SALUTE. BIOPSIA ALLA PROSTATA, PERICOLO DI
INFEZIONI
STUDIO PUBBLICATO SUL "LOS ANGELES TIMES".
(DIRE -
Notiziario Sanita') Roma, 8 set. - Quando parliamo di
biopsia ci riferiamo a
quell'esame medico che consiste nel
prelievo di una porzione o di un
frammento di tessuto da un
organismo vivente. Il tessuto prelevato viene
quindi analizzato,
al fine di escludere o confermare un sospetto di malattia,
come
infiammazioni o tumori.
Secondo uno studio pubblicato sul "Los
Angeles Times", pero',
la biopsia alla prostata, per verificare l'eventuale
presenza di
un cancro, puo' comportare delle gravi infezioni.
Lo studio,
infatti, ha rilevato che molti uomini ogni anno di
sottopongono al test per
il cancro alla prostata, ma il dato
allarmante e' che risulta essere
crescente il numero di pazienti
che si ammala di infezioni potenzialmente
letali, che sono
addirittura resistenti ai farmaci.
Cio' accade perche'
spesso il prelievo per sottoporre i pazienti
al test per il cancro alla
prostata viene effettuato con l'ago
(agobiopsia), che viene inviato
attraverso il retto e poi verso
la prostata. In questo processo si crea il
rischio che alcuni
batteri delle viscere vengono spostati nella vescica e,
poi,
nella prostata, per cui il paziente si imbatte in una
situazione
critica di infezione batterica.
Per tal motivo si consiglia ai
pazienti di stare molti attenti
quando, per verificare un eventuale tumore
alla prostata, si
sottopongano allo screening, una procedura che misura il
livello
di Psa, una proteina prodotta dalle cellule della prostata che,
in
caso di tumore, risulta essere particolarmente elevata.
Oltretutto questo
tipo di procedura non accerta sempre con
certezza la presenza di un eventuale
tumore, quindi, in accordo
con il medico, e' bene sottoporsi ad analisi ed
esami piu'
precisi.
(Wel/ Dire)
16:30 08-09-11
NNNN
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