SALUTE. SCLEROSI MUTIPLA, ESPERIMENTO CON STAMINALI A
PALERMO
PRIMI DATI FOLLOW-UP CONFERMANO SOPPRESSIONE
INFIAMMAZIONI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 set. - Si e' svolto a
Palermo
Sclerosi un nuovo esperimento con cellule staminali contro
la
sclerosi multipla. L'intervento, in via sperimentale, e'
stato
effettuato dall'equipe dell'unita' di trapianto di midollo
osseo
dell'azienda ospedaliera 'Ospedali riuniti Villa
Sofia-Cervello',
diretta dalla dottoressa Rosanna Scime' e dai medici
della
Neuroimmunologia dell'azienda coordinati da Salvo Cottone.
Il
paziente e' un giovane di 24 anni di Palermo che dopo una degenza
di 10
giorni e' tornato a casa. Il trapianto e' stato effettuato
nell'ambito di un
protocollo di ricerca finalizzato a valutare la
sicurezza e l'efficacia del
trattamento in pazienti affetti da
sclerosi. Le cellule vengono reinfuse
(autotrapianto) al termine
di un trattamento di chemioterapia o di
radioterapia ad alte
dosi, per assicurare la ricostituzione del midollo osseo
del
paziente.
La chemioterapia ad alte dosi ha lo scopo di
ridurre
marcatamente i linfociti responsabili dell'attacco
infiammatorio
contro la mielina e le cellule nervose, alla base
delle
alterazioni patologiche della malattia. Le cellule
staminali
reinfuse hanno inoltre la capacita' di rigenerare linfociti
non
programmati per danneggiare il cervello e il midollo spinale
dei
pazienti con sclerosi multipla.
"Questo tipo di trapianto e' una
terapia complessa- precisa
Scime'- e non priva di rischi per cui, nel caso di
una malattia
infiammatoria cronica invalidante che incide sulla qualita'
ma
non sull' aspettativa di vita, come la sclerosi multipla, e'
opportuno
che venga effettuato in casi selezionati e in centri di
alta
specializzazione".
"Si tratta di pazienti che, nonostante abbiano
effettuato
diversi trattamenti immunomodulanti o immunosoppressivi-
spiega
il dottor Cottone- continuano a presentare attacchi acuti
di
malattia o nuove lesioni in risonanza magnetica. Tale tipo di
approccio
terapeutico prevede l'utilizzo di cellule staminali
prelevate dal circolo
sanguigno dello stesso paziente candidato
al trapianto".
"I primi dati di
follow-up confermano- continua Cottone- che
questo tipo di approccio
terapeutico e' in grado di sopprimere,
anche per diversi anni, ogni segno di
attivita' infiammatoria nei
pazienti con sclerosi multipla e una
stabilizzazione del decorso
della malattia". (set)
(www.redattoresociale.it)
(Wel/ Dire)
16:30 08-09-11
Nessun commento:
Posta un commento