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lunedì 9 giugno 2014

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-02933 presentato da CAPOZZOLO Sabrina testo di Mercoledì 4 giugno 2014, seduta n. 239   CAPOZZOLO. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:    il comparto sicurezza è di fatto oggetto di un blocco contrattuale fermo al 2006, nonché del congelamento di tutte le prerogative connesse ai diritti spettanti ai relativi lavoratori, a partire dall'adeguamento economico attribuito a seguito di progressione di carriera, assegno di funzione fino a quanto riguarda gli scatti di anzianità e finanche il blocco del riordino delle carriere;



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02933
presentato da
CAPOZZOLO Sabrina
testo di
Mercoledì 4 giugno 2014, seduta n. 239

CAPOZZOLO. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il comparto sicurezza è di fatto oggetto di un blocco contrattuale fermo al 2006, nonché del congelamento di tutte le prerogative connesse ai diritti spettanti ai relativi lavoratori, a partire dall'adeguamento economico attribuito a seguito di progressione di carriera, assegno di funzione fino a quanto riguarda gli scatti di anzianità e finanche il blocco del riordino delle carriere;
   si è quindi venuta a creare una fortissima discriminazione nei confronti del personale delle forze dell'ordine che anche in presenza di requisiti professionali e di anzianità non hanno avuto riconoscimenti sotto il profilo giuridico costituzionale;
   il decreto-legge n. 78 del 2010, in considerazione della «straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni per il contenimento della spesa pubblica e per il contrasto all'evasione fiscale ai fini della stabilizzazione finanziaria, nonché per il rilancio della competitività economica» ha previsto l'esclusione, per l'intero triennio 2011-2013, delle retribuzioni del personale della pubblica amministrazione, tra cui rientra il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, tanto dai meccanismi di adeguamento previsti per legge, quanto dall'applicazione degli aumenti retributivi (scatti e classi di stipendio) collegati all'anzianità di ruolo, nonché, addirittura, dal riconoscimento dei benefici economici correlati alle progressioni di carriera, senza possibilità successiva di recupero e senza possibilità di attivare comunque una procedura di concertazione;
   tali disposizioni sono state prorogate fino al 31 dicembre 2014 dal successivo decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 2013, n. 122;
   il richiamato blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali ha pregiudicato la maturazione di alcuni istituti tipici specifici del comparto sicurezza, difesa e soccorso strettamente connessi alla valorizzazione dell'anzianità di servizio e alla correlata acquisizione di crescenti competenze professionali, nonché più impegnative responsabilità di servizio, quali l'omogeneizzazione, l'assegno funzionale e gli incrementi stipendiali parametrali non connessi a promozioni;
   tali disposizioni hanno inoltre determinato anche il blocco degli adeguamenti annuali indicizzati (classi, scatti stipendiali ed effetti economici) delle progressioni di carriera, che sono in gran parte legate a rigide procedure di selezione e avanzamento, assolutamente definite dalla normativa vigente per le varie categorie di personale;
   qualora non si dovesse intervenire nella correzione di tali storture si rischia una palese violazione del diritto ad una equa retribuzione legata alle funzioni svolte, principio sancito costituzionalmente;
   va inoltre detto che con la stratificazione degli effetti dei vari interventi normativi succedutisi nel tempo si è venuto a determinare un diverso trattamento economico tra soggetti che ricoprono le stesse funzioni;
   con il decreto-legge n. 95 del 2012 sono state previste ulteriori misure di contenimento della spesa nel settore della difesa che vanno dalla riduzione del personale militare in misura non inferiore al 10 per cento, alla riduzione di spesa per l'acquisto di beni e servizi del Ministero della difesa pari a 148 milioni di euro, dalla riduzione dei contributi in favore dell'Agenzia industrie difesa, alla riduzione delle spese per la professionalizzazione delle Forze armate;
   pur se la legge di stabilità 2014 ha dato qualche segnale di inversione di tendenza in termini di formazione e addestramento del personale, nonché manutenzione ed efficienza dei mezzi e degli equipaggiamenti per garantire piena funzionalità dello strumento militare, si è ancora in una situazione di oggettiva difficoltà per chi opera nel settore;
   con tutte le voci di ulteriore ridimensionamento della spesa diventa fondamentale e imprescindibile lavorare per la difesa della dignità professionale e della specificità operativa degli addetti alla sicurezza nel nostro Paese –:
   se e quali iniziative il Governo intenda adottare, con la massima urgenza, per assicurare al personale del comparto sicurezza, a partire dalle Forze armate, da quelle di polizia nonché dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la corresponsione integrale dei trattamenti economici connessi con impiego e funzione, con l'effettiva presenza in servizio e con la maturazione dei requisiti di anzianità e di merito, nonché per ripristinare i meccanismi concernenti le progressioni di carriera e gli automatismi retributivi per il personale del comparto difesa e sicurezza, al fine di riconoscere la giusta dignità professionale per gli operatori di questo comparto fondamentale per il Paese. (5-02933)

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