COMUNICATO
STAMPA
IL GOVERNO NELL’ARMONIZZARE I
TRATTAMENTI PENSIONISTICI RISPETTI LA SPECIFICITÃ? DELLE FORZE DI POLIZIA,
ALTRIMENTI MIGLIAIA DI OPERATORI E FAMILIARI MANIFESTERANNO IL PROPRIO DISSENSO
NELLE PIAZZE.
Con il trattamento ricevuto con le
ultime manovre finanziarie, il Comparto Sicurezza ha già sopportato gravi tagli
alle retribuzioni ed alle indennità .
Non accetteremo, per l’ennesima
volta, l’imposizione di misure radicali ed inique in materia di trattamenti
pensionistici, che si rifletterebbero drasticamente su categorie di personale
che, in peculiari condizioni d’impiego e di status, rischia la propria vita per
garantire la sicurezza della collettività .
Uno status d’impiego con qualifiche
di polizia giudiziaria a carattere permanente che impone l’obbligo di
disponibilità e reperibilità nell’arco dell’intera giornata, nonché l’obbligo
d’intervenire anche al di fuori dell’orario di svolgimento del proprio turno di
lavoro, per prestare soccorso o per prevenire o reprimere la commissione di
reati.
Le specifiche condizioni d’impiego,
temporali e di luogo, aggravati dai fattori di stress, fanno sì che la maggior
parte degli operatori della sicurezza dopo circa dieci /quindici anni risultino
affetti da varie patologie croniche, le cosiddette malattie professionali le
quali, a causa delle carenze di risorse, spesso non vengono nemmeno riconosciute
dipendenti dal servizio.
La peculiarità del rapporto
d’impiego, inoltre, impone agli operatori la consueta limitazione di diritti
costituzionali od esigibili normalmente garantiti a tutti i cittadini.
Ne sono un chiaro esempio il divieto
di costituire partiti politici, di costituire o aderire ad organizzazioni
sindacali o professionali di categoria, la disapplicazione costante della Legge
104/92 a tutela dei familiari disabili, della Legge 151/01 a tutela della
maternità e paternità , il divieto di prestare servizio nella stessa città ove
svolgono un’attività industriale, commerciale o professionale i propri
parenti.
Per queste ragioni, è assolutamente
inaccettabile la paventata volontà del Governo di voler conformare i trattamenti
pensionistici del Comparto Sicurezza a quelli del Pubblico Impiego.
Qualora non vi fosse, pertanto, da
parte del Governo, la disponibilità ad un sereno confronto con i Co.Ce.R e con
le OO.SS., che origini dalla convinzione di trovarsi a riformare il sistema
pensionistico del personale di un settore vitale e strategico dello Stato e con
delle specificità d’impiego uniche nel suo genere, ci vedremo costretti a
manifestare tutto il nostro dissenso in tutte le sedi istituzionali, nonché
portando migliaia di finanzieri e familiari nelle piazze, unitamente ad altri
lavoratori del comparto.
Roma, 09 marzo 2012
IL COCER DELLA GUARDIA DI
FINANZA
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