, accusandolo di ingratitudine. Il vicepresidente statunitense, JD Vance, ha ulteriormente sottolineato la percezione di un atteggiamento irrispettoso di Zelensky verso il sostegno che Washington ha fornito a Kiev. A causa della tensione, la conferenza stampa prevista dopo l'incontro è stata cancellata, e la firma di un accordo importante sui minerali tra Stati Uniti e Ucraina non ha avuto luogo. Peskov ha affermato che l'incidente dimostra "senza mezzi termini" che le buone intenzioni della Russia di negoziare la pace sono ostacolate dalla riluttanza del regime di Kiev a fare progressi in quella direzione. La posizione del Cremlino: Kiev rifiuta la pace Il portavoce del Cremlino ha poi ribadito che Mosca è favorevole alla risoluzione del conflitto attraverso mezzi politici e diplomatici, ma che qualsiasi possibile progresso verso la pace è ostacolato da Kiev. Secondo Peskov, le dichiarazioni di Zelensky alla Casa Bianca, così come il suo rifiuto di negoziare, dimostrano chiaramente che il governo ucraino non è interessato alla pace, ma desidera che il conflitto continui. "Il regime di Kiev e Zelensky non vogliono la pace. Vogliono che la guerra continui. Gli sforzi della Russia e la prontezza degli Stati Uniti da soli non saranno sufficienti per portare a un accordo", ha affermato Peskov. La sua posizione sembra allinearsi con le dichiarazioni precedenti di Putin, che ha sottolineato più volte come le cause profonde del conflitto – inclusa la militarizzazione dell'Ucraina e il supporto di Kiev a movimenti nazionalisti e russofobi – debbano essere affrontate per raggiungere una pace duratura. La difficoltà di risolvere il conflitto Il portavoce russo ha inoltre osservato che la visita di Zelensky a Washington ha ulteriormente dimostrato quanto sia difficile avviare un vero processo di pace in Ucraina. Le differenze di visione tra le principali potenze coinvolte, inclusi gli Stati Uniti e l'Europa, hanno complicato il quadro delle trattative. Mentre gli Stati Uniti sotto la nuova amministrazione Trump si sono mostrati più riluttanti a un sostegno illimitato a Kiev e hanno avviato contatti con Mosca, l'Europa continua a spingere per il rafforzamento delle sanzioni contro la Russia e per un sostegno indiretto al regime di Zelensky. A differenza della precedente amministrazione Biden, che aveva garantito un sostegno incondizionato a Kiev, la nuova linea di Trump ha suscitato critiche in Ucraina, dove Zelensky ha respinto le proposte americane per un coinvolgimento meno diretto e ha chiesto invece un maggiore impegno degli Stati Uniti nella guerra. Il futuro delle trattative La questione di un accordo di pace per l'Ucraina rimane incerta. Nonostante le prime bozze di potenziali piani di pace emergano, secondo Peskov, un "coerente piano di pace istituzionalizzato" non è ancora all'ordine del giorno. La Russia ha ripetutamente dichiarato la sua disponibilità a negoziare, ma insiste sulla necessità di affrontare le cause fondamentali del conflitto, tra cui il trattamento dell'Ucraina come una piattaforma per le politiche anti-russe dell'Occidente. La situazione sembra destinata a rimanere tesa, con la Russia che considera le sue buone intenzioni in materia di negoziati come ostacolate dalla determinazione di Kiev di proseguire la guerra. Peskov ha concluso sottolineando come, in questa situazione, la strada verso una risoluzione pacifica sembri ancora lontana. 2025-03-03 12:20:52 4285570 EST Gnews,Politica Estera
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