SALUTE: ANCHE L'ERBA CHE CACCIA LA PAURA TRA PIANTE MEDICINALI PIU' USATE A CASA =
STUDIO, NELL'ERA DI MEDICINA SUPER TECNOLOGICA SOPRAVVIVONO
PRATICHE POPOLARI
Roma, 30 apr. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - La malva contro
qualsiasi tipo di infiammazione, il finocchio per tenere a bada i
disturbi digestivi e l'erba della paura, usata, in particolare in
Toscana per 'lavare' via uno spavento subi'to o un trauma emotivo,
soprattutto nei bambini perche' non restino 'segnati' dal timore. Sono
queste le piante medicinali attualmente piu' utilizzate a casa,
secondo i dati preliminari di una ricerca di etnomedicina promossa e
condotta dal Centro di Medicina Naturale dell'ospedale S.Giuseppe in
alcune scuole superiori di Empoli.
Uno studio che evidenzia la sopravvivenza - e la 'buona salute'
- di forme di 'cura' popolare. I medici del centro hanno 'interrogato'
attraverso un questionario un piccolo gruppo di pazienti .
"E numerose - spiega Fabio Firenzuoli, direttore del Centro -
sono risultate le erbe utilizzate a livello domestico, dalla rosa
canina alla bardana, dalla ruta al tarassaco, dalla parietaria alla
borragine, alla gramigna". (segue)
(Red-Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 18:53
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SALUTE: ANCHE L'ERBA CHE CACCIA LA PAURA TRA PIANTE MEDICINALI PIU' USATE A CASA (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ma sul podio delle prime tre
classificate ci sono la malva al primo posto, seguita dal finocchio e
dall'erba della paura. Quest'ultima, nota soprattutto in centro
Italia, viene usata in modo rituale. "Si utilizza ancora - spiega
Firenzuoli - per fare 'lavare' chi abbia subito uno spavento. E con
l'acqua, se diventa visibilmente sporca, se ne va la paura".
Tutto questo, non rappresenta quindi, solo "antichi ricordi del
tempo che fu, ma si tratta di una realta' curiosa forse, quanto
attuale, probabilmente neppure tanto locale, che interessa certo anche
gli antropologi", dice Firenzuoli.
Dall'indagine risulta, inoltre, che "in assoluto al primo posto
tra le pratiche popolari, prima ancora delle erbe, ci sono le
segnature e la recitazione di formule o preghiere rituali", che sono
quindi ancora utilizzate nell'epoca della medicina supertecnologica e
alle nostre latitudini. "I dati, interessanti da molti punti di vista,
saranno ora oggetto di studio e di analisi approfondite con gli
esperti di etnomedicina", conclude, Firenzuoli.
(Red-Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 19:10
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sabato 30 aprile 2011
Salute: per 3 bimbi su 10 problemai sonno fino a tre anni, guida per i genitori
SALUTE: PER 3 BIMBI SU 10 PROBLEMI SONNO FINO A TRE ANNI, GUIDA PER GENITORI =
Roma, 30 apr. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ci vuole 'un
fisico bestiale' a fare i genitori, soprattutto nei primi tre anni di
vita dei figli. In questa delicata fase, infatti, tre piccoli su dieci
soffrono di disturbi del sonno e, di conseguenza, le notti di mamma e
papa' si trasformano in incubi. E gli effetti negativi non mancano
nemmeno durante il giorno.
Una cattiva qualita' del sonno, infatti, influisce anche sul
comportamento e l'attenzione. E lo stress familiare cresce. Ma aiutare
i bimbi a fare la nanna e' possibile utilizzando gli strumenti giusti.
Ne e' convinta Alessandra Devoto, psicologa, esperta in disturbi del
sonno, docente dell'universita' Sapienza di Roma, autrice di una guida
ad hoc per genitori disperati.
Nel libro - "Dormire come un bambino: come aiutare lo sviluppo
naturale del sonno dei vostri figli" (Edizioni San Paolo) - l'esperta
ricorda, anche attraverso storie vissute, che i bimbi non sono tutti
uguali quando si tratta di dormire. Alcuni cadono come sassi nelle
braccia di Morfeo, altri faticano a chiudere gli occhi e ognuno ha
bisogno della sua personalissima dose di sonno. Non ci sono quindi
comportamenti standard dei piccoli quando si tratta di andare a letto.
(segue)
(Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 18:45
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SALUTE: PER 3 BIMBI SU 10 PROBLEMI SONNO FINO A TRE ANNI, GUIDA PER GENITORI (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - La guida, cosi', aiuta ad
osservare lo sviluppo fisiologico del modo di dormire dei bambini da 0
a 12 anni. E suggerisce come impostare la giusta durata del sonno di
notte e di giorno, gli orari ottimali e le attivita' migliori per
aiutare i piccoli ad addormentarsi. Indicando, infine, i modi con cui
riconoscere eventuali problemi e le strategie per risolverli.
Come in ogni buon manuale non mancano i consigli pratici. E le
regole d'oro riguardano soprattutto la capacita' di creare un ambiente
favorevole al sonno. A cominciare dalla regolarizzazione degli orari,
con uno schema preciso di sonno e veglia da rispettare. Importante,
poi, modulare le attivita' rispetto alla luce e al buio, esponendo il
piccolo il piu' possibile alla luce del giorno e mantenendolo attivo
nelle ore diurne (e mai nelle ore serali).
Utile 'inventare' rituali del sonno da seguire e limitare al
minimo, durante i risvegli notturni (o le poppate per i piu' piccoli),
l'interazione (niente giochi, coccole ecc. ) rassicurando comunque il
piccolo. (segue) (segue)
(Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 18:53
NNNN
SALUTE: PER 3 BIMBI SU 10 PROBLEMI SONNO FINO A TRE ANNI, GUIDA PER GENITORI (3) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L''igiene del sonno', ovvero le
strategie per favorire l'addormentamento e rendere l'ambiente
circostante favorevole al riposo notturno, si apprende da
piccolissimi. Ma ogni eta' ha la sua 'struttura' di sonno. E cambiano
anche i problemi. Come nel caso delle paure notturne e degli incubi.
Tra i 4 e i 12 anni, per esempio, il 70% dei bambini affronta,
saltuariamente, i 'brutti sogni'. E anche in questo caso serve
l'intervento di mamma e papa'. Per evitare che la paura di sognare
faccia perdere la voglia di andare a letto.
Il consiglio pratico della psicologa, quando e' l'ora di andare
a letto, e' quello ricordare al bambino tutti gli strumenti che ha a
disposizione per tranquillizzarsi: la lucina sul letto, l'orsetto, le
cose che piu' gli piacciono da tenere vicino, l'eventuale presenza dei
un fratellino (o sorelline) e la vicinanza di mamma e papa' pronti ad
intervenire.
(Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 19:09
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Roma, 30 apr. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ci vuole 'un
fisico bestiale' a fare i genitori, soprattutto nei primi tre anni di
vita dei figli. In questa delicata fase, infatti, tre piccoli su dieci
soffrono di disturbi del sonno e, di conseguenza, le notti di mamma e
papa' si trasformano in incubi. E gli effetti negativi non mancano
nemmeno durante il giorno.
Una cattiva qualita' del sonno, infatti, influisce anche sul
comportamento e l'attenzione. E lo stress familiare cresce. Ma aiutare
i bimbi a fare la nanna e' possibile utilizzando gli strumenti giusti.
Ne e' convinta Alessandra Devoto, psicologa, esperta in disturbi del
sonno, docente dell'universita' Sapienza di Roma, autrice di una guida
ad hoc per genitori disperati.
Nel libro - "Dormire come un bambino: come aiutare lo sviluppo
naturale del sonno dei vostri figli" (Edizioni San Paolo) - l'esperta
ricorda, anche attraverso storie vissute, che i bimbi non sono tutti
uguali quando si tratta di dormire. Alcuni cadono come sassi nelle
braccia di Morfeo, altri faticano a chiudere gli occhi e ognuno ha
bisogno della sua personalissima dose di sonno. Non ci sono quindi
comportamenti standard dei piccoli quando si tratta di andare a letto.
(segue)
(Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 18:45
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SALUTE: PER 3 BIMBI SU 10 PROBLEMI SONNO FINO A TRE ANNI, GUIDA PER GENITORI (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - La guida, cosi', aiuta ad
osservare lo sviluppo fisiologico del modo di dormire dei bambini da 0
a 12 anni. E suggerisce come impostare la giusta durata del sonno di
notte e di giorno, gli orari ottimali e le attivita' migliori per
aiutare i piccoli ad addormentarsi. Indicando, infine, i modi con cui
riconoscere eventuali problemi e le strategie per risolverli.
Come in ogni buon manuale non mancano i consigli pratici. E le
regole d'oro riguardano soprattutto la capacita' di creare un ambiente
favorevole al sonno. A cominciare dalla regolarizzazione degli orari,
con uno schema preciso di sonno e veglia da rispettare. Importante,
poi, modulare le attivita' rispetto alla luce e al buio, esponendo il
piccolo il piu' possibile alla luce del giorno e mantenendolo attivo
nelle ore diurne (e mai nelle ore serali).
Utile 'inventare' rituali del sonno da seguire e limitare al
minimo, durante i risvegli notturni (o le poppate per i piu' piccoli),
l'interazione (niente giochi, coccole ecc. ) rassicurando comunque il
piccolo. (segue) (segue)
(Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 18:53
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SALUTE: PER 3 BIMBI SU 10 PROBLEMI SONNO FINO A TRE ANNI, GUIDA PER GENITORI (3) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L''igiene del sonno', ovvero le
strategie per favorire l'addormentamento e rendere l'ambiente
circostante favorevole al riposo notturno, si apprende da
piccolissimi. Ma ogni eta' ha la sua 'struttura' di sonno. E cambiano
anche i problemi. Come nel caso delle paure notturne e degli incubi.
Tra i 4 e i 12 anni, per esempio, il 70% dei bambini affronta,
saltuariamente, i 'brutti sogni'. E anche in questo caso serve
l'intervento di mamma e papa'. Per evitare che la paura di sognare
faccia perdere la voglia di andare a letto.
Il consiglio pratico della psicologa, quando e' l'ora di andare
a letto, e' quello ricordare al bambino tutti gli strumenti che ha a
disposizione per tranquillizzarsi: la lucina sul letto, l'orsetto, le
cose che piu' gli piacciono da tenere vicino, l'eventuale presenza dei
un fratellino (o sorelline) e la vicinanza di mamma e papa' pronti ad
intervenire.
(Ram/Zn/Adnkronos)
30-APR-11 19:09
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INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA = CONFONDONO IL PHISHING CON LA PESCA E IL FIREWALL CON UN FILM
INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA =
CONFONDONO IL PHISHING CON LA PESCA E IL FIREWALL CON UN FILM
Roma, 30 apr. (Adnkronos) - Pacchetti viaggio (29%), servizi
finanziari (27%), abbigliamento e articoli sportivi (23%) sono i
settori privilegiati dello shopping virtuale degli italiani, ma
nonostante il grande utilizzo della rete per fini commerciali, 7
italiani su 10 dimostrano di non conoscerne nello specifico meccanismi
e terminologie.
Qualche esempio? Il phishing e' per il 29% un tipo di pesca e
per il 12% una pratica erotica. Anche la crittografia e' sconosciuta
ai piu': per il 22% e' una tecnica artistica, e il firewall per
qualcuno (18%) e' il titolo di un film. Malgrado cio' gli italiani
sembrano preferire sempre piu' l'acquisto on line, sia per i prezzi
che appaiono piu' competitivi (38%) e sia per la comodita' (29%),
anche se ammettono che sono alti i rischi di frodi o fregature (34%) e
quelli legati alla sicurezza (29%).
Questo e' quanto emerge da uno studio promosso da ''VdG
Magazine'', la rivista diretta da Domenico Marasco e in edicola nei
prossimi giorni, condotto da su 1500 italiani, donne e uomini dia 18
ai 65 anni, attraverso un monitoraggio su blog, forum, community,
volto a conoscere abitudini e conoscenze degli italiani sul fenomeno
del commercio elettronico. (segue)
(Rre/Col/Adnkronos)
30-APR-11 13:22
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INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA (2) =
(Adnkronos) - Stando a quanto riferisce la Camera di Commercio
di Milano, il commercio elettronico e' in rapida espansione: alcuni
dati studiati sul registro imprese del 2009 e del primo trimestre
2010, nonche' sui dati Istat del 2010, evidenziano infatti un
incremento del +7% delle aziende che operano nel commercio virtuale. E
gli stessi italiani si mostrano sensibili allo shopping on line: il
34% dichiara di acquistare beni e servizi almeno una volta a
settimana, il 28% lo fa in occasioni particolari, come anniversari e
compleanni, mentre l'11% afferma di non avere scadenze precise.
I settori che piu' sono interessati? Il turismo, come l'acquisto
di pacchetti viaggio (29%), seguono poi l'abbigliamento e gli articoli
sportivi (27%), i servizi economico-finanziari (23%), come il
pagamento di polizze assicurative, bollette e quant'altro, e
l'elettronica di consumo (19%). I vantaggi che vengono riscontrati
sono soprattutto quelli di prezzi bassi (39%) e della comodita' (29%),
oltre che per la possibilita' di avere assistenza continua e senza
vincoli di orari (18%). Nonostante cio' e' forte l'attenzione ai
rischi che possono esserci: il 34% degli intervistati punta il dito
contro frodi e truffe, il 18% ha paura di acquistare merci o servizi
illegali mentre, per 4 italiani su 10 (42%), a essere in pericolo e'
la sicurezza dei minori in rete, che possono essere facilmente
circuiti, e la sicurezza legata all'affidabilita' delle transazioni
(24%).
Il contrassegno resta la modalita' di pagamento privilegiata,
con il 32% degli italiani che dichiarano di esercitarla, mentre carte
prepagate (17%), carte di credito (19%) e bonifici bancari (14%) non
sono ancora entrati del tutto nella filosofia di acquisto degli
italiani. E benche' attribuiscano al commercio virtuale un livello
soddisfacente di sicurezza (49%), 7 italiani su 10 dichiarano di non
sapersi orientare in maniera impeccabile nei sistemi e nelle procedure
dell'e-commerce, nonche' del vocabolario specifico. (segue)
(Rre/Col/Adnkronos)
30-APR-11 13:26
NNNN
INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA (3) =
(Adnkronos) - Ma quali sono gli errori piu' comuni che
commettono riguardo alcuni aspetti tipici del commercio elettronico?
Il phishing e' per il 29% un tipo di pesca, per il 21% una tendenza
alimentare e per il 12% una pratica erotica, mentre solo il 34% sa che
e' un'attivita' illegale che cattura dati sensibili. Anche la
crittografia e' sconosciuta ai piu': per il 22% e' una tecnica
artistica e per il 19% un filone di studi sui graffiti preistorici,
mentre il 44% risponde correttamente affermando che si tratta di una
scrittura in codice con chiavi di accesso.
Parlando di firewall, poi, solo 4 italiani su 10 (41%) sanno che
si tratta di un dispositivo di protezione del computer, mentre c'e'
chi afferma che e' una segnalazione di incendio (19%) o addirittura il
titolo di un film (18%). Molta incertezza nel definire anche un host,
che il 19% e' il nome di un dominio pubblico su internet e per il 27%
la possibilita' generica di dare ospitalita' sul proprio sito, mentre
4 su 10 (39%) dichiarano che si tratta di un servizio che permette di
avere uno spazio web per ospitare siti o forum. Dubbi anche per quando
riguarda il certificato digitale: per alcuni aiuta a semplificare la
burocrazia cartacea (15%), il 26% lo indica l'allegato che si invia
con una mail e solo il 34% afferma che e' un documento elettronico che
associa l'identita' di una persona ad una chiave di accesso.
(Rre/Col/Adnkronos)
30-APR-11 13:44
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CONFONDONO IL PHISHING CON LA PESCA E IL FIREWALL CON UN FILM
Roma, 30 apr. (Adnkronos) - Pacchetti viaggio (29%), servizi
finanziari (27%), abbigliamento e articoli sportivi (23%) sono i
settori privilegiati dello shopping virtuale degli italiani, ma
nonostante il grande utilizzo della rete per fini commerciali, 7
italiani su 10 dimostrano di non conoscerne nello specifico meccanismi
e terminologie.
Qualche esempio? Il phishing e' per il 29% un tipo di pesca e
per il 12% una pratica erotica. Anche la crittografia e' sconosciuta
ai piu': per il 22% e' una tecnica artistica, e il firewall per
qualcuno (18%) e' il titolo di un film. Malgrado cio' gli italiani
sembrano preferire sempre piu' l'acquisto on line, sia per i prezzi
che appaiono piu' competitivi (38%) e sia per la comodita' (29%),
anche se ammettono che sono alti i rischi di frodi o fregature (34%) e
quelli legati alla sicurezza (29%).
Questo e' quanto emerge da uno studio promosso da ''VdG
Magazine'', la rivista diretta da Domenico Marasco e in edicola nei
prossimi giorni, condotto da su 1500 italiani, donne e uomini dia 18
ai 65 anni, attraverso un monitoraggio su blog, forum, community,
volto a conoscere abitudini e conoscenze degli italiani sul fenomeno
del commercio elettronico. (segue)
(Rre/Col/Adnkronos)
30-APR-11 13:22
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INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA (2) =
(Adnkronos) - Stando a quanto riferisce la Camera di Commercio
di Milano, il commercio elettronico e' in rapida espansione: alcuni
dati studiati sul registro imprese del 2009 e del primo trimestre
2010, nonche' sui dati Istat del 2010, evidenziano infatti un
incremento del +7% delle aziende che operano nel commercio virtuale. E
gli stessi italiani si mostrano sensibili allo shopping on line: il
34% dichiara di acquistare beni e servizi almeno una volta a
settimana, il 28% lo fa in occasioni particolari, come anniversari e
compleanni, mentre l'11% afferma di non avere scadenze precise.
I settori che piu' sono interessati? Il turismo, come l'acquisto
di pacchetti viaggio (29%), seguono poi l'abbigliamento e gli articoli
sportivi (27%), i servizi economico-finanziari (23%), come il
pagamento di polizze assicurative, bollette e quant'altro, e
l'elettronica di consumo (19%). I vantaggi che vengono riscontrati
sono soprattutto quelli di prezzi bassi (39%) e della comodita' (29%),
oltre che per la possibilita' di avere assistenza continua e senza
vincoli di orari (18%). Nonostante cio' e' forte l'attenzione ai
rischi che possono esserci: il 34% degli intervistati punta il dito
contro frodi e truffe, il 18% ha paura di acquistare merci o servizi
illegali mentre, per 4 italiani su 10 (42%), a essere in pericolo e'
la sicurezza dei minori in rete, che possono essere facilmente
circuiti, e la sicurezza legata all'affidabilita' delle transazioni
(24%).
Il contrassegno resta la modalita' di pagamento privilegiata,
con il 32% degli italiani che dichiarano di esercitarla, mentre carte
prepagate (17%), carte di credito (19%) e bonifici bancari (14%) non
sono ancora entrati del tutto nella filosofia di acquisto degli
italiani. E benche' attribuiscano al commercio virtuale un livello
soddisfacente di sicurezza (49%), 7 italiani su 10 dichiarano di non
sapersi orientare in maniera impeccabile nei sistemi e nelle procedure
dell'e-commerce, nonche' del vocabolario specifico. (segue)
(Rre/Col/Adnkronos)
30-APR-11 13:26
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INTERNET: CRESCE SHOPPING VIRTUALE, MA 7 ITALIANI SU 10 IGNORANO NORME SICUREZZA (3) =
(Adnkronos) - Ma quali sono gli errori piu' comuni che
commettono riguardo alcuni aspetti tipici del commercio elettronico?
Il phishing e' per il 29% un tipo di pesca, per il 21% una tendenza
alimentare e per il 12% una pratica erotica, mentre solo il 34% sa che
e' un'attivita' illegale che cattura dati sensibili. Anche la
crittografia e' sconosciuta ai piu': per il 22% e' una tecnica
artistica e per il 19% un filone di studi sui graffiti preistorici,
mentre il 44% risponde correttamente affermando che si tratta di una
scrittura in codice con chiavi di accesso.
Parlando di firewall, poi, solo 4 italiani su 10 (41%) sanno che
si tratta di un dispositivo di protezione del computer, mentre c'e'
chi afferma che e' una segnalazione di incendio (19%) o addirittura il
titolo di un film (18%). Molta incertezza nel definire anche un host,
che il 19% e' il nome di un dominio pubblico su internet e per il 27%
la possibilita' generica di dare ospitalita' sul proprio sito, mentre
4 su 10 (39%) dichiarano che si tratta di un servizio che permette di
avere uno spazio web per ospitare siti o forum. Dubbi anche per quando
riguarda il certificato digitale: per alcuni aiuta a semplificare la
burocrazia cartacea (15%), il 26% lo indica l'allegato che si invia
con una mail e solo il 34% afferma che e' un documento elettronico che
associa l'identita' di una persona ad una chiave di accesso.
(Rre/Col/Adnkronos)
30-APR-11 13:44
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venerdì 29 aprile 2011
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Agenzie di stampa referendum 29 aprile 2011
REFERENDUM: DI PIETRO SCRIVE A MARONI, NON SI ADEMPIONO OBBLIGHI DI LEGGE =
Roma, 29 apr. - (Adnkronos) - Antonio Di Pietro, ha inviato una
lettera al ministro dell'Interno Roberto Maroni, e ha presentato
un'interrogazione parlamentare, per manifestare ''la piu' profonda
preoccupazione per la mancanza d'informazione e per lo stato degli
adempimenti burocratici necessari a garantire la partecipazione alla
consultazione referendaria del 12 e 13 giugno p.v. degli italiani
residenti all'estero''.
Il leader IdV, che nei giorni scorsi ha anche inviato una
lettera a tutte le rappresentanze diplomatiche e consolari, ha
sottolineato: ''A quanto ci risulta, per ragioni non chiare, non si
sta adempiendo all'obbligo previsto dal comma 3, articolo 17, della
legge 459/2001, che prevede di promuovere su tutti mezzi di
informazione rivolti alle comunita' italiane all'estero, la piu' ampia
comunicazione sui temi oggetto dei quesiti referendari. Ancor piu'
preoccupante appare il rischio che gli elettori e le elettrici
italiane residenti all'estero, non ricevano per tempo tutte le schede
sulle quali esprimere il proprio voto''.
''Ancor piu' preoccupante - scrive ancora Di Pietro - appare il
rischio che gli elettori e le elettrici italiane residenti all'estero,
non ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il
proprio voto. Come Le e' certamente noto - sottolinea -, gli Uffici
consolari devono spedire agli aventi diritto al voto, non oltre 18
giorni prima della data stabilita per le votazioni in Italia, un plico
contenente, tra l'altro, anche le schede elettorali relative ai
diversi quesiti sottoposti a referendum". (segue)
(Pol/Ct/Adnkronos)
29-APR-11 17:56
REFERENDUM: DI PIETRO SCRIVE A MARONI, NON SI ADEMPIONO OBBLIGHI DI LEGGE (2) =
(Adnkronos) - "Non vorrei che -prosegue Di Pietro-, in attesa
del pronunciamento della Corte di Cassazione sul referendum abrogativo
delle nuove centrali per la produzione di energia nucleare, si
ritardasse, in violazione delle precise disposizioni emanate dal
Ministero dell'Interno, l'invio per posta della relativa scheda
elettorale".
"Se cio' accadesse -conclude il presidente IdV-, sarebbe, dopo
le gravi parole pronunciate dal Presidente del Consiglio per
giustificare il tentativo di impedire agli elettori di votare sulle
centrali nucleari, un'ulteriore manifestazione di un uso di parte
delle istituzioni pubbliche''.
(Pol/Ct/Adnkronos)
29-APR-11 17:58
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REFERENDUM. ART.21: MIGLIAIA DI FIRME CONTRO OSCURAMENTO
ADERISCONO PAOLINI, BATTIATO, MARCORE' E VECCHIONI
(DIRE) Roma, 29 apr. - "Questa mattina abbiamo partecipato al
sit-in indetto dal 'Comitato promotore per il Si' sull'acqua
pubblica' per protestare contro il vergognoso silenzio che
circonda questi referendum. Non e' tollerabile che al broglio
politico si voglia aggiungere quello mediatico". Lo affermano
Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino, portavoce e direttore di
Articolo21.
"E' necessaria- scrive Giulietti- una vera e propria rivolta
popolare su questo tema. Per questo il 3 maggio, in occasione
della giornata mondiale della liberta' di stampa, di intesa con
altre organizzazioni, tra cui Libera informazione, la Tavola
della Pace e il Popolo Viola, saremo alle ore 14 davanti alla
Commissione di Vigilanza Rai per chiedere che si superi
l'ostruzionismo della maggioranza e si approvi al piu' presto il
regolamento sul referendum per consentire agli italiani di essere
informati. Ma saremo li' anche per consegnare al presidente
Sergio Zavoli le migliaia di firme raccolte sul sito
www.articolo21.org contro l'oscuramento dei referendum. Al nostro
appello hanno aderito, tra gli altri, numerosi esponenti del
mondo dello spettacolo tra cui Ottavia Piccolo, Roberto
Vecchioni, Marco Paolini, Franco Battiato, Neri Marcore', Lella
Costa, Teresa Mannino, Antonio Cornacchione, Giovanna Marini".
(Com/Rai/ Dire)
17:44 29-04-11
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REFERENDUM. DI PIETRO A MARONI: INFORMARE ELETTORI ALL'ESTERO
(DIRE) Roma, 29 apr. - Il presidente dell'Italia dei Valori,
Antonio Di Pietro, ha inviato una lettera al Ministro
dell'Interno, Roberto Maron, e ha presentato un'interrogazione
parlamentare, per manifestare "la piu' profonda preoccupazione
per la mancanza d'informazione e per lo stato degli adempimenti
burocratici necessari a garantire la partecipazione alla
consultazione referendaria del 12 e 13 giugno degli italiani
residenti all'estero". Il leader IdV, che nei giorni scorsi ha
anche inviato una lettera a tutte le rappresentanze diplomatiche
e consolari, sottolinea che "a quanto ci risulta, per ragioni non
chiare, non si sta adempiendo all'obbligo previsto dal comma 3,
articolo 17, della legge 459/2001, che prevede di promuovere su
tutti mezzi di informazione rivolti alle comunita' italiane
all'estero, la piu' ampia comunicazione sui temi oggetto dei
quesiti referendari. Ancor piu' preoccupante appare il rischio
che gli elettori e le elettrici italiane residenti all'estero,
non ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il
proprio voto. Ancor piu' preoccupante- scrive ancora Di Pietro-
appare il rischio che gli elettori e le elettrici italiane
residenti all'estero non ricevano per tempo tutte le schede sulle
quali esprimere il proprio voto. Come Le e' certamente noto-
sottolinea-,gli Uffici consolari devono spedire agli aventi
diritto al voto, non oltre 18 giorni prima della data stabilita
per le votazioni in Italia, un plico contenente, tra l'altro,
anche le schede elettorali relative ai diversi quesiti sottoposti
a referendum. Non vorrei che- prosegue- in attesa del
pronunciamento della Corte di Cassazione sul referendum
abrogativo delle nuove centrali per la produzione di energia
nucleare, si ritardasse, in violazione delle precise disposizioni
emanate dal Ministero dell'Interno, l'invio per posta della
relativa scheda elettorale. Se cio' accadesse- conclude il
presidente IdV- sarebbe, dopo le gravi parole pronunciate dal
presidente del Consiglio per giustificare il tentativo di
impedire agli elettori di votare sulle centrali nucleari,
un'ulteriore manifestazione di un uso di parte delle istituzioni
pubbliche".
(Com/Tar/ Dire)
17:38 29-04-11 begin_of_the_skype_highlighting 38 29-04-11 end_of_the_skype_highlighting
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REFERENDUM: DI PIETRO, ELETTORI ESTERO SENZA SCHEDE
LEADER IDV SCRIVE A MARONI, E' USO DI PARTE ISTITUZIONI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - Il leader dell'Italia dei Valori,
Antonio Di Pietro, ha inviato una lettera al Ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, e ha presentato un'interrogazione
parlamentare, per manifestare ''la piu' profonda preoccupazione
per la mancanza d'informazione e per lo stato degli adempimenti
burocratici necessari a garantire la partecipazione alla
consultazione referendaria del 12 e 13 giugno degli italiani
residenti all'estero''.
Il leader IdV, che nei giorni scorsi ha anche inviato una
lettera a tutte le rappresentanze diplomatiche e consolari, ha
sottolineato: ''A quanto ci risulta, per ragioni non chiare, non
si sta adempiendo all'obbligo previsto dal comma 3, articolo 17,
della legge 459/2001, che prevede di promuovere su tutti mezzi
di informazione rivolti alle comunita' italiane all'estero, la
piu' ampia comunicazione sui temi oggetto dei quesiti
referendari. Ancor piu' preoccupante appare il rischio che gli
elettori e le elettrici italiane residenti all'estero, non
ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il
proprio voto''.
Di Pietro ricorda che gli Uffici consolari devono spedire le
schede agli elettori entro 18 giorni dal voto. ''Non vorrei che
- sottolinea - in attesa del pronunciamento della Corte di
Cassazione sul referendum abrogativo delle nuove centrali per la
produzione di energia nucleare, si ritardasse, in violazione
delle precise disposizioni emanate dal Ministero dell'Interno,
l'invio per posta della relativa scheda elettorale. Se cio'
accadesse - conclude il presidente IdV -, sarebbe, dopo le gravi
parole pronunciate dal Presidente del Consiglio per giustificare
il tentativo di impedire agli elettori di votare sulle centrali
nucleari, un'ulteriore manifestazione di un uso di parte delle
istituzioni pubbliche''. (ANSA).
DEL
29-APR-11 17:33 NNNN
REFERENDUM: STADERINI, RAI INFORMI ANCHE SENZA REGOLAMENTO =
Roma, 29 apr. - (Adnkronos) - "Anche se la Commissione
parlamentare di Vigilanza non ha ancora approvato il regolamento, la
Rai puo' e deve immediatamente provvedere ad avviare la campagna di
informazione sui quesiti referendari e a organizzare quelle tribune
che, secondo la legge, avrebbero dovuto cominciare un mese fa". Lo ha
dichiarato Mario Staderini, segretario dei Radicali, che con il
deputato Marco Beltrandi ha preso parte ad un presidio sotto la sede
Rai di viale Mazzini.
"Con questa condotta la Rai si iscrive al partito degli
antireferendari e si rende complice della grave violazione del diritto
dei cittadini a essere informati sul voto di giugno -ha aggiunto
Staderini-. Recuperare subito, a partire dai programmi di
approfondimento, le settimane di campagna perse e' l'unico modo che il
servizio pubblico radiotelevisivo ha per restituire agli italiani il
maltolto in termini di democrazia e legalita', affinche' venga loro
garantito un voto davvero consapevole. Noi Radicali continueremo a
invocare un dibattito serio e il ripristino di quel minimo di Stato di
diritto per il quale Marco Pannella sta digiunando da ormai dieci
giorni".
"I presidenti Fini e Schifani hanno risposto alla nostra
lettera, condividendo l'urgenza di approvare un regolamento per il
quale i tempi sono ormai scaduti da un pezzo. E il presidente Zavoli
mi ha garantito che martedi' la Vigilanza si riunira' a oltranza, come
da mia richiesta", ha fatto sapere Beltrandi.
(Pol/Zn/Adnkronos)
29-APR-11 17:18
NNNN
REFERENDUM: NENCINI, GOVERNO NON INFORMA LO FACCIAMO NOI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''L'unica spiegazione alla mancanza
di informazione sui referendum nelle reti radiotelevisive
pubbliche, e' che il governo ha davvero paura non solo che si
raggiunga il quorum ma anche di una tripla bocciatura''.
E' quanto afferma Riccardo Nencini, segretario del Psi, partito
che ha che ha sostenuto la campagna di raccolta firme per i
referendum.
''Acqua, nucleare e legittimo impedimento - prosegue - non
sono banalita' qualunque, ma tre temi decisivi per i cittadini e
il funzionamento della nostra democrazia. Vuol dire che faremo
noi quello che non fa il governo e per questa ragione sezioni,
gazebo e stampa di partito sono gia' da oggi impegnati a fornire
la necessaria informazione perche' il 12 e 13 giugno gli
elettori siano in grado di esprimersi con un voto consapevole''.
(ANSA).
PH
29-APR-11 16:19 NNNN
REFERENDUM: DI PIETRO, A GIUGNO SI VA A VOTARE COMUNQUE =
(AGI) - Venezia, 29 apr. - Il referendum del 12 e 13 giugno si
fara' e Antonio Di Pietro dell'Italia Dei Valori lancia un
appello perche' la gente vada a votare. "Il 12 e 13 giugno - ha
detto oggi Di Pietro - si vota comunque, riceverete a casa le
schede. E' necessario superare il quorum, per dire che l'acqua
e' un bene di tutti e non va privatizzata, che l'energia si
puo' ottenere senza centrali nucleari e che legalita' e' uguale
per tutti. Non lasciatevi fuorviare da chi dice che il
referendum non si fa piu'. Con 4 schede o con 3 si fa
ugualmente".
"Devo dire grazie ai milioni di cittadini che hanno votato
il referendum - ha aggiunto il segretario dell?idv - che
vogliono mandare a casa Berlusconi e che ora si vedono
espropriato il proprio diritto di esprimersi. Cosi' i diritti
si trasformano in favori, e chi governa decide sulle nostre
teste. Siccome i cittadini potrebbero esprimere un pensiero
diverso da chi e' al governo, loro fanno una legge-truffa: se
ho il dubbio che il voto ti manda a casa, non faccio piu'
votare. Per questo c'e' la necessita' di difendere la
Costituzione". (AGI)
Crc
291613 APR 11
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LAVORO. DI PIETRO: 1 MAGGIO IDV IN PIAZZA, ANCHE PER REFERENDUM
(DIRE) Roma, 29 apr. - Domenica 1 maggio, in occasione della
festa dei lavoratori, l'Idv sara' in tutte le piazze italiane con
i banchetti per distribuire materiale informativo sui referendum
abrogativi del 12 e 13 giugno. E' quanto si legge in una nota
dell'ufficio stampa Idv.
Il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che
ha promosso due dei quattro quesiti referendari, quelli sul
nucleare e sul legittimo impedimento, sara' presente in Piazza
San Giovanni a Roma dove verranno allestiti alcuni gazebo.
"In un momento cosi' drammatico per il Paese- afferma il
leader Idv- in cui l'economia va a picco, la disoccupazione
giovanile sfiora il 30% e centinaia di imprese in difficolta'
sono costrette a chiudere e' indispensabile riaffermare il
diritto al lavoro, troppe volte calpestato e umiliato da questo
governo sordo e incapace. Il Parlamento e' bloccato su
provvedimenti ad-personam utili solo a Berlusconi, e non si
occupa delle vere emergenze del Paese come l'istruzione, il
lavoro, la ricerca e lo sviluppo. Dopo aver tagliato i fondi al
comparto sicurezza, affondato le piccole e medie imprese,
condannato i giovani al precariato e proposto di abolire lo
Statuto dei Lavoratori, ora maggioranza e governo vorrebbero
storpiare l'art. 1 della Carta costituzionale".
"La nostra e' una Repubblica fondata sul lavoro- prosegue il
leader Idv- ed e' un principio che va difeso dentro e fuori il
Parlamento. Domenica saremo in piazza per ribadire il nostro
sostegno ai lavoratori e per rilanciare i referendum del 12 e 13
giugno, importante strumento democratico che i cittadini hanno
per mettere fine a questa politica scellerata e cominciare a
ricostruire il Paese dalla macerie berlusconiane'".
(Com/Vid/ Dire)
15:45 29-04-11
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ACQUA: CREMONESI (ACEA), DA REFERENDUM RISCHI EVIDENTI (2)
(ANSA) - ROMA, 29 APR - Cremonesi ha chiarito che se la
liberalizzazione del settore idrico non sara' bloccata dal
referendum, Acea potrebbe partecipare ad eventuali gare sia da
sola sia in collaborazione con Gdf Suez, in particolare in
Toscana.
''Sinergie nel settore elettrico non potranno esserci perche'
siamo ormai concorrenti ma possono esserci nel settore idrico,
dove abbiamo delle attivita' comuni in Toscana. Li' si puo'
pensare ad ulteriori aggregazioni. Se il referendum non
blocchera' la liberalizzazione del mercato, con l'avvio delle
gare - ha proseguito a margine dell'assemblea - potremmo
partecipare da soli o in collaborazione con altre societa', in
particolare Gdf Suez, che e' gia' nostro azionista''.
(ANSA).
OM
29-APR-11 15:54 NNNN
Acqua/ Cremonesi: Da referendum rischi risorse per operatori
Verrebbe meno adeguata remunerazione capitale investito
Roma, 29 apr. (TMNews) - Il referendum contro la cosiddetta
privatizzazione dell'acqua prevista dal decreto Ronchi pone dei
rischi per quanto riguarda gli operatori del settore idrico e
l'adeguata remunerazione del capitale investito. Lo ha detto il
presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi, nella lettera inviata
agli azionisti nell'ambito dell'assemblea.
Secondo Cremonesi "la consultazione referendaria potrebbe
influire sulle modalità di affidamento e gestioni dei servizi
pubblici locali di rilevanza economica e sulla permanenza della
remunerazione del capitale investito nei criteri per la
determinazione della tariffa del servizio idrico integrato".
Inoltre, ha aggiunto, "appaiono evidenti i rischi derivanti da
una sua possibile abrogazione (dell'articolo relativo alla
cosiddetta privatizzazione dell'acqua, ndr)".
Il quadro normativo delineato dal decreto "aveva infatti in buona
parte risolto l'incertezza interpretativa del precedente assetto
normativo e la sua abrogazione lascerebbe nuovamente spazio a una
instabilità quantomai negativa degli operatori del settore.
L'eventuale vittoria del fronte abrogazionista, che tra gli
elementi costitutivi della tariffa idrica farebbe venire meno
quella di un'adeguata remunerazione del capitale investito - ha
concluso - imporrebbe un profondo ripensamento del ruolo del
gestore del servizio idrico almeno per quanto concerne il sistema
di finanziamento degli investimenti".
Pie/Ral
291147 apr 11
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REFERENDUM: DI PIETRO, SUBITO SPOT IN RAI SU CONSULTAZIONI
LEADER IDV SCRIVE A PRESIDENTE RAI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - Il leader dell'Italia dei Valori,
Antonio Di Pietro, ha inviato oggi una lettera al presidente
della Rai, Paolo Garimberti, per sollecitare la messa in onda
degli spot relativi ai quesiti referendari del 12 e 13 giugno.
''Dal 4 aprile scorso, inizio ufficiale della campagna
referendaria - scrive Di Pietro - la Rai, con la sola eccezione
della puntata di 'Annozero' andata in onda il 28 aprile, non ha
ancora iniziato a diffondere sulle sue reti, radiofoniche e
televisive, programmi di comunicazione politica sui quesiti
referendari sui quali gli italiani saranno chiamati a votare il
prossimo 12 e 13 giugno''.
''Fino ad oggi sono stati sottratti ai cittadini italiani ben
25 giorni di campagna referendaria. Come lei sa, la legge affida
al servizio pubblico radiotelevisivo, rispetto alle emittenti
private, la parte piu' consistente dell'attivita' informativa in
occasione di elezioni e referendum. E' questo che giustifica e
legittima l'esistenza di una televisione e di una radio
pubblica''. ''Ogni ritardo, ogni restrizione di tempi e spazi
radiotelevisivi, ogni forma di marginalizzazione oraria della
comunicazione politica dedicata ai temi referendari - sottolinea
il leader dell'IdV - lede il diritto dei cittadini a essere
informati sui diversi punti di vista che si confrontano su
ciascuno dei quattro quesiti e mina seriamente il ruolo e la
funzione del servizio pubblico''. ''So bene che la Commissione
parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi
pubblici radiotelevisivi - spiega - non ha ancora emanato le
disposizioni a cui la Rai deve attenersi nel corso della
campagna referendaria. Cio' non di meno, vi sono obblighi e
facolta' che la Rai deve assolvere per svolgere il suo ruolo
essenziale di garanzia del diritto all'informazione''.
''Vi sono, innanzitutto, i telegiornali, i notiziari
radiofonici e i programmi a contenuto informativo, per i quali,
nel rispetto dell'autonomia giornalistica, e' possibile
assicurare una presenza significativa di fatti e argomenti
legati ai temi della campagna referendaria'', sottolinea. ''Sono
convinto, inoltre, che sia possibile per la Rai, da subito e
senza attendere la Commissione di vigilanza, mandare in onda
spot informativi per illustrare su tutte le reti radiofoniche e
televisive, i quesiti referendari e per informare i cittadini
sulla data, gli orari e le modalita' di votazione''. (ANSA).
CLA
29-APR-11 15:46 NNNN
REFERENDUM: VERNA, GRAVE CHE RAI OSCURI PROTESTA COMITATI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''Il segno di virtuosa discontinuita'
che il nuovo direttore generale dovra' dare e' nell'illuminare
tutto cio' che accade con imparzialita' e pluralismo. La
protesta dei comitati referendari e' l'ultima sconfitta della
Rai di Masi. Oscurare un'iniziativa di grande partecipazione
popolare da parte del servizio pubblico e' un vero e proprio
scippo di democrazia''. E' l'accusa di Carlo Verna, segretario
dell'Usigrai.
''Inaccettabile: alzeremo la guardia - conclude Verna in una
nota - perche' non continui ad accadere''. (ANSA).
COM-MAJ
29-APR-11 15:45 NNNN
Referendum/ Di Pietro: il 12 e 13 giugno si voterà
Gente non si lasci fuorviare, arriveranno schede
Chioggia(Ve), 29 apr. (TMNews) - Il 12 e 13 giugno si voterà
comunque per i referendum e le schede saranno recapitate ai
cittadini. Lo dice il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di
Pietro, tornando sul tema referendario nel corso di un incontro
elettorale a Chioggia (Venezia).
"Alla gente dico - ha sottolineato Di Pietro - che il 12 e 13
giugno si vota comunque, riceverete a casa le schede.
E' interessante superare il quorum, per dire che l'acqua è un
bene di tutti e non va privatizzata, che l'energia si può
ottenere senza centrali nucleari e che legalità è uguale per
tutti". "Non lasciatevi fuorviare da chi dice che il referendum
non si fa più. Con 4 schede o con 3 si fa ugualmente", ha
concluso.
Bnz
291539 apr 11
REFERENDUM: VERDI IN PIAZZA, BERLUSCONI SOSPENDE DEMOCRAZIA
ANCHE SU ACQUA MINISTERO AMBIENTE LAVORA PER AFFOSSARE VOTO
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''Sono state sospese le liberta'
democratiche ad opera di Berlusconi che ha definito i cittadini
italiani incapaci di esprimere un voto al referendum di
giugno''. Cosi' Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, commenta -
nel corso di un presidio per manifestare conto il ritorno all'
atomo e a favore delle rinnovabili - l'eventualita' che venga
cancellato il quesito referendario sul nucleare dopo che il
governo ha approvato ''una moratoria-truffa'' che pero' ''non
elimina la legge presa in considerazione dalla spirito dei
referendari''.
''Noi - prosegue Bonelli - siamo convinti che si votera'
perche' questo imbroglio non potra' passare: da oggi lanciamo la
campagna 'Noi votiamo lo stesso' per reclutare le sentinelle
della democrazia, ovvero 180.000 scrutatori per difendere il
voto del 12 e 13 giugno che in ogni caso faremo, anche in una
forma parallela''. La preoccupazione, osserva il leader del Sole
che ride, si sposta pero' ora anche sull'acqua: ''Sappiamo che,
infatti, il ministero dell'Ambiente sta lavorando a un
provvedimento da inserire nel nuovo decreto definito 'sviluppo'
in cui dovrebbero esser contenute le norme che affosseranno
anche il referendum sull'acqua''.
Infine, conclude il presidente dei Verdi accompagnato nella
protesta dal 'popolo' di Sos rinnovabili, ''con il quarto conto
energia il governo si schiera dalla parte degli oligopoli
bloccando lo sviluppo del Paese''. (ANSA).
Y99-GU
29-APR-11 14:18 NNNN
REFERENDUM: FNSI, INACCETTABILE TOGLIERE DIRITTO DI SAPERE
NATALE, PREMIER HA OFFESO CITTADINI; LA SOLUZIONE E' INFORMARE
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''Il sindacato unitario dei
giornalisti reputa inaccettabile che ai cittadini venga tolto il
diritto di sapere e ai giornalisti quello di informare''. Lo
dice il presidente della Fnsi (Federazione nazionale stampa
italiana), Roberto Natale, a margine del presidio, davanti la
sede Rai di viale Mazzini a Roma, organizzato dai Comitati per
l'acqua e per il nucleare per votare 'si' al referendum del 12 e
13 giugno.
''Lo spazio pubblico di informazione - prosegue Natale,
riferendosi al fatto che a 45 giorni dal voto referendario
manchi il regolamento - si trova in questo momento in una
condizione di arretratezza, nonostante il positivo lavoro di
Zavoli''. Come giornalisti, dice il presidente del sindacato
unitario dei giornalisti, ''non ci si deve schierare ne' a
favore del 'si' ne' a favore del 'no', ma semplicemente per
offrire una corretta informazione''. Il presidente del Consiglio
- spiega Natale, parlando di quanto riferito dal premier sulla
moratoria e il rinvio della discussione sull'atomo eliminando il
quesito - ''ha offerto una concezione offensiva dei cittadini
definendoli come dei bambini facilmente impressionabili. A
questo - osserva Natale - offriamo una soluzione: il rimedio e'
fornire informazioni sia sulle ragioni a favore che su quelle
contrarie all'acqua, al nucleare e al legittimo impedimento. In
questo modo - conclude - i cittadini potranno esprimere un voto
consapevole e responsabile''. (ANSA).
Y99-GU
29-APR-11 13:54 NNNN
REFERENDUM. DONADI: BERLUSCONI COMPIE FURTO DI DEMOCRAZIA
(DIRE) Roma, 29 apr. - "Sul referendum che si terra' a breve, la
posizione di Idv e' netta anche se non posso non registrare un
fenomeno strano. L'Idv un anno fa da sola ha raccolto oltre un
milione di firme per il referendum, da sola le ha portate in
cassazione, oggi ci accorgiamo che tutti ne sono divenuti
sostenitori e ne rivendicano il buon riscontro verso gli elettori
come una loro vittoria, questo ci fa un po' sorridere ma ci fa
piacere perche' e' una battaglia a difesa di tutti i cittadini".
E' quanto dichiara Massimo Donadi, presidente dei deputati Idv
alla Camera.
"La cosa grave che va evitata- aggiunge- e' il furto di
democrazia di questo governo che in realta' vuole mantenere il
nucleare, per stessa ammissione di Berlusconi ma ha fatto
un'abrogazione tattica e a tempo per impedire che la gente voti
ora sancisca il no. Il referendum si fara' lo stesso e sara'
un'occasione che non possiamo perdere per rimettere sulla strada
dritta la politica di questa nazione che il governo sta
svendendo".
(Com/Vid/ Dire)
12:24 29-04-11
NUCLEARE:LEGAMBIENTE,GOVERNO NASCONDE UN REFERENDUM CHE SI FARA' =
(AGI) - Roma, 29 apr. - "Questo e' un gioco di squadra della
maggioranza, organizzato per nascondere ai cittadini italiani
che il referendum sul nucleare si fara'. Per ora". Parola di
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiente,
presente questa mattina sotto la Rai di Viale Mazzini per
invocare l'approvazione del regolamento in materia di
comunicazione politica sui referendum.
Armati di striscioni, bandiere, tute bianche e maschere
antigas, i comitati referendari sono qui per due motivi
fondamentali, spiega il presidente di Legambiente: "Primo,
chiediamo informazioni sui referendum, toccati marginalmente
dai telegiornali solo quando il governo ha dichiarato sospeso
quello sul nucleare. Secondo, ci rivolgiamo alla commissione di
Vigilanza che dovrebbe dettare, anziche' tacere, le regole
della comunicazione sui referendum e che invece sta facendo
'melina'". (AGI)
Rmc/Chi/Ral/
291154 APR 11
NNNN
NUCLEARE. CELENTANO: TUTTI A VOTARE, QUESTO GOVERNO CI AVVELENA
CACCIAMO BERLUSCONI, CHE AL MASSIMO PUO' GOVERNARE UNA TRIBU'.
(DIRE) Roma, 29 apr. - "Caro direttore, ma soprattutto cari
studenti, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a
lavorare nell'insicurezza. Come avete letto su tutte le prime
pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua nella sua
demoniaca voglia di avvelenare gli italiani". Si apre cosi' cosi'
la lettera-appello di Adriano Celentano pubblicata su 'il Fatto
quotidiano' e nella quale invita gli italiani ad andare a votare
al referendum spiegando che quello del governo "e' un trucco per
indebolire il referendum: senza il quesito nucleare (e ora state
tentando di far saltare anche quello sull'acqua), sperate che il
legittimo impedimento non raggiunga il quorum".
Per Celentanto ormai "la 'pubblica ottusita'' dei vari Romani,
Sacconi, Quagliariello, Gasparri e Prestigiacomo ha quasi
raggiunto il punto di non ritorno", mentre Berlusconi e' "ormai
in preda a uno stato confusionale".
Dunque, insiste il 'molleggiato' qui "non si tratta piu' di
destra o sinistra per capire che un uomo come Berlusconi non solo
non puo' governare l'Italia, ma nessun Paese. Al massimo lui e i
suoi falsi trombettieri possono andar bene per una piccola
tribu', dove raccolti introno al capo si nutrono a vicenda della
loro stessa falsita'".
A questo punto, insiste, "non ci resta che l'unico mezzo di
sopravvivenza. Il voto. il 12 giugno dobbiamo andare tutti a
votare anche se, come e' prevedibile, il governo tentera'
l'impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il
legittimo impedimento". E "se lo dovesse togliere dobbiamo essere
ancora piu' numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi
elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per
terra scritto su un piccolo foglietto gia' preparato a casa, in
modo che l'indomani tutti i marciapiedi d'Italia siano invasi da
quaranta milioni di bigliettini. Contro il nucleare. Contro la
privatizzazione dell'acqua. Contro il legittimo impedimento".
(Vid/ Dire)
10:49 29-04-11
NNNN
REFERENDUM: CELENTANO, IL 12 GIUGNO DOBBIAMO ANDARE TUTTI AI SEGGI =
APPELLO AD AMICI, FASCISTI, STUDENTI, LEGHISTI, COMUNISTI E
OPERAI INSICURI
Roma, 29 apr. (Adnkronos) - "Cari amici fascisti, studenti,
leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo
punto non ci resta che l'unico mezzo di sopravvivenza. Non possiamo
assolutamente mancare. Il 12 giugno dobbiamo andare tutti a votare
anche se, come e' prevedibile, il governo tentera' l'impossibile per
togliere dalle schede referendarie pure il legittimo impedimento". Lo
scrive Adriano Celentano in un intervento su 'Il Fatto quotidiano'.
"E, se lo dovesse togliere -aggiunge- dobbiamo essere ancora
piu' numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali
fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un
piccolo foglietto gia' preparato a casa, in modo che l'indomani tutti
i marciapiedi d'Italia siano invasi da quaranta milioni di
bigliettini. Contro il nucleare. Contro la privatizzazione dell'acqua.
Contro il legittimo impedimento".
(Red-Pol/Col/Adnkronos)
29-APR-11 08:53
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Roma, 29 apr. - (Adnkronos) - Antonio Di Pietro, ha inviato una
lettera al ministro dell'Interno Roberto Maroni, e ha presentato
un'interrogazione parlamentare, per manifestare ''la piu' profonda
preoccupazione per la mancanza d'informazione e per lo stato degli
adempimenti burocratici necessari a garantire la partecipazione alla
consultazione referendaria del 12 e 13 giugno p.v. degli italiani
residenti all'estero''.
Il leader IdV, che nei giorni scorsi ha anche inviato una
lettera a tutte le rappresentanze diplomatiche e consolari, ha
sottolineato: ''A quanto ci risulta, per ragioni non chiare, non si
sta adempiendo all'obbligo previsto dal comma 3, articolo 17, della
legge 459/2001, che prevede di promuovere su tutti mezzi di
informazione rivolti alle comunita' italiane all'estero, la piu' ampia
comunicazione sui temi oggetto dei quesiti referendari. Ancor piu'
preoccupante appare il rischio che gli elettori e le elettrici
italiane residenti all'estero, non ricevano per tempo tutte le schede
sulle quali esprimere il proprio voto''.
''Ancor piu' preoccupante - scrive ancora Di Pietro - appare il
rischio che gli elettori e le elettrici italiane residenti all'estero,
non ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il
proprio voto. Come Le e' certamente noto - sottolinea -, gli Uffici
consolari devono spedire agli aventi diritto al voto, non oltre 18
giorni prima della data stabilita per le votazioni in Italia, un plico
contenente, tra l'altro, anche le schede elettorali relative ai
diversi quesiti sottoposti a referendum". (segue)
(Pol/Ct/Adnkronos)
29-APR-11 17:56
REFERENDUM: DI PIETRO SCRIVE A MARONI, NON SI ADEMPIONO OBBLIGHI DI LEGGE (2) =
(Adnkronos) - "Non vorrei che -prosegue Di Pietro-, in attesa
del pronunciamento della Corte di Cassazione sul referendum abrogativo
delle nuove centrali per la produzione di energia nucleare, si
ritardasse, in violazione delle precise disposizioni emanate dal
Ministero dell'Interno, l'invio per posta della relativa scheda
elettorale".
"Se cio' accadesse -conclude il presidente IdV-, sarebbe, dopo
le gravi parole pronunciate dal Presidente del Consiglio per
giustificare il tentativo di impedire agli elettori di votare sulle
centrali nucleari, un'ulteriore manifestazione di un uso di parte
delle istituzioni pubbliche''.
(Pol/Ct/Adnkronos)
29-APR-11 17:58
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NNNN
REFERENDUM. ART.21: MIGLIAIA DI FIRME CONTRO OSCURAMENTO
ADERISCONO PAOLINI, BATTIATO, MARCORE' E VECCHIONI
(DIRE) Roma, 29 apr. - "Questa mattina abbiamo partecipato al
sit-in indetto dal 'Comitato promotore per il Si' sull'acqua
pubblica' per protestare contro il vergognoso silenzio che
circonda questi referendum. Non e' tollerabile che al broglio
politico si voglia aggiungere quello mediatico". Lo affermano
Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino, portavoce e direttore di
Articolo21.
"E' necessaria- scrive Giulietti- una vera e propria rivolta
popolare su questo tema. Per questo il 3 maggio, in occasione
della giornata mondiale della liberta' di stampa, di intesa con
altre organizzazioni, tra cui Libera informazione, la Tavola
della Pace e il Popolo Viola, saremo alle ore 14 davanti alla
Commissione di Vigilanza Rai per chiedere che si superi
l'ostruzionismo della maggioranza e si approvi al piu' presto il
regolamento sul referendum per consentire agli italiani di essere
informati. Ma saremo li' anche per consegnare al presidente
Sergio Zavoli le migliaia di firme raccolte sul sito
www.articolo21.org contro l'oscuramento dei referendum. Al nostro
appello hanno aderito, tra gli altri, numerosi esponenti del
mondo dello spettacolo tra cui Ottavia Piccolo, Roberto
Vecchioni, Marco Paolini, Franco Battiato, Neri Marcore', Lella
Costa, Teresa Mannino, Antonio Cornacchione, Giovanna Marini".
(Com/Rai/ Dire)
17:44 29-04-11
NNNN
REFERENDUM. DI PIETRO A MARONI: INFORMARE ELETTORI ALL'ESTERO
(DIRE) Roma, 29 apr. - Il presidente dell'Italia dei Valori,
Antonio Di Pietro, ha inviato una lettera al Ministro
dell'Interno, Roberto Maron, e ha presentato un'interrogazione
parlamentare, per manifestare "la piu' profonda preoccupazione
per la mancanza d'informazione e per lo stato degli adempimenti
burocratici necessari a garantire la partecipazione alla
consultazione referendaria del 12 e 13 giugno degli italiani
residenti all'estero". Il leader IdV, che nei giorni scorsi ha
anche inviato una lettera a tutte le rappresentanze diplomatiche
e consolari, sottolinea che "a quanto ci risulta, per ragioni non
chiare, non si sta adempiendo all'obbligo previsto dal comma 3,
articolo 17, della legge 459/2001, che prevede di promuovere su
tutti mezzi di informazione rivolti alle comunita' italiane
all'estero, la piu' ampia comunicazione sui temi oggetto dei
quesiti referendari. Ancor piu' preoccupante appare il rischio
che gli elettori e le elettrici italiane residenti all'estero,
non ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il
proprio voto. Ancor piu' preoccupante- scrive ancora Di Pietro-
appare il rischio che gli elettori e le elettrici italiane
residenti all'estero non ricevano per tempo tutte le schede sulle
quali esprimere il proprio voto. Come Le e' certamente noto-
sottolinea-,gli Uffici consolari devono spedire agli aventi
diritto al voto, non oltre 18 giorni prima della data stabilita
per le votazioni in Italia, un plico contenente, tra l'altro,
anche le schede elettorali relative ai diversi quesiti sottoposti
a referendum. Non vorrei che- prosegue- in attesa del
pronunciamento della Corte di Cassazione sul referendum
abrogativo delle nuove centrali per la produzione di energia
nucleare, si ritardasse, in violazione delle precise disposizioni
emanate dal Ministero dell'Interno, l'invio per posta della
relativa scheda elettorale. Se cio' accadesse- conclude il
presidente IdV- sarebbe, dopo le gravi parole pronunciate dal
presidente del Consiglio per giustificare il tentativo di
impedire agli elettori di votare sulle centrali nucleari,
un'ulteriore manifestazione di un uso di parte delle istituzioni
pubbliche".
(Com/Tar/ Dire)
17:38 29-04-11 begin_of_the_skype_highlighting 38 29-04-11 end_of_the_skype_highlighting
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REFERENDUM: DI PIETRO, ELETTORI ESTERO SENZA SCHEDE
LEADER IDV SCRIVE A MARONI, E' USO DI PARTE ISTITUZIONI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - Il leader dell'Italia dei Valori,
Antonio Di Pietro, ha inviato una lettera al Ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, e ha presentato un'interrogazione
parlamentare, per manifestare ''la piu' profonda preoccupazione
per la mancanza d'informazione e per lo stato degli adempimenti
burocratici necessari a garantire la partecipazione alla
consultazione referendaria del 12 e 13 giugno degli italiani
residenti all'estero''.
Il leader IdV, che nei giorni scorsi ha anche inviato una
lettera a tutte le rappresentanze diplomatiche e consolari, ha
sottolineato: ''A quanto ci risulta, per ragioni non chiare, non
si sta adempiendo all'obbligo previsto dal comma 3, articolo 17,
della legge 459/2001, che prevede di promuovere su tutti mezzi
di informazione rivolti alle comunita' italiane all'estero, la
piu' ampia comunicazione sui temi oggetto dei quesiti
referendari. Ancor piu' preoccupante appare il rischio che gli
elettori e le elettrici italiane residenti all'estero, non
ricevano per tempo tutte le schede sulle quali esprimere il
proprio voto''.
Di Pietro ricorda che gli Uffici consolari devono spedire le
schede agli elettori entro 18 giorni dal voto. ''Non vorrei che
- sottolinea - in attesa del pronunciamento della Corte di
Cassazione sul referendum abrogativo delle nuove centrali per la
produzione di energia nucleare, si ritardasse, in violazione
delle precise disposizioni emanate dal Ministero dell'Interno,
l'invio per posta della relativa scheda elettorale. Se cio'
accadesse - conclude il presidente IdV -, sarebbe, dopo le gravi
parole pronunciate dal Presidente del Consiglio per giustificare
il tentativo di impedire agli elettori di votare sulle centrali
nucleari, un'ulteriore manifestazione di un uso di parte delle
istituzioni pubbliche''. (ANSA).
DEL
29-APR-11 17:33 NNNN
REFERENDUM: STADERINI, RAI INFORMI ANCHE SENZA REGOLAMENTO =
Roma, 29 apr. - (Adnkronos) - "Anche se la Commissione
parlamentare di Vigilanza non ha ancora approvato il regolamento, la
Rai puo' e deve immediatamente provvedere ad avviare la campagna di
informazione sui quesiti referendari e a organizzare quelle tribune
che, secondo la legge, avrebbero dovuto cominciare un mese fa". Lo ha
dichiarato Mario Staderini, segretario dei Radicali, che con il
deputato Marco Beltrandi ha preso parte ad un presidio sotto la sede
Rai di viale Mazzini.
"Con questa condotta la Rai si iscrive al partito degli
antireferendari e si rende complice della grave violazione del diritto
dei cittadini a essere informati sul voto di giugno -ha aggiunto
Staderini-. Recuperare subito, a partire dai programmi di
approfondimento, le settimane di campagna perse e' l'unico modo che il
servizio pubblico radiotelevisivo ha per restituire agli italiani il
maltolto in termini di democrazia e legalita', affinche' venga loro
garantito un voto davvero consapevole. Noi Radicali continueremo a
invocare un dibattito serio e il ripristino di quel minimo di Stato di
diritto per il quale Marco Pannella sta digiunando da ormai dieci
giorni".
"I presidenti Fini e Schifani hanno risposto alla nostra
lettera, condividendo l'urgenza di approvare un regolamento per il
quale i tempi sono ormai scaduti da un pezzo. E il presidente Zavoli
mi ha garantito che martedi' la Vigilanza si riunira' a oltranza, come
da mia richiesta", ha fatto sapere Beltrandi.
(Pol/Zn/Adnkronos)
29-APR-11 17:18
NNNN
REFERENDUM: NENCINI, GOVERNO NON INFORMA LO FACCIAMO NOI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''L'unica spiegazione alla mancanza
di informazione sui referendum nelle reti radiotelevisive
pubbliche, e' che il governo ha davvero paura non solo che si
raggiunga il quorum ma anche di una tripla bocciatura''.
E' quanto afferma Riccardo Nencini, segretario del Psi, partito
che ha che ha sostenuto la campagna di raccolta firme per i
referendum.
''Acqua, nucleare e legittimo impedimento - prosegue - non
sono banalita' qualunque, ma tre temi decisivi per i cittadini e
il funzionamento della nostra democrazia. Vuol dire che faremo
noi quello che non fa il governo e per questa ragione sezioni,
gazebo e stampa di partito sono gia' da oggi impegnati a fornire
la necessaria informazione perche' il 12 e 13 giugno gli
elettori siano in grado di esprimersi con un voto consapevole''.
(ANSA).
PH
29-APR-11 16:19 NNNN
REFERENDUM: DI PIETRO, A GIUGNO SI VA A VOTARE COMUNQUE =
(AGI) - Venezia, 29 apr. - Il referendum del 12 e 13 giugno si
fara' e Antonio Di Pietro dell'Italia Dei Valori lancia un
appello perche' la gente vada a votare. "Il 12 e 13 giugno - ha
detto oggi Di Pietro - si vota comunque, riceverete a casa le
schede. E' necessario superare il quorum, per dire che l'acqua
e' un bene di tutti e non va privatizzata, che l'energia si
puo' ottenere senza centrali nucleari e che legalita' e' uguale
per tutti. Non lasciatevi fuorviare da chi dice che il
referendum non si fa piu'. Con 4 schede o con 3 si fa
ugualmente".
"Devo dire grazie ai milioni di cittadini che hanno votato
il referendum - ha aggiunto il segretario dell?idv - che
vogliono mandare a casa Berlusconi e che ora si vedono
espropriato il proprio diritto di esprimersi. Cosi' i diritti
si trasformano in favori, e chi governa decide sulle nostre
teste. Siccome i cittadini potrebbero esprimere un pensiero
diverso da chi e' al governo, loro fanno una legge-truffa: se
ho il dubbio che il voto ti manda a casa, non faccio piu'
votare. Per questo c'e' la necessita' di difendere la
Costituzione". (AGI)
Crc
291613 APR 11
NNNN
LAVORO. DI PIETRO: 1 MAGGIO IDV IN PIAZZA, ANCHE PER REFERENDUM
(DIRE) Roma, 29 apr. - Domenica 1 maggio, in occasione della
festa dei lavoratori, l'Idv sara' in tutte le piazze italiane con
i banchetti per distribuire materiale informativo sui referendum
abrogativi del 12 e 13 giugno. E' quanto si legge in una nota
dell'ufficio stampa Idv.
Il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che
ha promosso due dei quattro quesiti referendari, quelli sul
nucleare e sul legittimo impedimento, sara' presente in Piazza
San Giovanni a Roma dove verranno allestiti alcuni gazebo.
"In un momento cosi' drammatico per il Paese- afferma il
leader Idv- in cui l'economia va a picco, la disoccupazione
giovanile sfiora il 30% e centinaia di imprese in difficolta'
sono costrette a chiudere e' indispensabile riaffermare il
diritto al lavoro, troppe volte calpestato e umiliato da questo
governo sordo e incapace. Il Parlamento e' bloccato su
provvedimenti ad-personam utili solo a Berlusconi, e non si
occupa delle vere emergenze del Paese come l'istruzione, il
lavoro, la ricerca e lo sviluppo. Dopo aver tagliato i fondi al
comparto sicurezza, affondato le piccole e medie imprese,
condannato i giovani al precariato e proposto di abolire lo
Statuto dei Lavoratori, ora maggioranza e governo vorrebbero
storpiare l'art. 1 della Carta costituzionale".
"La nostra e' una Repubblica fondata sul lavoro- prosegue il
leader Idv- ed e' un principio che va difeso dentro e fuori il
Parlamento. Domenica saremo in piazza per ribadire il nostro
sostegno ai lavoratori e per rilanciare i referendum del 12 e 13
giugno, importante strumento democratico che i cittadini hanno
per mettere fine a questa politica scellerata e cominciare a
ricostruire il Paese dalla macerie berlusconiane'".
(Com/Vid/ Dire)
15:45 29-04-11
NNNN
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ECCO L'INTERESSE DEL PRIVATO SE NON BLOCCHIAMO CON IL REFERENDUM
(ANSA) - ROMA, 29 APR - Cremonesi ha chiarito che se la
liberalizzazione del settore idrico non sara' bloccata dal
referendum, Acea potrebbe partecipare ad eventuali gare sia da
sola sia in collaborazione con Gdf Suez, in particolare in
Toscana.
''Sinergie nel settore elettrico non potranno esserci perche'
siamo ormai concorrenti ma possono esserci nel settore idrico,
dove abbiamo delle attivita' comuni in Toscana. Li' si puo'
pensare ad ulteriori aggregazioni. Se il referendum non
blocchera' la liberalizzazione del mercato, con l'avvio delle
gare - ha proseguito a margine dell'assemblea - potremmo
partecipare da soli o in collaborazione con altre societa', in
particolare Gdf Suez, che e' gia' nostro azionista''.
(ANSA).
OM
29-APR-11 15:54 NNNN
Acqua/ Cremonesi: Da referendum rischi risorse per operatori
Verrebbe meno adeguata remunerazione capitale investito
Roma, 29 apr. (TMNews) - Il referendum contro la cosiddetta
privatizzazione dell'acqua prevista dal decreto Ronchi pone dei
rischi per quanto riguarda gli operatori del settore idrico e
l'adeguata remunerazione del capitale investito. Lo ha detto il
presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi, nella lettera inviata
agli azionisti nell'ambito dell'assemblea.
Secondo Cremonesi "la consultazione referendaria potrebbe
influire sulle modalità di affidamento e gestioni dei servizi
pubblici locali di rilevanza economica e sulla permanenza della
remunerazione del capitale investito nei criteri per la
determinazione della tariffa del servizio idrico integrato".
Inoltre, ha aggiunto, "appaiono evidenti i rischi derivanti da
una sua possibile abrogazione (dell'articolo relativo alla
cosiddetta privatizzazione dell'acqua, ndr)".
Il quadro normativo delineato dal decreto "aveva infatti in buona
parte risolto l'incertezza interpretativa del precedente assetto
normativo e la sua abrogazione lascerebbe nuovamente spazio a una
instabilità quantomai negativa degli operatori del settore.
L'eventuale vittoria del fronte abrogazionista, che tra gli
elementi costitutivi della tariffa idrica farebbe venire meno
quella di un'adeguata remunerazione del capitale investito - ha
concluso - imporrebbe un profondo ripensamento del ruolo del
gestore del servizio idrico almeno per quanto concerne il sistema
di finanziamento degli investimenti".
Pie/Ral
291147 apr 11
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REFERENDUM: DI PIETRO, SUBITO SPOT IN RAI SU CONSULTAZIONI
LEADER IDV SCRIVE A PRESIDENTE RAI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - Il leader dell'Italia dei Valori,
Antonio Di Pietro, ha inviato oggi una lettera al presidente
della Rai, Paolo Garimberti, per sollecitare la messa in onda
degli spot relativi ai quesiti referendari del 12 e 13 giugno.
''Dal 4 aprile scorso, inizio ufficiale della campagna
referendaria - scrive Di Pietro - la Rai, con la sola eccezione
della puntata di 'Annozero' andata in onda il 28 aprile, non ha
ancora iniziato a diffondere sulle sue reti, radiofoniche e
televisive, programmi di comunicazione politica sui quesiti
referendari sui quali gli italiani saranno chiamati a votare il
prossimo 12 e 13 giugno''.
''Fino ad oggi sono stati sottratti ai cittadini italiani ben
25 giorni di campagna referendaria. Come lei sa, la legge affida
al servizio pubblico radiotelevisivo, rispetto alle emittenti
private, la parte piu' consistente dell'attivita' informativa in
occasione di elezioni e referendum. E' questo che giustifica e
legittima l'esistenza di una televisione e di una radio
pubblica''. ''Ogni ritardo, ogni restrizione di tempi e spazi
radiotelevisivi, ogni forma di marginalizzazione oraria della
comunicazione politica dedicata ai temi referendari - sottolinea
il leader dell'IdV - lede il diritto dei cittadini a essere
informati sui diversi punti di vista che si confrontano su
ciascuno dei quattro quesiti e mina seriamente il ruolo e la
funzione del servizio pubblico''. ''So bene che la Commissione
parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi
pubblici radiotelevisivi - spiega - non ha ancora emanato le
disposizioni a cui la Rai deve attenersi nel corso della
campagna referendaria. Cio' non di meno, vi sono obblighi e
facolta' che la Rai deve assolvere per svolgere il suo ruolo
essenziale di garanzia del diritto all'informazione''.
''Vi sono, innanzitutto, i telegiornali, i notiziari
radiofonici e i programmi a contenuto informativo, per i quali,
nel rispetto dell'autonomia giornalistica, e' possibile
assicurare una presenza significativa di fatti e argomenti
legati ai temi della campagna referendaria'', sottolinea. ''Sono
convinto, inoltre, che sia possibile per la Rai, da subito e
senza attendere la Commissione di vigilanza, mandare in onda
spot informativi per illustrare su tutte le reti radiofoniche e
televisive, i quesiti referendari e per informare i cittadini
sulla data, gli orari e le modalita' di votazione''. (ANSA).
CLA
29-APR-11 15:46 NNNN
REFERENDUM: VERNA, GRAVE CHE RAI OSCURI PROTESTA COMITATI
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''Il segno di virtuosa discontinuita'
che il nuovo direttore generale dovra' dare e' nell'illuminare
tutto cio' che accade con imparzialita' e pluralismo. La
protesta dei comitati referendari e' l'ultima sconfitta della
Rai di Masi. Oscurare un'iniziativa di grande partecipazione
popolare da parte del servizio pubblico e' un vero e proprio
scippo di democrazia''. E' l'accusa di Carlo Verna, segretario
dell'Usigrai.
''Inaccettabile: alzeremo la guardia - conclude Verna in una
nota - perche' non continui ad accadere''. (ANSA).
COM-MAJ
29-APR-11 15:45 NNNN
Referendum/ Di Pietro: il 12 e 13 giugno si voterà
Gente non si lasci fuorviare, arriveranno schede
Chioggia(Ve), 29 apr. (TMNews) - Il 12 e 13 giugno si voterà
comunque per i referendum e le schede saranno recapitate ai
cittadini. Lo dice il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di
Pietro, tornando sul tema referendario nel corso di un incontro
elettorale a Chioggia (Venezia).
"Alla gente dico - ha sottolineato Di Pietro - che il 12 e 13
giugno si vota comunque, riceverete a casa le schede.
E' interessante superare il quorum, per dire che l'acqua è un
bene di tutti e non va privatizzata, che l'energia si può
ottenere senza centrali nucleari e che legalità è uguale per
tutti". "Non lasciatevi fuorviare da chi dice che il referendum
non si fa più. Con 4 schede o con 3 si fa ugualmente", ha
concluso.
Bnz
291539 apr 11
REFERENDUM: VERDI IN PIAZZA, BERLUSCONI SOSPENDE DEMOCRAZIA
ANCHE SU ACQUA MINISTERO AMBIENTE LAVORA PER AFFOSSARE VOTO
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''Sono state sospese le liberta'
democratiche ad opera di Berlusconi che ha definito i cittadini
italiani incapaci di esprimere un voto al referendum di
giugno''. Cosi' Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, commenta -
nel corso di un presidio per manifestare conto il ritorno all'
atomo e a favore delle rinnovabili - l'eventualita' che venga
cancellato il quesito referendario sul nucleare dopo che il
governo ha approvato ''una moratoria-truffa'' che pero' ''non
elimina la legge presa in considerazione dalla spirito dei
referendari''.
''Noi - prosegue Bonelli - siamo convinti che si votera'
perche' questo imbroglio non potra' passare: da oggi lanciamo la
campagna 'Noi votiamo lo stesso' per reclutare le sentinelle
della democrazia, ovvero 180.000 scrutatori per difendere il
voto del 12 e 13 giugno che in ogni caso faremo, anche in una
forma parallela''. La preoccupazione, osserva il leader del Sole
che ride, si sposta pero' ora anche sull'acqua: ''Sappiamo che,
infatti, il ministero dell'Ambiente sta lavorando a un
provvedimento da inserire nel nuovo decreto definito 'sviluppo'
in cui dovrebbero esser contenute le norme che affosseranno
anche il referendum sull'acqua''.
Infine, conclude il presidente dei Verdi accompagnato nella
protesta dal 'popolo' di Sos rinnovabili, ''con il quarto conto
energia il governo si schiera dalla parte degli oligopoli
bloccando lo sviluppo del Paese''. (ANSA).
Y99-GU
29-APR-11 14:18 NNNN
REFERENDUM: FNSI, INACCETTABILE TOGLIERE DIRITTO DI SAPERE
NATALE, PREMIER HA OFFESO CITTADINI; LA SOLUZIONE E' INFORMARE
(ANSA) - ROMA, 29 APR - ''Il sindacato unitario dei
giornalisti reputa inaccettabile che ai cittadini venga tolto il
diritto di sapere e ai giornalisti quello di informare''. Lo
dice il presidente della Fnsi (Federazione nazionale stampa
italiana), Roberto Natale, a margine del presidio, davanti la
sede Rai di viale Mazzini a Roma, organizzato dai Comitati per
l'acqua e per il nucleare per votare 'si' al referendum del 12 e
13 giugno.
''Lo spazio pubblico di informazione - prosegue Natale,
riferendosi al fatto che a 45 giorni dal voto referendario
manchi il regolamento - si trova in questo momento in una
condizione di arretratezza, nonostante il positivo lavoro di
Zavoli''. Come giornalisti, dice il presidente del sindacato
unitario dei giornalisti, ''non ci si deve schierare ne' a
favore del 'si' ne' a favore del 'no', ma semplicemente per
offrire una corretta informazione''. Il presidente del Consiglio
- spiega Natale, parlando di quanto riferito dal premier sulla
moratoria e il rinvio della discussione sull'atomo eliminando il
quesito - ''ha offerto una concezione offensiva dei cittadini
definendoli come dei bambini facilmente impressionabili. A
questo - osserva Natale - offriamo una soluzione: il rimedio e'
fornire informazioni sia sulle ragioni a favore che su quelle
contrarie all'acqua, al nucleare e al legittimo impedimento. In
questo modo - conclude - i cittadini potranno esprimere un voto
consapevole e responsabile''. (ANSA).
Y99-GU
29-APR-11 13:54 NNNN
REFERENDUM. DONADI: BERLUSCONI COMPIE FURTO DI DEMOCRAZIA
(DIRE) Roma, 29 apr. - "Sul referendum che si terra' a breve, la
posizione di Idv e' netta anche se non posso non registrare un
fenomeno strano. L'Idv un anno fa da sola ha raccolto oltre un
milione di firme per il referendum, da sola le ha portate in
cassazione, oggi ci accorgiamo che tutti ne sono divenuti
sostenitori e ne rivendicano il buon riscontro verso gli elettori
come una loro vittoria, questo ci fa un po' sorridere ma ci fa
piacere perche' e' una battaglia a difesa di tutti i cittadini".
E' quanto dichiara Massimo Donadi, presidente dei deputati Idv
alla Camera.
"La cosa grave che va evitata- aggiunge- e' il furto di
democrazia di questo governo che in realta' vuole mantenere il
nucleare, per stessa ammissione di Berlusconi ma ha fatto
un'abrogazione tattica e a tempo per impedire che la gente voti
ora sancisca il no. Il referendum si fara' lo stesso e sara'
un'occasione che non possiamo perdere per rimettere sulla strada
dritta la politica di questa nazione che il governo sta
svendendo".
(Com/Vid/ Dire)
12:24 29-04-11
NUCLEARE:LEGAMBIENTE,GOVERNO NASCONDE UN REFERENDUM CHE SI FARA' =
(AGI) - Roma, 29 apr. - "Questo e' un gioco di squadra della
maggioranza, organizzato per nascondere ai cittadini italiani
che il referendum sul nucleare si fara'. Per ora". Parola di
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiente,
presente questa mattina sotto la Rai di Viale Mazzini per
invocare l'approvazione del regolamento in materia di
comunicazione politica sui referendum.
Armati di striscioni, bandiere, tute bianche e maschere
antigas, i comitati referendari sono qui per due motivi
fondamentali, spiega il presidente di Legambiente: "Primo,
chiediamo informazioni sui referendum, toccati marginalmente
dai telegiornali solo quando il governo ha dichiarato sospeso
quello sul nucleare. Secondo, ci rivolgiamo alla commissione di
Vigilanza che dovrebbe dettare, anziche' tacere, le regole
della comunicazione sui referendum e che invece sta facendo
'melina'". (AGI)
Rmc/Chi/Ral/
291154 APR 11
NNNN
NUCLEARE. CELENTANO: TUTTI A VOTARE, QUESTO GOVERNO CI AVVELENA
CACCIAMO BERLUSCONI, CHE AL MASSIMO PUO' GOVERNARE UNA TRIBU'.
(DIRE) Roma, 29 apr. - "Caro direttore, ma soprattutto cari
studenti, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a
lavorare nell'insicurezza. Come avete letto su tutte le prime
pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua nella sua
demoniaca voglia di avvelenare gli italiani". Si apre cosi' cosi'
la lettera-appello di Adriano Celentano pubblicata su 'il Fatto
quotidiano' e nella quale invita gli italiani ad andare a votare
al referendum spiegando che quello del governo "e' un trucco per
indebolire il referendum: senza il quesito nucleare (e ora state
tentando di far saltare anche quello sull'acqua), sperate che il
legittimo impedimento non raggiunga il quorum".
Per Celentanto ormai "la 'pubblica ottusita'' dei vari Romani,
Sacconi, Quagliariello, Gasparri e Prestigiacomo ha quasi
raggiunto il punto di non ritorno", mentre Berlusconi e' "ormai
in preda a uno stato confusionale".
Dunque, insiste il 'molleggiato' qui "non si tratta piu' di
destra o sinistra per capire che un uomo come Berlusconi non solo
non puo' governare l'Italia, ma nessun Paese. Al massimo lui e i
suoi falsi trombettieri possono andar bene per una piccola
tribu', dove raccolti introno al capo si nutrono a vicenda della
loro stessa falsita'".
A questo punto, insiste, "non ci resta che l'unico mezzo di
sopravvivenza. Il voto. il 12 giugno dobbiamo andare tutti a
votare anche se, come e' prevedibile, il governo tentera'
l'impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il
legittimo impedimento". E "se lo dovesse togliere dobbiamo essere
ancora piu' numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi
elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per
terra scritto su un piccolo foglietto gia' preparato a casa, in
modo che l'indomani tutti i marciapiedi d'Italia siano invasi da
quaranta milioni di bigliettini. Contro il nucleare. Contro la
privatizzazione dell'acqua. Contro il legittimo impedimento".
(Vid/ Dire)
10:49 29-04-11
NNNN
REFERENDUM: CELENTANO, IL 12 GIUGNO DOBBIAMO ANDARE TUTTI AI SEGGI =
APPELLO AD AMICI, FASCISTI, STUDENTI, LEGHISTI, COMUNISTI E
OPERAI INSICURI
Roma, 29 apr. (Adnkronos) - "Cari amici fascisti, studenti,
leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo
punto non ci resta che l'unico mezzo di sopravvivenza. Non possiamo
assolutamente mancare. Il 12 giugno dobbiamo andare tutti a votare
anche se, come e' prevedibile, il governo tentera' l'impossibile per
togliere dalle schede referendarie pure il legittimo impedimento". Lo
scrive Adriano Celentano in un intervento su 'Il Fatto quotidiano'.
"E, se lo dovesse togliere -aggiunge- dobbiamo essere ancora
piu' numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali
fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un
piccolo foglietto gia' preparato a casa, in modo che l'indomani tutti
i marciapiedi d'Italia siano invasi da quaranta milioni di
bigliettini. Contro il nucleare. Contro la privatizzazione dell'acqua.
Contro il legittimo impedimento".
(Red-Pol/Col/Adnkronos)
29-APR-11 08:53
NNNN
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Circ. 21-4-2011 n. 12828 D.M. 2 febbraio 2011. Targatura ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione. Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la motorizzazione, Divisione 5.
Circ. 21 aprile 2011, n. 12828 (1).
D.M. 2 febbraio 2011. Targatura ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione.
(1) Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la motorizzazione, Divisione 5.
Ai
Dirigenti delle direzioni generali territoriali
Sede
Com’è noto, con il decreto in oggetto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 2 aprile 2011, è stato stabilito il calendario per le operazioni di targatura dei ciclomotori ancora muniti di certificato di idoneità tecnica e circolanti con il contrassegno di circolazione (cd. "targhino"); ciò in attuazione dell'art. 14, comma 2, della L. 29 luglio 2010, n. 120, il quale ha prescritto che, entro il 13 febbraio 2012, i predetti ciclomotori debbano essere muniti, per poter circolare su strada, delle targhe e del certificato di circolazione previsti dall'art. 97 del codice della strada.
Ciò posto, avendo verificato al riguardo la sussistenza di talune incertezze interpretative, si forniscono gli opportuni chiarimenti.
Le scadenze per le operazioni di "ritargatura" sono le seguenti:
1) entro il 1° giugno 2011, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "0", "1", e "2";
2) entro il 31 luglio 2011, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "3", "4", e "5";
3) entro il 29 settembre 2011, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "6", "7", e "8";
4) entro il 28 novembre 2011, e comunque non oltre il 12 febbraio 2012, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "9" e la cui sequenza alfanumerica inizia con la lettera "A".
Gli indicati termini hanno tuttavia carattere ordinatorio; infatti la sanzione pecuniaria prevista dall'art. 14, comma 3, della citata L. n. 120/2010 (da euro 389 a euro 1.559) è applicabile unicamente a decorrere dal 13 febbraio 2012 nei confronti di coloro che circolino con ciclomotori non regolarizzati.
Le operazioni di targatura debbono essere svolte secondo le disposizioni generali già fornite con Circ. 3 luglio 2006, n. 14085/RU. In particolare, si rammenta che alla istanza dell'interessato, corredata dalla relativa documentazione, deve essere allegato il certificato di idoneità tecnica, anche se deteriorato (v. cap. II, par. C2, della richiamata circolare); tuttavia, nulla osta acchè gli interessati possano richiedere, per ragioni "affettive" legate alla vetustà del veicolo, di poter ottenere la restituzione del certificato di idoneità, debitamente annullato dall'UMC, successivamente al rilascio del certificato di circolazione.
All'istanza dell'interessato deve altresì essere allegato il contrassegno di identificazione del quale sia intestatario, che il competente UMC provvede a distruggere dopo aver aggiornato i dati presenti in archivio.
Si invitano le SS.LL. a diramare i contenuti della presente circolare a tutti gli UMC ricadenti nel proprio ambito territoriale di competenza, al fine di assicurarne la corretta applicazione e la massima diffusione all'utenza interessata.
Il Direttore generale
Arch. Maurizio Vitelli
D.M. 2 febbraio 2011
L. 29 luglio 2010, n. 120, art. 14
D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, art. 97
D.M. 2 febbraio 2011. Targatura ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione.
(1) Emanata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Dipartimento per i trasporti la navigazione ed i sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la motorizzazione, Divisione 5.
Ai
Dirigenti delle direzioni generali territoriali
Sede
Com’è noto, con il decreto in oggetto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 2 aprile 2011, è stato stabilito il calendario per le operazioni di targatura dei ciclomotori ancora muniti di certificato di idoneità tecnica e circolanti con il contrassegno di circolazione (cd. "targhino"); ciò in attuazione dell'art. 14, comma 2, della L. 29 luglio 2010, n. 120, il quale ha prescritto che, entro il 13 febbraio 2012, i predetti ciclomotori debbano essere muniti, per poter circolare su strada, delle targhe e del certificato di circolazione previsti dall'art. 97 del codice della strada.
Ciò posto, avendo verificato al riguardo la sussistenza di talune incertezze interpretative, si forniscono gli opportuni chiarimenti.
Le scadenze per le operazioni di "ritargatura" sono le seguenti:
1) entro il 1° giugno 2011, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "0", "1", e "2";
2) entro il 31 luglio 2011, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "3", "4", e "5";
3) entro il 29 settembre 2011, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "6", "7", e "8";
4) entro il 28 novembre 2011, e comunque non oltre il 12 febbraio 2012, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per "9" e la cui sequenza alfanumerica inizia con la lettera "A".
Gli indicati termini hanno tuttavia carattere ordinatorio; infatti la sanzione pecuniaria prevista dall'art. 14, comma 3, della citata L. n. 120/2010 (da euro 389 a euro 1.559) è applicabile unicamente a decorrere dal 13 febbraio 2012 nei confronti di coloro che circolino con ciclomotori non regolarizzati.
Le operazioni di targatura debbono essere svolte secondo le disposizioni generali già fornite con Circ. 3 luglio 2006, n. 14085/RU. In particolare, si rammenta che alla istanza dell'interessato, corredata dalla relativa documentazione, deve essere allegato il certificato di idoneità tecnica, anche se deteriorato (v. cap. II, par. C2, della richiamata circolare); tuttavia, nulla osta acchè gli interessati possano richiedere, per ragioni "affettive" legate alla vetustà del veicolo, di poter ottenere la restituzione del certificato di idoneità, debitamente annullato dall'UMC, successivamente al rilascio del certificato di circolazione.
All'istanza dell'interessato deve altresì essere allegato il contrassegno di identificazione del quale sia intestatario, che il competente UMC provvede a distruggere dopo aver aggiornato i dati presenti in archivio.
Si invitano le SS.LL. a diramare i contenuti della presente circolare a tutti gli UMC ricadenti nel proprio ambito territoriale di competenza, al fine di assicurarne la corretta applicazione e la massima diffusione all'utenza interessata.
Il Direttore generale
Arch. Maurizio Vitelli
D.M. 2 febbraio 2011
L. 29 luglio 2010, n. 120, art. 14
D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, art. 97
INTERNET: FIAMME IN AZIENDA 'ARUBA.IT' AD AREZZO, DISAGI PER SITI = ROGO NELLA SALA DEI GRUPPI DI CONTINUITA', SONO IN CORSO OPERAZIONI DI RIPRISTINO
A FUOCO SERVER ARUBA, AZIENDE SU INTERNET IN TILT
(ANSA) - AREZZO, 29 APR - Un principio d'incendio in una
stanza dove sono stati montati i gruppi di continuita' ha
danneggiato, la notte scorsa, una 'server farm' di 'Aruba.it',
azienda che ha sede in via delle Biole ad Arezzo. Le fiamme
hanno coinvolto la zona delle ''ups'' ovvero le periferiche,
senza intaccare la sala dati, creando disagi ai server internet
di aziende che fanno capo ad 'Aruba.it'. Disagi si stanno
verificando soprattutto con l' uso della posta certificata di
molte aziende.
Secondo i vigili del fuoco, che sono stati impegnati per
circa tre ore, il principio del rogo sarebbe stato causato da un
surriscaldamento. I tecnici di 'Aruba.it' stanno lavorando per
ripristinare la situazione. Non sono stati definiti i tempi in
cui la funzionalita' tornera' alla normalita'. (ANSA).
YWS-MOI/SPO
29-APR-11 11:20 NNNN
A FUOCO SERVER ARUBA, AZIENDE SU INTERNET IN TILT (2)
(ANSA) - AREZZO, 29 APR - Il principio d'incendio ha causato
un black out di migliaia di siti web in Italia. ''Causa
principio di incendio nella server farm principale - ha scritto
Aruba in un messaggio su un profilo Twitter attivato per tenere
aggiornati gli utenti - si e' attivato l'energit power off
togliendo energia alla struttura''. Aruba ha spiegato che ''le
macchine server'' che contengono i dati siti web dei clienti
''non hanno subito alcun danno e che e' in corso il ripristino
della prima sala dati''. (ANSA).
MOI-YUM
29-APR-11 12:29 NNNN
INTERNET: FIAMME IN AZIENDA 'ARUBA.IT' AD AREZZO, DISAGI PER SITI =
ROGO NELLA SALA DEI GRUPPI DI CONTINUITA', SONO IN CORSO
OPERAZIONI DI RIPRISTINO
Arezzo, 29 apr. - (Adnkronos) - Incendio nella sede dell'azienda
'Aruba.it' ad Arezzo. All'alba un rogo e' divampato nella sala Ups,
dove ci sono gruppi di continuita'. Sul posto e' intervenuta una
squadra dei vigili del fuoco che ha lavorato circa due ore e mezzo per
spegnere le fiamme che non hanno comunque provocato danni a server e
dati.
Come si apprende dalla stessa Aruba.it, per motivi di sicurezza
e' stata staccata la corrente e dunque per questo siti internet e
server stanno accusando disagi. Sono comunque in corso le operazioni
di ripristino.
(Zto/Pn/Adnkronos)
29-APR-11 12:53
NNNN
(ANSA) - AREZZO, 29 APR - Un principio d'incendio in una
stanza dove sono stati montati i gruppi di continuita' ha
danneggiato, la notte scorsa, una 'server farm' di 'Aruba.it',
azienda che ha sede in via delle Biole ad Arezzo. Le fiamme
hanno coinvolto la zona delle ''ups'' ovvero le periferiche,
senza intaccare la sala dati, creando disagi ai server internet
di aziende che fanno capo ad 'Aruba.it'. Disagi si stanno
verificando soprattutto con l' uso della posta certificata di
molte aziende.
Secondo i vigili del fuoco, che sono stati impegnati per
circa tre ore, il principio del rogo sarebbe stato causato da un
surriscaldamento. I tecnici di 'Aruba.it' stanno lavorando per
ripristinare la situazione. Non sono stati definiti i tempi in
cui la funzionalita' tornera' alla normalita'. (ANSA).
YWS-MOI/SPO
29-APR-11 11:20 NNNN
A FUOCO SERVER ARUBA, AZIENDE SU INTERNET IN TILT (2)
(ANSA) - AREZZO, 29 APR - Il principio d'incendio ha causato
un black out di migliaia di siti web in Italia. ''Causa
principio di incendio nella server farm principale - ha scritto
Aruba in un messaggio su un profilo Twitter attivato per tenere
aggiornati gli utenti - si e' attivato l'energit power off
togliendo energia alla struttura''. Aruba ha spiegato che ''le
macchine server'' che contengono i dati siti web dei clienti
''non hanno subito alcun danno e che e' in corso il ripristino
della prima sala dati''. (ANSA).
MOI-YUM
29-APR-11 12:29 NNNN
INTERNET: FIAMME IN AZIENDA 'ARUBA.IT' AD AREZZO, DISAGI PER SITI =
ROGO NELLA SALA DEI GRUPPI DI CONTINUITA', SONO IN CORSO
OPERAZIONI DI RIPRISTINO
Arezzo, 29 apr. - (Adnkronos) - Incendio nella sede dell'azienda
'Aruba.it' ad Arezzo. All'alba un rogo e' divampato nella sala Ups,
dove ci sono gruppi di continuita'. Sul posto e' intervenuta una
squadra dei vigili del fuoco che ha lavorato circa due ore e mezzo per
spegnere le fiamme che non hanno comunque provocato danni a server e
dati.
Come si apprende dalla stessa Aruba.it, per motivi di sicurezza
e' stata staccata la corrente e dunque per questo siti internet e
server stanno accusando disagi. Sono comunque in corso le operazioni
di ripristino.
(Zto/Pn/Adnkronos)
29-APR-11 12:53
NNNN
Presidenza del Consiglio dei Ministri Circ. 28-3-2011 n. 6/2011 Misure di contenimento e razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni - Utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche. Emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica.
Circ. 28 marzo 2011, n. 6/2011 (1).
Misure di contenimento e razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni - Utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche.
(1) Emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica.
Alle
Amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 2001
1. Premessa: ambito di applicazione della vigente disciplina in materia di autovetture di servizio
Il tema dell’utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche è stato oggetto di recente attenzione da parte del Dipartimento della funzione pubblica.
La Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010, oltre a ripercorrere la disciplina in vigore sulla materia, ha fornito alle amministrazioni specifiche indicazioni, improntate ai criteri di trasparenza, efficienza, economicità ed efficacia, per il più razionale utilizzo delle autovetture in dotazione e delle risorse, umane e strumentali, connesse alla gestione del parco-auto.
Il Dipartimento ha, innanzitutto, richiamato l’attenzione delle amministrazioni destinatarie sulla necessità della corretta applicazione delle disposizioni afferenti gli aventi diritto all’uso delle autovetture, in via esclusiva e non esclusiva.
In particolare, è stato evidenziato come, in base a quanto disposto dal D.P.C.M. 30 ottobre 2001, l’utilizzo delle autovetture in via esclusiva sia consentito alle sole autorità politiche e ad alcune categorie di funzionari pubblici individuati, nell’ambito delle amministrazioni dello Stato e delle magistrature, con riferimento a criteri di salvaguardia delle esigenze funzionali di servizio e di sicurezza personale. Oltre al Presidente del Consiglio dei Ministri e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri e Vice Ministri, ai Sottosegretari di Stato, l’autovettura di servizio in uso esclusivo può essere, pertanto, assegnata al Primo Presidente e al Procuratore generale della Corte di cassazione e al Presidente del tribunale superiore delle acque pubbliche, al Presidente
del Consiglio di Stato, al Presidente e al Procuratore generale della Corte dei conti, all’Avvocato generale dello Stato, al Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana e ai Presidenti di Autorità indipendenti.
L’assegnazione di vetture in uso non esclusivo può essere, invece, prevista, con apposito provvedimento adottato da ciascuna amministrazione, a favore dei soggetti preposti a specifici Uffici, facenti parte dei Gabinetti ministeriali ovvero posti al vertice delle amministrazioni medesime.
La Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010 ha, altresì, ricordato che l’uso dell’autovettura di servizio deve essere riservato alle esclusive esigenze di servizio del titolare, ivi compresi gli spostamenti verso e dal luogo di lavoro e che, ai sensi dell’art. 2, comma 122, della L. n. 662/1996, tutti coloro che sono cessati dalla carica pubblica precedentemente ricoperta perdono il diritto all’uso dell’autovettura di servizio.
L’attuale disciplina normativa in materia di autovetture in dotazione delle pubbliche amministrazioni è stata dettata con riferimento specifico alle amministrazioni dello Stato ed alle magistrature. Tuttavia, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa pubblica, il legislatore, già con la L. n. 296/2006 (legge finanziaria per l’anno 2007), all’art. 1, comma 505, aveva imposto l’applicazione di alcune norme di contenimento e razionalizzazione della spesa - tra le quali vi erano anche quelle per le auto di servizio (L. n. 266/2005, art. 1, comma 11) - alle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, come individuate dall’ISTAT nell’elenco pubblicato ai sensi dell’art. 1, comma 5, della L. n. 311/2004.
Nelle successive disposizioni finanziarie è stato costantemente ribadito il principio della comune responsabilità delle amministrazioni nel perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica sulla base dei principi fondamentali dell’armonizzazione dei bilanci e del coordinamento della finanza pubblica (cfr., al riguardo, l’art. 1, comma 3, della L. 31 dicembre 2009, n. 196 - legge finanziaria per l’anno 2010).
Pertanto, ferma restando l’indicazione contenuta nella Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010 riguardante gli enti pubblici non economici, presso cui l’uso esclusivo dell’autovettura di servizio, coerentemente con quanto previsto per le amministrazioni dello Stato, va riservato al solo vertice dell’Ente (Presidente), si osserva che le amministrazioni diverse dallo Stato, ove lo ritengano, potranno valutare l’adozione di criteri di equiparazione delle cariche istituzionali previste da ciascun ordinamento rispetto a quanto stabilito dalle norme di legge e regolamentari per le amministrazioni statali, al fine di identificare gli aventi diritto all’uso, esclusivo o non esclusivo, dell’autovettura di servizio.
2. Le disposizioni di contenimento della spesa di cui al D.L. n. 78/2010
Anche nei più recenti provvedimenti in materia di finanza pubblica è stata ribadita la necessità di contenere, tra le altre, anche le spese per la gestione e l’utilizzo delle autovetture in dotazione delle pubbliche amministrazioni, nonché quelle sostenute per l’acquisto di buoni taxi.
In particolare, l’art. 6, comma 14, del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività”, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122, statuisce che “A decorrere dall’anno 2011, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell’ articolo 1, comma 3, della L. 31 dicembre 1999, n. 196, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese di ammontare superiore all’80 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2009 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi; il predetto limite può essere derogato,
per il solo anno 2011, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere. La predetta disposizione non si applica alle autovetture utilizzate dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per i servizi istituzionali di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.
Come indicato nella Circ. 23 dicembre 2010, n. 40 della Ragioneria generale dello Stato, la disposizione non si applica agli enti territoriali e agli enti di competenza regionale o delle province autonome di Trento e di Bolzano, del Servizio sanitario nazionale.
3. Strumenti innovativi di gestione e utilizzo delle autovetture
La forte contrazione della spesa imposta dal legislatore, da ultimo, con il provvedimento sopra richiamato, pone le amministrazioni nella obbligata condizione di elaborare strumenti gestionali innovativi che consentano di assicurare l’efficienza e l’efficacia del servizio pur in presenza di minori risorse.
Con la precedente circolare sono state fornite alcune indicazioni al riguardo, vertenti sull’adozione di strumenti atti a valorizzare la trasparenza e l’economicità della gestione, ad esempio attraverso la definizione di un importo di spesa che ricomprenda, oltre all’eventuale canone per l’uso, tutte le altre voci di costo che gravano sul veicolo, quali assicurazione, bollo auto, manutenzione, ecc. In tal modo si potrebbe giungere, infatti, alla definizione di un “costo standard” che consenta alle PP.AA. di programmare acquisti basati su “pacchetti di chilometri”.
Anche in base alle risultanze del monitoraggio realizzato a seguito della citata Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010, si intende, in questa sede, fornire ulteriori indicazioni alle amministrazioni per porre in essere modalità di gestione utili a realizzare i risparmi di spesa richiesti dalle esigenze delle politiche di bilancio e, nel contempo, ad assicurare un soddisfacente livello di erogazione del servizio.
Si ritiene, in primo luogo, di dover evidenziare l’opportunità che le amministrazioni procedano alla dismissione del parco autovetture di proprietà, peraltro già prevista in precedenti disposizioni normative, a partire dall’art. 21 della legge n. 412/1991 e dall’art. 2, comma 117, della legge n. 662/1996 (analoghe previsioni erano contenute nella Dir.P.C.M. 27 febbraio 1998 sulle autovetture di servizio in dotazione alle amministrazioni civili dello Stato ed agli enti pubblici non economici e nella Dir.Min. 30 ottobre 2001 del Ministro per la funzione pubblica).
Infatti, la riduzione del numero complessivo di autovetture di proprietà può consentire di ottenere significativi risparmi di spesa e di gestione. L’acquisizione in proprietà potrà essere limitata ai soli casi di documentato risparmio e di acquisto di autovetture a bassa emissione di agenti inquinanti, nel rispetto delle prescrizioni comunitarie.
Nella scelta delle autovetture, inoltre, le amministrazioni dovranno porre specifica attenzione alla selezione dei modelli e delle cilindrate.
Il contenimento dei costi di gestione delle autovetture di servizio potrà, infatti, derivare anche dalla riduzione della potenza, della cilindrata, dei consumi, dei premi assicurativi e delle spese di manutenzione, nonché dalla scelta di allestimenti e modelli con caratteristiche di sobrietà e non eccedenza rispetto alle esigenze di utilizzazione delle autovetture.
Per l’acquisizione di autovetture di servizio, le amministrazioni potranno ricorrere in via prioritaria alla stipula di contratti di locazione o noleggio con o senza conducente, o di convenzioni con società di tassisti o di trasporto con conducente.
Inoltre, si invitano le amministrazioni a valutare l’opportunità e la convenienza di utilizzare gli strumenti e le procedure messe a disposizione da Consip S.p.A. per l’acquisizione delle autovetture, attraverso cui potrebbero realizzarsi risparmi gestionali ed economie dovute alla maggiore importanza della fornitura.
Una minore spesa potrà, altresì, derivare dall’adozione di strumenti di razionalizzazione dell’uso delle autovetture per percorsi in tutto o in parte coincidenti, attraverso l’utilizzo condiviso delle stesse, anche tra più amministrazioni, a fronte di esigenze di servizio programmate periodicamente, ovvero, qualora non programmabili, segnalate tempestivamente.
Parimenti, un effetto positivo sulla spesa potrà derivare dall’adozione di sistemi per la trasparenza dell’uso delle autovetture di servizio operativo con riferimento alla percorrenza chilometrica, ai tempi di percorrenza e ai consumi.
La dismissione del parco autovetture, l’adozione di misure di razionalizzazione del servizio e di diversi strumenti gestionali può condurre alla riduzione delle esigenze di personale impiegato nel suddetto settore operativo. In tal caso, le amministrazioni potranno programmare la diversa utilizzazione delle risorse umane liberate, realizzando appositi percorsi formativi volti al reimpiego professionale del proprio personale non più impiegato nelle attività di conduzione e gestione del parco auto.
4. Rilevazioni delle autovetture e dei relativi costi
A seguito dell’emanazione della citata Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010, il Dipartimento della funzione pubblica, supportato da Formez PA, ha inviato a tutte le amministrazioni pubbliche comprese nell’elenco ISTAT un questionario che ha consentito di procedere alla rilevazione quantitativa di tutte le autovetture in dotazione alle amministrazioni (prendendo in considerazione il periodo 2008-2009).
Sono stati acquisiti, infatti, i dati relativi al numero di auto utilizzate, assegnate in uso esclusivo e non esclusivo; al numero e alla qualifica degli assegnatari delle autovetture; al numero di auto di servizio a disposizione per le esigenze degli uffici (cioè delle auto che nei questionari di rilevazione sono state denominate “grigie”); al costo complessivo delle autovetture e del servizio.
Le amministrazioni hanno, inoltre, inviato, tramite PEC (posta elettronica certificata), la certificazione relativa alla spesa complessiva sostenuta per le autovetture nel medesimo periodo dei due anni precedenti.
Sul sito www.innovazionepa.gov.it sono consultabili i risultati del monitoraggio, il rapporto al Parlamento ed i singoli questionari inviati dalle Amministrazioni, sui quali può essere attivata la ricerca per parola chiave.
4.1 Nuovo monitoraggio
Per il più efficace raggiungimento degli obiettivi di risparmio e razionalizzazione e per il mantenimento nel tempo degli effetti delle misure di contenimento della spesa, in attesa dell’adozione di provvedimenti legislativi che consentano il puntuale e completo censimento delle auto in uso nelle pubbliche amministrazioni, si ritiene opportuno effettuare un nuovo monitoraggio generale delle autovetture in dotazione alle amministrazioni.
Il monitoraggio, oltre a perseguire l’obiettivo di aggiornare all’anno 2010 i dati raccolti attraverso la precedente rilevazione, ha come scopo ulteriore quello di acquisire informazioni in merito alle misure adottate eventualmente dalle amministrazioni per la razionalizzazione del servizio, avuto anche riguardo alle indicazioni contenute nella Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010.
La rilevazione riguarderà l’intero parco auto in uso alle pubbliche amministrazioni, con indicazione separata delle autovetture o dei mezzi adibiti a servizi specifici, come, ad esempio, le vetture in dotazione alla Polizia Municipale. Dal punto di vista temporale, terrà conto dei dati relativi all’intero anno 2010.
Come già per la rilevazione precedente, oggetto del monitoraggio saranno:
a) il numero di “auto blu blu” di rappresentanza (utilizzate dalle alte cariche dello Stato, delle magistrature e delle Autorità indipendenti o assegnate agli organi di governo di regioni e amministrazioni locali, e ai vertici istituzionali degli enti pubblici centrali e locali), il numero delle auto di servizio (auto blu) e il numero delle auto a disposizione degli uffici (auto grigie), sia alla data del 31 dicembre 2009, sia del 31 dicembre 2010;
b) il numero delle auto entrate nella disponibilità dell’ente per le acquisizioni intervenute nel 2010;
c) il numero e la tipologia degli assegnatari delle auto di rappresentanza, delle auto di servizio e delle auto a disposizione;
d) le unità di personale adibito alla guida o impegnate nella gestione e nella custodia del parco auto;
e) il costo annuale sostenuto nel 2010 per detto personale;
f) la percorrenza complessiva in KM e le spese di gestione delle autovetture;
g) l’eventuale adozione di misure di contenimento della spesa, ottimizzazione dell’utilizzo del parco autovetture e di trasparenza anche nei confronti dei cittadini.
Come già nella precedente edizione del monitoraggio, le amministrazioni dovranno compilare l’apposita scheda-questionario allegata alla presente direttiva.
Il questionario sarà trasmesso alle amministrazioni da Formez PA e dovrà essere compilato esclusivamente on line, utilizzando il link che verrà inviato a ciascuna amministrazione da Formez PA stesso.
I dati dovranno essere inviati entro la data del 29 aprile 2011.
Ai fini della corretta attuazione del principio di trasparenza, le schede di monitoraggio ed i dati relativi alla certificazione della spesa dovranno essere pubblicati, da ciascuna amministrazione, sul proprio sito istituzionale, nell’apposta sezione “Trasparenza, valutazione merito” prevista dall’art. 11, comma 8, del D.Lgs. n. 150 del 2009.
Inoltre, gli stessi dati saranno oggetto di pubblicazione sul sito del Dipartimento della funzione pubblica.
Si raccomanda la massima puntualità nell’invio delle informazioni e nella pubblicazione delle stesse sui siti istituzionali. A tale riguardo, lo scrivente Dipartimento attiverà le opportune verifiche ispettive, finalizzate anche alla valutazione, in base alla normativa vigente, di eventuali non corretti adempimenti da parte delle amministrazioni.
Il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione
Renato Brunetta
D.P.C.M. 30 ottobre 2001
L. 23 dicembre 1996, n. 662, art. 2, comma 122
L. 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, comma 505
L. 23 dicembre 2005, n. 266, art. 1, comma 11
L. 30 dicembre 2004, n. 311, art. 1, comma 5
L. 31 dicembre 2009, n. 196, art. 1
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, art. 6
Misure di contenimento e razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni - Utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche.
(1) Emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica.
Alle
Amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 2001
1. Premessa: ambito di applicazione della vigente disciplina in materia di autovetture di servizio
Il tema dell’utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche è stato oggetto di recente attenzione da parte del Dipartimento della funzione pubblica.
La Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010, oltre a ripercorrere la disciplina in vigore sulla materia, ha fornito alle amministrazioni specifiche indicazioni, improntate ai criteri di trasparenza, efficienza, economicità ed efficacia, per il più razionale utilizzo delle autovetture in dotazione e delle risorse, umane e strumentali, connesse alla gestione del parco-auto.
Il Dipartimento ha, innanzitutto, richiamato l’attenzione delle amministrazioni destinatarie sulla necessità della corretta applicazione delle disposizioni afferenti gli aventi diritto all’uso delle autovetture, in via esclusiva e non esclusiva.
In particolare, è stato evidenziato come, in base a quanto disposto dal D.P.C.M. 30 ottobre 2001, l’utilizzo delle autovetture in via esclusiva sia consentito alle sole autorità politiche e ad alcune categorie di funzionari pubblici individuati, nell’ambito delle amministrazioni dello Stato e delle magistrature, con riferimento a criteri di salvaguardia delle esigenze funzionali di servizio e di sicurezza personale. Oltre al Presidente del Consiglio dei Ministri e Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri e Vice Ministri, ai Sottosegretari di Stato, l’autovettura di servizio in uso esclusivo può essere, pertanto, assegnata al Primo Presidente e al Procuratore generale della Corte di cassazione e al Presidente del tribunale superiore delle acque pubbliche, al Presidente
del Consiglio di Stato, al Presidente e al Procuratore generale della Corte dei conti, all’Avvocato generale dello Stato, al Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana e ai Presidenti di Autorità indipendenti.
L’assegnazione di vetture in uso non esclusivo può essere, invece, prevista, con apposito provvedimento adottato da ciascuna amministrazione, a favore dei soggetti preposti a specifici Uffici, facenti parte dei Gabinetti ministeriali ovvero posti al vertice delle amministrazioni medesime.
La Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010 ha, altresì, ricordato che l’uso dell’autovettura di servizio deve essere riservato alle esclusive esigenze di servizio del titolare, ivi compresi gli spostamenti verso e dal luogo di lavoro e che, ai sensi dell’art. 2, comma 122, della L. n. 662/1996, tutti coloro che sono cessati dalla carica pubblica precedentemente ricoperta perdono il diritto all’uso dell’autovettura di servizio.
L’attuale disciplina normativa in materia di autovetture in dotazione delle pubbliche amministrazioni è stata dettata con riferimento specifico alle amministrazioni dello Stato ed alle magistrature. Tuttavia, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa pubblica, il legislatore, già con la L. n. 296/2006 (legge finanziaria per l’anno 2007), all’art. 1, comma 505, aveva imposto l’applicazione di alcune norme di contenimento e razionalizzazione della spesa - tra le quali vi erano anche quelle per le auto di servizio (L. n. 266/2005, art. 1, comma 11) - alle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, come individuate dall’ISTAT nell’elenco pubblicato ai sensi dell’art. 1, comma 5, della L. n. 311/2004.
Nelle successive disposizioni finanziarie è stato costantemente ribadito il principio della comune responsabilità delle amministrazioni nel perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica sulla base dei principi fondamentali dell’armonizzazione dei bilanci e del coordinamento della finanza pubblica (cfr., al riguardo, l’art. 1, comma 3, della L. 31 dicembre 2009, n. 196 - legge finanziaria per l’anno 2010).
Pertanto, ferma restando l’indicazione contenuta nella Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010 riguardante gli enti pubblici non economici, presso cui l’uso esclusivo dell’autovettura di servizio, coerentemente con quanto previsto per le amministrazioni dello Stato, va riservato al solo vertice dell’Ente (Presidente), si osserva che le amministrazioni diverse dallo Stato, ove lo ritengano, potranno valutare l’adozione di criteri di equiparazione delle cariche istituzionali previste da ciascun ordinamento rispetto a quanto stabilito dalle norme di legge e regolamentari per le amministrazioni statali, al fine di identificare gli aventi diritto all’uso, esclusivo o non esclusivo, dell’autovettura di servizio.
2. Le disposizioni di contenimento della spesa di cui al D.L. n. 78/2010
Anche nei più recenti provvedimenti in materia di finanza pubblica è stata ribadita la necessità di contenere, tra le altre, anche le spese per la gestione e l’utilizzo delle autovetture in dotazione delle pubbliche amministrazioni, nonché quelle sostenute per l’acquisto di buoni taxi.
In particolare, l’art. 6, comma 14, del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività”, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122, statuisce che “A decorrere dall’anno 2011, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell’ articolo 1, comma 3, della L. 31 dicembre 1999, n. 196, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare spese di ammontare superiore all’80 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2009 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi; il predetto limite può essere derogato,
per il solo anno 2011, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere. La predetta disposizione non si applica alle autovetture utilizzate dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per i servizi istituzionali di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.
Come indicato nella Circ. 23 dicembre 2010, n. 40 della Ragioneria generale dello Stato, la disposizione non si applica agli enti territoriali e agli enti di competenza regionale o delle province autonome di Trento e di Bolzano, del Servizio sanitario nazionale.
3. Strumenti innovativi di gestione e utilizzo delle autovetture
La forte contrazione della spesa imposta dal legislatore, da ultimo, con il provvedimento sopra richiamato, pone le amministrazioni nella obbligata condizione di elaborare strumenti gestionali innovativi che consentano di assicurare l’efficienza e l’efficacia del servizio pur in presenza di minori risorse.
Con la precedente circolare sono state fornite alcune indicazioni al riguardo, vertenti sull’adozione di strumenti atti a valorizzare la trasparenza e l’economicità della gestione, ad esempio attraverso la definizione di un importo di spesa che ricomprenda, oltre all’eventuale canone per l’uso, tutte le altre voci di costo che gravano sul veicolo, quali assicurazione, bollo auto, manutenzione, ecc. In tal modo si potrebbe giungere, infatti, alla definizione di un “costo standard” che consenta alle PP.AA. di programmare acquisti basati su “pacchetti di chilometri”.
Anche in base alle risultanze del monitoraggio realizzato a seguito della citata Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010, si intende, in questa sede, fornire ulteriori indicazioni alle amministrazioni per porre in essere modalità di gestione utili a realizzare i risparmi di spesa richiesti dalle esigenze delle politiche di bilancio e, nel contempo, ad assicurare un soddisfacente livello di erogazione del servizio.
Si ritiene, in primo luogo, di dover evidenziare l’opportunità che le amministrazioni procedano alla dismissione del parco autovetture di proprietà, peraltro già prevista in precedenti disposizioni normative, a partire dall’art. 21 della legge n. 412/1991 e dall’art. 2, comma 117, della legge n. 662/1996 (analoghe previsioni erano contenute nella Dir.P.C.M. 27 febbraio 1998 sulle autovetture di servizio in dotazione alle amministrazioni civili dello Stato ed agli enti pubblici non economici e nella Dir.Min. 30 ottobre 2001 del Ministro per la funzione pubblica).
Infatti, la riduzione del numero complessivo di autovetture di proprietà può consentire di ottenere significativi risparmi di spesa e di gestione. L’acquisizione in proprietà potrà essere limitata ai soli casi di documentato risparmio e di acquisto di autovetture a bassa emissione di agenti inquinanti, nel rispetto delle prescrizioni comunitarie.
Nella scelta delle autovetture, inoltre, le amministrazioni dovranno porre specifica attenzione alla selezione dei modelli e delle cilindrate.
Il contenimento dei costi di gestione delle autovetture di servizio potrà, infatti, derivare anche dalla riduzione della potenza, della cilindrata, dei consumi, dei premi assicurativi e delle spese di manutenzione, nonché dalla scelta di allestimenti e modelli con caratteristiche di sobrietà e non eccedenza rispetto alle esigenze di utilizzazione delle autovetture.
Per l’acquisizione di autovetture di servizio, le amministrazioni potranno ricorrere in via prioritaria alla stipula di contratti di locazione o noleggio con o senza conducente, o di convenzioni con società di tassisti o di trasporto con conducente.
Inoltre, si invitano le amministrazioni a valutare l’opportunità e la convenienza di utilizzare gli strumenti e le procedure messe a disposizione da Consip S.p.A. per l’acquisizione delle autovetture, attraverso cui potrebbero realizzarsi risparmi gestionali ed economie dovute alla maggiore importanza della fornitura.
Una minore spesa potrà, altresì, derivare dall’adozione di strumenti di razionalizzazione dell’uso delle autovetture per percorsi in tutto o in parte coincidenti, attraverso l’utilizzo condiviso delle stesse, anche tra più amministrazioni, a fronte di esigenze di servizio programmate periodicamente, ovvero, qualora non programmabili, segnalate tempestivamente.
Parimenti, un effetto positivo sulla spesa potrà derivare dall’adozione di sistemi per la trasparenza dell’uso delle autovetture di servizio operativo con riferimento alla percorrenza chilometrica, ai tempi di percorrenza e ai consumi.
La dismissione del parco autovetture, l’adozione di misure di razionalizzazione del servizio e di diversi strumenti gestionali può condurre alla riduzione delle esigenze di personale impiegato nel suddetto settore operativo. In tal caso, le amministrazioni potranno programmare la diversa utilizzazione delle risorse umane liberate, realizzando appositi percorsi formativi volti al reimpiego professionale del proprio personale non più impiegato nelle attività di conduzione e gestione del parco auto.
4. Rilevazioni delle autovetture e dei relativi costi
A seguito dell’emanazione della citata Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010, il Dipartimento della funzione pubblica, supportato da Formez PA, ha inviato a tutte le amministrazioni pubbliche comprese nell’elenco ISTAT un questionario che ha consentito di procedere alla rilevazione quantitativa di tutte le autovetture in dotazione alle amministrazioni (prendendo in considerazione il periodo 2008-2009).
Sono stati acquisiti, infatti, i dati relativi al numero di auto utilizzate, assegnate in uso esclusivo e non esclusivo; al numero e alla qualifica degli assegnatari delle autovetture; al numero di auto di servizio a disposizione per le esigenze degli uffici (cioè delle auto che nei questionari di rilevazione sono state denominate “grigie”); al costo complessivo delle autovetture e del servizio.
Le amministrazioni hanno, inoltre, inviato, tramite PEC (posta elettronica certificata), la certificazione relativa alla spesa complessiva sostenuta per le autovetture nel medesimo periodo dei due anni precedenti.
Sul sito www.innovazionepa.gov.it sono consultabili i risultati del monitoraggio, il rapporto al Parlamento ed i singoli questionari inviati dalle Amministrazioni, sui quali può essere attivata la ricerca per parola chiave.
4.1 Nuovo monitoraggio
Per il più efficace raggiungimento degli obiettivi di risparmio e razionalizzazione e per il mantenimento nel tempo degli effetti delle misure di contenimento della spesa, in attesa dell’adozione di provvedimenti legislativi che consentano il puntuale e completo censimento delle auto in uso nelle pubbliche amministrazioni, si ritiene opportuno effettuare un nuovo monitoraggio generale delle autovetture in dotazione alle amministrazioni.
Il monitoraggio, oltre a perseguire l’obiettivo di aggiornare all’anno 2010 i dati raccolti attraverso la precedente rilevazione, ha come scopo ulteriore quello di acquisire informazioni in merito alle misure adottate eventualmente dalle amministrazioni per la razionalizzazione del servizio, avuto anche riguardo alle indicazioni contenute nella Circ. 11 maggio 2010, n. 6/2010.
La rilevazione riguarderà l’intero parco auto in uso alle pubbliche amministrazioni, con indicazione separata delle autovetture o dei mezzi adibiti a servizi specifici, come, ad esempio, le vetture in dotazione alla Polizia Municipale. Dal punto di vista temporale, terrà conto dei dati relativi all’intero anno 2010.
Come già per la rilevazione precedente, oggetto del monitoraggio saranno:
a) il numero di “auto blu blu” di rappresentanza (utilizzate dalle alte cariche dello Stato, delle magistrature e delle Autorità indipendenti o assegnate agli organi di governo di regioni e amministrazioni locali, e ai vertici istituzionali degli enti pubblici centrali e locali), il numero delle auto di servizio (auto blu) e il numero delle auto a disposizione degli uffici (auto grigie), sia alla data del 31 dicembre 2009, sia del 31 dicembre 2010;
b) il numero delle auto entrate nella disponibilità dell’ente per le acquisizioni intervenute nel 2010;
c) il numero e la tipologia degli assegnatari delle auto di rappresentanza, delle auto di servizio e delle auto a disposizione;
d) le unità di personale adibito alla guida o impegnate nella gestione e nella custodia del parco auto;
e) il costo annuale sostenuto nel 2010 per detto personale;
f) la percorrenza complessiva in KM e le spese di gestione delle autovetture;
g) l’eventuale adozione di misure di contenimento della spesa, ottimizzazione dell’utilizzo del parco autovetture e di trasparenza anche nei confronti dei cittadini.
Come già nella precedente edizione del monitoraggio, le amministrazioni dovranno compilare l’apposita scheda-questionario allegata alla presente direttiva.
Il questionario sarà trasmesso alle amministrazioni da Formez PA e dovrà essere compilato esclusivamente on line, utilizzando il link che verrà inviato a ciascuna amministrazione da Formez PA stesso.
I dati dovranno essere inviati entro la data del 29 aprile 2011.
Ai fini della corretta attuazione del principio di trasparenza, le schede di monitoraggio ed i dati relativi alla certificazione della spesa dovranno essere pubblicati, da ciascuna amministrazione, sul proprio sito istituzionale, nell’apposta sezione “Trasparenza, valutazione merito” prevista dall’art. 11, comma 8, del D.Lgs. n. 150 del 2009.
Inoltre, gli stessi dati saranno oggetto di pubblicazione sul sito del Dipartimento della funzione pubblica.
Si raccomanda la massima puntualità nell’invio delle informazioni e nella pubblicazione delle stesse sui siti istituzionali. A tale riguardo, lo scrivente Dipartimento attiverà le opportune verifiche ispettive, finalizzate anche alla valutazione, in base alla normativa vigente, di eventuali non corretti adempimenti da parte delle amministrazioni.
Il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione
Renato Brunetta
D.P.C.M. 30 ottobre 2001
L. 23 dicembre 1996, n. 662, art. 2, comma 122
L. 27 dicembre 2006, n. 296, art. 1, comma 505
L. 23 dicembre 2005, n. 266, art. 1, comma 11
L. 30 dicembre 2004, n. 311, art. 1, comma 5
L. 31 dicembre 2009, n. 196, art. 1
D.L. 31 maggio 2010, n. 78, art. 6
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