QUIRINALE: INGROIA, INTERCETTAZIONI NON USCITE DA MIO UFFICIO

QUIRINALE: INGROIA, INTERCETTAZIONI NON USCITE DA MIO UFFICIO =
(AGI) - Roma, 4 set. - "Credo di poter confermare con assoluta
certezza che sul contenuto di quelle intercettazioni non e' mai
uscita una riga dal mio ufficio". Lo afferma il magistrato
Antonio Ingroia, secondo cui occorre ripristinare un clima di
rispetto nei confronti delle istituzioni e "cercare di
abbassare la temperatura del dibattito, fin troppo infuocato,
in cui si e' presentata una contrapposizione tra la Procura di
Palermo e il Quirinale".
Intervistato all'interno della rubrica di Tgcom24
'Checkpoint', Ingroia ha ribadito il massimo del rispetto da
parte sua e dei magistrati della Procura di Palermo nei
confronti di Napolitano "anche per il punto di riferimento che
e' stato in questi anni difficili". (AGI)
Red/Ing (Segue)
042004 SET 12

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QUIRINALE: INGROIA, INTERCETTAZIONI NON USCITE DA MIO UFFICIO (2)=
(AGI) - Roma, 4 set. - Secondo Ingroia, l'articolo di Panorama
ha enfatizzato "quello che non c'era. Si e' parlato di un
ricatto nei confronti del Capo dello Stato. Nell'articolo non
c'era niente di tutto questo, si trattava di una mera
ricostruzione giornalistica del presunto contenuto delle
telefonate sulla base della lettura di alcuni articoli di altre
testate giornalistiche sul presupposto falso e fuorviante che
ciascuno dei giornalisti che aveva firmato quegli articoli
fosse a conoscenza del contenuto".
In merito alla distruzione delle intercettazioni, afferma:
"Non ci sono tempi imposti, al momento siamo in una situazione
di stallo perche' la Procura di Palermo ritiene che alla
distruzione si arrivi attraverso un passaggio davanti a un
giudice con il contraddittorio, ma dobbiamo aspettare di vedere
cosa dira' la Corte Costituzionale". La scelta del Quirinale e'
legittima "ma ci sono situazioni di opportunita' che non mi
competono". Infine, rispetto alla questione del ricorso di
Napolitano alla Corte Costituzionale, Ingroia si dice sereno:
"Sono sereno a prescindere dalla decisione della Corte
Costituzionale, perche' ho sempre fatto le cose seguendo le
regole". (AGI)
Red/Ing
042004 SET 12

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