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giovedì 8 settembre 2011

ACQUA BOLOGNA. ALLARME REFERENDARI: MANOVRA RIAPRE A PRIVATI -2

 (ER) ACQUA BOLOGNA. ALLARME REFERENDARI: MANOVRA RIAPRE A PRIVATI
SIT-IN IN PREFETTURA; E "SINDACI NON ATTUANO RESPONSO DELLE URNE"

(DIRE) Bologna, 8 set. - Riparte la mobilitazione dei comitati
"Acqua bene comune" a Bologna. Oggi pomeriggio, una delegazione
del movimento ha incontrato il vice capo di gabinetto, Raffaele
Ricciardi, per protestare contro gli articoli 4-5 del decreto
138, quelli che reintroducono i contenuti del decreto Ronchi, e
gli incentivi agli Enti locali per la privatizzazione dei
servizi. Oltre a protestare per quello che viene considerato un
tradimento dell'esito referendario, ora il comitato bolognese
rilancera' la raccolta di firme per cambiare gli statuti comunali
in modo che recepiscano la dicitura per cui "l'acqua e' un bene
comune non a rilevanza economica", come spiega Andrea Caselli,
che ha partecipato alla protesta di oggi pomeriggio alla
Prefettura.
"Abbiamo protestato in 50- racconta- una delegazione e' stata
ricevuta da Ricciardi: a lui abbiamo manifestato il nostro
dissenso per gli articoli 4-5 della manovra approvata ieri in
Senato che riguardano la privatizzazione dei servizi pubblici
locali. Il vice capo di gabinetto ci ha comunicato che riferira'
della nostra iniziativa al Governo nei tempi della discussione
parlamentare. Ricciardi ha aggiunto, che nell'ultimo anno si sono
moltiplicate le richieste e la frequenza delle sollecitazioni al
Prefetto. Stanno registrando un aumento verticale delle proteste
dal territorio contro l'operato del governo centrale". (SEGUE)

(Ari/ Dire)
19:31 08-09-11

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ACQUA BOLOGNA. ALLARME REFERENDARI: MANOVRA RIAPRE A PRIVATI -2-


(DIRE) Bologna, 8 set. - Intanto in Consiglio comunale, Marco
Piazza, del Movimento 5 stelle, ha attaccato gli articoli 4-5
della manovra approvata ieri in Senato: "Questa e' l'ennesima
mancanza di rispetto a noi cittadini da parte della politica, che
ignora la volonta' popolare pur cosi' clamorosa. Si viola anche
la Costituzione perche' non si aspettano i cinque anni previsti
dalla giurisprudenza della Corte costituzionale a partire dalla
data del referendum".
A Ricciardi "abbiamo anche detto che nessun ente del Governo e
nessun Ato sta applicando l'esito del secondo quesito
referendario, togliendo dalla tariffa in bolletta la
remunerazione del capitale- aggiunge Caselli- a breve, partiranno
delle lettere di diffida, per la quale stiamo raccogliendo le
firme, da inviare agli Ato affinche' provvedano a eliminare la
remunerazione del capitale dalla bolletta". Si cercheranno firme
anche per chiedere ai sindaci l'impegno "a togliere dalla tariffa
la voce che riguarda la remunerazione del capitale investito".

(Ari/ Dire)
19:31 08-09-11

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