Assicurazioni - Entrano in vigore norme UE sulla tariffazione "unisex" |
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20/12/2012 |
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Con le nuove norme in vigore da domani, gli assicuratori in Europa non potranno più variare il premio di uno stesso prodotto assicurativo in funzione del sesso dell'assicurato. |
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Di
conseguenza i prezzi delle assicurazioni potrebbero crescere o
diminuire a breve termine per alcune categorie di clienti, ma
probabilmente si livelleranno nel tempo. Il cambiamento interviene dopo
una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, secondo la
quale far pagare a uomini e donne premi diversi esclusivamente sulla
base del sesso è incompatibile con il principio della tariffazione
unisex previsto dalla normativa dell'UE sull'uguaglianza di genere e con
la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
"L'uguaglianza
di genere è un diritto fondamentale nell'Unione europea e la Corte di
giustizia ha chiarito che si deve applicare anche alle polizze
assicurative", ha affermato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia. "Il
settore assicurativo ha avuto più di un anno per preparare il passaggio
alla tariffazione unisex e per tutto questo periodo la Commissione
europea ha facilitato l'adeguamento. D’ora in poi sarà suo compito
controllare in che modo il settore riuscirà a mettere in pratica le
nuove norme”.
Con sentenza del 1° marzo 2011 nella causa Test-Achats (C‑236/09),
la Corte di giustizia dell'Unione europea ha concesso alle compagnie di
assicurazione fino al 21 dicembre 2012 per modificare le politiche di
tariffazione e onorare così il principio della parità di trattamento tra
donne e uomini anche nei premi e nelle prestazioni assicurative (MEMO/11/123).
Nel
settembre 2011 Viviane Reding ha incontrato le principali compagnie di
assicurazione dell'UE per discutere di come la Commissione potesse
aiutare il settore ad adeguarsi alla sentenza della Corte (MEMO/11/624).
A seguito di questi incontri, il 22 dicembre 2011 la Commissione ha
fornito indicazioni concrete al settore assicurativo europeo
sull'esecuzione della sentenza (IP/11/1581).
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Contesto
Nella causa Test-Achats (C-236/09),
la domanda di pronuncia pregiudiziale della Cour constitutionnelle
belga riguardava la discriminazione fondata sul sesso nel calcolo dei
premi assicurativi. Il 1° marzo 2011 la Corte di giustizia dell'Unione
europea ha dichiarato invalida, con effetto a decorrere dal 21 dicembre
2012, la deroga alla legislazione dell'UE in materia di parità di
trattamento che autorizzava gli Stati membri a mantenere differenze nei
premi e nelle prestazioni individuali tra uomini e donne.
La direttiva 2004/113/CE del Consiglio sulla parità di trattamento tra uomini e donne per
quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e la loro fornitura
(adottata all'unanimità dal Consiglio dei ministri dell'UE) vieta, al di
fuori del mercato del lavoro, la discriminazione diretta e indiretta
fondata sul sesso.
Prima della
sentenza, l'articolo 5, paragrafo 2, della direttiva autorizzava gli
Stati membri a derogare alla norma unisex per i contratti assicurativi.
Tutti gli Stati membri hanno fatto ampio ricorso alla deroga per alcuni
o tutti i tipi di contratti assicurativi - la legislazione belga
contempla ad esempio una deroga per le assicurazioni sulla vita.
All'origine della sentenza Test-Achats della Corte di giustizia vi è per
l’appunto una controversia sulla legittimità della deroga belga.
Secondo
la Corte, la deroga alla norma unisex stabilita all'articolo 5,
paragrafo 2, è incompatibile con le finalità della direttiva e pertanto
con la Carta dei diritti fondamentali dell'UE: per questi motivi l’ha
dichiarata invalida con effetto a partire dal 21 dicembre 2012.
La sentenza Test-Achats non significa però che per assicurare l’auto le donne pagheranno sempre gli stessi premi degli uomini.
Attualmente un giovane automobilista prudente paga un premio più elevato per l'assicurazione auto solo perché è un uomo.
Per effetto della sentenza, gli assicuratori non potranno più
utilizzare il genere come unico fattore determinante nel valutare il
rischio per giustificare la differenza dei premi individuali.
Continueranno invece a diminuire i premi pagati dagli automobilisti
prudenti (donne e uomini) per effetto della buona condotta di guida. La
sentenza non incide poi sugli altri fattori legittimi di determinazione
del rischio (quali l'età o le condizioni di salute) e nel calcolo dei
premi entrerà sempre in gioco il fattore rischio.
Il fattore sesso è determinante nella valutazione dei rischi in almeno tre grandi categorie di prodotti:
le polizze auto, le polizze vita/rendite integrative e le assicurazioni
mediche private. In tutte e tre categorie la transizione verso tariffe
unisex avrà probabili conseguenze, a livello individuale, sui premi e/o
sulle prestazioni per gli uomini e per le donne. A seconda del prodotto,
i premi potranno aumentare o diminuire per certe categorie di
consumatori.
Il
comparto assicurativo è competitivo e innovativo, dovrebbe quindi
essere in grado di adeguarsi e offrire ai consumatori prodotti unisex
interessanti senza incidere indebitamente sul prezzo complessivo. Le
riduzioni di prezzo indotte dalle tariffe unisex dovrebbero essere
applicate ai consumatori con lo stesso livello di equità degli aumenti.
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