ANSA-BOX/ ATTENTATO BRINDISI: IERI MATTINA IL BLITZ, 'E' LUI'
IL RETROSCENA DELLA CATTURA, HA DATO PATENTE CON MANO SINISTRA
(ANSA) - ROMA, 7 GIU - La caccia al killer di Melissa e'
finita tra domenica e lunedi' scorsi: poi si e' trattato di
mettere insieme i vari pezzi del puzzle, trovare i riscontri
alle ipotesi investigative, preparare la 'trappola' per
incastrarlo. E ieri mattina e' scattato il blitz.
Erano da poco passate le 11 quando il capo della Direzione
anticrimine centrale della polizia, Francesco Gratteri, ha
ricevuto una telefonata: erano i suoi uomini che dal 19 maggio
non hanno mollato un istante le indagini. ''Ce l'abbiamo. E'
lui, al cento per cento''. Parole dette dagli uomini del
Servizio Centrale Operativo che in quel momento, in un capannone
di Copertino a 50 km da Brindisi, avevano davanti un anziano
signore di 68 anni, con i capelli bianchi, ''incredibilmente
simile'' all'uomo ripreso dalle telecamere montate sul chiosco
davanti alla scuola Morvillo-Falcone. ''Le verifiche le avevamo
fatte tutte e i riscontri ci dicevano che eravamo sulla pista
giusta - racconta uno di loro - ma quando l'abbiamo visto non
abbiamo avuto piu' dubbi: la fisionomia, la gestualita', erano
le stesse della persona riprese dalla telecamera''.
Al blitz di Copertino gli investigatori ci sono arrivati dopo
aver individuato le due macchine utilizzate da Vantaggiato, la
Hyundai intestata a lui con cui e' andato davanti alla scuola la
mattina della strage e la Punto bianca intestata alla moglie,
inquadrata dalle telecamere la notte precedente, in orari
compatibili con le testimonianze di chi ha detto di aver visto
qualcuno posizionare un cassonetto davanti alla scuola.
Ed e' proprio con la scusa di un controllo su quelle auto per
una vecchia questione di viabilita' che i poliziotti si sono
presentati al deposito di carburante, qualificandosi come agenti
della polizia stradale. ''Ci scusi, dobbiamo fare un controllo,
puo' favorirci la patente?''. Una domanda innocua che ha
consentito pero' di avere un ulteriore conferma che la strada
era ormai spianata: Vantaggiato ha dato il documento con la mano
sinistra, tenendo la destra in tasca. Lo stesso identico
atteggiamento dell'uomo che il 19 maggio scorso con la sinistra
attiva il telecomando che innesca l'esplosione.
In quel momento il sessantottenne, racconta chi era presente,
era tranquillo, forse perche' non aveva ancora capito che quei
poliziotti erano li' per tutt'altro motivo. Fatto sta che e'
rimasto calmo anche alla domanda successiva, quando gli hanno
chiesto di poter controllare la Hyundai che era li' nel
capannone.
Le certezze dell'uomo hanno pero' cominciato ad incrinarsi
quando gli hanno chiesto dell'altra auto, la Punto della moglie.
In quell'istante Vantaggiato ha capito e ha cominciato ad essere
reticente, a svicolare, a cercare di prender tempo. E a dire la
prima di una serie di bugie. ''Perche' volete sapere di quella
macchina, e' ferma e non cammina da tempo, non so neanche dove
sia parcheggiata''. Parole dettate forse dalla disperazione a
cui nessuno dei presenti, ovviamente, ha creduto. Tanto che dopo
qualche altra sollecitazione, Vantaggiato si e' deciso ad
accompagnare gli agenti sotto casa sua, a poca distanza dal
capannone, dove era parcheggiata la macchina. In perfetto stato
e circolante. La caccia era finita: i poliziotti hanno guardato
il sessantottenne e lui ha capito. ''Ci segua in questura,
dobbiamo finire gli accertamenti''. ''Va bene''. (ANSA).
GUI
07-GIU-12 15:54 NNNN
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