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venerdì 9 marzo 2012

CARCERI. 'HAI ARIA IN PANCIA', È TUMORE: SCOPPIA CASO A REBIBBIA


CARCERI. 'HAI ARIA IN PANCIA', È TUMORE: SCOPPIA CASO A REBIBBIA
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEI RADICALI.

(DIRE) Roma, 9 mar. - Lamentava forti dolori addominali, ma,
secondo il medico del carcere, non aveva nulla di grave, solo
aria nella pancia. Ulteriori accertamenti, effettuati dopo
diversi giorni a fronte del persistere del dolore, hanno invece
evidenziato un sospetto carcinoma e alcune formazioni a carico
dell'ovaio. La donna e' stata cosi' sottoposta a un intervento
chirurgico per asportare ovaie, utero e appendice: ancora qualche
giorno di ritardo e non ce l'avrebbe fatta. Il caso, che vede
protagonista una detenuta del carcere romano di Rebibbia, e' ora
oggetto di un'interrogazione parlamentare presentata dalla
deputata radicale in commissione Giustizia, Rita Bernardini.
I.d.G, reclusa con ancora sei anni da scontare e ammessa al
lavoro esterno, prestava servizio in un laboratorio del Consorzio
Artemisia poco distante dall'istituto, dove lavorava pelle e
cuoio. Ed e' proprio alla presidente volontaria del Consorzio che
la donna si era rivolta alla comparsa dei dolori, il 14 gennaio
scorso. Su sua indicazione, la detenuta si era cosi' fatta
visitare dal medico del carcere, il quale "in modo alquanto
infastidito" le aveva detto che non c'era nulla di grave, ma
semplicemente aria, come riferito l'indomani da I.d.G. alla
volontaria.(SEGUE)

(Ami/ Dire)
17:12 09-03-12

NNNNCARCERI. 'HAI ARIA IN PANCIA', È TUMORE: SCOPPIA CASO A REBIBBIA -2-


(DIRE) Roma, 9 mar. - Rassicurazioni erano arrivate anche dalla
radiologa del carcere che alcuni giorni piu' tardi aveva eseguito
l'ecografia addominale riscontrando la presenza nella pancia di
aria e liquido; mentre la dottoressa di turno a Rebibbia le aveva
consigliato di sottoporsi a una Tac in una struttura privata
posta all'esterno e di concordare con un medico, sempre
privatamente, un ricovero per fare ulteriori accertamenti. Il 21
gennaio la detenuta, in preda a dolori fortissimi, viene portata
al pronto soccorso del policlinico Umberto I dove le viene
diagnosticato un "sospetto carcinoma ovario". In particolare
l'eco addome evidenzia "un abbondante versamento ascitico fino
allo scavo pelvico", mentre la Tac mette in risalto una "massa di
tipo cistico di oltre 30 centimetri che comprime sigma e
dislocazione utero e vescica, pancreas, reni e area mesenterica".
Piu' due "altre formazioni a carico dell'ovaio". Il diritto alla
salute "rappresenta un diritto inviolabile della persona umana,
insuscettibile di limitazione alcuna ed idoneo a costituire un
parametro di legittimita' della stessa esecuzione della pena, che
non puo' in alcuna misura svolgersi secondo modalita' idonee a
pregiudicare il diritto del detenuto alla salute ed alla
salvaguardia della propria incolumita' psico-fisica", si legge
nell'interrogazione di Rita Bernardini. Ma "il trattamento
sanitario riservato alla detenuta in questione non e' conforme
alle leggi dello Stato", continua da deputata radicale che ai
Ministri della Giustizia e della Salute chiede di fare chiarezza
sulla vicenda segnalata, "al fine di individuare eventuali
responsabilita' e assicurare un'adeguata tutela del diritto alla
salute dei detenuti".

(Ami/ Dire)
17:12 09-03-12

NNNN

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