CASSAZIONE PENALE
Cass. pen. Sez. VI, Sent., (ud. 24-03-2011) 01-04-2011, n. 13402
Fatto - Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
#################### ricorre personalmente contro la sentenza 8 luglio 2010 della Corte di appello di Catanzaro che ha confermato la sentenza 12 marzo 2008 del Tribunale di Catanzaro di condanna per il delitto ex art. 336 cod. pen..
1.) il capo di imputazione.
L'imputata è accusata del reato di cui all'art. 336 c.p., perchè alla richiesta di esibizione dei documenti di riconoscimento da parte degli Agenti di Polizia di Stato, appartenenti alla Sezione Volanti, usava nei confronti degli stessi minaccia, proferendo le testuali parole: "ma chi siete voi, che cazzo volete, non vi dovete permettervi a fermarmi, non sapete con chi avete a che fare, vi faccio passare una brutta serata, siete ridicoli con quella specie di divisa che avete addosso, che vi credete di essere, non vi do un cazzo di documento, vi vengo a trovare alle vostre case per farvela pagare, io sono la nipote di un giudice, vedete in che guai vi metto, con me non vi dovete permettere, sono al telefono con mio zio giudice parlateci voi che avete i coglioni sotto" (fatti del (OMISSIS)).
2.) i motivi di ricorso.
Con un primo motivo di impugnazione viene dedotta inosservanza ed erronea applicazione della legge sul presupposto: che nella specie "non vi era alcun atto del pubblico ufficiale da coartare", atto che non sarebbe neppure stato indicato nella motivazione della corte distrettuale; che difettava comunque l'elemento psicologico.
Con un secondo motivo si lamenta vizio di motivazione essendo mancata, pur a fronte di uno specifico motivo di appello, l'individuazione dell'atto impedito, tale non potendosi considerare l'esigenza di identificazione della donna, persona conosciuta dagli agenti.
Entrambi i motivi sono privi di fondamento.
Innanzitutto una lettura, anche superficiale, delle decisioni dei giudici di merito le quali integrano una doppia conforme pronuncia, rende manifesto che l'atto "coartato" dei pubblici ufficiali era l'accertamento della identità personale dell'imputata, correttamente richiesto nei contesti della condotta della donna, la quale si accompagnava e stava litigando con persona nota come pregiudicato.
Nè può valere, a giustificare la condotta omissiva della D. N., la circostanza che la sua identità era conosciuta all'Ufficio, considerato che il reato di cui all'art. 651 cod. pen. si perfeziona con il semplice rifiuto di fornire al pubblico ufficiale indicazioni circa la propria identità personale, per cui è irrilevante, ai fini dell'integrazione dell'illecito, che l'identità del soggetto sia facilmente accertata per la conoscenza personale da parte del pubblico (Cass. pen. sez. 6, 34689/2007 Rv.
237606 Massime precedenti Conformi: N. 1804 del 1985 Rv. 168010, N. 851 del 1995 Rv. 200588, N. 6052 del 1995 Rv. 201435, N. 9337 del 1995 Rv. 202978, N. 34 del 1996 Rv. 203851).
Inoltre, quanto alla legittimità della richiesta stessa, ferme restando le precedenti argomentazioni, va rammentato che in tema di rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale, di cui all'art. 651 cod. pen., il giudice penale può sindacare la legittimità della richiesta del pubblico ufficiale soltanto sotto il duplice profilo della qualifica soggettiva e della competenza del richiedente, ma non può (come sembra esigere il ricorso) investire anche la discrezionalità della concreta iniziativa del pubblico ufficiale, in relazione alla causa della richiesta. (Cass. pen. sez. 1, 7250/1993 Rv. 197886 Massime precedenti Conformi: Rv. 136559).
Con un terzo motivo si prospetta violazione di legge.
Il ricorso premette in fatto che il decreto di citazione a giudizio in appello è stato erroneamente notificato all'avv. Domenico Aiello e non all'avv. Claudia Orsini, e che all'udienza 8 luglio 2010 l'imputata è risultata difesa da difensore nominato quale sostituto d'udienza dal difensore di fiducia avv. Claudia Orsini, il quale non ha sollevato questione alcuna in sede dibattimentale.
Su tale premessa si chiede una pronuncia circa la legittimità di tale comportamento e, in particolare, si chiede se la nullità del decreto di citazione per il giudizio di appello, in quanto notificato a soggetto non difensore (l'avv. Domenico Aiello è soggetto totalmente estraneo al giudizio ancorchè precedente difensore e collega di studio dell'avv. Orsini), unitamente alla mancata proposizione di eccezioni processuali da parte del sostituto processuale nominato non sia motivo di nullità della impugnata sentenza, dal momento che la Corte ha giudicato senza rilevare detta evidente nullità del decreto, pur potendo peraltro correttamente giudicare stante il comportamento processuale del difensore ancorchè rappresentato da sostituto processuale.
Il quesito su cui si sollecita una pronuncia è, dunque, se sussiste un onere a pena di nullità di evidenziare l'esistenza di un vizio di nullità rilevabile d'ufficio, ancorchè sanato nel caso di specie dalla formale presenza del difensore nominato e dalla mancata proposizione di eccezioni procedurali, ovvero se la sanatoria delle irregolarità, in applicazione delle norme di legge, esoneri i Giudici anche dal rilevare i motivi di palese nullità e, conseguentemente, determini la regolarità di una pronuncia nonostante l'evidente omissione di applicazione di norme procedurali.
Ritiene il Collegio che il vizio procedurale, sanato per volontà di chi avrebbe titolo per dedurlo, non impone al giudice alcun rilievo formale della verificata nullità e ciò nel rispetto del principio affermato dalla Corte delle leggi (Corte costituzionale, ord. 8-10 maggio 2000, Pres. Mirabelli, rel. Flick) secondo cui non ogni irregolarità processuale conduce alla sanzione di nullità, specie ove si consideri che la legge di delega sul nuovo c.p.p., nella sua direttiva di esordio, ha espressamente sancito il criterio della massima semplificazione nello svolgimento del processo con eliminazione di ogni atto o attività non-essenziale". "Inoltre, l'insistito richiamo del legislatore delegante alla semplificazione delle forme non può dunque che rispondere ad una omologa e rigorosa limitazione della cause di nullità ai soli vizi di
forma che rispondano ad altrettanti difetti di sostanza.
Il motivo è quindi palesemente infondato.
All'inammissibilità del ricorso stesso consegue, ex art. 616 c.p.p., la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende che si stima equo determinare in Euro 1500,00 (mille).P.Q.M.
dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di Euro 1.500,00 in favore della Cassa delle ammende.
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giovedì 9 giugno 2011
Cassazione "...L'imputata è accusata del reato di cui all'art. 336 c.p., perchè alla richiesta di esibizione dei documenti di riconoscimento da parte degli Agenti di Polizia di Stato, appartenenti alla Sezione Volanti, usava nei confronti degli stessi minaccia, proferendo le testuali parole: "ma chi siete voi, che cazzo volete, non vi dovete permettervi a fermarmi, non sapete con chi avete a che fare, vi faccio passare una brutta serata, siete ridicoli con quella specie di divisa che avete addosso, che vi credete di essere, non vi do un cazzo di documento, vi vengo a trovare alle vostre case per farvela pagare, io sono la nipote di un giudice, vedete in che guai vi metto, con me non vi dovete permettere, sono al telefono con mio zio giudice parlateci voi che avete i coglioni sotto"..."
Cassazione "...Il Tribunale, rilevato che, nel caso di specie, la violazione del limite di velocità era stata accertata a mezzo velomatic 512 e che non vi era stata contestazione immediata, ha rigettato l'appello del Comune rilevando che il quadro normativo conseguente alla entrata in vigore del D.L. n. 121 del 2002, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 168 del 2002, esclude la sussistenza di un'arbitraria facoltà per l'amministrazione di precostituirsi un'ipotesi di deroga al principio di contestazione immediata della violazione, che costituisce ora la regola della contestazione, essendo al contrario predeterminati sia i casi che le sedi stradali interessate dall'utilizzazione degli strumenti elettronici di rilevazione della velocità...."
CIRCOLAZIONE STRADALE
Cass. civ. Sez. II, Ord., 28-04-2011, n. 9508
Fatto - Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
Il tribunale di Locri con sentenza del 7 novembre 2008 rigettava l'appello proposto dal Comune di Stignano nei confronti di D. F., per la riforma della sentenza resa il 17 giugno 2006 dal giudice di pace di Stilo, con la quale era stata accolta l'opposizione proposta dal suddetto in relazione a sanzione amministrativa per violazione dell'art. 142 C.d.S., comma 8.
Il Tribunale, rilevato che, nel caso di specie, la violazione del limite di velocità era stata accertata a mezzo velomatic 512 e che non vi era stata contestazione immediata, ha rigettato l'appello del Comune rilevando che il quadro normativo conseguente alla entrata in vigore del D.L. n. 121 del 2002, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 168 del 2002, esclude la sussistenza di un'arbitraria facoltà per l'amministrazione di precostituirsi un'ipotesi di deroga al principio di contestazione immediata della violazione, che costituisce ora la regola della contestazione, essendo al contrario predeterminati sia i casi che le sedi stradali interessate dall'utilizzazione degli strumenti elettronici di rilevazione della velocità. Nella specie, la violazione era stata accertata in un tratto di strada non ricompresa dal Prefetto tra
le strade extraurbane secondarie in cui è stata accertata l'esistenza di obiettive circostanze che legittimano l'impiego di apparecchiature a distanza. Il Tribunale rilevava che era stata indebitamente omessa la contestazione immediata dell'infrazione, obbligatoria ex art. 201 C.d.S., con la giustificazione - ritenuta insufficiente - dell'uso di apparecchiatura autovelox, gestita direttamente da organi di polizia, perchè il veicolo era a distanza dal posto di accertamento e comunque per l'impossibilità di fermarlo in tempo utile.
Esaminando una delle questioni riproposte da parte appellata, rilevava inoltre che l'appellante non aveva provato l'esistenza del certificato di omologazione dell'apparecchio Velomatic 512, il quale non poteva pertanto costituire valida fonte di prova della trasgressione.
Il Comune ha proposto ricorso per cassazione notificato il 21 dicembre 2009. Parte opponente è rimasta intimata.
Il giudice relatore ha avviato la causa a decisione con il rito previsto per il procedimento in camera di consiglio, ravvisando la manifesta fondatezza del ricorso.
Con il primo motivo, il Comune deduce violazione e falsa applicazione del D.L. n. 121 del 2002, art. 4, nonchè violazione degli artt. 142, 200 e 201 C.d.S., affermando che la disposizione dell'art. 4 del citato D.L., non preclude la possibilità per gli agenti di polizia di procedere a rilevazione delle violazioni del limite di velocità a mezzo di apparecchiature elettroniche tutte le volte in cui, non rientrando la strada tra quelle espressamente previste dalla citata disposizione e non essendo la strada stessa inclusa dal Prefetto nell'elenco delle strade in cui possono essere impiegate dette apparecchiature, queste siano utilizzate direttamente dagli agenti stessi, i quali devono procedere a contestazione immediata salvo il caso in cui ciò non sia possibile ai sensi dell'art. 201 C.d.S. e dell'art. 384 relativo reg. esec. C.d.S.; evenienza,
questa, che si era verificata nel caso di specie, come esposto in narrativa.
Il Comune formula il seguente quesito di diritto:
"Dica la Corte Suprema che gli agenti di polizia in servizio sulle strade per le quali non è applicabile la speciale disciplina di cui al D.L. n. 121 del 2002, art. 4, convertito in L. n. 168 del 2002 (per l'assenza del decreto prefettizio ex art. 4, comma 2, cit.) possono parimenti procedere al rilevamento della velocità tenuta dai conducenti gli autoveicoli a mezzo apparecchiature elettroniche (autovelox) dagli stessi (agenti) direttamente gestite (se pur con l'obbligo della immediata contestazione della velocità vietata, salvo però le eccezioni espressamente previste dall'art. 201 C.d.S. ed esemplificate dall'art. 384 reg. att. C.d.S.)".
Connesso al primo è il secondo motivo, con cui si chiede alla Corte di stabilire "che nel caso di accertamento della violazione dei limiti di velocità a mezzo autovelox (art. 142 C.d.S.), da parte degli agenti di polizia che direttamente gestiscono l'apparecchiatura elettronica, è consentita la contestazione differita dell'infrazione quando si verificano le situazioni di impossibilità contemplate dall'art. 201, comma 1 bis (lett. e); e ciò pur con l'obbligo della specificazione a verbale delle ostative ragioni, che se riconducibili a quelle tipizzate dall'art. 384 (lett. e) del regolamento divengono insindacabili". Entrambi i motivi sono manifestamente fondati, trovando applicazione il principio reiteratamente affermato da questa Corte, secondo cui "il disposto del D.L. n. 121 del 2002, art. 4, comma 1, convertito, con modificazioni, nella L. n. 168
del 2002, integrato con la previsione del comma 2 dello stesso art. 4 - che indica, per le strade extraurbane secondarie e per le strade urbane di scorrimento, i criteri di individuazione delle situazioni nelle quali il fermo del veicolo, al fine della contestazione immediata, può costituire motivo d'intralcio per la circolazione o di pericolo per le persone, situazioni ritenute sussistenti a priori per le autostrade e per le strade extraurbane principali - evidenzia come il legislatore abbia inteso regolare l'utilizzazione dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di comportamento di cui agli artt. 142 e 148 C.d.S. (limiti di velocità e sorpasso), tra l'altro, anche in funzione del comma 4 del medesimo art. 4, con il quale si esclude tout court l'obbligo della
contestazione immediata. Ne consegue che la norma del predetto art. 4 non pone una generalizzata esclusione delle apparecchiature elettroniche di rilevamento al di fuori delle strade prese in considerazione, ma lascia, per contro, in vigore, relativamente alle strade diverse da esse, le disposizioni che consentono tale utilizzazione ma con l'obbligo della contestazione immediata, salve le eccezioni espressamente previste dall'art. 201 C.d.S., comma 1 bis (Cass., n. 376 del 2008; Cass., n. 1889 del 2008).
La Corte non rinviene nelle argomentazioni svolte in ricorso motivi persuasivi per discostarsi da questo orientamento, riaffermato anche da Cass. 12843/09.
Terzo e quarto motivo, relativi all'omologazione dell'apparecchiatura utilizzata, denunciano rispettivamente: a) violazione dell'art. 142 C.d.S. e violazione e falsa applicazione dell'art. 345 reg. esec. C.d.S., nonchè del D.M. Lavori Pubblici 27 novembre 1989, n. 2971;
b) vizi di motivazione in ordine alla ritenuta mancanza del certificato di omologazione. La manifesta fondatezza del terzo motivo, che assorbe l'altra censura, risulta da un ormai consolidato orientamento di questa Corte. Il Comune chiede con il ricorso di ribadire che ai fini della sussistenza del requisito della omologazione dell'apparecchiatura elettronica utilizzata per la rilevazione della velocità e la contestazione dell'infrazione, ciò che rileva è che il modello di apparecchiatura sia omologato e non anche la singola specifica apparecchiatura in concreto usata.
Premesso che dalla sentenza impugnata risulta che nel caso di specie, lo stesso verbale di accertamento dava atto dell'esistenza di un decreto ministeriale di omologazione del tipo di apparecchiatura utilizzata, la Corte di cassazione ha da tempo chiarito che la necessità di omologazione dell'apparecchiatura di rilevazione automatica, ai fini della validità del relativo accertamento, va riferita al singolo modello e non al singolo esemplare, come si desume, sul piano logico e letterale, dal D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 4 95, art. 345, comma 2, così come modificato dal D.P.R. 16 settembre 1996, n. 610, art. 197, secondo cui non ciascun esemplare ma le singole apparecchiature devono essere approvate dal Ministero dei lavori pubblici (Cass., n. 29333 del 2008, ed ivi precedenti richiamati); il termine di validità dell'omologazione da
parte dei competenti organi ministeriali attiene non ad un arco di tempo durante il quale l'apparecchiatura può essere validamente utilizzata ed oltre il quale tale utilizzazione non è più legittima - dacchè tale operatività, una volta omologato il modello, dipende soltanto dalla permanente funzionalità della singola apparecchiatura - ma ad un arco di tempo durante il quale le apparecchiature di quel modello possono continuare ad essere commercializzate dal costruttore (Cass., n. 29333 del 2008, cit., Cass., n. 9950 del 2007); - in tema di rilevazione dell'inosservanza dei limiti di velocità dei veicoli a mezzo di apparecchiature elettroniche, nè il codice della strada (art. 142, comma 6) nè il relativo regolamento di esecuzione (D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 345) prevedono che il verbale di accertamento dell'infrazione debba contenere,
a pena di nullità, l'attestazione che la funzionalità del singolo apparecchio impiegato sia stata sottoposta a controllo preventivo e costante durante l'uso, giacchè, al contrario, l'efficacia probatoria di qualsiasi strumento di rilevazione elettronica della velocità dei veicoli perdura sino a quando non risultino accertati, nel caso concreto, sulla base di circostanze allegate dall'opponente e debitamente provate, il difetto di costruzione, installazione o funzionalità dello strumento stesso, o situazioni comunque ostative al suo regolare funzionamento, senza che possa farsi leva, in senso contrario, su considerazioni di tipo meramente congetturale, connesse all'idoneità della mancanza di revisione o manutenzione periodica dell'attrezzatura a pregiudicarne l'efficacia ex art. 142 C.d.S. (Cass. n. 29333 del 2008, cit.).
Corollario di questa affermazione è l'insussistenza di alcun ulteriore onere probatorio, a carico dell'Amministrazione, relativo alla perdurante funzionalità delle predette apparecchiature (Cass. 17361/08).
La relazione comunicata ex art. 380 bis c.p.c., soprariprodotta, è condivisa dal Collegio.
Pertanto il ricorso deve essere accolto, con conseguente cassazione della sentenza impugnata; non risultando da essa motivi di opposizione non esaminati e non apparendo necessari ulteriori accertamenti di fatto, ai sensi dell'art. 384 cod. proc. civ., può essere decisa nel merito, con il rigetto dell'opposizione originaria;
parte opponente, in applicazione del principio della soccombenza, deve essere condannata al pagamento, in favore del Comune, delle spese dell'intero giudizio, liquidate come da dispositivo quanto ai tre gradi di giudizio.P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, rigetta l'originaria opposizione. Condanna l'opponente al pagamento delle spese dell'intero giudizio, che liquida, quanto al giudizio di primo grado, in Euro 450,00, di cui Euro 50,00 per spese, Euro 150,00 per diritti, ed Euro 250,00 per onorari; per il giudizio di appello, in Euro 550,00, di cui Euro 50,00 per spese, Euro 100,00 per diritti ed Euro 400,00 per onorari di avvocato; per il giudizio di legittimità, in Euro 600,00, di cui Euro 400,00 per onorari, 200 per esborsi, oltre spese generali e accessori di legge per tutti i gradi del giudizio.
Cass. civ. Sez. II, Ord., 28-04-2011, n. 9508
Fatto - Diritto P.Q.M.
Svolgimento del processo - Motivi della decisione
Il tribunale di Locri con sentenza del 7 novembre 2008 rigettava l'appello proposto dal Comune di Stignano nei confronti di D. F., per la riforma della sentenza resa il 17 giugno 2006 dal giudice di pace di Stilo, con la quale era stata accolta l'opposizione proposta dal suddetto in relazione a sanzione amministrativa per violazione dell'art. 142 C.d.S., comma 8.
Il Tribunale, rilevato che, nel caso di specie, la violazione del limite di velocità era stata accertata a mezzo velomatic 512 e che non vi era stata contestazione immediata, ha rigettato l'appello del Comune rilevando che il quadro normativo conseguente alla entrata in vigore del D.L. n. 121 del 2002, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 168 del 2002, esclude la sussistenza di un'arbitraria facoltà per l'amministrazione di precostituirsi un'ipotesi di deroga al principio di contestazione immediata della violazione, che costituisce ora la regola della contestazione, essendo al contrario predeterminati sia i casi che le sedi stradali interessate dall'utilizzazione degli strumenti elettronici di rilevazione della velocità. Nella specie, la violazione era stata accertata in un tratto di strada non ricompresa dal Prefetto tra
le strade extraurbane secondarie in cui è stata accertata l'esistenza di obiettive circostanze che legittimano l'impiego di apparecchiature a distanza. Il Tribunale rilevava che era stata indebitamente omessa la contestazione immediata dell'infrazione, obbligatoria ex art. 201 C.d.S., con la giustificazione - ritenuta insufficiente - dell'uso di apparecchiatura autovelox, gestita direttamente da organi di polizia, perchè il veicolo era a distanza dal posto di accertamento e comunque per l'impossibilità di fermarlo in tempo utile.
Esaminando una delle questioni riproposte da parte appellata, rilevava inoltre che l'appellante non aveva provato l'esistenza del certificato di omologazione dell'apparecchio Velomatic 512, il quale non poteva pertanto costituire valida fonte di prova della trasgressione.
Il Comune ha proposto ricorso per cassazione notificato il 21 dicembre 2009. Parte opponente è rimasta intimata.
Il giudice relatore ha avviato la causa a decisione con il rito previsto per il procedimento in camera di consiglio, ravvisando la manifesta fondatezza del ricorso.
Con il primo motivo, il Comune deduce violazione e falsa applicazione del D.L. n. 121 del 2002, art. 4, nonchè violazione degli artt. 142, 200 e 201 C.d.S., affermando che la disposizione dell'art. 4 del citato D.L., non preclude la possibilità per gli agenti di polizia di procedere a rilevazione delle violazioni del limite di velocità a mezzo di apparecchiature elettroniche tutte le volte in cui, non rientrando la strada tra quelle espressamente previste dalla citata disposizione e non essendo la strada stessa inclusa dal Prefetto nell'elenco delle strade in cui possono essere impiegate dette apparecchiature, queste siano utilizzate direttamente dagli agenti stessi, i quali devono procedere a contestazione immediata salvo il caso in cui ciò non sia possibile ai sensi dell'art. 201 C.d.S. e dell'art. 384 relativo reg. esec. C.d.S.; evenienza,
questa, che si era verificata nel caso di specie, come esposto in narrativa.
Il Comune formula il seguente quesito di diritto:
"Dica la Corte Suprema che gli agenti di polizia in servizio sulle strade per le quali non è applicabile la speciale disciplina di cui al D.L. n. 121 del 2002, art. 4, convertito in L. n. 168 del 2002 (per l'assenza del decreto prefettizio ex art. 4, comma 2, cit.) possono parimenti procedere al rilevamento della velocità tenuta dai conducenti gli autoveicoli a mezzo apparecchiature elettroniche (autovelox) dagli stessi (agenti) direttamente gestite (se pur con l'obbligo della immediata contestazione della velocità vietata, salvo però le eccezioni espressamente previste dall'art. 201 C.d.S. ed esemplificate dall'art. 384 reg. att. C.d.S.)".
Connesso al primo è il secondo motivo, con cui si chiede alla Corte di stabilire "che nel caso di accertamento della violazione dei limiti di velocità a mezzo autovelox (art. 142 C.d.S.), da parte degli agenti di polizia che direttamente gestiscono l'apparecchiatura elettronica, è consentita la contestazione differita dell'infrazione quando si verificano le situazioni di impossibilità contemplate dall'art. 201, comma 1 bis (lett. e); e ciò pur con l'obbligo della specificazione a verbale delle ostative ragioni, che se riconducibili a quelle tipizzate dall'art. 384 (lett. e) del regolamento divengono insindacabili". Entrambi i motivi sono manifestamente fondati, trovando applicazione il principio reiteratamente affermato da questa Corte, secondo cui "il disposto del D.L. n. 121 del 2002, art. 4, comma 1, convertito, con modificazioni, nella L. n. 168
del 2002, integrato con la previsione del comma 2 dello stesso art. 4 - che indica, per le strade extraurbane secondarie e per le strade urbane di scorrimento, i criteri di individuazione delle situazioni nelle quali il fermo del veicolo, al fine della contestazione immediata, può costituire motivo d'intralcio per la circolazione o di pericolo per le persone, situazioni ritenute sussistenti a priori per le autostrade e per le strade extraurbane principali - evidenzia come il legislatore abbia inteso regolare l'utilizzazione dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di comportamento di cui agli artt. 142 e 148 C.d.S. (limiti di velocità e sorpasso), tra l'altro, anche in funzione del comma 4 del medesimo art. 4, con il quale si esclude tout court l'obbligo della
contestazione immediata. Ne consegue che la norma del predetto art. 4 non pone una generalizzata esclusione delle apparecchiature elettroniche di rilevamento al di fuori delle strade prese in considerazione, ma lascia, per contro, in vigore, relativamente alle strade diverse da esse, le disposizioni che consentono tale utilizzazione ma con l'obbligo della contestazione immediata, salve le eccezioni espressamente previste dall'art. 201 C.d.S., comma 1 bis (Cass., n. 376 del 2008; Cass., n. 1889 del 2008).
La Corte non rinviene nelle argomentazioni svolte in ricorso motivi persuasivi per discostarsi da questo orientamento, riaffermato anche da Cass. 12843/09.
Terzo e quarto motivo, relativi all'omologazione dell'apparecchiatura utilizzata, denunciano rispettivamente: a) violazione dell'art. 142 C.d.S. e violazione e falsa applicazione dell'art. 345 reg. esec. C.d.S., nonchè del D.M. Lavori Pubblici 27 novembre 1989, n. 2971;
b) vizi di motivazione in ordine alla ritenuta mancanza del certificato di omologazione. La manifesta fondatezza del terzo motivo, che assorbe l'altra censura, risulta da un ormai consolidato orientamento di questa Corte. Il Comune chiede con il ricorso di ribadire che ai fini della sussistenza del requisito della omologazione dell'apparecchiatura elettronica utilizzata per la rilevazione della velocità e la contestazione dell'infrazione, ciò che rileva è che il modello di apparecchiatura sia omologato e non anche la singola specifica apparecchiatura in concreto usata.
Premesso che dalla sentenza impugnata risulta che nel caso di specie, lo stesso verbale di accertamento dava atto dell'esistenza di un decreto ministeriale di omologazione del tipo di apparecchiatura utilizzata, la Corte di cassazione ha da tempo chiarito che la necessità di omologazione dell'apparecchiatura di rilevazione automatica, ai fini della validità del relativo accertamento, va riferita al singolo modello e non al singolo esemplare, come si desume, sul piano logico e letterale, dal D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 4 95, art. 345, comma 2, così come modificato dal D.P.R. 16 settembre 1996, n. 610, art. 197, secondo cui non ciascun esemplare ma le singole apparecchiature devono essere approvate dal Ministero dei lavori pubblici (Cass., n. 29333 del 2008, ed ivi precedenti richiamati); il termine di validità dell'omologazione da
parte dei competenti organi ministeriali attiene non ad un arco di tempo durante il quale l'apparecchiatura può essere validamente utilizzata ed oltre il quale tale utilizzazione non è più legittima - dacchè tale operatività, una volta omologato il modello, dipende soltanto dalla permanente funzionalità della singola apparecchiatura - ma ad un arco di tempo durante il quale le apparecchiature di quel modello possono continuare ad essere commercializzate dal costruttore (Cass., n. 29333 del 2008, cit., Cass., n. 9950 del 2007); - in tema di rilevazione dell'inosservanza dei limiti di velocità dei veicoli a mezzo di apparecchiature elettroniche, nè il codice della strada (art. 142, comma 6) nè il relativo regolamento di esecuzione (D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 345) prevedono che il verbale di accertamento dell'infrazione debba contenere,
a pena di nullità, l'attestazione che la funzionalità del singolo apparecchio impiegato sia stata sottoposta a controllo preventivo e costante durante l'uso, giacchè, al contrario, l'efficacia probatoria di qualsiasi strumento di rilevazione elettronica della velocità dei veicoli perdura sino a quando non risultino accertati, nel caso concreto, sulla base di circostanze allegate dall'opponente e debitamente provate, il difetto di costruzione, installazione o funzionalità dello strumento stesso, o situazioni comunque ostative al suo regolare funzionamento, senza che possa farsi leva, in senso contrario, su considerazioni di tipo meramente congetturale, connesse all'idoneità della mancanza di revisione o manutenzione periodica dell'attrezzatura a pregiudicarne l'efficacia ex art. 142 C.d.S. (Cass. n. 29333 del 2008, cit.).
Corollario di questa affermazione è l'insussistenza di alcun ulteriore onere probatorio, a carico dell'Amministrazione, relativo alla perdurante funzionalità delle predette apparecchiature (Cass. 17361/08).
La relazione comunicata ex art. 380 bis c.p.c., soprariprodotta, è condivisa dal Collegio.
Pertanto il ricorso deve essere accolto, con conseguente cassazione della sentenza impugnata; non risultando da essa motivi di opposizione non esaminati e non apparendo necessari ulteriori accertamenti di fatto, ai sensi dell'art. 384 cod. proc. civ., può essere decisa nel merito, con il rigetto dell'opposizione originaria;
parte opponente, in applicazione del principio della soccombenza, deve essere condannata al pagamento, in favore del Comune, delle spese dell'intero giudizio, liquidate come da dispositivo quanto ai tre gradi di giudizio.P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, rigetta l'originaria opposizione. Condanna l'opponente al pagamento delle spese dell'intero giudizio, che liquida, quanto al giudizio di primo grado, in Euro 450,00, di cui Euro 50,00 per spese, Euro 150,00 per diritti, ed Euro 250,00 per onorari; per il giudizio di appello, in Euro 550,00, di cui Euro 50,00 per spese, Euro 100,00 per diritti ed Euro 400,00 per onorari di avvocato; per il giudizio di legittimità, in Euro 600,00, di cui Euro 400,00 per onorari, 200 per esborsi, oltre spese generali e accessori di legge per tutti i gradi del giudizio.
Pediatri denunciano, l'Italia non é un paese per bimbi
SALUTE: PEDIATRI DENUNCIANO, L'ITALIA NON E' UN PAESE PER BIMBI =
POCHI SEGGIOLONI NEI RISTORANTI E ASILI NIDO, APPELLO A POLITICI
PER POLITICHE MIRATE
Milano, 8 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'Italia? "Non e'
un Paese per piccoli". Parola di pediatri. I camici bianchi dei bimbi,
riuniti a Milano per il 67esimo Congresso della Societa' italiana di
pediatria (Sip), sono sul piede di guerra. Nel Belpaese il partito dei
'no-kids' avanza e la vita per le famiglie si fa sempre piu'
difficile.
"I seggioloni nei ristoranti sono ormai merce rara. Siamo il
Paese maglia nera su questo fronte. Per non parlare degli spazi
dedicati all'allattamento, anche questi insufficienti, soprattutto nei
centri commerciali", lamenta Marcello Giovannini, professore di
pediatria all'universita' Statale di Milano e presidente della
Societa' italiana di nutrizione pediatrica (Sinupe). "Abbiamo una
percentuale di posti negli asili nido che e' tra le piu' basse al
mondo - gli fa eco il presidente della Sip, Alberto Ugazio - Se a
livello europeo e' previsto che il 33% dei bimbi trovi posto nei nidi,
l'Italia si ferma poco sopra il 22%. Siamo indietro anche rispetto ai
Paesi vicini, come Francia e Germania. E ci distinguiamo in negativo
soprattutto per quanto riguarda i nidi aziendali, uno strumento che
cambierebbe radicalmente la vita delle mamme". E a spiccare come
'citta' ostili ai piu' piccoli' sono soprattutto le metropoli, "dove
e' sempre piu' difficile, e poco salutare, circolare a piedi o in
bicicletta", facendosi largo fra le auto con i loro gas di scarico,
sottolinea ancora Ugazio.
Cosi' la battaglia "per un'Italia piu' a misura di bambino"
diventa "l'obiettivo piu' importante e strategico per la pediatria
italiana". I camici bianchi dei piccoli lanciano un appello ai
politici nazionali e locali: "Bisogna riportare il bambino al centro
delle scelte sociali e politiche del Paese, perche' oggi il quadro e'
davvero sconfortante", avverte Ugazio. (segue)
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 20:11
NNNNSALUTE: PEDIATRI DENUNCIANO, L'ITALIA NON E' UN PAESE PER BIMBI (2) =
MONITO ANCHE SU SPOT TV, TROPPI DOLCI E CARBOIDRATI E POCHE
VERDURE
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Siamo il Paese che nel 2010 ha
fatto meno bambini (e' nostro il tasso piu' basso di natalita' al
mondo: 1,2 nati per donna fertile) e gia' questo dimostra lo scarso
interesse per i bambini. Il nostro appello ai politici riguarda anche
la spesa per la famiglia, oggi ferma all'incirca all'1,2% del Pil,
contro una media europea del 2,2% e percentuali che in Germania e
Regno Unito arrivano anche al 3,5%".
Purtroppo, continua, "oggi si registra lo scarso interesse della
politica in generale e delle amministrazioni locali per la mamma, il
bimbo e la famiglia. Forse perche' i bebe' non votano, i loro diritti
passano in secondo piano". Poca l'attenzione anche alla qualita'
dell'aria e alla sicurezza alimentare: "Oggi i nemici del sistema
immunitario - sottolinea Alessio Fasano dell'universita' di Baltimora
- si sono moltiplicati rispetto al passato. Dobbiamo difenderci da
sostanze chimiche e cancerogene, e da alimenti mai visti prima. E non
a caso ci troviamo davanti a epidemie di asma, ad allergie alimentari
sempre nuove. Dobbiamo renderci conto che e' proprio in eta'
pediatrica che si gioca il futuro degli adulti di domani. Spero che la
classe politica ascolti per una volta la classe medica e collabori per
migliorare la qualita' della vita dei piu' piccoli".
La rivoluzione per un'Italia 'baby-friendly', secondo i
pediatri, dovrebbe passare anche dagli spot tv. "Oggi il bambino,
soprattutto per il marketing, e' un oggetto piu' che un soggetto",
osserva Giovannini. Da un monitoraggio sulle pubblicita' televisive
dei due canali italiani piu' seguiti dagli adolescenti (Italia 1 e
Canale 5) emerge uno squilibrio per carboidrati e dolci che insieme
sono protagonisti del 55% degli spot, contro lo 0,6% delle verdure.
Tutti questi problemi, conclude Ugazio, "vanno affrontati al piu'
presto, se non vogliamo che il nostro diventi un Paese di vecchi".
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 20:22
NNNN
POCHI SEGGIOLONI NEI RISTORANTI E ASILI NIDO, APPELLO A POLITICI
PER POLITICHE MIRATE
Milano, 8 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'Italia? "Non e'
un Paese per piccoli". Parola di pediatri. I camici bianchi dei bimbi,
riuniti a Milano per il 67esimo Congresso della Societa' italiana di
pediatria (Sip), sono sul piede di guerra. Nel Belpaese il partito dei
'no-kids' avanza e la vita per le famiglie si fa sempre piu'
difficile.
"I seggioloni nei ristoranti sono ormai merce rara. Siamo il
Paese maglia nera su questo fronte. Per non parlare degli spazi
dedicati all'allattamento, anche questi insufficienti, soprattutto nei
centri commerciali", lamenta Marcello Giovannini, professore di
pediatria all'universita' Statale di Milano e presidente della
Societa' italiana di nutrizione pediatrica (Sinupe). "Abbiamo una
percentuale di posti negli asili nido che e' tra le piu' basse al
mondo - gli fa eco il presidente della Sip, Alberto Ugazio - Se a
livello europeo e' previsto che il 33% dei bimbi trovi posto nei nidi,
l'Italia si ferma poco sopra il 22%. Siamo indietro anche rispetto ai
Paesi vicini, come Francia e Germania. E ci distinguiamo in negativo
soprattutto per quanto riguarda i nidi aziendali, uno strumento che
cambierebbe radicalmente la vita delle mamme". E a spiccare come
'citta' ostili ai piu' piccoli' sono soprattutto le metropoli, "dove
e' sempre piu' difficile, e poco salutare, circolare a piedi o in
bicicletta", facendosi largo fra le auto con i loro gas di scarico,
sottolinea ancora Ugazio.
Cosi' la battaglia "per un'Italia piu' a misura di bambino"
diventa "l'obiettivo piu' importante e strategico per la pediatria
italiana". I camici bianchi dei piccoli lanciano un appello ai
politici nazionali e locali: "Bisogna riportare il bambino al centro
delle scelte sociali e politiche del Paese, perche' oggi il quadro e'
davvero sconfortante", avverte Ugazio. (segue)
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 20:11
NNNNSALUTE: PEDIATRI DENUNCIANO, L'ITALIA NON E' UN PAESE PER BIMBI (2) =
MONITO ANCHE SU SPOT TV, TROPPI DOLCI E CARBOIDRATI E POCHE
VERDURE
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Siamo il Paese che nel 2010 ha
fatto meno bambini (e' nostro il tasso piu' basso di natalita' al
mondo: 1,2 nati per donna fertile) e gia' questo dimostra lo scarso
interesse per i bambini. Il nostro appello ai politici riguarda anche
la spesa per la famiglia, oggi ferma all'incirca all'1,2% del Pil,
contro una media europea del 2,2% e percentuali che in Germania e
Regno Unito arrivano anche al 3,5%".
Purtroppo, continua, "oggi si registra lo scarso interesse della
politica in generale e delle amministrazioni locali per la mamma, il
bimbo e la famiglia. Forse perche' i bebe' non votano, i loro diritti
passano in secondo piano". Poca l'attenzione anche alla qualita'
dell'aria e alla sicurezza alimentare: "Oggi i nemici del sistema
immunitario - sottolinea Alessio Fasano dell'universita' di Baltimora
- si sono moltiplicati rispetto al passato. Dobbiamo difenderci da
sostanze chimiche e cancerogene, e da alimenti mai visti prima. E non
a caso ci troviamo davanti a epidemie di asma, ad allergie alimentari
sempre nuove. Dobbiamo renderci conto che e' proprio in eta'
pediatrica che si gioca il futuro degli adulti di domani. Spero che la
classe politica ascolti per una volta la classe medica e collabori per
migliorare la qualita' della vita dei piu' piccoli".
La rivoluzione per un'Italia 'baby-friendly', secondo i
pediatri, dovrebbe passare anche dagli spot tv. "Oggi il bambino,
soprattutto per il marketing, e' un oggetto piu' che un soggetto",
osserva Giovannini. Da un monitoraggio sulle pubblicita' televisive
dei due canali italiani piu' seguiti dagli adolescenti (Italia 1 e
Canale 5) emerge uno squilibrio per carboidrati e dolci che insieme
sono protagonisti del 55% degli spot, contro lo 0,6% delle verdure.
Tutti questi problemi, conclude Ugazio, "vanno affrontati al piu'
presto, se non vogliamo che il nostro diventi un Paese di vecchi".
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 20:22
NNNN
Bimbi XL, da pediatri no a parmigiano in pappe e latte iperproteico
SALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO =
MA CIRCA 80% PICCOLI ITALIANI CONSUMA QUELLO VACCINO GIA' A 6
MESI
Milano, 8 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Italia ai primi
posti per prevalenza di baby oversize: si stima che i piccoli in
sovrappeso o obesi tra i 5 e i 17 anni siano 1,2 milioni. E se si
focalizza l'attenzione sulla fascia 6-9 anni si parla di piu' di uno
su tre (il 34,1%). Ora i pediatri puntano il dito contro l'eccesso di
proteine animali, in particolare quelle del latte, e con l'abitudine
definita "cattiva" di introdurre troppo precocemente il latte vaccino
nella dieta dei bebe'.
La tesi, confermata dallo studio europeo Chop (Childhood obesity
project), condotto in 5 Paesi europei fra cui l'Italia, e' che cosi'
aumenti il rischio di obesita'. E i medici dei piccoli arrivano a
dettare un contrordine alle mamme: niente parmigiano nelle pappe dei
piccoli fino a un anno di eta'. Nei primi due anni di vita la regola
e': introito di proteine controllato. Non superare neanche i 20 grammi
di carne o formaggio e i 30 grammi di prosciutto. (segue)
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 18:03
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - I pediatri - riuniti in questi
giorni a Milano per il 67esimo Congresso nazionale della Sip (Societa'
italiana di pediatria) - mettono al bando il latte vaccino che non
dovrebbe essere consumato almeno fino a 12-24 mesi d'eta', preferendo
latti ipoproteici nella fase successiva all'allattamento al seno.
Peccato che lo studio Chop sveli un primato negativo dei
baby-italiani: circa l'80% consuma latte vaccino gia' a 6 mesi (77%
dei piccoli allattati al seno e 87% degli allattati con formula).
Al bando anche i latti artificiali a maggior contenuto proteico,
perche' secondo lo studio Chop i bimbi allattati con queste formule
(1,9 g/dl) mostrano nei primi due anni di vita un peso e un indice di
massa corporea (Bmi) maggiori rispetto a quelli allattati al seno o
nutriti con formule a piu' basso contenuto proteico (1,2 g/dl). Tanto
che i pediatri italiani chiedono la "revisione delle raccomandazioni
Ue sulla composizione delle formule, nel senso che venga abbassato il
limite massimo di composizione proteica. E alle industrie produttrici
e' rivolto l'invito ad adeguarsi". (segue)
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 18:09
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (3) =
IL DECALOGO CONTRO PESO IN ECCESSO, ADDIO A BIBERON ENTRO I 2
ANNI
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - I risultati preliminari della
seconda fase dello studio Chop, ancora in corso e di prossima
pubblicazione, confermano il trend anche a 6 anni: i piccoli che nel
primo anno di vita hanno assunto formule con maggior concentrazione di
proteine risultano piu' 'in carne' rispetto ai coetanei alimentati con
latti a minor apporto di proteine.
Da qui la prima delle 10 regole stilate dai pediatri per
contrastare il peso in eccesso, nell'ambito del progetto
'Mivogliobene' realizzato con il ministero della Salute. Latte materno
almeno per 6 mesi, se possibile fino a 12, perche', sottolinea
Marcello Giovannini, presidente della Societa' italiana di nutrizione
pediatrica (Sinupe) e coordinatore per l'Italia dello studio Chop,
"riduce il rischio di obesita' in eta' scolare del 16-28% rispetto
all'alimentazione con latti formulati. L'effetto protettivo del latte
materno puo' essere spiegato almeno in parte dal minor contenuto
proteico. I primi dati dello studio europeo sembrano confermare
l'ipotesi delle proteine secondo cui l'elevato contenuto proteico
delle formule e del latte vaccino stimola la secrezione insulinica e
attiva la tasfromazione delle cellule preadipocitarie in adipociti
innescando cosi' il pericoloso processo di accumulo del grasso".
(segue)
(Lus/Pn/Adnkronos)
08-GIU-11 18:11
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (4) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il secondo punto del decalogo
suggerisce di introdurre alimenti e bevande complementari al latte
materno (eccetto l'acqua) dopo i 6 mesi compiuti. Segue il consiglio
per un apporto proteico limitato e per un 'regime duro' in materia di
bevande caloriche: fino a 6 anni niente te' istantaneo o deteinato,
tisane, succhi di frutta, soft drink, acqua zuccherata.
E se a 9 mesi gia' il 97% dei baby italiani consuma latte
vaccino, sul fronte delle bevande caloriche i piccoli del Belpaese
sono i piu' moderati, mentre il primato negativo, fra i 5 Paesi
osservati (Italia, Belgio, Germania, Polonia e Spagna), va ai bimbi
polacchi. L'addio al biberon, continuano i pediatri, deve avvenire al
massimo entro i 2 anni, se non prima. Perche' dopo i 12 mesi il
rischio di sovrappeso aumenta del 3% per ogni mese di uso. (segue)
(Lus/Pn/Adnkronos)
08-GIU-11 18:16
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (5) =
A 3 ANNI STOP A PASSEGGINO E ANDARE A PIEDI, MA OLTRE 70%
PICCOLI VA A SCUOLA IN AUTO
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un altro traguardo strategico e'
a 3 anni: stop al passeggino e ai tour in supermercato a bordo del
carrello per la spesa. "E' importante che i bimbi vadano a scuola a
piedi - sottolinea il presidente della Sip Alberto Ugazio - ma
purtroppo oltre il 70% ci va in auto". I genitori, continuano i
pediatri, devono stare attenti al Bmi dei figli e favorire il
movimento fin dai primi mesi di vita.
Mai mettere i bebe' davanti alla tv prima dei 2 anni, e dopo non
superare le 8 ore a settimana (per tv e videogiochi insieme), mentre
vanno incentivati i giochi di movimento. Anche in questo caso i dati
Istat dipingono tutta un'altra realta': le mura domestiche sono il
luogo di gioco privilegiato dal 97,1% dei bambini da 3 a 10 anni.
(segue)
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 18:35
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (6) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - I baby italiani sono 'tecnivori':
hanno un cellulare gia' sotto i 13 anni (87%), e usano il Pc,
connettendosi tranquillamente a Internet. E se tra i 6 e i 14 anni
c'e' il picco dell'attivita' fisica, dopo i 15 anni comincia la curva
discendente. "Abbiamo davanti due grandi sfide - avverte Ugazio - La
prima e' quella delle malattie croniche: oggi abbiamo 3 milioni di
bambini e adolescenti che convivono con patologie come cardiopatie
congenite, malattie metaboliche, deficit congeniti dell'immunita',
fibrosi cistica. Bimbi che possono diventare adulti anche se la
medicina contemporanea non e' stata in grado di guarirli. La seconda
sfida e' quella della prevenzione attraverso stili di vita salutari".
Buone abitudini a cominciare dalla tavola ("si dovrebbe mangiare
seduti in compagnia di tutta la famiglia almeno a colazione"), fino
dall'attivita' fisica. "E' l'unica via per arginare l'obesita' che
avanza fra i nostri bambini, e le malattie che svilupperanno in futuro
da grandi", conclude Ugazio. Ancora oggi invece il 22,9% dei bimbi di
terza elementare e' sovrappeso, l'11,1% e' obeso. Con uno squilibrio
verso il Sud (si va dal 48% di bimbi oversize in Campania al 15% di
Bolzano) e le bimbe (sono il 51,6% dei baby-XL).
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 18:40
NNNN
MA CIRCA 80% PICCOLI ITALIANI CONSUMA QUELLO VACCINO GIA' A 6
MESI
Milano, 8 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Italia ai primi
posti per prevalenza di baby oversize: si stima che i piccoli in
sovrappeso o obesi tra i 5 e i 17 anni siano 1,2 milioni. E se si
focalizza l'attenzione sulla fascia 6-9 anni si parla di piu' di uno
su tre (il 34,1%). Ora i pediatri puntano il dito contro l'eccesso di
proteine animali, in particolare quelle del latte, e con l'abitudine
definita "cattiva" di introdurre troppo precocemente il latte vaccino
nella dieta dei bebe'.
La tesi, confermata dallo studio europeo Chop (Childhood obesity
project), condotto in 5 Paesi europei fra cui l'Italia, e' che cosi'
aumenti il rischio di obesita'. E i medici dei piccoli arrivano a
dettare un contrordine alle mamme: niente parmigiano nelle pappe dei
piccoli fino a un anno di eta'. Nei primi due anni di vita la regola
e': introito di proteine controllato. Non superare neanche i 20 grammi
di carne o formaggio e i 30 grammi di prosciutto. (segue)
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 18:03
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - I pediatri - riuniti in questi
giorni a Milano per il 67esimo Congresso nazionale della Sip (Societa'
italiana di pediatria) - mettono al bando il latte vaccino che non
dovrebbe essere consumato almeno fino a 12-24 mesi d'eta', preferendo
latti ipoproteici nella fase successiva all'allattamento al seno.
Peccato che lo studio Chop sveli un primato negativo dei
baby-italiani: circa l'80% consuma latte vaccino gia' a 6 mesi (77%
dei piccoli allattati al seno e 87% degli allattati con formula).
Al bando anche i latti artificiali a maggior contenuto proteico,
perche' secondo lo studio Chop i bimbi allattati con queste formule
(1,9 g/dl) mostrano nei primi due anni di vita un peso e un indice di
massa corporea (Bmi) maggiori rispetto a quelli allattati al seno o
nutriti con formule a piu' basso contenuto proteico (1,2 g/dl). Tanto
che i pediatri italiani chiedono la "revisione delle raccomandazioni
Ue sulla composizione delle formule, nel senso che venga abbassato il
limite massimo di composizione proteica. E alle industrie produttrici
e' rivolto l'invito ad adeguarsi". (segue)
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 18:09
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (3) =
IL DECALOGO CONTRO PESO IN ECCESSO, ADDIO A BIBERON ENTRO I 2
ANNI
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - I risultati preliminari della
seconda fase dello studio Chop, ancora in corso e di prossima
pubblicazione, confermano il trend anche a 6 anni: i piccoli che nel
primo anno di vita hanno assunto formule con maggior concentrazione di
proteine risultano piu' 'in carne' rispetto ai coetanei alimentati con
latti a minor apporto di proteine.
Da qui la prima delle 10 regole stilate dai pediatri per
contrastare il peso in eccesso, nell'ambito del progetto
'Mivogliobene' realizzato con il ministero della Salute. Latte materno
almeno per 6 mesi, se possibile fino a 12, perche', sottolinea
Marcello Giovannini, presidente della Societa' italiana di nutrizione
pediatrica (Sinupe) e coordinatore per l'Italia dello studio Chop,
"riduce il rischio di obesita' in eta' scolare del 16-28% rispetto
all'alimentazione con latti formulati. L'effetto protettivo del latte
materno puo' essere spiegato almeno in parte dal minor contenuto
proteico. I primi dati dello studio europeo sembrano confermare
l'ipotesi delle proteine secondo cui l'elevato contenuto proteico
delle formule e del latte vaccino stimola la secrezione insulinica e
attiva la tasfromazione delle cellule preadipocitarie in adipociti
innescando cosi' il pericoloso processo di accumulo del grasso".
(segue)
(Lus/Pn/Adnkronos)
08-GIU-11 18:11
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (4) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Il secondo punto del decalogo
suggerisce di introdurre alimenti e bevande complementari al latte
materno (eccetto l'acqua) dopo i 6 mesi compiuti. Segue il consiglio
per un apporto proteico limitato e per un 'regime duro' in materia di
bevande caloriche: fino a 6 anni niente te' istantaneo o deteinato,
tisane, succhi di frutta, soft drink, acqua zuccherata.
E se a 9 mesi gia' il 97% dei baby italiani consuma latte
vaccino, sul fronte delle bevande caloriche i piccoli del Belpaese
sono i piu' moderati, mentre il primato negativo, fra i 5 Paesi
osservati (Italia, Belgio, Germania, Polonia e Spagna), va ai bimbi
polacchi. L'addio al biberon, continuano i pediatri, deve avvenire al
massimo entro i 2 anni, se non prima. Perche' dopo i 12 mesi il
rischio di sovrappeso aumenta del 3% per ogni mese di uso. (segue)
(Lus/Pn/Adnkronos)
08-GIU-11 18:16
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (5) =
A 3 ANNI STOP A PASSEGGINO E ANDARE A PIEDI, MA OLTRE 70%
PICCOLI VA A SCUOLA IN AUTO
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Un altro traguardo strategico e'
a 3 anni: stop al passeggino e ai tour in supermercato a bordo del
carrello per la spesa. "E' importante che i bimbi vadano a scuola a
piedi - sottolinea il presidente della Sip Alberto Ugazio - ma
purtroppo oltre il 70% ci va in auto". I genitori, continuano i
pediatri, devono stare attenti al Bmi dei figli e favorire il
movimento fin dai primi mesi di vita.
Mai mettere i bebe' davanti alla tv prima dei 2 anni, e dopo non
superare le 8 ore a settimana (per tv e videogiochi insieme), mentre
vanno incentivati i giochi di movimento. Anche in questo caso i dati
Istat dipingono tutta un'altra realta': le mura domestiche sono il
luogo di gioco privilegiato dal 97,1% dei bambini da 3 a 10 anni.
(segue)
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 18:35
NNNNSALUTE: BIMBI XL, DA PEDIATRI NO A PARMIGIANO IN PAPPE E LATTE IPERPROTEICO (6) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - I baby italiani sono 'tecnivori':
hanno un cellulare gia' sotto i 13 anni (87%), e usano il Pc,
connettendosi tranquillamente a Internet. E se tra i 6 e i 14 anni
c'e' il picco dell'attivita' fisica, dopo i 15 anni comincia la curva
discendente. "Abbiamo davanti due grandi sfide - avverte Ugazio - La
prima e' quella delle malattie croniche: oggi abbiamo 3 milioni di
bambini e adolescenti che convivono con patologie come cardiopatie
congenite, malattie metaboliche, deficit congeniti dell'immunita',
fibrosi cistica. Bimbi che possono diventare adulti anche se la
medicina contemporanea non e' stata in grado di guarirli. La seconda
sfida e' quella della prevenzione attraverso stili di vita salutari".
Buone abitudini a cominciare dalla tavola ("si dovrebbe mangiare
seduti in compagnia di tutta la famiglia almeno a colazione"), fino
dall'attivita' fisica. "E' l'unica via per arginare l'obesita' che
avanza fra i nostri bambini, e le malattie che svilupperanno in futuro
da grandi", conclude Ugazio. Ancora oggi invece il 22,9% dei bimbi di
terza elementare e' sovrappeso, l'11,1% e' obeso. Con uno squilibrio
verso il Sud (si va dal 48% di bimbi oversize in Campania al 15% di
Bolzano) e le bimbe (sono il 51,6% dei baby-XL).
(Lus/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 18:40
NNNN
mercoledì 8 giugno 2011
ANCHE LA SVIZZERA CHIUDERA' LE CENTRALI ENTRO IL 2034
NUCLEARE: SVIZZERA; CENTRALI CHIUSE ENTRO 2034, SI' DEPUTATI
(ANSA-AFP) - ZURIGO (SVIZZERA), 8 GIU - I deputati svizzeri
del Consiglio nazionale (Camera bassa del Parlamento) hanno
approvato oggi i piani presentati dal governo elvetico per il
progressivo abbandono del nucleare entro il 2034. Si apre cosi'
la via a un lungo processo politico che dovrebbe concludersi tra
diversi mesi. Il prossimo passaggio sara' il 16 giugno al
Consiglio di Stato (Camera alta).
Oggi i deputati hanno esaminato un centinaio di mozioni
depositate dai diversi partiti politici sul futuro del nucleare,
sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sul risparmio
energetico. Tra quelle approvate, la piu' importante riguarda il
no alla costruzione di nuove centrali atomiche.
La Svizzera ha cinque reattori nucleari, tutti situati
nell'est del Paese. Secondo il piano governativo, il reattore di
Beznau I dovra' essere spento nel 2019, quelli di Beznau II e
Muehleberg nel 2022, quello di Goesgen nel 2029 e quello di
Leibstadt nel 2034. (ANSA-AFP).
BA
08-GIU-11 19:50 NNNN
(ANSA-AFP) - ZURIGO (SVIZZERA), 8 GIU - I deputati svizzeri
del Consiglio nazionale (Camera bassa del Parlamento) hanno
approvato oggi i piani presentati dal governo elvetico per il
progressivo abbandono del nucleare entro il 2034. Si apre cosi'
la via a un lungo processo politico che dovrebbe concludersi tra
diversi mesi. Il prossimo passaggio sara' il 16 giugno al
Consiglio di Stato (Camera alta).
Oggi i deputati hanno esaminato un centinaio di mozioni
depositate dai diversi partiti politici sul futuro del nucleare,
sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sul risparmio
energetico. Tra quelle approvate, la piu' importante riguarda il
no alla costruzione di nuove centrali atomiche.
La Svizzera ha cinque reattori nucleari, tutti situati
nell'est del Paese. Secondo il piano governativo, il reattore di
Beznau I dovra' essere spento nel 2019, quelli di Beznau II e
Muehleberg nel 2022, quello di Goesgen nel 2029 e quello di
Leibstadt nel 2034. (ANSA-AFP).
BA
08-GIU-11 19:50 NNNN
NUCLEARE: SARDEGNA, 3 MILA ROSE ROSSE E BIANCHE PER DIRE 'NO AD ATOMO'
NUCLEARE: SARDEGNA, 3 MILA ROSE ROSSE E BIANCHE PER DIRE 'NO AD ATOMO' =
E SI' ALLE RINNOVABILI, I FIORI SARANNO DISTRIBUITI VENERDI' 10
GIUGNO
Cagliari, 8 giu. - (Adnkronos) - La Sardegna lo dice coi fiori:
''No al Nucleare, Si' alle rinnovabili'', con 3 mila rose bianche e
rosse, come i colori della bandiera sarda, che verranno distribuite
venerdi' 10 giugno in tre tappe: a Sassari e Alghero da Max Giusti e
all'Istituto tecnico di Agraria di Elmas, da Tessa Gelisio e Monica
Marangoni per illustrare agli studenti cagliaritani i contenuti del
progetto 'Sardegna Co2.zero'. Un piano regionale che se da una parte
si propone di abbattere entro il 2020 le emissioni di anidride
carbonica, in sintonia con gli obiettivi europei relativi al
Protocollo di Kyoto, dall'altra segna l'inizio della ''rivoluzione
verde'' alla quale si appresta l'amministrazione regionale.
''Si tratta di rose 'ad emissione zero' provenienti da serre
fotovoltaiche della Sardegna - spiega il presidente della Regione
Sardegna Ugo Cappellacci - le uniche davvero sostenibili, perche'
prodotte senza emissione di gas nell'atmosfera, come avviene nelle
serre a gasolio. E' il simbolo di un progetto piu' ampio e ambizioso,
che fara' della Sardegna una regione leader in Europa nella
cogenerazione energetica e sul quale puntiamo per il rilancio socio
economico del territorio''. (segue)
(Coe/Pn/Adnkronos)
08-GIU-11 20:07
NNNN
NUCLEARE: SARDEGNA, 3 MILA ROSE ROSSE E BIANCHE PER DIRE 'NO AD ATOMO' (2) =
(Adnkronos) - Una svolta verde possibile attraverso
l'ammodernamento degli impianti industriali e la creazione del piu'
grande polo di chimica verde d'Europa, ma anche attraverso
investimenti nella formazione dei giovani per creare nuovi posti di
lavoro nella green economy e per contribuire a una piu' diffusa
cultura ecologica ed ecosostenibile in grado di ridurre i consumi. Non
a caso il messaggio partira' dall'Istituto tecnico di Agraria 'Duca
degli Abruzzi' (Strada St. 130, KM. 4.300 Cagliari - Elmas) per
coinvolgere gli studenti delle scuole superiori, i veri artefici del
futuro della Sardegna.
A presentare il programma Sardegna Co2.zero agli studenti sara'
il Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci assieme a Max Giusti,
in collegamento telefonico in diretta con gli studenti dalla
trasmissione SuperMax di Radio 2 Rai. All'evento di presentazione
saranno presenti anche Tessa Gelisio, volto di Mediaset e la
conduttrice di RaiUno, Monica Marangoni.
Lo show del popolare comico e attore di origine sarda (per parte
di madre), proseguira' presso l'aeroporto di Alghero nel pomeriggio e
a Sassari nelle vie del centro storico e presso il teatro civico alle
19,30 dove Giusti donera' le rose a zero emissioni e raccontera' vizi
e virtu' degli italiani in campo di rinnovabili e risparmio
energetico.
(Coe/Pn/Adnkronos)
08-GIU-11 20:11
NNNN
E SI' ALLE RINNOVABILI, I FIORI SARANNO DISTRIBUITI VENERDI' 10
GIUGNO
Cagliari, 8 giu. - (Adnkronos) - La Sardegna lo dice coi fiori:
''No al Nucleare, Si' alle rinnovabili'', con 3 mila rose bianche e
rosse, come i colori della bandiera sarda, che verranno distribuite
venerdi' 10 giugno in tre tappe: a Sassari e Alghero da Max Giusti e
all'Istituto tecnico di Agraria di Elmas, da Tessa Gelisio e Monica
Marangoni per illustrare agli studenti cagliaritani i contenuti del
progetto 'Sardegna Co2.zero'. Un piano regionale che se da una parte
si propone di abbattere entro il 2020 le emissioni di anidride
carbonica, in sintonia con gli obiettivi europei relativi al
Protocollo di Kyoto, dall'altra segna l'inizio della ''rivoluzione
verde'' alla quale si appresta l'amministrazione regionale.
''Si tratta di rose 'ad emissione zero' provenienti da serre
fotovoltaiche della Sardegna - spiega il presidente della Regione
Sardegna Ugo Cappellacci - le uniche davvero sostenibili, perche'
prodotte senza emissione di gas nell'atmosfera, come avviene nelle
serre a gasolio. E' il simbolo di un progetto piu' ampio e ambizioso,
che fara' della Sardegna una regione leader in Europa nella
cogenerazione energetica e sul quale puntiamo per il rilancio socio
economico del territorio''. (segue)
(Coe/Pn/Adnkronos)
08-GIU-11 20:07
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NUCLEARE: SARDEGNA, 3 MILA ROSE ROSSE E BIANCHE PER DIRE 'NO AD ATOMO' (2) =
(Adnkronos) - Una svolta verde possibile attraverso
l'ammodernamento degli impianti industriali e la creazione del piu'
grande polo di chimica verde d'Europa, ma anche attraverso
investimenti nella formazione dei giovani per creare nuovi posti di
lavoro nella green economy e per contribuire a una piu' diffusa
cultura ecologica ed ecosostenibile in grado di ridurre i consumi. Non
a caso il messaggio partira' dall'Istituto tecnico di Agraria 'Duca
degli Abruzzi' (Strada St. 130, KM. 4.300 Cagliari - Elmas) per
coinvolgere gli studenti delle scuole superiori, i veri artefici del
futuro della Sardegna.
A presentare il programma Sardegna Co2.zero agli studenti sara'
il Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci assieme a Max Giusti,
in collegamento telefonico in diretta con gli studenti dalla
trasmissione SuperMax di Radio 2 Rai. All'evento di presentazione
saranno presenti anche Tessa Gelisio, volto di Mediaset e la
conduttrice di RaiUno, Monica Marangoni.
Lo show del popolare comico e attore di origine sarda (per parte
di madre), proseguira' presso l'aeroporto di Alghero nel pomeriggio e
a Sassari nelle vie del centro storico e presso il teatro civico alle
19,30 dove Giusti donera' le rose a zero emissioni e raccontera' vizi
e virtu' degli italiani in campo di rinnovabili e risparmio
energetico.
(Coe/Pn/Adnkronos)
08-GIU-11 20:11
NNNN
Forze di polizia in Italia. Unificazione SI o unificazione NO?
Ricevo e pubblico
"""
"""
In attesa che le parole si trasformino in fatti il Ministro dell’Interno va avanti con la sua “politica sulla sicurezza” .
Il CoBaR Marche riassume bene la “chiara politica del Ministro Maroni”.
Il CoCeR Carabinieri ????
E’ stato coinvolto ???
A dire il vero il Ministro Maroni aspetta idee dalle rappresentanze sindacali, ma penso che si rivolgesse anche alla Rappresentanza Militare.""""
IL GIAPPONE BLOCCHERA' LE PROPRIE CENTRALI NUCLEARI ENTRO APRILE 2012
GIAPPONE: STOP POTENZIALE DI TUTTI I REATTORI AD APRILE 2012
MIN.INDUSTRIA, SCENARIO COLLEGATO AI TIMORI COMUNITA' LOCALI
(ANSA) - TOKYO, 8 GIU - I 54 reattori nucleari del Giappone
potrebbero fermarsi entro aprile 2012 provocando un'impennata di
21 miliardi di euro annui della bolletta energetica nazionale,
con l'impennata delle resistenze da parte delle comunita' locali
al funzionamento degli impianti.
Il singolare scenario emerge da una simulazione del ministero
dell'Industria che menziona gia' 4 casi di strutture fermate per
ordinaria manutenzione e non piu' fatte ripartire sui timori
legati a doppio filo alla crisi ancora irrisolta di Fukushima.
Allo stato, la capacita' di generazione del nucleare e' di
7.580 megawatt, il 36% del potenziale registrato, mentre sono
attivi solo 19 impianti. A maggio, il tasso medio di produzione
e' sceso al 40,9%, ai livelli piu' bassi da almeno un decennio e
ben al di sotto del 62,1% dello stesso mese del 2010.
In Giappone, le centrali nucleari sono bloccate almeno una
volta ogni 13 mesi per un periodo di manutenzione ordinario che
puo' variare da pochi mesi a oltre un anno: il riavvio e' pero'
pianificato con un test di sicurezza di 2 mesi, ma il passaggio
al funzionamento richiede l'ok dell'Authority, la Nisa. Anche se
un reattore e' autorizzato a ripartire, gli operatori devono
confermare il via libera delle autorita' locali e il proprio
sostegno alle comunita' con finanziamenti ad attivita' varie.
Ebbene, se nessun reattore chiuso per manutenzione dopo il
sisma/tsunami dovesse ripartire, gli oneri aggiuntivi - secondo
il ministero dell'Industria - salirebbero a 2.400 miliardi di
yen (21 miliardi di euro) per compensare la produzione di
energia persa durante l'esercizio al 31 marzo 2012.
Se tutti i reattori del Giappone andassero fuori servizio, i
costi schizzerebbero a 3.000 miliardi di yen (26 miliardi di
euro), per l'aumento degli acquisti di combustibile fossile.
Tra i 19 reattori attivi, l'ultimo sara' fermato per
ispezioni di rito il 9 aprile 2012: e' il n.6 da 1.356 megawatt
della centrale di Kashiwazaki-Kariwa, prefettura di Niigata,
gestito dall'ormai famosa Tepco. (ANSA).
FT
08-GIU-11 19:18 NNNN
MIN.INDUSTRIA, SCENARIO COLLEGATO AI TIMORI COMUNITA' LOCALI
(ANSA) - TOKYO, 8 GIU - I 54 reattori nucleari del Giappone
potrebbero fermarsi entro aprile 2012 provocando un'impennata di
21 miliardi di euro annui della bolletta energetica nazionale,
con l'impennata delle resistenze da parte delle comunita' locali
al funzionamento degli impianti.
Il singolare scenario emerge da una simulazione del ministero
dell'Industria che menziona gia' 4 casi di strutture fermate per
ordinaria manutenzione e non piu' fatte ripartire sui timori
legati a doppio filo alla crisi ancora irrisolta di Fukushima.
Allo stato, la capacita' di generazione del nucleare e' di
7.580 megawatt, il 36% del potenziale registrato, mentre sono
attivi solo 19 impianti. A maggio, il tasso medio di produzione
e' sceso al 40,9%, ai livelli piu' bassi da almeno un decennio e
ben al di sotto del 62,1% dello stesso mese del 2010.
In Giappone, le centrali nucleari sono bloccate almeno una
volta ogni 13 mesi per un periodo di manutenzione ordinario che
puo' variare da pochi mesi a oltre un anno: il riavvio e' pero'
pianificato con un test di sicurezza di 2 mesi, ma il passaggio
al funzionamento richiede l'ok dell'Authority, la Nisa. Anche se
un reattore e' autorizzato a ripartire, gli operatori devono
confermare il via libera delle autorita' locali e il proprio
sostegno alle comunita' con finanziamenti ad attivita' varie.
Ebbene, se nessun reattore chiuso per manutenzione dopo il
sisma/tsunami dovesse ripartire, gli oneri aggiuntivi - secondo
il ministero dell'Industria - salirebbero a 2.400 miliardi di
yen (21 miliardi di euro) per compensare la produzione di
energia persa durante l'esercizio al 31 marzo 2012.
Se tutti i reattori del Giappone andassero fuori servizio, i
costi schizzerebbero a 3.000 miliardi di yen (26 miliardi di
euro), per l'aumento degli acquisti di combustibile fossile.
Tra i 19 reattori attivi, l'ultimo sara' fermato per
ispezioni di rito il 9 aprile 2012: e' il n.6 da 1.356 megawatt
della centrale di Kashiwazaki-Kariwa, prefettura di Niigata,
gestito dall'ormai famosa Tepco. (ANSA).
FT
08-GIU-11 19:18 NNNN
Consiglio di Stato "...Dipendenti pubblici...Il diritto al trattamento economico relativo alla qualifica superiore, nel caso in cui il dipendente pubblico svolga mansioni superiorii, va riconosciuto con carattere di generalità solo a decorrere dalla data di entrata in vigore del d.lgs. 29 ottobre 1998 n. 387..."
N. 03337/2011REG.PROV.COLL.
N. 03331/2006 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 3331 del 2006, proposto da:
A.C.I.-Automobile Club d’Italia, rappresentato e difeso dall’avv. Luciano Di Pasquale, con domicilio eletto presso il medesimo in Roma, via Adige n. 43;
A.C.I.-Automobile Club d’Italia, rappresentato e difeso dall’avv. Luciano Di Pasquale, con domicilio eletto presso il medesimo in Roma, via Adige n. 43;
contro
#################### ####################, non costituito nel presente grado;
per la riforma
della sentenza del T.A.R. VENETO, SEZIONE III, n. 04179/2005, resa tra le parti, concernente ACCERTAMENTO CORRESPONSIONE TRATTAMENTO ECONOMICO PER MANSIONI SUPERIORI
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell’udienza pubblica del giorno 15 marzo 2011 il Cons. Bernhard Lageder e udito per le parti l’avvocato Di Pasquale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. Con la sentenza in epigrafe, il T.A.R. per il Veneto accoglieva (a spese compensate) il ricorso n. 240 del 2000 proposto da #################### #################### nei confronti dell’A.C.I.-Automobile Club d’Italia, teso all’accertamento del diritto alla corresponsione del trattamento economico per le mansioni superiori esercitate in via continuativa dal 9 gennaio 1992 al 24 maggio 1998 alle dipendenze dell’A.C.I. quale responsabile dell’Ufficio provinciale esattore di Verona (mansioni, corrispondenti al VII livello d’inquadramento, a fronte della qualifica di assistente di amministrazione di VI livello formalmente rivestita dall’istante), e alla condanna dell’ente datoriale alla corresponsione delle relative differenze retributive, oltre agli accessori di legge. La pronuncia di accoglimento si basava sul rilievo che risultavano “dimostrate sia l’attribuzione formale delle mansioni superiori dal 8 gennaio 1992 tramite formale lettera d’incarico, sia la vacanza del relativo posto in organico” (v. così, testualmente, il passaggio centrale della gravata sentenza, enunciativo della ratio decidendi).
2. Avverso tale sentenza interponeva appello l’ente soccombente, censurando la contraddittorietà di motivazione, l’erronea applicazione dei principi di diritto informatori della materia (in ispecie, l’erronea omessa valorizzazione dell’assenza di una norma legislativa espressa nel settore impiegatizio in esame, che prevedesse la possibilità dell’assegnazione dei dipendenti A.C.I. a mansioni superiori con riconoscimento del trattamento economico correlato alle nuove mansioni), nonché l’erronea valutazione dei presupposti di fatto, carenti di prova, posti a base della statuizione di accoglimento. Eccepiva, ad ogni modo, la prescrizione del credito retributivo ex adverso azionato per il periodo anteriore al quinquennio calcolato a ritroso dalla data di notifica del ricorso introduttivo. Chiedeva dunque, previa sospensione della provvisoria esecutorietà della gravata sentenza e in riforma della stessa, il rigetto del ricorso in primo grado.
3. Sebbene ritualmente evocato in giudizio, l’appellato ometteva di costituirsi nel presente grado.
4. Accolta con ordinanza n. 3498/2006 del 14 luglio 2006 l’istanza di sospensiva, la causa all’udienza pubblica del 15 marzo 2011 veniva trattenuta in decisione.
5. L’appello è fondato e merita accoglimento.
5.1. In linea di diritto osserva il Collegio, in adesione a consolidato orientamento di questo Consiglio da cui non v’è motivo di discostarsi, che il diritto al trattamento economico relativo alla qualifica superiore, nel caso di svolgimento di mansioni superiori da parte dei pubblici dipendenti, va riconosciuto con carattere di generalità solo a decorrere dalla data di entrata in vigore del d.lgs. 29 ottobre 1998 n. 387 (22 novembre 1998), per effetto della modifica apportata agli artt. 56 e 57 del d.lgs. n. 29/1993 dall’art. 15 d.lgs. n. 387/1998, mentre prima dell’entrata in vigore del citato d.lgs. n. 387/1998, nel settore del pubblico impiego, lo svolgimento di mansioni superiori rispetto a quelle proprie della qualifica di inquadramento, pur se protratte nel tempo e assegnate con atto formale, era del tutto irrilevante agli effetti del trattamento economico, salvo che tali effetti derivassero da un’espressa previsione normativa, e salvo il diritto alle differenze retributive per il periodo successivo all’entrata in vigore della richiamata disposizione modificativa dell’art. 56 d.lgs. 3 febbraio 1993, n. 29 (v. C.d.S., Ad. Plen. 23 marzo 2006, n. 3; C.d.S., Sez. VI, 20 ottobre 2010, n. 7584; C.d.S., Sez. VI, 24 gennaio 2011, n. 468). Ciò, in quanto il citato art. 15 del d.lgs. n. 387/1998 – che ha riconosciuto per la prima volta con carattere di generalità il diritto dei pubblici dipendenti di ottenere le differenze retributive nel caso di svolgimento di mansioni superiori a seguito di formale incarico –, non avendo carattere interpretativo, non può che disporre per il futuro. Il carattere di norma d’interpretazione autentica va, infatti, riconosciuto soltanto alle disposizioni a sostanziale valenza ermeneutica, dirette a chiarire il significato di quelle preesistenti, ovvero a escludere o a enucleare uno dei significati tra quelli ragionevolmente ascrivibili alle fonti interpretate; mentre, nel caso della disposizione di cui trattasi, la scelta assunta dalla disposizione in questione non rientra in nessuna delle varianti semantiche compatibili con il tenore letterale del combinato disposto dei pregressi artt. 56 e 57 del d.lgs. n. 29/1993. In particolare, un’eventuale deroga al principio di corrispondenza fra qualifica rivestita e retribuibilità delle mansioni in concreto svolte può essere ravvisata solo a fronte di espresse disposizioni di carattere primario, e non anche come conseguenza indiretta di eventuali disposizioni organizzative poste da norme a carattere sub-primario, espressive della capacità di autoorganizzazione, quand’anche speciale, di enti pubblici autonomi, poiché la materia, attinendo a principi fondamentali del lavoro con pubbliche amministrazioni, è da considerare di competenza della sola fonte primaria in virtù della riserva di legge stabilita dall’art. 97, comma 1, Cost., secondo cui i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, alle quali è rimessa la disciplina normativa di competenze, attribuzioni e responsabilità dei funzionari (v. sul punto, in modo specifico, C.d.S., Sez. VI, 24 gennaio 2011, n. 468). La soluzione qui propugnata s’impone, non da ultimo, per esigenze primarie di controllo e contenimento della spesa pubblica e di prevenzione di eventuali abusi e disparità di trattamento conseguenti a provvedimenti di assegnazione a mansioni superiori accompagnati da aumenti retributivi non sorretti da una specifica previsione normativa.
5.2. Applicando tali principi al caso di specie, ne discende che il diritto alle differenze retributive vantato dall’originario ricorrente e odierno appellato non può essere riconosciuto, versandosi per un verso in fattispecie interamente ricadente sotto la disciplina anteriore all’entrata in vigore dell’art. 15 del d.lgs. n. 387/1998 (22 novembre 1998), e difettando per altro verso per il settore impiegatizio in cui rientra il rapporto dedotto in giudizio una normativa specifica che riconoscesse il diritto alle differenze retributive in conseguenza dello svolgimento di mansioni superiori.
5.3. Esclusa pertanto la sussistenza di uno dei presupposti indefettibili per il riconoscimento del trattamento economico correlato allo svolgimento di mansioni superiori, in accoglimento dell’appello il ricorso in primo grado deve essere disatteso, con assorbimento di ogni altra questione, irrilevante ai fini decisori.
6. Si ravvisano i presupposti di legge per dichiarare le spese del doppio grado interamente compensate fra le parti.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sull’appello (Ricorso n. 3331 del 2001), come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l’effetto, respinge il ricorso in primo grado (Ricorso n. 240 del 2000 T.A.R.-Veneto); dichiara le spese del doppio grado interamente compensate tra le parti.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 15 marzo 2011 con l'intervento dei magistrati:
Giancarlo Coraggio, Presidente
Roberto Garofoli, Consigliere
Roberto Giovagnoli, Consigliere
Claudio Contessa, Consigliere
Bernhard Lageder, Consigliere, Estensore
| L'ESTENSORE | IL PRESIDENTE | |
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 06/06/2011
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
Salute: Ministero lancia infermieri su web, portale per cittadini
SALUTE: MINISTERO LANCIA INFERMIERI SU WEB, PORTALE PER CITTADINI =
(AGI) - Roma, 8 giu. - Un nuovo portale che metta a
disposizione di tutti i bagaglio di esperienza e competenza
degli oltre 390 mila infermieri italiani (www.ipasvi.it). E '
il frutto della collaborazione tra la federazione degli
infermieri italiani (Ipavsi) ed il ministero della Salute,
pensato per quel 34 per cento della popolazione, numero
destinato a crescere, che usa genericamente internet in
relazione alla propria salute. Se il web, ormai, e' un
indiscutibile strumento di informazione e aggiornamento anche
nel panorama dell'informazione sanitaria (15 milioni di
italiani cercando in rete informazioni mediche e per il 12,6
per cento, internet e' il primo strumento a cui ricorrere,
CENSIS 2010), allora il ministero della Salute si allinea alla
richiesta, per garantire affidabilita' e sicurezza delle
informazioni.
D'altronde, "l'invecchiamento della popolazione, l'aumento
delle malattie croniche, la contrazione dei tempi di degenza
ospedaliera, impongono di agire sempre piu' 'in rete' - ha
detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio presentando
questa mattina il portale nel corso di una conferenza stampa al
ministero - e gli infermieri possono svolgere un ruolo
fondamentale. Sono contento della collaborazione con
l'associazione, che davvero lavora per i malati, mi auguro sia
la prima di numerose iniziative", ha concluso Fazio.
Il nuovo portale, insieme agli strumenti rivolti alla
professione, offre ai cittadini un canale informativo diretto,
con percorsi guidati sui temi dell'assistenza infermieristica e
i corretti stili di vita. Inoltre, ospitera' il formato on line
della rivista 'L'infermiere', pubblicazione storica del
settore. "Il ministero riconosce e sfrutta le potenzialita' di
internet anche nei processi di ricerca dell'informazione
sanitaria - ha affermato Daniela Rodorigo, Direttore Generale
della Comunicazione e Relazioni Istituzionali del ministero -
risorsa che contribuisce al processo di empowerment del
cittadino piu' volte richiamato dall'Oms". Nella sezione Click
salute, gli utenti scopriranno dossier pensati in forma di
quesiti, chiari e concisi, sui temi piu' comuni sui quali si
cercano sempre risposte: dall'allattamento alla febbre del
bimbo, dall'idratazione dell'anziano al dolore oncologico.(AGI)
rmc
081347 GIU 11
NNNN
SALUTE: CHAT E DOSSIER INFORMATIVI,VIA NUOVO SITO INFERMIERI
PER ADDETTI A LAVORI E CITTADINI; 15MLN CERCANO NOTIZIE SU WEB
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - Un canale di comunicazione diretto,
con percorsi guidati sui temi dell'assistenza infermieristica,
ma anche sui corretti stili di vita, con dossier su temi
specifici, come allattamento, dolore oncologico, febbre del
bambino, idratazione dell'anziano e cosi' via. Rivolto a quei 15
milioni di cittadini che almeno una volta alla settimana,
secondo una ricerca dell'Universita' La Sapienza di Roma,
cercano sul web informazioni sulla salute. E' il nuovo portale
dei collegi infermieri Ipasvi, presentato questa mattina a Roma
insieme al ministro della Salute, Ferruccio Fazio.
Il portale, come ha spiegato Annalisa Silvestro, presidente
della federazione nazionale dei collegi Ipasvi, sara' rivolto
anche agli addetti ai lavori, per l'approfondimento
professionale che passera' anche per una video-chat settimanale,
proprio con la presidente.
Il portale degli infermieri diventa cosi' ''un canale
ufficiale per la divulgazione ai cittadini dell'informazione
sanitaria'', rispondendo, come ha sottolineato Daniela Rodorigo,
direttore generale della comunicazione del ministero, ''alle
linee guida messe a punto dal ministero sulla comunicazione
sanitaria''.
''Gli infermieri sono i primi ad aver risposto - ha detto il
ministro della Salute - e speriamo sia l'inizio di una lunga
serie''. Il loro ruolo, ha sottolineato, ''e' fondamentale'' per
rispondere alle nuove esigenze di salute che emergono ''per
l'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle malattie
croniche, la contrazione dei tempi di degenza in ospedale''. E
proprio nell'ottica della ''continuita' dell'assistenza
ospedale-territorio'' l'iniziativa degli infermieri permettera'
di andare sempre di piu' verso ''l'agire 'in rete' per poter
contare su operatori sanitari preparati e cittadini in grado di
essere coinvolti attivamente nella propria salute''. (ANSA).
Y87-NAN
08-GIU-11 14:04 NNNN
SALUTE: 15 MLN ITALIANI LA CERCANO SUL WEB, ARRIVA NUOVO PORTALE INFERMIERI =
PER UNA COMUNICAZIONE 'CERTIFICATA' IN COLLABORAZIONE CON
MINISTERO
Roma, 8 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Oltre 15 milioni di
italiani 'a caccia' di salute sul web. E se un terzo consulta siti e
portali almeno una volta alla settimana, il 18% lo fa anche piu'
spesso.
Lo rivela una ricerca realizzata da Sapienza-Universita' di Roma
per il ministero della Salute, che testimonia la crescente domanda
d'informazione su temi cosi' delicati e pone all'ordine del giorno il
tema dell'affidabilita' e della sicurezza delle informazioni.
Proprio per assicurare un'informazione qualificata e validata i
cittadini da oggi possono contare sul nuovo portale degli infermieri,
che mettono a disposizione il bagaglio di esperienza e competenza
degli oltre 390.000 operatori italiani. (segue)
(Mal/Col/Adnkronos)
08-GIU-11 14:10
NNNN
SALUTE: 15 MLN ITALIANI LA CERCANO SUL WEB, ARRIVA NUOVO PORTALE INFERMIERI (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'iniziativa e' stata presentata
oggi al ministero della Salute. In questo modo parte una
collaborazione tra la Federazione degli infermieri italiani e il
dicastero di Lungotevere Ripa, in base alla quale il nuovo portale,
arricchito da sezioni e servizi ad hoc specificamente dedicati sia
agli utenti, sia agli infermieri stessi, diventa un canale ufficiale
per la divulgazione ai cittadini dell'informazione sanitaria.
"L'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle malattie
croniche, la contrazione dei tempi di degenza in ospedale impongono di
pensare e agire sempre piu' 'in rete' - ha detto il ministro Ferruccio
Fazio - e di poter contare su operatori sanitari preparati e cittadini
in grado di essere coinvolti attivamente nella propria salute".
"Gli infermieri possono svolgere un ruolo fondamentale in questa
prospettiva, garantendo assistenza e professionalita' e il
potenziamento nel portale della comunicazione con gli utenti va
proprio in questa direzione". Il nuovo portale, infatti, insieme agli
strumenti rivolti alla professione, offre ai cittadini un canale
diretto d'informazione, con percorsi guidati sui temi dell'assistenza
infermieristica e i corretti stili di vita. (segue)
(Mal/Col/Adnkronos)
08-GIU-11 14:14
NNNN
SALUTE: CHAT E DOSSIER INFORMATIVI,VIA NUOVO SITO INFERMIERI
PER ADDETTI A LAVORI E CITTADINI; 15MLN CERCANO NOTIZIE SU WEB
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - Un canale di comunicazione diretto,
con percorsi guidati sui temi dell'assistenza infermieristica,
ma anche sui corretti stili di vita, con dossier su temi
specifici, come allattamento, dolore oncologico, febbre del
bambino, idratazione dell'anziano e cosi' via. Rivolto a quei 15
milioni di cittadini che almeno una volta alla settimana,
secondo una ricerca dell'Universita' La Sapienza di Roma,
cercano sul web informazioni sulla salute. E' il nuovo portale
dei collegi infermieri Ipasvi, presentato questa mattina a Roma
insieme al ministro della Salute, Ferruccio Fazio.
Il portale, come ha spiegato Annalisa Silvestro, presidente
della federazione nazionale dei collegi Ipasvi, sara' rivolto
anche agli addetti ai lavori, per l'approfondimento
professionale che passera' anche per una video-chat settimanale,
proprio con la presidente.
Il portale degli infermieri diventa cosi' ''un canale
ufficiale per la divulgazione ai cittadini dell'informazione
sanitaria'', rispondendo, come ha sottolineato Daniela Rodorigo,
direttore generale della comunicazione del ministero, ''alle
linee guida messe a punto dal ministero sulla comunicazione
sanitaria''.
''Gli infermieri sono i primi ad aver risposto - ha detto il
ministro della Salute - e speriamo sia l'inizio di una lunga
serie''. Il loro ruolo, ha sottolineato, ''e' fondamentale'' per
rispondere alle nuove esigenze di salute che emergono ''per
l'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle malattie
croniche, la contrazione dei tempi di degenza in ospedale''. E
proprio nell'ottica della ''continuita' dell'assistenza
ospedale-territorio'' l'iniziativa degli infermieri permettera'
di andare sempre di piu' verso ''l'agire 'in rete' per poter
contare su operatori sanitari preparati e cittadini in grado di
essere coinvolti attivamente nella propria salute''. (ANSA).
Y87-NAN/NAN
08-GIU-11 14:29 NNNN
SALUTE: 15 MLN ITALIANI LA CERCANO SUL WEB, ARRIVA NUOVO PORTALE INFERMIERI (3) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Del resto, dichiara Daniela
Rodorigo, direttore generale della Comunicazione e relazioni
istituzionali del ministero della Salute, "le potenzialita' offerte da
internet nei processi di ricerca dell'informazione sanitaria sono una
risorsa in grado di supportare gli utenti nell'assunzione di decisioni
attive e informate nei confronti delle proprie condizioni di salute e
contribuisce al processo di empowerment del cittadino piu' volte
richiamato dall'Oms. Proprio per questo - sottolinea - serve sempre
piu' un'informazione che provenga da fonti qualificate".
Nella sezione Click salute gli utenti potranno trovare piccoli
dossier, costruiti in forma di quesiti cui viene data risposta, in
termini chiari e concisi, su temi come allattamento, dolore
oncologico, febbre del bambino, idratazione dell'anziano e cosi' via.
Agli infermieri sono riservati i 'percorsi guidati' che forniscono, in
un linguaggio professionale, l'approfondimento degli argomenti
trattati per i cittadini e le indicazioni per trovare nel web
informazioni autorevoli e indipendenti. Sono state inoltre potenziate
le sezioni dedicate ai 102 Collegi degli infermieri italiani, per
meglio riflettere la struttura di rete interconnessa che essi
compongono all'interno della Federazione Nazionale. (segue)
(Mal/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 16:35
NNNN
SALUTE: 15 MLN ITALIANI LA CERCANO SUL WEB, ARRIVA NUOVO PORTALE INFERMIERI (4) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Oltre a consentire di collegarsi
direttamente a ciascuno dei Collegi sparsi sul territorio nazionale,
il portale si e' dotato di una finestra in home page, 'News dai
Collegi', nella quale trovare le informazioni piu' aggiornate per
incrementare sia le opportunita' di formazione e sviluppo
professionale sia la comunicazione interna. Grande spinta e
visibilita' sono state date anche al settore strategico
dell'Educazione continua in medicina e alle opportunita' di
avanzamento professionale offerte dai nuovi moduli dei corsi di
Formazione a distanza (Fad), frutto di una collaborazione con
ministero della Salute e Fnomceo (Federazione nazionale ordine medici
chirurghi e odontoiatri) iniziata nel 2009, arricchiti di nuovi
moduli.
Come sottolinea Annalisa Silvestro, presidente della Federazione
nazionale dei Collegi Ipasvi, "gli infermieri sanno mettersi in
discussione e raccolgono sempre le sfide, anche quella imposta dallo
sviluppo tecnologico: siamo la prima federazione sanitaria che si
rivolge direttamente ai cittadini e che ha investito impegno e risorse
per creare una linea diretta con gli utenti per comunicare competenza,
affidabilita', esperienza".
(Mal/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 16:38
NNNN
(AGI) - Roma, 8 giu. - Un nuovo portale che metta a
disposizione di tutti i bagaglio di esperienza e competenza
degli oltre 390 mila infermieri italiani (www.ipasvi.it). E '
il frutto della collaborazione tra la federazione degli
infermieri italiani (Ipavsi) ed il ministero della Salute,
pensato per quel 34 per cento della popolazione, numero
destinato a crescere, che usa genericamente internet in
relazione alla propria salute. Se il web, ormai, e' un
indiscutibile strumento di informazione e aggiornamento anche
nel panorama dell'informazione sanitaria (15 milioni di
italiani cercando in rete informazioni mediche e per il 12,6
per cento, internet e' il primo strumento a cui ricorrere,
CENSIS 2010), allora il ministero della Salute si allinea alla
richiesta, per garantire affidabilita' e sicurezza delle
informazioni.
D'altronde, "l'invecchiamento della popolazione, l'aumento
delle malattie croniche, la contrazione dei tempi di degenza
ospedaliera, impongono di agire sempre piu' 'in rete' - ha
detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio presentando
questa mattina il portale nel corso di una conferenza stampa al
ministero - e gli infermieri possono svolgere un ruolo
fondamentale. Sono contento della collaborazione con
l'associazione, che davvero lavora per i malati, mi auguro sia
la prima di numerose iniziative", ha concluso Fazio.
Il nuovo portale, insieme agli strumenti rivolti alla
professione, offre ai cittadini un canale informativo diretto,
con percorsi guidati sui temi dell'assistenza infermieristica e
i corretti stili di vita. Inoltre, ospitera' il formato on line
della rivista 'L'infermiere', pubblicazione storica del
settore. "Il ministero riconosce e sfrutta le potenzialita' di
internet anche nei processi di ricerca dell'informazione
sanitaria - ha affermato Daniela Rodorigo, Direttore Generale
della Comunicazione e Relazioni Istituzionali del ministero -
risorsa che contribuisce al processo di empowerment del
cittadino piu' volte richiamato dall'Oms". Nella sezione Click
salute, gli utenti scopriranno dossier pensati in forma di
quesiti, chiari e concisi, sui temi piu' comuni sui quali si
cercano sempre risposte: dall'allattamento alla febbre del
bimbo, dall'idratazione dell'anziano al dolore oncologico.(AGI)
rmc
081347 GIU 11
NNNN
SALUTE: CHAT E DOSSIER INFORMATIVI,VIA NUOVO SITO INFERMIERI
PER ADDETTI A LAVORI E CITTADINI; 15MLN CERCANO NOTIZIE SU WEB
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - Un canale di comunicazione diretto,
con percorsi guidati sui temi dell'assistenza infermieristica,
ma anche sui corretti stili di vita, con dossier su temi
specifici, come allattamento, dolore oncologico, febbre del
bambino, idratazione dell'anziano e cosi' via. Rivolto a quei 15
milioni di cittadini che almeno una volta alla settimana,
secondo una ricerca dell'Universita' La Sapienza di Roma,
cercano sul web informazioni sulla salute. E' il nuovo portale
dei collegi infermieri Ipasvi, presentato questa mattina a Roma
insieme al ministro della Salute, Ferruccio Fazio.
Il portale, come ha spiegato Annalisa Silvestro, presidente
della federazione nazionale dei collegi Ipasvi, sara' rivolto
anche agli addetti ai lavori, per l'approfondimento
professionale che passera' anche per una video-chat settimanale,
proprio con la presidente.
Il portale degli infermieri diventa cosi' ''un canale
ufficiale per la divulgazione ai cittadini dell'informazione
sanitaria'', rispondendo, come ha sottolineato Daniela Rodorigo,
direttore generale della comunicazione del ministero, ''alle
linee guida messe a punto dal ministero sulla comunicazione
sanitaria''.
''Gli infermieri sono i primi ad aver risposto - ha detto il
ministro della Salute - e speriamo sia l'inizio di una lunga
serie''. Il loro ruolo, ha sottolineato, ''e' fondamentale'' per
rispondere alle nuove esigenze di salute che emergono ''per
l'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle malattie
croniche, la contrazione dei tempi di degenza in ospedale''. E
proprio nell'ottica della ''continuita' dell'assistenza
ospedale-territorio'' l'iniziativa degli infermieri permettera'
di andare sempre di piu' verso ''l'agire 'in rete' per poter
contare su operatori sanitari preparati e cittadini in grado di
essere coinvolti attivamente nella propria salute''. (ANSA).
Y87-NAN
08-GIU-11 14:04 NNNN
SALUTE: 15 MLN ITALIANI LA CERCANO SUL WEB, ARRIVA NUOVO PORTALE INFERMIERI =
PER UNA COMUNICAZIONE 'CERTIFICATA' IN COLLABORAZIONE CON
MINISTERO
Roma, 8 giu. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Oltre 15 milioni di
italiani 'a caccia' di salute sul web. E se un terzo consulta siti e
portali almeno una volta alla settimana, il 18% lo fa anche piu'
spesso.
Lo rivela una ricerca realizzata da Sapienza-Universita' di Roma
per il ministero della Salute, che testimonia la crescente domanda
d'informazione su temi cosi' delicati e pone all'ordine del giorno il
tema dell'affidabilita' e della sicurezza delle informazioni.
Proprio per assicurare un'informazione qualificata e validata i
cittadini da oggi possono contare sul nuovo portale degli infermieri,
che mettono a disposizione il bagaglio di esperienza e competenza
degli oltre 390.000 operatori italiani. (segue)
(Mal/Col/Adnkronos)
08-GIU-11 14:10
NNNN
SALUTE: 15 MLN ITALIANI LA CERCANO SUL WEB, ARRIVA NUOVO PORTALE INFERMIERI (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'iniziativa e' stata presentata
oggi al ministero della Salute. In questo modo parte una
collaborazione tra la Federazione degli infermieri italiani e il
dicastero di Lungotevere Ripa, in base alla quale il nuovo portale,
arricchito da sezioni e servizi ad hoc specificamente dedicati sia
agli utenti, sia agli infermieri stessi, diventa un canale ufficiale
per la divulgazione ai cittadini dell'informazione sanitaria.
"L'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle malattie
croniche, la contrazione dei tempi di degenza in ospedale impongono di
pensare e agire sempre piu' 'in rete' - ha detto il ministro Ferruccio
Fazio - e di poter contare su operatori sanitari preparati e cittadini
in grado di essere coinvolti attivamente nella propria salute".
"Gli infermieri possono svolgere un ruolo fondamentale in questa
prospettiva, garantendo assistenza e professionalita' e il
potenziamento nel portale della comunicazione con gli utenti va
proprio in questa direzione". Il nuovo portale, infatti, insieme agli
strumenti rivolti alla professione, offre ai cittadini un canale
diretto d'informazione, con percorsi guidati sui temi dell'assistenza
infermieristica e i corretti stili di vita. (segue)
(Mal/Col/Adnkronos)
08-GIU-11 14:14
NNNN
SALUTE: CHAT E DOSSIER INFORMATIVI,VIA NUOVO SITO INFERMIERI
PER ADDETTI A LAVORI E CITTADINI; 15MLN CERCANO NOTIZIE SU WEB
(ANSA) - ROMA, 8 GIU - Un canale di comunicazione diretto,
con percorsi guidati sui temi dell'assistenza infermieristica,
ma anche sui corretti stili di vita, con dossier su temi
specifici, come allattamento, dolore oncologico, febbre del
bambino, idratazione dell'anziano e cosi' via. Rivolto a quei 15
milioni di cittadini che almeno una volta alla settimana,
secondo una ricerca dell'Universita' La Sapienza di Roma,
cercano sul web informazioni sulla salute. E' il nuovo portale
dei collegi infermieri Ipasvi, presentato questa mattina a Roma
insieme al ministro della Salute, Ferruccio Fazio.
Il portale, come ha spiegato Annalisa Silvestro, presidente
della federazione nazionale dei collegi Ipasvi, sara' rivolto
anche agli addetti ai lavori, per l'approfondimento
professionale che passera' anche per una video-chat settimanale,
proprio con la presidente.
Il portale degli infermieri diventa cosi' ''un canale
ufficiale per la divulgazione ai cittadini dell'informazione
sanitaria'', rispondendo, come ha sottolineato Daniela Rodorigo,
direttore generale della comunicazione del ministero, ''alle
linee guida messe a punto dal ministero sulla comunicazione
sanitaria''.
''Gli infermieri sono i primi ad aver risposto - ha detto il
ministro della Salute - e speriamo sia l'inizio di una lunga
serie''. Il loro ruolo, ha sottolineato, ''e' fondamentale'' per
rispondere alle nuove esigenze di salute che emergono ''per
l'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle malattie
croniche, la contrazione dei tempi di degenza in ospedale''. E
proprio nell'ottica della ''continuita' dell'assistenza
ospedale-territorio'' l'iniziativa degli infermieri permettera'
di andare sempre di piu' verso ''l'agire 'in rete' per poter
contare su operatori sanitari preparati e cittadini in grado di
essere coinvolti attivamente nella propria salute''. (ANSA).
Y87-NAN/NAN
08-GIU-11 14:29 NNNN
SALUTE: 15 MLN ITALIANI LA CERCANO SUL WEB, ARRIVA NUOVO PORTALE INFERMIERI (3) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Del resto, dichiara Daniela
Rodorigo, direttore generale della Comunicazione e relazioni
istituzionali del ministero della Salute, "le potenzialita' offerte da
internet nei processi di ricerca dell'informazione sanitaria sono una
risorsa in grado di supportare gli utenti nell'assunzione di decisioni
attive e informate nei confronti delle proprie condizioni di salute e
contribuisce al processo di empowerment del cittadino piu' volte
richiamato dall'Oms. Proprio per questo - sottolinea - serve sempre
piu' un'informazione che provenga da fonti qualificate".
Nella sezione Click salute gli utenti potranno trovare piccoli
dossier, costruiti in forma di quesiti cui viene data risposta, in
termini chiari e concisi, su temi come allattamento, dolore
oncologico, febbre del bambino, idratazione dell'anziano e cosi' via.
Agli infermieri sono riservati i 'percorsi guidati' che forniscono, in
un linguaggio professionale, l'approfondimento degli argomenti
trattati per i cittadini e le indicazioni per trovare nel web
informazioni autorevoli e indipendenti. Sono state inoltre potenziate
le sezioni dedicate ai 102 Collegi degli infermieri italiani, per
meglio riflettere la struttura di rete interconnessa che essi
compongono all'interno della Federazione Nazionale. (segue)
(Mal/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 16:35
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SALUTE: 15 MLN ITALIANI LA CERCANO SUL WEB, ARRIVA NUOVO PORTALE INFERMIERI (4) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Oltre a consentire di collegarsi
direttamente a ciascuno dei Collegi sparsi sul territorio nazionale,
il portale si e' dotato di una finestra in home page, 'News dai
Collegi', nella quale trovare le informazioni piu' aggiornate per
incrementare sia le opportunita' di formazione e sviluppo
professionale sia la comunicazione interna. Grande spinta e
visibilita' sono state date anche al settore strategico
dell'Educazione continua in medicina e alle opportunita' di
avanzamento professionale offerte dai nuovi moduli dei corsi di
Formazione a distanza (Fad), frutto di una collaborazione con
ministero della Salute e Fnomceo (Federazione nazionale ordine medici
chirurghi e odontoiatri) iniziata nel 2009, arricchiti di nuovi
moduli.
Come sottolinea Annalisa Silvestro, presidente della Federazione
nazionale dei Collegi Ipasvi, "gli infermieri sanno mettersi in
discussione e raccolgono sempre le sfide, anche quella imposta dallo
sviluppo tecnologico: siamo la prima federazione sanitaria che si
rivolge direttamente ai cittadini e che ha investito impegno e risorse
per creare una linea diretta con gli utenti per comunicare competenza,
affidabilita', esperienza".
(Mal/Ct/Adnkronos)
08-GIU-11 16:38
NNNN
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