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giovedì 7 giugno 2012

SALUTE: 'EMERGENZA' PRONTO SOCCORSO, TROPPI ACCESSI POCHI MEDICI


SALUTE: 'EMERGENZA' PRONTO SOCCORSO, TROPPI ACCESSI POCHI MEDICI =
(AGI) - Milano, 7 giu. - Il numero di accessi in pronto
soccorso resta troppo alto e medici e infermieri sono troppo
pochi. E' quanto emerge dai dati diffusi stamani al convegno
'La medicina d'urgenza tra mente e corpo', all'universita'
Cattolica di Milano. Secondo Acemc, (academy of emergency
medicine and care, negli ospedali italiani mancherebbero
infatti 5.000 medici e 40.000 infermieri mentre gli accessi si
fanno sempre piu' lunghi, complicati e inclusivi di prestazioni
costose (come tac e risonanze magnetiche) per le strutture di
emergenza: i passaggi sono raddoppiati in 20 anni col risultato
di un affollamento e tempi di attesa piu' lunghi. (AGI)
mi8/Car (Segue)
071445 GIU 12

NNNNSALUTE: 'EMERGENZA' PRONTO SOCCORSO, TROPPI ACCESSI POCHI MEDICI (2)=
(AGI) - Milano, 7 giu. - Cio' - secondo gli esperti - e'
conseguenza di carenze negli altri settori della "filiera della
salute", le cure sul territorio, gli ospedali e i servizi di
lungodegenza. In particolare, tra i principali determinanti dei
maggiori tempi di attesa nei pronto soccorso, vi e' la ridotta
disponibilita' di letti in reparto che hanno subito,
nell'ultimo decennio, un drastico ridimensionamento anche nelle
grandi strutture ospedaliere. Le attese per il ricovero,
quindi, possono divenire insostenibili. "Ormai e' diventato
'normale' attendere il ricovero in barella per 24, 48, 72 ore -
spiega il dottor Vittorio Demicheli, direttore del Servizio
Sovrazonale dell'ASL AL I (Alessandria) - , mentre si noti che
secondo le raccomandazioni dettate in molte realta' regionali
il ricovero dovrebbe avvenire entro le sei ore dal triage".
(AGI)
mi8/Car (Segue)
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NNNNSALUTE: 'EMERGENZA' PRONTO SOCCORSO, TROPPI ACCESSI POCHI MEDICI (3)=
(AGI) - Milano, 7 giu. - "E' chiaro, pero', che se in reparto
non c'e' un posto letto libero per accogliere il malato -
aggiunge il dottor Ivo Casagranda, Presidente AcEMC e
responsabile DEA dell'ospedale di Alessandria - , questo dovra'
rimanere in pronto soccorso dove, pur nel disagio della
permanenza in barella, ricevera' le cure di cui ha bisogno". Si
e' inoltre parlato dell'impatto psicologico del lavoro in
pronto soccorso sui medici e infermieri che spesso si sentono
"in trincea", schiacciati dal lavoro faticoso e usurante.
Secondo il ministro della salute Renato Balduzzi, "occorrono
modalita' virtuose per reagire e fare in modo che il personale
medico e infermieristico che lavora nei pronto soccorso si
senta parte di un sistema positivo". (AGI)
mi8/Car
071445 GIU 12

NNNN

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