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lunedì 20 aprile 2020

CORONAVIRUS. SIMPE: VACCINO ANTINFLUENZALE OBBLIGATORIO DA 6 MESI A 14 ANNI

LUNEDÌ 20 APRILE 2020 16.20.51


CORONAVIRUS. SIMPE: VACCINO ANTINFLUENZALE OBBLIGATORIO DA 6 MESI A 14 ANNI

DIR2175 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT CORONAVIRUS. SIMPE: VACCINO ANTINFLUENZALE OBBLIGATORIO DA 6 MESI A 14 ANNI MELE (PRESIDENTE): PRONTI A CONFRONTO CON TAVOLI MINISTERIALI E REGIONI (DIRE) Roma, 20 apr. - "Chiediamo l'obbligatorieta' della vaccinazione antinfluenzale per i bambini da 6 mesi a 14 anni. Lo chiediamo ora, per settembre ottobre, quando normalmente viene emanata la circolare ministeriale che indica le fasce che dovranno essere interessate dalla vaccinazione". E' la richiesta di Giuseppe Mele, presidente della Societa' italiana medici pediatri (simpe), che spiega le sue ragioni per affrontare la 'fase 3'. "In autunno inizia la diffusione delle normali patologie infettive stagionali, compresa l'influenza, che renderanno ulteriormente confusa e difficile la valutazione della situazione epidemiologica. Sara' quindi fondamentale- aggiunge- fornire da subito tutti quegli strumenti che possano consentire una indagine sierologica, da confermare con il tampone e attivarsi per essere in grado di distinguere da subito i sintomi da Covid-19 'leggeri', tipici dei bambini, da quelli influenzali o para-influenzali". Avere la popolazione pediatrica vaccinata nella sua totalita', secondo il presidente Mele, "significhera' contribuire a comprendere chi avra' il virus del Covid-19. L'apertura delle scuole a settembre favorira' la diffusione del contagio tra i bambini che a loro volta lo riporteranno a casa con il rischio reale di un nuovo picco epidemico. Siamo pronti- conclude- a un confronto con i tavoli ministeriali e con le Regioni, e disponibili a fornire il nostro supporto come Societa' scientifica". (Com/Mem/ Dire) 16:17 20-04-20 NNNN

Coronavirus: Roma, 163 multe nel weekend,punito anche ciclista =

LUNEDÌ 20 APRILE 2020 16.08.27


= Coronavirus: Roma, 163 multe nel weekend,punito anche ciclista =

(AGI) - Roma, 20 apr. - Sono 163 gli illeciti rilevati nel corso del fine settimana appena trascorso da parte delle pattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale sul territorio cittadino nel corso dei controlli per il rispetto delle norme di prevenzione della diffusione del Covid-19. Le sanzioni sono state comminate soprattutto per spostamenti privi di motivi validi o inattendibili: c'e' chi ad esempio ha dichiarato che stava andando a fare la spesa ma in orario di chiusura delle attivita' commerciali. C'e' poi chi ha tentato di giustificarsi con la scusa di una passeggiata intorno casa, abitando pero' in quadranti opposti della citta' o in altri Comuni. E' il caso di un ciclista fermato all'interno di villa Borghese, l'uomo e' stato sanzionato per aver violato il divieto di accesso ai parchi e ville storiche della Capitale e per essersi spostato da un altro Comune senza un valido motivo visto che e' risultato residente a Guidonia Montecelio. (AGI) Rmy/Cop 201608 APR 20 NNNN

CORONAVIRUS. THAILANDIA, IN SPIAGGIA TORNANO LE TARTARUGHE LIUTO /FOTO

LUNEDÌ 20 APRILE 2020 15.51.45


CORONAVIRUS. THAILANDIA, IN SPIAGGIA TORNANO LE TARTARUGHE LIUTO /FOTO

DIR1974 3 AMB 0 RR1 N/POL / DIR MPH/TXT CORONAVIRUS. THAILANDIA, IN SPIAGGIA TORNANO LE TARTARUGHE LIUTO /FOTO CON LO STOP AI TURISTI INDIVIDUATI 11 NIDI NELL'AREA DI PHUKET (DIRE) Roma, 20 apr. - Buone notizie dalle spiagge della Thailandia: le autorita' del Paese asiatico hanno scoperto il piu' alto numero di nidi di tartarughe liuto, le pu' grandi al mondo, degli ultimi 20 anni. A favorire il massiccio ritorno della Dermochelys coriacea, questo il nome scientifico della specie, sarebbero state le misure restrittive imposte dal governo di Bangkok per contenere la diffusione del Covid-19. Le spiagge interdette ai turisti, completamente vuote, per le tartarughe marine sono lo scenario ideale per deporre le uova in tutta tranquillita'. I nidi, individuati sulle spiagge della provincia di Phuket, una delle piu' turistiche della Thailandia, sono ben 11. Secondo le autorita' locali, che li avevano iniziati a contare a novembre, e' il ritrovamento piu' significativo dal 2000. Il direttore del Phuket Marine Biological Centre, Kongkiat Kittiwatanawong, ha detto alla stampa locale che non si trovavano nidi da circa cinque anni e che si tratta "di un ottimo segnale, dato che molte aree per la nidificazione sono state distrutte dagli esseri umani". Soddisfazione anche da parte del ministro per l'Ambiente di Bangkok, Warawut Silpa-archa, che al quotidiano The star ha detto: "Mentre noi lottiamo contro il Covid-19, la natura ringiovanisce e ristabilisce equilibri. Nelle crisi si nasconde sempre un'opportunita'". La tartaruga liuto e' considerata a rischio in Thailandia, mentre e' classificata come "vulnerabile" dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). (Est/Dire) 15:50 20-04-20 NNNN

Coronavirus, rischio anche da mari e laghi se acque non depurate

LUNEDÌ 20 APRILE 2020 15.52.47


##Coronavirus, rischio anche da mari e laghi se acque non depurate

##Coronavirus, rischio anche da mari e laghi se acque non depurate In Italia non adeguato servizio depurazione per 25% popolazione Roma, 20 apr. (askanews) - Anche le acque reflue non adeguatamente depurate possono essere un pericoloso veicolo di contagio da coronavirus? E' una eventualità che gli scienziati non escludono e che stanno studiando. In un documento diffuso dall'Epicentro Iss in piena emergenza coronavirus, e diretto ai gestori del servizio idrico integrato e alle autorità ambientali e sanitarie, viene illustrato che "i virus escreti con feci, urine, vomito, saliva o secrezioni respiratorie entrano nel sistema fognario. Gli scarichi idrici interni agli edifici possono generare aerosol carico di virus determinando un rischio di esposizione. I virus vengono trasportati attraverso il sistema fognario verso l'impianto di trattamento delle acque reflue, dove l'esposizione attraverso aerosol è limitata a operatori professionali adeguatamente protetti attraverso dispositivi di protezione individuale (DPI). I virus che entrano nell'impianto di depurazione vengono generalmente inattivati dai processi di trattamento fisici, biologici e chimici", e che "scarichi illeciti possono far confluire acque reflue potenzialmente contaminate direttamente nel corpo idrico recettore", inoltre "le fosse biologiche convenzionali, usate nel caso di edifici non allacciati a una rete fognaria, possono contenere patogeni virali con conseguenti rischi di esposizione per gli operatori al servizio di spurgo e eventuali soggetti presenti in prossimità dei luoghi di operazione". In particolare, sottolinea il Rapporto dell'Iss, "negli ultimi decenni, l'attenzione si è rivolta anche ai virus non enterici, responsabili prevalentemente di malattie respiratorie. I due gruppi principali di questi virus che potrebbero rappresentare motivo di preoccupazione per il ciclo idrico integrato appartengono alle famiglie Orthomyxoviridae (virus dell'influenza) e Coronaviridae (SARS e MERS coronavirus). Questi virus sono noti per essere stati responsabili di epidemie e pandemie come l'influenza H1N1 "spagnola" (1918-1920), l'influenza aviaria H5N1 (1997-oggi), l'influenza H1N1 (2009-2010), la SARS-CoV (2002-2003), la MERS-CoV (2012), l'influenza aviariaH7N9 (2013-oggi) e, per ultima, la pandemia in corso SARS-CoV-2 (2020). Per questi gruppi di virus, non vi sono ad oggi evidenze di trasmissione idrica, tuttavia, ne è dimostrata la presenza nelle feci, urine ed escreti dei pazienti con infezione; ne consegue che i virus possono entrare nel ciclo idrico attraverso le acque reflue", chiarisce il documento. In Italia, secondo gli ultimi dati di Goletta Verde Legambiente, il 25% della popolazione non è servita da un adeguato servizio di depurazione e gli scarichi non depurati finiscono nei nostri mari. Se dunque la tanto agognata fase 2 consentirà uno scorcio di vacanza, bisognerà tener conto non solo delle distanze in spiaggia, ma anche della salute delle acque di mari e laghi. Dei 262 punti campionati nelle 15 regioni costiere italiane dalla Goletta Verde, infatti, più del 36% è risultato con valori di inquinanti elevati (di questi il 29% sono stati giudicati fortemente inquinati, il 7% inquinati). Il monitoraggio, i dati risalgono allo scorso anno, ha indagato Enterococchi intestinali, Escherichia coli e ha considerato come "inquinati" i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e "fortemente inquinati" quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo. "Le foci di fiumi e torrenti, gli scarichi e i piccoli canali sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d'acqua, arrivano in mare e nei laghi - spiega Serena Carpentieri, vice direttrice generale di Legambiente -. Questi punti critici sono ignorati dai controlli ufficiali, etichettati come inquinati per definizione eppure spesso ci troviamo persone a fare il bagno, anche a causa dell'inesistenza di cartelli informativi o di divieto di balneazione. Anche se con il nostro monitoraggio non vogliamo rilasciare patenti di balneabilità o sostituirci alle autorità competenti, le situazioni che rileviamo destano molta preoccupazione". Nel dettaglio, dei 262 punti campionati nelle quindici regioni costiere italiane da Goletta Verde più del 36% è risultato con valori di inquinanti elevati (di questi il 29% sono stati giudicati risultati Fortemente Inquinati; il 7% Inquinati). Il restante 64% dei campionamenti è risultato entro i limiti di legge. Il 51% dei campionamenti, 135 su 262 punti, è stato eseguito presso foci di fiumi e torrenti, fossi o canali, risultando inquinato nel 62% dei casi. Il 49% presso spiagge con situazioni sospette invece hanno rilevato cariche batteriche elevate solo nell'8% dei prelievi e delle analisi eseguite. Inoltre, nel 72% dei casi monitorati da Goletta Verde rispetto ai 131 punti dove la balneazione è vietata (o per divieto temporaneo di balneazione o perchè non monitorata), non c'è nessun cartello che indichi chiaramente il divieto di balneazione; anche se spesso in questi punti si trovano molte persone a fare il bagno, ignari dei rischi per la propria salute. Un viaggio da nord a sud della penisola durante il quale sono stati presi in esame 83 punti per le analisi microbiologiche. Il 34% di questi è risultato Fortemente Inquinato (21 punti) o Inquinato (7). Degli 83 punti oggetto di analisi, 35 corrispondono a porzioni di laghi definiti balneabili dalle autorità competenti; 44 non risultano campionati; 2 sono aree con divieto temporaneo di balneazione. Dei 35 punti definiti balneabili dalle autorità competenti, 11 sono risultati con cariche batteriche oltre i limiti di legge (di questi 5 giudicati Inquinati e 6 sono Fortemente Inquinati). Dei 44 punti non campionati invece dalle autorità competenti, ben 16 presentavano cariche batteriche elevate (14 giudicati Fortemente Inquinati e 2 Inquinati). Un problema che ha interessato anche l'Unione Europea se, come più volte ricordato dal presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, "delle quattro procedure di infrazione aperte dall'Unione Europea a causa della cattiva depurazione del nostro Paese, che coinvolgono 1.122 agglomerati urbani e 32 aree sensibili, due sono già sfociate in condanna e altre potrebbero arrivare presto, creando una cabina di regia unica come già si è iniziato a fare con il commissario di Governo". Mpd 20200420T155244Z

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