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martedì 17 settembre 2013

Usa/ Sparatoria a Washington, 13 morti tra cui uno dei sospetti


Usa/ Sparatoria a Washington, 13 morti tra cui uno dei sospetti
Ieri sera alla Casa Bianca bandiera a mezz'asta in segno di lutto

New York, 17 set. (TMNews) - Dopo una giornata segnata da un
susseguirsi di notizie lanciate e smentite, nel tardo pomeriggio
di ieri il sindaco di Washington Dc, Vincent Gray, ha fatto
chiarezza sul bilancio della sparatoria avvenuta nella mattinata
al Navy Yard. Il numero dei morti confermati è salito a 13,
compreso l'uomo sospettato di aver compiuto la strage, mentre una
dozzina di persone sono rimaste ferite. Secondo l'identikit
diffuso dall'Fbi il sospetto è Aaron Alexis, un afroamericano di
Fort Worth, in Texas, nato 34 anni fa a New York. Il Washington
Post sostiene che si tratta di un dipendente di una società che
gestisce servizi per conto dell'esercito americano.

Ciò che non è stato ancora chiarito, è se ad aprire il fuoco ieri
mattina alle 8:20 (le 14:20 italiane) sia stata una persona sola.
Il capo della polizia Cathy Lanier ha inizialmente dichiarato che
le squadre speciali si sono messe a caccia di due ulteriori
sospetti in tenuta militare, ma nel corso della giornata uno di
loro è stato fermato e rilasciato. L'altro, ancora a piede
libero, è un afroamericano sui 40 anni, con abiti di colore verde
militare. Resta il buio anche sul movente della strage: il
sindaco Gray ha detto che non ci sono ragioni per credere che si
tratti di un atto terroristico, ma non ci sono prove a riguardo.
Nella notte italiana, però, le autorità Usa hanno riferito che
non ci sono prove che fanno ritenere l'esistenza di un complice
di Alexis.

Intanto, mentre veniva confermato il bilancio dei morti, la Casa
Bianca ha abbassato la bandiera a mezz'asta in segno di lutto.
Ieri il presidente Barack Obama - parlando per il quinto
anniversario dal fallimento di Lehman Brothers - ha voluto
commentare della vicenda parlando di una "tragedia".

A24/Coa

170734 set 13

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