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martedì 6 maggio 2014

Tumore prostata: identificato effetto oncosoppressore melatonina


Tumore prostata: identificato effetto oncosoppressore melatonina
Studio dell'università Statale di Milano

Roma, 6 mag. (TMNews) - La melatonina, ormone prodotto dalla
ghiandola pineale, è nota da anni al pubblico come integratore
alimentare utile per il suo effetto nel ripristinare i ritmi
biologici sonno-sveglia disturbati dal jet-lag. Più recentemente
è stato scoperto che la melatonina può anche agire come
antiossidante, antiinfiammatorio e modulatore della risposta
immunitaria. Ora uno studio della Statale di Milano dimostra che,
in un modello murino, la melatonina - assunta in dosi tollerabili
dall`organismo - è anche in grado di ridurre significativamente
la crescita del tumore prostatico.

Il lavoro, appena pubblicato dal Journal of Pineal Research, è
stato condotto da Rita Paroni e Michele Samaja del gruppo di
Biochimica del Dipartimento di Scienze della Salute della Statale
di Milano e da Franco Fraschini del Dipartimento di Biotecnologie
Mediche e Medicina Traslazionale della stessa Università Statale,
in collaborazione con l`Università di Brescia e l`University of
Texas in San Antonio.

L`effetto oncosoppressore della melatonina era già stato
intuito, ma gli studi condotti in precedenza, effettuati su
colture cellulari, avevano esposto le cellule a concentrazioni di
melatonina intollerabili per gli organismi viventi. In questo
caso, a quanto pare, le colture cellulare si sono rivelate un
modello sperimentale riduttivo e inadeguato, le cui conclusioni
sono state decisamente corrette dal nuovo studio svolto su
modello animale.(Segue)

Tumore prostata: identificato effetto oncosoppressore melatonina -2-


Roma, 6 mag. (TMNews) - Sperimentando l`effetto della melatonina
in vivo, su topi, lo studio dell`Università di Milano ha infatti
evidenziato che la dose di melatonina necessaria per esercitare
l`effetto oncosoppressore è molto più bassa di quella utilizzata
nelle colture cellulari e, anche se comunque superiore a quella
normalmente utilizzata per i disturbi da jet-lag, perfettamente
tollerabile dall`organismo e senza effetti collaterali.

I ricercatori hanno notato che la melatonina viene captata
selettivamente dal tessuto tumorale ed accumulata al suo interno.
Il meccanismo di azione della molecola si è rivelato molto più
complesso e ampio di quello precedentemente ipotizzato nelle
colture cellulari: sono stati identificati almeno due bersagli
specifici della melatonina: la protezione dallo stress ossidativo
e il controllo dell`angiogenesi, ovvero della formazione della
rete nutritiva di capillari, all`interno del tessuto tumorale.

Il gruppo di Biochimica del Dipartimento di Scienze della Salute
intende proseguire questi studi puntando allo sviluppo di nuove
tecnologie non invasive per la somministrazione di questa
molecola,e all`identificazione di biomarcatori specifici che
permetteranno di accelerare la trasferibilità del trattamento con
melatonina alla fase clinica.

Red/Apa

061501 mag 14

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