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lunedì 29 dicembre 2025

Oggi sul "Sole 24 ore" compare un'intervista del capo di Stato maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano. Si tratta di un intervento assai eloquente. 

Secondo le dichiarazioni di Portolano nei prossimi mesi gli acquisti di armi da parte del governo italiano saranno pari a circa 20 miliardi di euro, in pratica una somma analoga all'intera Legge di bilancio, a cui il generale associa un dettagliato elenco di forniture. Lo stesso generale poi si dilunga sull'importanza di un programma ampio, comprensivo di un forte reclutamento, per arginare i rischi sempre più evidenti di conflitto. 

In pratica, la sua sintesi è che la Difesa è la priorità assoluta, aggiungendo che Rutte e Cavo Dragone hanno fatto balenare l'ipotesi di una guerra preventiva. 

Ha aggiunto anche che gli aiuti militari all'Ucraina sono stati pari a circa 3,5 miliardi di euro, A questo riguardo, mentre sta per essere varato il dodicesimo pacchetto di aiuti militari, è bene ricordare che lo strumento adottato è sempre stato quello dei decreti legge varati dal governo, a partire da Draghi, e convertiti dal parlamento con una sola votazione all'anno, il cui oggetto era appunto l'autorizzazione al governo ad inviare armi, ma senza mai entrare nel merito di che tipo di armi o degli effetti economici. Una semplice conversione, di valore annuale, e quindi 12 decreti per 4 passaggi parlamentari senza mai una definizione di che tipo di armamenti.

Peraltro il governo italiano, a differenza di altri paesi europei, ha introdotto il segreto di Stato su tali armamenti e quindi il Parlamento non è al corrente se non indirettamente attraverso il Copasir. Come nella prima guerra mondiale, il parlamento non ha alcuno ruolo.

Alessandro Volpi

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