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venerdì 9 marzo 2012

TUMORI: CHIRURGIA MININVASIVA UTILE CONTRO CANCRO AL CARDIAS


TUMORI: CHIRURGIA MININVASIVA UTILE CONTRO CANCRO AL CARDIAS =
CIRCA 30% NEOPLASIE STOMACO LOCALIZZATE IN QUEST'AREA

Roma, 9 mar. (Adnkronos Salute) - "Un tumore allo stomaco su tre
proviene da una regione di confine tra esofago e stomaco, il cardias.
Solo negli Usa l'incidenza di queste neoplasie e' di 20mila casi
l'anno. Utilizzare in questi casi la chirurgia laparoscopica minvasiva
consente oggi di studiare questa tipologia di tumori prima di aprire
completamente un addome. Inoltre abbassa il tasso di morbilita' e
mortalita' post operatoria". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute e'
Domenico D'Ugo, ordinario di Chirurgia generale all'universita'
Cattolica di Roma.

L'esperto e' il promotore del workshop '2012.Com - Chirurgia
oncologica mininvasiva', in corso al Gemelli di Roma. Secondo D'Ugo
"non ci sono attualmente strategie univoche su come intervenire.
Mentre sarebbe necessario - avverte - chiarire prima i vari aspetti
del tumore al cardias per pianificare le cure migliori attraverso
l'uso di terapie integrate. L'istologia e le analisi biomolecolari -
precisa D'Ugo - possono suggerirci proprio questa strada, cosi' da
identificare il cancro e batterlo in anticipo. Ma non solo, ad esempio
anche individuare quale farmaco e' piu' indicato per ottenere il
risultato pre-operatorio piu' corretto, puo' essere d'aiuto per lo
specialista per operare successivamente sul paziente con un impatto
meno invasivo".

Il carcinoma del cardias rappresenta oggi una neoplasia in
costante aumento nei Paesi occidentali e tra i fattori di rischio sono
spesso indicati: l'alcol, il tabacco e l' obesita'. Ma "l'unico
fattore significativamente correlato - affermano gli esperti - sembra
essere l'esofago di Barrett, una condizione pre-neoplastica secondaria
a reflusso gastroesofageo cronico". (segue)

(Frm/Zn/Adnkronos)
09-MAR-12 16:12

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(Adnkronos Salute) - "Oggi la comunita' scientifica - avverte il
chirurgo - tende predisporre un piano di cura per le neoplasie del
cardias sulla base dell'esperienza professionale e della tradizione
medica. Un approccio confermato anche da Vivian Strong, del Memorial
Sloan-Kettering Cancer Center di New York. Certe volte - sottolinea
D'Ugo - anche negli Usa dipende da quale porta entra il paziente,
ovvero se va da un chirurgo toracico o da un altro specialista, per
sapere a quali cure sara' indirizzato".

Per questo secondo D'Ugo "vista l'altissima difficolta'
dell'operazione sui tumori del cardias e l'alto tasso di complicanze
che richiedono i reinterventi sui pazienti, e' necessario - conclude -
arrivare alla definizione condivisa della figura del chirurgo del
tratto digestivo superiore che dall'ipofaringe allo stomaco conosca
ogni variazione, accesso e riparazione delle complicanze".

(Frm/Zn/Adnkronos)
09-MAR-12 16:12

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