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sabato 25 settembre 2010

Salute: nuovi aerei 'low cost' nemici del respiro, malati a rischio

Barcellona, 20 set. (Adnkronos Salute) 17:00
Volare troppo in alto fa male alla salute di chi ha i polmoni malati. E gli aerei di nuova generazione, anche se più economici da gestire, rischiano di rovinare i viaggi di questi pazienti. Lanciano l'allarme i ricercatori australiani autori di uno studio presentato a Barcellona, al 20esimo Congresso della Società europea di medicina respiratoria (Ers). Rispetto ai 'vecchi' Boing 747, spiegano gli esperti, gli aeromobili moderni raggiungono altitudini più elevate. Ma in cabina l'aria è troppo rarefatta: l'ossigeno latita e aumentano la probabilità di crisi respiratorie ad alta quota. In tempi di crisi, anche le compagnie aeree tagliano i costi. Però a farne le spese potrebbero essere i malati, temono gli scienziati coordinati da Leigh Seccombe, del Dipartimento di medicina toracica del Concord General Hospital di Sydney. Il problema, precisano, è che in tutti gli aerei in generale, mantenere una pressione di cabina equivalente a quella sul livello del mare è impossibile per ragioni economiche. Tuttavia, mentre sui Boing 747 che per anni hanno dominato i cieli nelle tratte a lungo raggio la pressione di cabina supera di molto la soglia minima richiesta (752 ettopascal, hPa), sui nuovi modelli lo scarto è minore e cala progressivamente. Secondo i dati raccolti dall'equipe australiana su 102 voli aerei, durata media 9,1 ore, "la pressione media di cabina sui Boing 747 è significativamente maggiore, a parità di altitudine, rispetto a quella di Boing 777, A330/340 e A380". Tabella alla mano, si scende da una pressione di 838 ettopascal per il Boing 747 a 810, 804 e 808 hPa rispettivamente per gli altri modelli. "Le differenze dipendono anche dal fatto che i nuovi aerei raggiungono altitudini maggiori", ma questa spiegazione vale soltanto "in parte", ritengono gli studiosi. Traducendo la pressione di cabina in ossigeno da respirare, i passeggeri dei Boing 747 possono 'annusare' il gas salvavita a una concentrazione del 17,4% circa (contro il 21% del livello del mare), mentre chi vola sugli altri aerei si deve accontentare di inspirarlo al 16,7-16,8%. Una differenza importante per viaggiatori speciali come i pazienti con malattie respiratorie, che in aereo si sentono mancar l'aria e fanno fatica anche solo ad alzarsi per andare alla toilette. In conclusione, ai malati che non vogliono o non possono resistere al fascino di una crociera nel cielo, i ricercatori consigliano di restare fedeli al Boing 747 almeno finché esisterà. Perché quando lo metteranno definitivamente in pensione, avvertono Seccombe e colleghi, gli anziani con malattie croniche ai polmoni che si sentiranno male in volo non potranno che aumentare.

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