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giovedì 8 settembre 2011

MANOVRA: FLASH MOB DISABILI A ROMA, 'STOP AL MASSACRO'

MANOVRA: FLASH MOB DISABILI A ROMA, 'STOP AL MASSACRO'
ENORME STRISCIONE ESPOSTO ALLA TERRAZZA DEL PINCIO
(ANSA) - ROMA, 8 SET - ''Quaranta miliardi di tagli. Stop al
massacro delle persone con disabilita'''. Questa e' la scritta
che campeggia sull'enorme striscione srotolato dalla terrazza
del Pincio da un gruppo di disabili e altri manifestanti che
stanno protestando in un flash mob contro la manovra economica.
Al flash mob stanno partecipando un gruppo di persone in
carrozzina, le loro famiglie ed esponenti politici romani. ''La
manovra taglia dai 20 ai 40 miliardi sulla pelle delle persone
con disabilita' - spiega il presidente della Fish (Federazione
Italiana per il superamento dell'handicap) - e sull'accompagno,
l'unico diritto esigibile che abbiamo. A questi tagli si sommano
quelli ai comuni che ridurranno drasticamente anche i servizi
sociali. Questo vuol dire che tutta l'assistenza dei disabili
ricadra' sulle famiglie e, se queste non saranno in grado di
sostenerla, ritorneremo inevitabilmente agli anni Cinquanta e
agli istituti. Questa manovra e' un massacro''.
Insieme ai disabili e alle loro famiglie ci sono anche
diversi esponenti del centrosinistra romano: il consigliere
regionale del Pd Enzo Foschi, il capogruppo regionale di Sel
Luigi Nieri e il consigliere provinciale Sel Gianluca Peciola il
quale commenta: ''Questa manovra aggredisce i diritti delle
persone piu' fragili. Bisogna attivare tutte le forme di
mobilitazione per denunciare lo scempio dello stato sociale
italiano''.(ANSA).

YJ4-TAG/DST
08-SET-11 11:29 NNNN

MANOVRA: APPELLO FLORIS (ANCI), COMUNI SCENDANO IN PIAZZA

MANOVRA: APPELLO FLORIS (ANCI), COMUNI SCENDANO IN PIAZZA
AD ASSEMBLEA ASSESSORI AL BILANCIO DEI MUNICIPI LIGURI
(ANSA) - GENOVA, 8 SET - Cittadini e sindaci scendano in
piazza contro la nuova manovra con una protesta in ogni regione
d'Italia. E' l'appello del presidente nazionale della
Commissione Finanza dell'ANCI, Franco Floris, che questa mattina
ha riunito in assemblea a Genova gli assessori al bilancio di
tutti i comuni liguri.
''La nuova manovra inserisce il patto di stabilita' anche per
i comuni da 1.000 a 5.000 abitanti dal 2013 e per le unioni dei
comuni dal 2014'', sottolinea Floris, secondo cui la norma
''blocchera' ancora di piu' gli investimenti e la gestione del
patto per i piccoli comuni diventera' impossibile''.
'''Il governo tolga il patto di stabilita' e inserisca una
norma nazionale sul debito'', chiede il presidente finanze Anci.
''Abbiamo in cassa 40 miliardi di euro che non possiamo spendere
- denuncia - la manovra ci obbliga a contenere gli investimenti
dal 70% dei comuni al 30%, cio' significa meno lavoro, meno
occupazione, meno crescita senza la quale con la nuova manovra
non si va da nessuna parte''.(ANSA).

YTM-GTT/TST
08-SET-11 11:58 NNNN

MANOVRA: DI PIETRO, ESASPERAZIONE PIAZZA RISCHIA PEGGIORARE

MANOVRA: DI PIETRO, ESASPERAZIONE PIAZZA RISCHIA PEGGIORARE
E' NOSTRA RESPONSABILITA' EVITARLO PROPONENDO ALTERNATIVA
(ANSA) - ROMA, 8 SET - ''Piu' cresce il peggioramento delle
condizioni economiche del Paese piu' aumenta l'esasperazione
che, dalla piazza, rischia di diventare piu' forte''. E' il
monito che lancia il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro che,
conversando con i cronisti fuori Montecitorio precisa: ''questo
e' un rischio che dobbiamo arginare proponendo un'alternativa
per il Paese''.
''E' cosi' - continua - che possiamo dimostrare il nostro senso
di responsabilita'. Non ci dobbiamo abbandonare, dobbiamo
reagire con una proposta''.(ANSA).

CHI
08-SET-11 12:18 NNNN

MANOVRA: DI PIETRO, SIA CAMBIATA SUBITO O FAREMO OSTRUZIONISMO

MANOVRA: DI PIETRO, SIA CAMBIATA SUBITO O FAREMO OSTRUZIONISMO =

Roma, 8 set. (Adnkronos) - "Porre il voto di fiducia alla
Camera, dopo il blitz al Senato, con cui i parlamentari si sono
salvaguardati il loro stipendio, e hanno ridotto, invece, quello dei
poveri cristi, vuol dire compiere un atto criminale ai danni della
collettivita', per questo noi porremo dapprima la questione della
pregiudiziale di costituzionalita' e poi chiediamo che la manovra
venga cambiata quanto meno per metterci dentro che anche i
parlamentari si riducano lo stipendio". E' quanto afferma il leader
dell'Idv, Antonio Di Pietro, parlando con i giornalisti a
Montecitorio, sulla norma che riduce il taglio degli stipendi dei
parlamentari.

"Le misure del governo -conclude Di Pietro- sono un disastro per
le famiglie, le fasce sociali deboli e gli enti locali. Ci sentiamo in
dovere di opporci dentro e fuori dal Parlamento perche' la manovra sia
fortemente modificata. Quindi il testo ricevera' tutto il nostro
ostruzionismo".

(Plb/Zn/Adnkronos)
08-SET-11 12:23

NNNN

MANOVRA: PD CONTRO SACCONI, SI SCUSI CON TUTTE LE DONNE

MANOVRA: PD CONTRO SACCONI, SI SCUSI CON TUTTE LE DONNE =
(AGI) - Roma, 8 set. - "L'intervento del Ministro Sacconi ad
Atreju e' incommentabile e intollerabile! Sacconi si scusi
pubblicamente con tutte le donne, per aver riesumato, nella
furia della difesa della propria ideologia e dell'attacco alla
CGIL, il peggior armamentario sessista e misogino". Lo afferma
la senatrice del Pd Rita Ghedini, componente Commissione
Lavoro.
"Speravo che certe categorie - sottolinea la senatrice -
fossero ormai inutilizzabili (non oso sperare che non siano
"pensabili" da chi svolge un "ministero" pubblico;
evidentemente sono tutte, pienamente e strutturalmente parte
della cultura paternalista ed autoritaria che il Governo di cui
Sacconi e' parte incarna - conclude Ghedini - in ogni sua
scelta, che riguardi le donne, il lavoro, la salute o la libera
determinazione".(AGI)
red/Gim
081045 SET 11

Manovra/Donne Cgil a Sacconi:Non si fa ironia con metafora stupro

Manovra/Donne Cgil a Sacconi:Non si fa ironia con metafora stupro
Le donne contro la battuta del ministro sulle suore

Roma, 8 set. (TMNews) - "In nessun altro paese del mondo
democratico un esponente di governo sceglierebbe la metafora
dello stupro - incompatibile con qualunque forma di ironia - per
esprimere una sua valutazione politica, svelando la sua visione
del rapporto tra donne e uomini. La violenza dello stupro è la
forma più brutale di negazione dell`altro. Non comprende nessuna
forma di linguaggio, non ammette nessun sì e nessun no. Come
scrisse in occasione del 13 febbraio Suor Rita Giarretta,
ripetiamo tutte insieme al Ministro Sacconi: "Non ti è lecito!".
Questo il testo del comunicato stampa del Comitato "Se non ora
quando", a cui la Cgil aderisce, sulle dichiarazioni di ieri del
ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.

red-eco

081205 set 11

8 settembre 1943 - 8 settembre 2011 -




la resistenza romana
Partizan.gif (3053 byte)
Porta S. Paolo e la Difesa di Roma
Carta_della_battagliaroma.jpg (38634 byte)
  Carta della Battaglia di Roma, 8-10 settembre 1943
Il 10 settembre1943, la zona sud di Roma è teatro di uno degli episodi più drammatici ed eroici della Resistenza: la battaglia di Porta San Paolo: l'estremo, disperato tentativo da parte dei militari e dei civili italiani di opporsi all'occupazione tedesca della capitale avviata subito dopo l'annuncio dell'armistizio.
A seguito della caduta del fascismo e della formazione del governo Badoglio, nella capitale erano confluite alcune divisioni dell'esercito regio. Contemporaneamente i partiti di sinistra, tornati allo scoperto e appena tollerati dal nuovo presidente del consiglio, iniziarono ad organizzare i primi nuclei militari composti da militanti antifascisti, coordinati da una Giunta militare nata alla fine d’agosto e diretta dai comunisti Luigi Longo, Giorgio Amendola e Mauro Scoccimarro; dagli azionisti Riccardo Bauer, Ugo La Malfa ed Emilio Lussu; dai socialisti Pietro Nenni e Giuseppe Saragat.
Dunque, al momento dell'annuncio dell'armistizio, la sera dell'8 settembre, la possibilità di difendere la città dall'imminente attacco nazista non è da escludere. Ma all'alba del 9 il re         Vittorio Emanuele III, Badoglio e le autorità militari abbandonano Roma senza impartire nessuna direttiva precisa, lasciando l'esercito nella più assoluta incertezza.
Sin dalla notte dell'8 settembre avvengono combattimenti alla periferia della capitale: i militari italiani hanno la peggio e sono costretti a ritirarsi. La mattina del 10 una parte di questi si riunisce intorno a Porta San Paolo dove li attendono i civili giunti spontaneamente od organizzati dai partiti antifascisti. Si ritrovano così fianco a fianco, tra gli altri, i superstiti della Divisione «Granatieri di Sardegna», i Lancieri del battaglione «Genova Cavalleria», alcuni reparti della Divisione «Sassari» e moltissimi civili armati alla meglio.
Nonostante la schiacciante superiorità numerica e d’armamento delle truppe tedesche comandate dal maresciallo Kesselring, Il fronte resistenziale riesce ad attestarsi lungo le mura di Porta San Paolo, innalzando barricate e facendosi scudo delle vetture dei tram rovesciate.
Nel corso della battaglia si distinguono militari come il generale Giacomo Carboni, comandante del Corpo d'armata motocorazzato, che si prodiga nel tenere alto il morale dei soldati: manda i carabinieri a staccare i manifesti disfattisti che danno per imminenti le trattative con i tedeschi, fa spargere la notizia dello sbarco ad Ostia degli alleati e dell'arrivo a Roma delle divisioni «Ariete» e «Piave». Combattono valorosamente i tenenti colonnello Enzo Nisco e Franco Vannetti Donnini, i capitani Giulio Gasparri e Camillo Sabatini, i tenenti Francesco Saint-Just, Gino Nicoli, Guido Bertoni, Vincenzo Fioritto, il carrista Salvatore Lo Pizzo e tanti altri soldati.
Molti anche i civili che pagano con la morte il loro eroismo: l'operaio diciottenne Maurizio Cecati è colpito a morte mentre incita i suoi compagni alla lotta; il fruttivendolo Ricciotti che, finito il lavoro ai mercati generali, si era improvvisato eccezionale tiratore; muore colpito da una scheggia Raffaele Persichetti, professore di storia dell'arte al liceo classico «Visconti».  Persichetti sarà la prima medaglia d'oro della Resistenza.

portaspaolo_small.jpg (4468 byte)

Complessivamente nella battaglia di Porta San Paolo muoiono quattrocento civili tra cui quarantatré donne.
Molti anche i dirigenti dei partiti antifascisti presenti sul luogo della battaglia: tra gli altri, Luigi Longo, Antonello Trombadori e Fabrizio Onofri del PCI; Emilio Lussu e Ugo La Malfa del PdA; Sandro Pertini, Eugenio Colorni, Mario Zagari del PSIUP; Romualdo Chiesa e Adriano Ossicini del Movimento dei cattolici comunisti; il sindacalista socialista Bruno Buozzi.
Nel primo pomeriggio la resistenza è travolta dai mezzi corazzati tedeschi e il capo di stato maggiore della Divisione «Centauro», Leandro Giaccone, firma la resa a Frascati, presso il Quartier generale tedesco.
La battaglia di Porta San Paolo è considerata il vero e proprio esordio della Resistenza italiana e in lei si può misurare emblematicamente il comportamento dei vari protagonisti. Le istituzioni, la cui assenza è ben rappresentata dalla fuga del re e del governo; l'esercito, diviso tra chi sceglie di combattere e chi, come il vecchio maresciallo d'Italia Enrico Caviglia, tratta con il nemico; gli organi politici antifascisti, che imboccano decisamente la strada della lotta di liberazione con la costituzione del CCLN ; infine la popolazione, che, nonostante la paura, sceglie numerosa, almeno in questa occasione, la solidarietà antinazista contro l'indifferenza.
Nelle stesse ore, a centinaia di chilometri di distanza, si consuma un altro tragico episodio di eroismo italiano e di violenza nazista: il martirio del presidio militare di Cefalonia.

(Notizie tratte dal cd-rom "La Resistenza", Laterza multimedia)



FONTE                             il portale della resistenza italiana

Manovra/Landini:E' momento grave, serve Cgil unita per svolta

Manovra/Landini:E' momento grave, serve Cgil unita per svolta
Su art.8 si può battere Governo, subiamo attacco senza precedenti

Roma, 8 set. (TMNews) - "Siamo davanti ad un momento
straordinario, unico nella storia italiana della Repubblica. Per
questo credo sia giusto superare le contrapposizioni congressuali
all'interno della Cgil per aprire una fase nuova", Nel rinnovare
alla segretaria generale Susanna Camusso l'invito a "ritirare la
firma dall'accordo del 28 giugno che è ormai carta straccia", il
segretario della Fiom Maurizio Landini si dice convinto che dopo
lo sciopero generale unitario di martedì la Cgil possa ritrovare
unità contro la manovra economico, perchè "c'à spazio - ha
affermato in una intervista a 'l'Unità'- per battere questo
governo sull'articolo 8".

"Non si tratta - ha sottolineato il leader delle tute blu- di una
mano tesa, come prima non c'era una mano chiusa". Ma lo sciopero
"ritengo abbia assolutamente riavvicinato la Cgil" perchè "si è
dimostrato che tutte le federazioni all'interno della
confederazione sono unite nel rilanciare e continuare la
mobilitazione". E "credo si arrivato il momento di aprire dentro
la Cgil una fase nuova, perchè mai nella sua storia il nostro
sindacato ad affrontare un attacco simile con la logica della
Fiat estesa a tutti i settori".

Pol/Tor

081004 set 11

Sciopero Cgil...''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di essere iscritto alla Cisl''.




SCIOPERO CGIL: ROMA; PENSIONATO CISL, OGGI MI VERGOGNO

(ANSA) - ROMA, 6 SET - ''Bonanni, dopo 35 anni mi vergogno di
essere iscritto alla Cisl''. Questo uno dei cartelli esposti
durante il corteo della Cgil contro la manovra economica. Ad
imbracciarlo un pensionato di Frosinone, Elio Quattrociocchi,
che spiega: ''sentire Bonanni dirsi d'accordo con i
licenziamenti e appoggiare il governo mi ha deluso profondamente
ed oggi, dopo 35 anni, mi vergogno di essere iscritto alla Cisl.
Quattrociocchi mostra le tessere del sindacato e racconta:
''sono iscritto alla Cisl dal '77. Sono stato Rsu per nove anni
e ho lavorato come operaio alla Smia Fibre di Castellaccio, in
provincia di Frosinone. Oggi non mi riconosco piu' in questo
sindacato e per questo sto partecipando alla manifestazione
della Cgil contro una manovra che reputo ingiusta e lesiva dei
diritti dei lavoratori. Strappare la tessera della Cisl? Non so
ancora che fare, ci sto pensando. Per ora sono solo deluso''.
(ANSA).

YJ4-TZ/SCN
06-SET-11 11:17 NNNN

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