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mercoledì 23 aprile 2025

Russia: incontro tra Trump e Putin dovrebbe essere produttivo

Russia: incontro tra Trump e Putin dovrebbe essere produttivo Russia: incontro tra Trump e Putin dovrebbe essere produttivo Sono in corso lavori preparatori, spiega Peskov Roma, 23 apr. (askanews) - Un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe essere produttivo e sono in corso lavori preparatori. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Questo incontro dovrebbe essere produttivo. Sia Trump sia Putin vogliono ottenere risultati. Per questo motivo sono in corso i lavori preparatori", ha dichiarato Peskov in un'intervista al quotidiano francese Le Point. Fco 20250423T200043Z  

AFGHANISTAN: VIA LIBERA RUSSIA A NOMINA AMBASCIATORE TALEBANI A MOSCA =

ADN1192 7 EST 0 ADN EST NAZ ASI AFGHANISTAN: VIA LIBERA RUSSIA A NOMINA AMBASCIATORE TALEBANI A MOSCA = Mosca, 23 apr. (Adnkronos) - La Russia autorizza i talebani al potere in Afghanistan a nominare un ambasciatore a Mosca, dopo che la Corte suprema ha ritirato la scorsa settimana il movimento dall'elenco delle organizzazioni considerate come terroristiche. Mosca "ha deciso di elevare il livello di rappresentanza diplomatica dell'Afghanistan a Mosca ad ambasciatore", ha reso noto il ministero degli Esteri in un comunicato diffuso dopo l'incontro dell'inviato del Cremlino per l'Afghanistan, Zamir Kabulov, l'inviato di Mosca a Kabul, Dmitri Zhirnov, il ministro degli Esteri talebano, Amir Khan Muttaqi, e quello degli Interni, Sirajuddin Haqqani. (Red-Est/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 23-APR-25 20:02  

- 25 aprile: Anpi Milano, 'non si sporchi questo giorno'

25 aprile: Anpi Milano, 'non si sporchi questo giorno' Minelli, 'obbligo di tutti gli antifascisti evitarlo' (ANSA) - MILANO, 23 APR - L'appello di Primo Minelli, presidente dell'Anpi milanese, in occasione degli ottant'anni dalla Liberazione è evitare "che questa giornata sia sporcata" da incidenti. "Chi è antifascista - ha spiegato - ha l'obbligo di far sì che questa sia una lunga giornata in cui si celebra il valore della liberazione". Certo, il rischio c'è perchè "il clima internazionale influisce" ha ammesso. Lo scorso anno un gruppo di antagonisti e manifestanti pro Pal si è appostato in piazza Duomo a Milano, invece di sfilare in coda al corteo, e ha protestato appena è iniziato il comizio per il 25 aprile, con un bilancio di alcune cariche della polizia (e un membro della Brigata ebraica accoltellato lieve da alcuni ragazzini che uscivano da un fast food nelle vicinanze). E anche quest'anno Giovani Palestinesi, SiCobas, Cambiare rotta e una serie di centri sociali da Panetteria Occupata a LUMe, si sono dati appuntamenti in piazza Duomo alle 13 perché "la resistenza non è solo memoria ma è oggi. Palestina libera!". Di questo si è parlato oggi nella riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza in prefettura e anche domani è in programma un aggiornamento telefonico per fare il punto sulla situazione. Al corteo fra i partecipanti sono annunciati la segretaria Pd Elly Schlein, quello di Azione Carlo Calenda e di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. A sfilare, come di consueto, la delegazione della Brigata ebraica insieme alla comunità ucraina, a cui i City Angels faranno da servizio d'ordine. Dal palco sono previsti gli interventi di Minelli, del sindaco di Milano Giuseppe Sala, della partigiana Sandra Gilardelli, che a luglio compirà cento anni, del segretario della Cgil Maurizio Landini con conclusione, dopo i saluti di tutti i presidenti delle associazioni combattentistiche partigiane, del presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo. Milano concluderà le celebrazioni dell'ottantesimo della Liberazione con un concerto gratuito alla Scala, organizzato da Anpi e dalla sezione Anpi del teatro, esattamente a cinquant'anni da quello storico diretto da Claudio Abbado con Maurizio Pollini al pianoforte. A Legnano invece sono state decise celebrazioni silenziose con anche la cancellazione del programmato concerto dei Punkreas per il lutto nazionale proclamato per la morte di papa Francesco. Scelta non condivisa dalla band. "Il Comune di Legnano, secondo noi, ha sbagliato ad annullare tutte le celebrazioni tra cui ovviamente quella che ci vedeva coinvolti al Centro Sociale Pertini - Salice . Ma nonostante ciò - hanno assicurato sui social i Punkreas - diamo comunque la nostra disponibilità al Centro Pertini per essere il 25 Aprile al Salice e difendere la Festa, insieme ai valori che essa contiene, con o senza il patrocinio del Comune. Facciamolo da soli e facciamolo insieme. Troveremo il modo. E' il minimo che possiamo fare per onorare chi ha lottato per regalarci qualcosa di ben più prezioso: la Libertà". (ANSA).

- Polizia uccide un uomo, mobilitazione di piazza in Germania

Polizia uccide un uomo, mobilitazione di piazza in Germania E' un 21enne di colore, un colpo lo ha colpito alle spalle (ANSA) - BERLINO, 23 APR - Nella città tedesca di Oldenburg, in Bassa Sassonia, un giovane di 21 anni è stato raggiunto da colpi esplosi da un poliziotto ed è morto poco dopo essere stato trasportato in ospedale. I fatti risalgono alla mattina di Pasqua e l'autopsia ha confermato che la causa della morte sono stati tre colpi esplosi contro di lui da un poliziotto, un quarto ha colpito il giovane di striscio alla coscia. L'uomo è stato colpito alle spalle, una circostanza questa che sembra aggravare la posizione del poliziotto. Il caso sta suscitando molta indignazione nell'opinione pubblica locale, anche per il fatto che la vittima è un uomo di colore e per venerdì è stata indetta una manifestazione ad Oldenburg. Secondo l'agenzia tedesca Dpa, intanto sono già stati raccolti più di 19.000 euro per una cerimonia in memoria del 21enne ucciso, che è stato identificato con il nome di Lorenz. Mentre il poliziotto che ha sparato, un ventisettenne, è stato sospeso. La procura di Oldenburg indaga per omicidio. (ANSA). 

L'offerta finale di Trump e il nodo della Crimea - Dietro il Sipario - Talk show

 




  

NTW Press - Tre minorenni salgono sul tetto della Stazione Centrale: fermati dalla Polizia

NTW Press - Tre minorenni salgono sul tetto della Stazione Centrale: fermati dalla Polizia

Tre minorenni salgono sul tetto della Stazione Centrale: fermati dalla Polizia

Una bravata quella escogitata dai tre giovani di cui uno di uno di nazionalità ucraina e due italiani, di età compresa tra i 15 e i 17



Milano, Mercoledì 23 Aprile 2025 17:58

Fermati dalla Polizia Ferroviaria tre minorenni che avevano deciso di arrivare in cima al tetto in ferro e vetro della Stazione Centrale di Milano.

Tre minorenni salgono sul tetto della Stazione Centrale: fermati dalla Polizia

Nella notte del 13 aprile, tre ragazzi sono saliti sul tetto della stazione centrale di Milano ma gli agenti di Polizia Ferroviaria sono riusciti a evitare il peggio.

Una bravata quella escogitata dai tre giovani di cui uno di uno di nazionalità ucraina e due italiani, di età compresa tra i 15 e i 17 che, una volta intercettati dai poliziotti, hanno riferito di essere alla ricerca di un'esperienza adrenalinica; per tale motivo, una volta giunti in serata nello scalo ferroviario in questione, hanno raggiunto il tetto percorrendo delle scalinate in ferro al fine di effettuare delle foto da pubblicare sui social nonostante tale luogo fosse precluso ai non addetti ai lavori con appositi cartelli monitori e porte chiuse a chiave. Una volta messi in sicurezza sono stati accompagnati negli uffici di Polizia e compiutamente identificati. Successivamente sono stati affidati ai rispettivi esercenti la responsabilità genitoriale e contestualmente sono state elevate le previste sanzioni amministrative per aver fatto ingresso in aree della stazione precluse ai non addetti ai lavori.

Utilizzata una scala non accessibile

Al fine di comprendere meglio la dinamica dei fatti, nei giorni successivi allo spiacevole evento, la Polizia Ferroviaria, mediante l'acquisizione della planimetria dello scalo ferroviario, è riuscita a ricostruire il percorso intrapreso dai giovani i quali si sarebbero serviti di una "scala alla marinara" danneggiata per raggiungere il soffitto e, proprio per questo motivo, a partire da fine dicembre 2024, è stato predisposto un mirato servizio mediante apposite ronde al fine di prevenire intrusioni ed evitare spiacevoli episodi. Infine, per le determinazioni del caso, è stata notiziata la Procura della Repubblica presso il tribunale dei Minori di Milano.

 

PAPA. GIANNINI: NUMERO PRESENZE MAGGIORE DELLE ATTESE, RISORSE ADEGUATE

DIR2371 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT PAPA. GIANNINI: NUMERO PRESENZE MAGGIORE DELLE ATTESE, RISORSE ADEGUATE (DIRE) Roma, 23 apr. - "Abbiamo notato un numero di presenze maggiore delle attese e d'intesa con la Polizia stradale saranno predisposti servizi per indirizzare i pullman che arriveranno nella Capitale e che dovranno avere gli stalli già assegnati. Non sarà permesso l'arrivo di pullman che non sappiano dove parcheggiare. Per un evento del genere ci aspettavamo presenze così importanti e le risorse saranno adeguate". Lo ha detto il prefetto di Roma Lamberto Giannini al termine del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto in Prefettura in vista dei funerali del Papa in programma sabato. (Mem/ Dire) 18:04 23-04-25  

- Dl sicurezza, Pm Foggia rileva questione di costituzionalità

Dl sicurezza, Pm Foggia rileva questione di costituzionalità Primo caso sulle aggravanti, Tribunale deciderà il 17 giugno (ANSA) - ROMA, 23 APR - La Procura di Foggia, nell'ambito di un procedimento per resistenza a pubblico ufficiale, ha chiesto al Tribunale di sollevare questione di legittimità costituzionale in rapporto a due disposizioni del decreto-sicurezza (d.l. n. 48/2025) che hanno introdotto altrettante circostanze aggravanti applicabili al caso in discussione. Si tratta di una delle prime memorie con le quali a ravvisare dubbi di legittimità costituzionale sul decreto-sicurezza è un pubblico ministero. Il giudice si è riservato sulla questione, rinviando all'udienza che si terrà il 17 giugno 2025. Lo rende noto la rivista giuridica 'Sistema penale' diretta dal professore Gian Luigi Gatta, presidente dell'Associazione italiana dei professori di diritto penale. Il caso oggetto del giudizio riguarda alcuni imputati chiamati a rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali nei confronti di due agenti di polizia giudiziaria/di pubblica sicurezza operanti nel compartimento di polizia ferroviaria presso la stazione di Foggia. Il p.m. contestava pertanto due nuove circostanze aggravanti introdotte dagli artt. 11 co. 1 e 19 co. 1, lett. b), del decreto legge 11 aprile 2025, n. 48: in rapporto alle lesioni, l'aggravante comune ex art. 61 n. 11 decies, per aver «commesso il fatto all'interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane o all'interno dei convogli adibiti al trasporto di passeggeri»; in rapporto alla resistenza a pubblico ufficiale, la neointrodotta circostanza speciale ex art. 337 co 3, prevista per il caso in cui «la violenza o minaccia è posta in essere per opporsi a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza mentre compie un atto di ufficio». In relazione a tali innovazioni normative, la Procura di Foggia rileva una possibile incompatibilità con gli artt. 3, 25, 27 e 77 co. 2 Cost., sollecitando il Tribunale a sollevare eccezione d'incostituzionalità. Le norme in esame, infatti, non risponderebbero a canoni di ragionevolezza e di coerenza, creando disparità di trattamento per fatti analoghi. In secondo luogo, l'introduzione delle aggravanti tramite decreto-legge avrebbe compresso le prerogative del Parlamento nel processo di definizione delle scelte di criminalizzazione, compromettendo al contempo la conoscibilità delle norme da parte dei cittadini per l'assenza di un adeguato periodo di vacatio legis. Non sussisterebbero, infine, secondo la Procura, i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza prescritti dalla Costituzione. Il decreto-legge, infatti, si limiterebbe a un'apodittica affermazione della sussistenza dei presupposti richiesti, mentre la sua adozione — dopo oltre un anno di dibattito parlamentare — lascerebbe trasparire il reale intento alla base del ricorso alla decretazione d'urgenza: quello di «accelerare, se non addirittura vanificare, il procedimento legislativo ordinariamente previsto dagli artt. 72 e seguenti della Costituzione». (ANSA). 

- Tir contro spartitraffico su A-29, caos e lunghe code

Tir contro spartitraffico su A-29, caos e lunghe code (ANSA) - PALERMO, 23 APR - Un tir adibito al trasporto merci è uscito fuori strada, finendo la sua corsa contro lo spartitraffico centrale dell'autostrada A-29 Palermo-Mazara, proprio nei pressi della piazzola di sosta Giambruno. Secondo una prima ricostruzione, a causare l'incidente sarebbe stato lo scoppio di uno pneumatico anteriore. L'autotrasportatore è rimasto illeso e non risultano coinvolti altri veicoli. Sono intervenuti gli uomini della polizia stradale, i vigili del fuoco e i tecnici dell'Anas per mettere in sicurezza la zona, avviare le operazioni di recupero del Tir e rimuovere i detriti sparsi sulla carreggiata. Il traffico ha subito forti rallentamenti, con una corsia parzialmente chiusa e code per diversi chilometri. (ANSA). 

- Dl sicurezza, Pm Foggia rileva questione di costituzionalità

Dl sicurezza, Pm Foggia rileva questione di costituzionalità Primo caso sulle aggravanti, Tribunale deciderà il 17 giugno (ANSA) - ROMA, 23 APR - La Procura di Foggia, nell'ambito di un procedimento per resistenza a pubblico ufficiale, ha chiesto al Tribunale di sollevare questione di legittimità costituzionale in rapporto a due disposizioni del decreto-sicurezza (d.l. n. 48/2025) che hanno introdotto altrettante circostanze aggravanti applicabili al caso in discussione. Si tratta di una delle prime memorie con le quali a ravvisare dubbi di legittimità costituzionale sul decreto-sicurezza è un pubblico ministero. Il giudice si è riservato sulla questione, rinviando all'udienza che si terrà il 17 giugno 2025. Lo rende noto la rivista giuridica 'Sistema penale' diretta dal professore Gian Luigi Gatta, presidente dell'Associazione italiana dei professori di diritto penale. Il caso oggetto del giudizio riguarda alcuni imputati chiamati a rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali nei confronti di due agenti di polizia giudiziaria/di pubblica sicurezza operanti nel compartimento di polizia ferroviaria presso la stazione di Foggia. Il p.m. contestava pertanto due nuove circostanze aggravanti introdotte dagli artt. 11 co. 1 e 19 co. 1, lett. b), del decreto legge 11 aprile 2025, n. 48: in rapporto alle lesioni, l'aggravante comune ex art. 61 n. 11 decies, per aver «commesso il fatto all'interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane o all'interno dei convogli adibiti al trasporto di passeggeri»; in rapporto alla resistenza a pubblico ufficiale, la neointrodotta circostanza speciale ex art. 337 co 3, prevista per il caso in cui «la violenza o minaccia è posta in essere per opporsi a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza mentre compie un atto di ufficio». In relazione a tali innovazioni normative, la Procura di Foggia rileva una possibile incompatibilità con gli artt. 3, 25, 27 e 77 co. 2 Cost., sollecitando il Tribunale a sollevare eccezione d'incostituzionalità. Le norme in esame, infatti, non risponderebbero a canoni di ragionevolezza e di coerenza, creando disparità di trattamento per fatti analoghi. In secondo luogo, l'introduzione delle aggravanti tramite decreto-legge avrebbe compresso le prerogative del Parlamento nel processo di definizione delle scelte di criminalizzazione, compromettendo al contempo la conoscibilità delle norme da parte dei cittadini per l'assenza di un adeguato periodo di vacatio legis. Non sussisterebbero, infine, secondo la Procura, i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza prescritti dalla Costituzione. Il decreto-legge, infatti, si limiterebbe a un'apodittica affermazione della sussistenza dei presupposti richiesti, mentre la sua adozione — dopo oltre un anno di dibattito parlamentare — lascerebbe trasparire il reale intento alla base del ricorso alla decretazione d'urgenza: quello di «accelerare, se non addirittura vanificare, il procedimento legislativo ordinariamente previsto dagli artt. 72 e seguenti della Costituzione». (ANSA).