MAFIA:UN MIGLIAIO DAVANTI PROCURA PALERMO PER SOSTEGNO A PM
INIZIATIVA DI SALVATORE BORSELLINO,PRESIDI ANCHE IN ALTRE CITTA'
(ANSA) - PALERMO, 20 NOV - Un migliaio di persone stanno
partecipando alla manifestazione organizzata davanti al Palazzo
di giustizia di Palermo dal movimento delle Agende Rosse,
fondato da Salvatore Borsellino (il fratello del giudice Paolo,
assassinato il 19 luglio '92), in solidarieta' dei magistrati
che indagano sulle stragi e sulla criminalita' organizzata.
La manifestazione si svolge in contemporanea davanti ai
Tribunali di Milano, Firenze, Roma. Al fianco delle Agende Rosse
ci sono il comitato Scorta Civica, l'associazione dei familiari
delle vittime di Via dei Georgofili e l'associazione nazionale
Familiari vittime di mafia.
''Non e' la prima volta che le Agende Rosse presidiano le
Procure - dice Salvatore Borsellino - Questa volta siamo qui per
esprimere il nostro appoggio ai magistrati che indagano sulle
stragi del biennio '92-93 ed in particolare al sostituto
procuratore Antonino Di Matteo che sta conducendo a Palermo
delicate inchieste sulle collusioni mafia-potere. Di Matteo e'
finito nel mirino per alcune opinioni espresse come presidente
dell'Associazione nazionale magistrati di Palermo a tutela dei
colleghi dopo l'ennesimo attacco denigratorio dal premier Silvio
Berlusconi''. (ANSA).
Y7P-FK
20-NOV-10 10:55 NNNN
Inizio pubblicazioni 22 agosto 2003 Notizie flash dall'Italia e dal mondo. DAL 2003 ININTERROTTAMENTE E OLTRE 100MILA INFORMAZIONI TOTALMENTE GRATUITE-
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sabato 20 novembre 2010
Graduatoria di merito e dichiarazione dei vincitori del concorso pubblico, per titoli, per l'assunzione di 40 atleti da assegnare ai gruppi sportivi «Polizia di Stato - Fiamme Oro», che saranno inquadrati nel ruolo degli agenti ed assistenti della Polizia di Stato, indetto con D.M. 25 maggio 2010. (GU n. 92 del 19-11-2010 )
Con decreto del Capo della Polizia - Direttore generale della pubblica sicurezza n. N. 333B/12M.7.2010, datato 10 novembre 2010, sono state approvate le graduatorie di merito e sono stati dichiarati i vincitori del quinto concorso pubblico, per titoli, per l'assunzione di quaranta atleti da assegnare ai gruppi sportivi «Polizia di Stato - Fiamme oro», che saranno inquadrati nel ruolo degli agenti ed assistenti della Polizia di Stato, indetto con decreto ministeriale del 25 maggio 2010 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4ª serie speciale - del 1° giugno 2010. Il relativo decreto viene pubblicato nel Bollettino ufficiale del personale del Ministero dell'interno, supplemento straordinario n. 11/36, del 20 novembre 2010. Tale comunicazione ha valore di notifica, a tutti gli effetti, nei confronti degli interessati.
Invito alla lettura " L'Anello della Repubblica. La scoperta di un nuovo servizio segreto. Dal fascismo alle brigate rosse"
"La storia di un servizio segreto di cui per più di mezzo secolo non è emersa pubblicamente nessuna informazione"
Giuseppe De Lutiis
“Il Noto servizio o Anello ha svolto un ruolo che non avrebbe mai potuto garantire alla luce del sole: indirizzare scandali, campagne di stampa, corruzione, sparizione di documenti, ricatti, arruolamenti di delinquenti.”
Dalla postfazione di Paolo Cucchiarelli.
Una scoperta per caso.
Un servizio segreto di cui nessuno ha mai saputo nulla venuto fuori dagli archivi del Viminale. Una storia tutta italiana, quasi incredibile. Il “noto servizio” o “Anello” è una struttura occulta che ha avuto un ruolo decisivo nella storia della Repubblica. Compito principale: ostacolare le sinistre e condizionare il sistema politico con mezzi illegali, senza sovvertirlo. Non è stata una meteora: ha operato dal 1945 fino agli inizi degli anni Ottanta, alle “informali” dipendenze del capo del governo.
Creato per volontà dell’ex capo dei servizi segreti fascisti(!), il generale Mario Roatta, e poi gestito da Adalberto Titta, un ex repubblichino, fu promosso dalla Cia e costituito da ex ufficiali badogliani, imprenditori, faccendieri, giornalisti. Tutto in collaborazione con la malavita e la mafia.
Seguendo le tracce del “noto servizio”, il libro rivela il coinvolgimento di questa struttura in tre episodi fondamentali: la fuga del nazista Kappler dal Celio, frutto di un accordo tra governo italiano e tedesco; la trattativa del Vaticano con le Brigate Rosse per la liberazione di Aldo Moro; l’accordo con la camorra per la liberazione dell’assessore democristiano, Ciro Cirillo.
Testimoni e preziosi riscontri sui documenti che Aldo Giannuli ha scoperto nel 1996 indagando sullo stragismo nero confermano quello che fino a ieri era solo un’ipotesi: la “sicurezza” della nostra Repubblica nasce in continuità con il fascismo, è controllata dagli americani, e affidata a personaggi senza scrupolo e spesso coinvolti con la criminalità. Complice la Democrazia cristiana. Andreotti sapeva, ma anche Moro e Craxi. Noi no. Ecco le prove.
L’Anello della Repubblica
di Stefania Limiti
Prefazione di Giuseppe De Lutiis
Postfazione di Paolo Cucchiarelli
Collana: Principio Attivo,
Pagine 340 - euro 16,00
Giuseppe De Lutiis
“Il Noto servizio o Anello ha svolto un ruolo che non avrebbe mai potuto garantire alla luce del sole: indirizzare scandali, campagne di stampa, corruzione, sparizione di documenti, ricatti, arruolamenti di delinquenti.”
Dalla postfazione di Paolo Cucchiarelli.
Una scoperta per caso.
Un servizio segreto di cui nessuno ha mai saputo nulla venuto fuori dagli archivi del Viminale. Una storia tutta italiana, quasi incredibile. Il “noto servizio” o “Anello” è una struttura occulta che ha avuto un ruolo decisivo nella storia della Repubblica. Compito principale: ostacolare le sinistre e condizionare il sistema politico con mezzi illegali, senza sovvertirlo. Non è stata una meteora: ha operato dal 1945 fino agli inizi degli anni Ottanta, alle “informali” dipendenze del capo del governo.
Creato per volontà dell’ex capo dei servizi segreti fascisti(!), il generale Mario Roatta, e poi gestito da Adalberto Titta, un ex repubblichino, fu promosso dalla Cia e costituito da ex ufficiali badogliani, imprenditori, faccendieri, giornalisti. Tutto in collaborazione con la malavita e la mafia.
Seguendo le tracce del “noto servizio”, il libro rivela il coinvolgimento di questa struttura in tre episodi fondamentali: la fuga del nazista Kappler dal Celio, frutto di un accordo tra governo italiano e tedesco; la trattativa del Vaticano con le Brigate Rosse per la liberazione di Aldo Moro; l’accordo con la camorra per la liberazione dell’assessore democristiano, Ciro Cirillo.
Testimoni e preziosi riscontri sui documenti che Aldo Giannuli ha scoperto nel 1996 indagando sullo stragismo nero confermano quello che fino a ieri era solo un’ipotesi: la “sicurezza” della nostra Repubblica nasce in continuità con il fascismo, è controllata dagli americani, e affidata a personaggi senza scrupolo e spesso coinvolti con la criminalità. Complice la Democrazia cristiana. Andreotti sapeva, ma anche Moro e Craxi. Noi no. Ecco le prove.
L’Anello della Repubblica
di Stefania Limiti
Prefazione di Giuseppe De Lutiis
Postfazione di Paolo Cucchiarelli
Collana: Principio Attivo,
Pagine 340 - euro 16,00
venerdì 19 novembre 2010
"Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nell'ordinamento italiano"
Tutela della salute della donna lavoratrice (fonte Gimle) Misure in materia di contenimento dell'inquinamento luminoso. (G.U. 3° Serie Speciale - Regioni n. 45 del 13 novembre 2010)
CON SOLI 25,00 EURO POTRAI SCARICARE, DAL 1 GENNAIO AL 31 DICEMBRE DI OGNI ANNO, SENTENZE, SAGGI, APPROFONDIMENTI, SCHEMI, MODELLI E TANTI ARTICOLI UTILISSIMI PER IL LAVORO E LO STUDIO DI TUTTI I GIORNI
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MAFIA: DEPOSITATE MOVITIVAZIONI CONDANNA DELL'UTRI
MAFIA: DEPOSITATE MOVITIVAZIONI CONDANNA DELL'UTRI =
(AGI) - Palermo, 19 nov. - In 641 pagine depositate in
cancelleria i giudici della seconda sezione della Corte
d'appello di Palermo spiegano il perche' della condanna a sette
anni del senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, decisa il 29
giugno scorso. Il parlamentare e' stato condannato per i fatti
avvenuti fino al 1992 e assolto per quelli successivi. Il
collegio presieduto da Claudio Dall'Acqua, a latere Sergio La
Commare e il relatore Salvatore Barresi, gli hanno ridotto la
pena dai nove anni subiti in primo grado a sette anni. (AGI)
Pa1/Rap/Mzu
191941 NOV 10
MAFIA: CORTE,DELL'UTRI MEDIATORE TRA BOSS E BERLUSCONI (2)
(ANSA) - PALERMO, 19 NOV - Per i giudici, Dell'Utri ''ha
apportato un consapevole e valido contributo al consolidamento e
al rafforzamento del sodalizio mafioso''.
In particolare, l'imputato avrebbe inoltre consentito ai boss
di ''agganciare'' per molti anni Berlusconi, ''una delle piu'
promettenti realta' imprenditoriali di quel periodo che di li' a
qualche anno sarebbe diventata un vero e proprio impero
finanziario ed economico''.
Per questi motivi la Corte ritiene ''certamente configurabile
a carico di Dell'Utri il contestato reato associativo''. (ANSA).
NU
19-NOV-10 19:42 NNNN
(AGI) - Palermo, 19 nov. - In 641 pagine depositate in
cancelleria i giudici della seconda sezione della Corte
d'appello di Palermo spiegano il perche' della condanna a sette
anni del senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, decisa il 29
giugno scorso. Il parlamentare e' stato condannato per i fatti
avvenuti fino al 1992 e assolto per quelli successivi. Il
collegio presieduto da Claudio Dall'Acqua, a latere Sergio La
Commare e il relatore Salvatore Barresi, gli hanno ridotto la
pena dai nove anni subiti in primo grado a sette anni. (AGI)
Pa1/Rap/Mzu
191941 NOV 10
MAFIA: CORTE,DELL'UTRI MEDIATORE TRA BOSS E BERLUSCONI (2)
(ANSA) - PALERMO, 19 NOV - Per i giudici, Dell'Utri ''ha
apportato un consapevole e valido contributo al consolidamento e
al rafforzamento del sodalizio mafioso''.
In particolare, l'imputato avrebbe inoltre consentito ai boss
di ''agganciare'' per molti anni Berlusconi, ''una delle piu'
promettenti realta' imprenditoriali di quel periodo che di li' a
qualche anno sarebbe diventata un vero e proprio impero
finanziario ed economico''.
Per questi motivi la Corte ritiene ''certamente configurabile
a carico di Dell'Utri il contestato reato associativo''. (ANSA).
NU
19-NOV-10 19:42 NNNN
MAFIA: CORTE,MANGANO ASSUNTO PER PROTEGGERE BERLUSCONI ++
(ANSA) - PALERMO, 19 NOV - Il mafioso Vittorio Mangano fu
assunto, su intervento di Marcello Dell'Utri, come ''stalliere''
nella villa di Arcore non tanto per accudire i cavalli ma per
garantire l'incolumita' di Silvio Berlusconi. Lo scrivono nelle
motivazioni della sentenza di condanna del senatore del Pdl, i
giudici della corte d'appello di Palermo presieduta da Claudio
Dall'Acqua.(ANSA).
XNC-NU
19-NOV-10 19:46 NNNN
(ANSA) - PALERMO, 19 NOV - Il mafioso Vittorio Mangano fu
assunto, su intervento di Marcello Dell'Utri, come ''stalliere''
nella villa di Arcore non tanto per accudire i cavalli ma per
garantire l'incolumita' di Silvio Berlusconi. Lo scrivono nelle
motivazioni della sentenza di condanna del senatore del Pdl, i
giudici della corte d'appello di Palermo presieduta da Claudio
Dall'Acqua.(ANSA).
XNC-NU
19-NOV-10 19:46 NNNN
MAFIA: CORTE, MANGANO ASSUNTO PER PROTEGGERE BERLUSCONI (2)
(ANSA) - PALERMO, 19 NOV - I giudici ritengono credibile il
collaboratore Francesco Di Carlo, che ha ricostruito il sistema
di ''relazioni'' di Dell'Utri con ambienti di Cosa nostra.
Credono fondato soprattutto il suo racconto su una riunione
svoltasi a Milano nel 1975 ''negli uffici di Berlusconi'' alla
quale parteciparono, oltre a Dell'Utri, anche i boss Gaetano
Cina', Girolamo Teresi e Stefano Bontade che all'epoca era ''uno
dei piu' importanti capimafia''.
La presenza di Mangano ad Arcore avrebbe avuto lo scopo di
avvicinarsi a Berlusconi, ''imprenditore milanese in rapida
ascesa economica'', e garantire la sua incolumita' ''avviando
un rapporto parassitario protrattosi per quasi due decenni''.
Berlusconi avrebbe pagato ''ingenti somme di denaro in cambio
della protezione alla sua persona e ai familiari''. La vicenda
dei pagamenti da parte del Cavaliere si intreccia, secondo i
giudici, con altri versamenti per la ''messa a posto'' della
Finivest che all'inizio degli anni '80 aveva cominciato a
gestire alcune emittenti televisive in Sicilia. (ANSA).
XNC-NU
19-NOV-10 19:55 NNNN
(ANSA) - PALERMO, 19 NOV - I giudici ritengono credibile il
collaboratore Francesco Di Carlo, che ha ricostruito il sistema
di ''relazioni'' di Dell'Utri con ambienti di Cosa nostra.
Credono fondato soprattutto il suo racconto su una riunione
svoltasi a Milano nel 1975 ''negli uffici di Berlusconi'' alla
quale parteciparono, oltre a Dell'Utri, anche i boss Gaetano
Cina', Girolamo Teresi e Stefano Bontade che all'epoca era ''uno
dei piu' importanti capimafia''.
La presenza di Mangano ad Arcore avrebbe avuto lo scopo di
avvicinarsi a Berlusconi, ''imprenditore milanese in rapida
ascesa economica'', e garantire la sua incolumita' ''avviando
un rapporto parassitario protrattosi per quasi due decenni''.
Berlusconi avrebbe pagato ''ingenti somme di denaro in cambio
della protezione alla sua persona e ai familiari''. La vicenda
dei pagamenti da parte del Cavaliere si intreccia, secondo i
giudici, con altri versamenti per la ''messa a posto'' della
Finivest che all'inizio degli anni '80 aveva cominciato a
gestire alcune emittenti televisive in Sicilia. (ANSA).
XNC-NU
19-NOV-10 19:55 NNNN
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