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venerdì 7 settembre 2012

Latina - Operazione della Polizia contro il clan dei Casalesi














7 le ordinanze di custodia cautelare in carcere, sequestro di beni per un valore di circa 4 milioni di euro; 26 gli indagati. Sono i numeri dell'operazione compiuta nelle province di Latina e Roma contro esponenti del clan dei Casalesi. Tra gli arrestati anche il latitante Pasquale Noviello, 39 anni, originario di Minturno, accusato di triplice tentato omicidio, di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata all'estorsione, alla truffa, al traffico di stupefacenti e al traffico di armi. L'operazione effettuata dalla polizia di Stato e dagli uomini del Gico del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma segue le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Roma avviate nel 2008 contro una organizzazione criminale collegata con il clan dei Casalesi, attiva a Latina e Roma, dedita a estorsioni, truffe, danneggiamenti e traffico di armi. I bersagli del gruppo criminale erano imprenditori e commercianti delle zone di Aprilia, Latina, Anzio e Nettuno, vessati da richieste di denaro, minacce, intimidazioni e attentati incendiari. Chi non pagava veniva portato al cospetto di Noviello.
Le indagini, che si sono anche avvalse delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, hanno portato in carcere anche Maria Rosaria Schiavone, moglie di Noviello e figlia del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone (nella foto), già esponente di rilievo nel clan casertano. Arrestato anche il padre del latitante, Mario Noviello, che si occupava di riciclare il denaro di provenienza illecita in apposite società immobiliari intestate a dei prestanome. Gli altri arrestati sono Francesco Gara e Agostino Ravese, entrambi calabresi residenti a Nettuno, Dario Flamini, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver fornito al gruppo armi e munizioni, e Francesco Cascone, ristoratore di Cisterna, originario di Gragnano (Napoli), vittima del gruppo ma accusato di tentato omicidio per aver tentato di uccidere uno degli uomini dell'organizzazione durante una sparatoria avvenuta nel 2008.
L'attività investigativa era partita da una sparatoria avvenuta a Cisterna, lungo l'Appia, che nel marzo del 2008 portò al ferimento di tre persone ed hanno consentito di scoprire un'organizzazione criminale, attiva tra le province di Latina e di Roma, che faceva capo a Noviello e a sua moglie. I due, secondo gli inquirenti, avevano costituito una vera associazione camorristica denominata "Famiglia Schiavone-Noviello" affiliata al clan dei Casalesi. Noviello è considerato l'autore dell'agguato sull'Appia, che aveva come bersaglio proprio il ristoratore Cascone.

IL BOSS SI ERA NASCOSTO NEL SOTTOTETTO. Una biblioteca piena di manuali di diritto penale, una Bibbia sul comodino e in camera da letto il monitor acceso collegato all'impianto di videosorveglianza che circondava l'intera villa di via Chianciano a Nettuno, sul litorale a sud di Roma. E' quanto hanno trovato gli investigatori della squadra mobile di Latina nel corso del blitz della scorsa notte in casa di Noviello. Il boss si era nascosto nel sottotetto della villa per sfuggire alla cattura, ma il suo nascondiglio è stato trovato. Apparentemente in casa nessuna traccia del latitante ma a tradire Noviello è stata però l'emozione delle figlie, che continuavano a guardare verso l'alto in un punto preciso della casa. E' così che gli agenti hanno scoperto un lampadario incassato nel soffitto che apriva un varco verso un sottotetto abitabile in cui Noviello si era nascosto dopo aver visto gli agenti fare irruzione nella sua villa. (20.05.10)

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