CORRUZIONE: DI PIETRO,NAPOLITANO RIFLETTA SU CONTROFIRMA STAVOLTA =
(AGI) - Roma, 7 set. - "Il Presidente Napolitano ha chiesto ai
partiti di rafforzare le leggi anti-corruzione per contrastare
il fenomeno piu' efficacemente. Bene, ma qualcuno dei suoi
consiglieri giuridici, stavolta, dovrebbe avvertirlo che la
proposta di legge in discussione in Parlamento, che la solita
maggioranza Arlecchino si appresta a varare, si propone
esattamente l'obiettivo contrario".
"Non posso credere - e qui, dopo una lunga disamina dei
potenziali rischi, Di Pietro torna a rivolgersi al Colle - che
il Capo dello Stato voglia tutto questo quando dice che bisogna
rafforzare la legge anticorruzione. Ma allora, stavolta, stia
attento e rifletta bene quando gli arrivera' la nuova legge sul
tavolo per la sua controfirma perche' la proposta attuale, se
resta cosi', raggiunge l'obiettivo opposto". (AGI)
Red/Bal (Segue)
071609 SET 12
CORRUZIONE: DI PIETRO,NAPOLITANO RIFLETTA SU CONTROFIRMA STAVOLTA (2)=
(AGI) - Roma, 7 set. - Dal suo blog Di Pietro ricorda che
"l'attuale disegno di legge, infatti, prevede l'abolizione del
reato di concussione per induzione e la sua sostituzione con
quello di corruzione. Com'e' noto, la legge vigente prevede che
il reato di concussione, vale a dire quel reato che compie
l'amministratore pubblico o il pubblico ufficiale quando si fa
dare denaro o altre utilita' da chi si sente costretto a
darglieli contro la sua volonta', possa verificarsi secondo tre
modalita': a seguito di violenza; a seguito di minaccia, ovvero
a seguito di induzione, vale a dire, appunto, a seguito di un
comportamento concreto del pubblico ufficiale nei confronti del
privato che, pur senza che il concusso venga violentato
fisicamente o minacciato, di fatto viene messo nella condizione
capestro di doversi piegare al pagamento della tangente
richiesta, altrimenti vedrebbe boicottati i suoi diritti o le
sue richieste".
"E' a tutti noto, e la miriade di casi scoperti
nell'inchiesta Mani Pulite, e non solo, stanno li' a
dimostrarlo, che di regola - torna a dire il leader Idv -
l'amministratore pubblico, il politico o il pubblico ufficiale
non ricorrono alla violenza fisica o alla minaccia per
costringere il concusso a pagare la tangente, ma ricorrono,
appunto, all'induzione , cioe' proprio a quell'atteggiamento
concreto, omissivo o attivo, che mette oggettivamente in
condizione la parte debole a mangiare quella minestra o a
saltare dalla finestra". (AGI)
Red/Bal (Segue)
071609 SET 12
CORRUZIONE: DI PIETRO,NAPOLITANO RIFLETTA SU CONTROFIRMA STAVOLTA (3)=
(AGI) - Roma, 7 set. - Allora, rileva Di Pietro, "il risultato
pratico dell'abolizione del reato di concussione per induzione
e la sua trasformazione in reato di corruzione, cosi' come
previsto nella proposta di riforma attualmente in discussione
in Parlamento, e' solo quello di ricreare tra le parti, ovvero
tra colui che pretende la tangente e colui che si rassegna a
versarla, un obbligo all'omerta', giacche' nessuno avrebbe piu'
interesse a denunciare l'altro, nemmeno colui che e' stato
indotto a versare denaro, in quanto d'ora in poi sarebbe anche
lui considerato complice e quindi condannato penalmente".
"Insomma, mentre finora il privato, che si sentiva vittima
di un sopruso del politico-pubblico amministratore, poteva
ricorrere al giudice per richiedere tutela, ora non lo fara'
piu' perche' altrimenti finirebbe, come direbbe mia sorella
Concetta, cornuto e mazziato. Dobbiamo allora chiederci: ma
perche' la politica vuole cancellare il reato di concussione
per induzione dal codice penale? La risposta e' elementare,
Watson: perche' cosi', d'ora in poi, gli imprenditori e i
privati, vittime di soprusi, non avranno piu' interesse a
correre dal giudice, come invece - ricorda ancora - accadeva ai
tempi di Mani Pulite, per farsi tutelare e difendere dai
tangentisti, ma si rassegneranno a pagare per non subire guai
maggiori e peggiori. E cosi', finalmente la politica potra'
tornare a rubare impunemente come ai bei tempi della Prima
Repubblica". (AGI)
Red/Bal
071609 SET 12
Nessun commento:
Posta un commento