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martedì 29 aprile 2014

La notizia: ira di Mosca, "sanzioni cortina di ferro" (ore 17) =


La notizia: ira di Mosca, "sanzioni cortina di ferro" (ore 17) =
(AGI) - Roma, 29 apr. - Esplode l'ira di Mosca contro
l'Occidente dopo le nuove sanzioni varate da Stati Uniti e
Unione europea contro a Mosca. Il ministero degli Esteri di
Mosca le ha definite una "vergogna", con il viceministro,
Grigory Karasin, che ha fatto notare che si tratta di misure
"in stile cortina di ferro" e "assolutamente controproducenti"
perche' stanno spingendo la crisi "in un vicolo cieco". Duro
anche il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, secondo il quale
le misure vanno "oltre il buon senso". Mosca ha anche
minacciato che le sanzioni finiranno per colpire anche gli
astronauti americani della Nasa che si trovano nella Stazione
spaziale internazionale.
Intanto a Slavyansk, l'autoproclamato sindaco della citta'
dell'est dell'Ucraina in mano ai separatisti filo-russi, ha
minacciato che gli osservatori Osce non saranno liberati fino a
quando l'Ue non fara' marcia indietro. L'ambasciata Usa a Kiev
ha definito il sequestro un "puro e semplice atto di
terrorismo". E a Lugansk, capoluogo dell'omonima
regioneorientale ucraina, piu' di 3.000 manifestanti filo-russi
hanno assaltato la sede del governo. Un'avanguardia di una
ventina di militanti armati di spranghe ha rotto i vetri delle
finestre dell'edificio, che non era protetto dalla polizia, e
una volta all'interno ha aperto i portoni per fare entrare gli
altri.
Bruxelles oggi ha imposto il congelamento di beni e il
divieto di viaggio sul proprio territorio ad altre 15
personalita' russe e ucraine: nella lista nera sono finiti
politici, militari (il capo di stato maggiore dell'esercito e
il capo dell'intelligence) e leader separatisti filo-russi. A
differenza da quelle appena varate dagli Usa, le sanzioni non
colpiscono aziende e non riguardano manager e uomini d'affari.
Per esempio non sono colpiti i vertici dei colossi dell'energia
mentre gli Usa hanno inserito nella 'black list' Igor Sechin,
ad di Rosneft.
Per ora, il flusso di gas, che passa proprio attraverso
l'Ucraina, e' comunque rimasto stabile, ha fatto sapere oggi il
colosso dell'energia Gazprom, ma la societa' ha anche aggiunto
che il disaccordo con Kiev sui prezzi potrebbe potenzialmente
creare problemi alla sue esportazioni verso l'Europa. I
colloqui tra Ue, Russia e Ucraina proprio sulla delicata
questione si terranno venerdi' prossimo a Varsavia. In Germania
invece e' esploso il caso Gerhard Schroeder, dopo le foto che
ritraggono l'ex cancelliere in un abbraccio con Vladimir Putin
nelle stesse ore in cui quattro osservatori militari tedeschi
sono prigionieri dei miliziani filorussi a Lavyansk. Schroeder,
che oggi e' a capo del consorzio North Stream che fa capo a
Gazprom, "non rappresenta il governo", ha precisato una fonte
dell'esecutivo di Grosse Koalition, "dovrebbe essere chiaro che
ha lasciato la politica attiva gia' qualche tempo fa".
Intanto alla luce del rischio di finire nel mirino delle
sanzioni Usa ed Ue Gazprom ha deciso di stringere ulteriormente
i tempi per trovare uno sbocco alternativo: la Cina. Il
presidente Alexei Miller e l'omologo della China National
Petroleum Corporation (CNPC) Zhou Jiping, hanno annunciato che
a maggio firmeranno l'accordo di fornitura. (AGI)
Zec/Bia
291702 APR 14

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