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martedì 7 luglio 2015

ALDROVANDI. MAMMA RITIRA QUERELA A GIOVANARDI: NON VOGLIO PIÙ SAPERNE



ALDROVANDI. MAMMA RITIRA QUERELA A GIOVANARDI: NON VOGLIO PIÙ SAPERNE
PATRIZIA MORETTI: RIMETTO DENUNCIA ANCHE CONTRO FORLANI E MACCARI

(DIRE) Roma, 7 lug. - Patrizia Moretti, la mamma di Federico
Aldrovandi, ritira le querele per diffamazione al senatore Ncd,
Carlo Giovanardi; a Paolo Forlani, uno dei poliziotti condannati;
e a Franco Maccari, segretario del sindacato di polizia Coisp.
"Non ne voglio piu' sapere, ormai sono passati 10 anni. Abbiamo
vinto tutti i processi e la gente non ha piu' alcun dubbio su
cosa sia successo, percio' dico basta. Lo strascico di queste
querele e' per me una fatica inutile", spiega la madre di
Federico nel corso di una conferenza stampa al Senato nella sala
del Gruppo del Pd. Con lei il marito Lino, l'avvocato Fabio
Anselmo e il senatore democratico Luigi Manconi, presidente della
commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei
diritti umani.
 Le querele risalgono a un paio d'anni fa a seguito di una
manifestazione del Coisp che arrivo' fin sotto l'ufficio di
Patrizia Moretti. "Fu una provocazione per ferirmi. E il senatore
Giovanardi- ricorda Patrizia- disse che il sangue che si vedeva
in una delle foto scattate all'obitorio dietro la testa di
Federico in realta' era un cuscino rosso. Una bugia, una
falsita'. Non ne voglio piu' sapere di queste persone che
offendono mio figlio. Maccari ha sporto una querela contro di me,
ma non mi interessa, io non voglio niente da lui".(SEGUE)
 (Lum/ Dire)
16:48 07-07-15
ALDROVANDI. MAMMA RITIRA QUERELA A GIOVANARDI: NON VOGLIO PIÙ SAPERNE -2-


(DIRE) Roma, 7 lug. - Luigi Manconi ricorda che la Giunta per le
immunita' ha gia' dato parere favorevole al processo a Giovanardi
per le sue "indecenti ingiurie", decisione che avrebbe confermato
a breve anche l'aula. Ora pero', con il ritiro della querele, il
procedimento decadra'. "Questi 10 anni- aggiunge il senatore Pd-
sono stati segnati da un autentico movimento di odio nei
confronti dei genitori di Federico che cercavano solo giustizia".
 Patrizia Moretti ha consegnato alla stampa un lungo testo
scritto con le motivazioni di questa scelta: "Non ce la posso
fare a leggerlo", spiega con la voce rotta dalla commozione. Si
intitola: "Io ci sto male, per loro e' un mestiere". E si legge:
"Ho riflettuto a lungo e ho maturato la decisione di dismettere
questa richiesta alle procure e ai tribunali: non perche' non mi
ritenga offesa da chi ha stoltamente proclamato la falsita' delle
foto di mio figlio sul lettino di obitorio, da chi ha definito
mio figlio un 'cucciolo di maiale', o da chi mi ha insultata,
diffamata e definita faccia da culo falsa e avvoltoio".
 E ancora: "Non e' il perdono, d'altra parte nessuno mi ha mai
chiesto scusa, ma prendere atto che per me andare avanti nelle
azioni giudiziarie rappresenta soltanto un doloroso e inutile
accanimento. Ritiro le querele perche' sono convinta che una
sentenza di condanna non potrebbe cambiare persone che
costruiscono la loro carriera sull'aggressivita' e sul rancore".
 Per Manconi si tratta di "un documento di rigore civile
davvero istruttivo e limpido nel dichiarare le ragioni del cuore
e del diritto. Una distanza morale davvero incolmabile da
Patrizia, Lino, Stefano l'atro figlio e i loro diffamatori",
conclude.
 (Lum/ Dire)
16:48 07-07-15

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ALDROVANDI. MAMMA RITIRA QUERELA A GIOVANARDI: ORA BASTA/ FOTO
PATRIZIA MORETTI: RIMETTO DENUNCIA ANCHE CONTRO FORLANI E MACCARI

(DIRE) Roma, 7 lug. - Patrizia Moretti, la mamma di Federico
Aldrovandi, ritira le querele per diffamazione al senatore Ncd,
Carlo Giovanardi; a Paolo Forlani, uno dei poliziotti condannati;
e a Franco Maccari, segretario del sindacato di polizia Coisp.
"Non ne voglio piu' sapere, ormai sono passati 10 anni. Abbiamo
vinto tutti i processi e la gente non ha piu' alcun dubbio su
cosa sia successo, percio' dico basta. Lo strascico di queste
querele e' per me una fatica inutile", spiega la madre di
Federico nel corso di una conferenza stampa al Senato nella sala
del Gruppo del Pd. Con lei il marito Lino, l'avvocato Fabio
Anselmo e il senatore democratico Luigi Manconi, presidente della
commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei
diritti umani.
 Le querele risalgono a un paio d'anni fa a seguito di una
manifestazione del Coisp che arrivo' fin sotto l'ufficio di
Patrizia Moretti. "Fu una provocazione per ferirmi. E il senatore
Giovanardi- ricorda Patrizia- disse che il sangue che si vedeva
in una delle foto scattate all'obitorio dietro la testa di
Federico in realta' era un cuscino rosso. Una bugia, una
falsita'. Non ne voglio piu' sapere di queste persone che
offendono mio figlio. Maccari ha sporto una querela contro di me,
ma non mi interessa, io non voglio niente da lui".
Luigi Manconi ricorda che la Giunta per le immunita' ha gia' dato
parere favorevole al processo a Giovanardi per le sue "indecenti
ingiurie", decisione che avrebbe confermato a breve anche l'aula.
Ora pero', con il ritiro della querele, il procedimento decadra'.
"Questi 10 anni- aggiunge il senatore Pd- sono stati segnati da
un autentico movimento di odio nei confronti dei genitori di
Federico che cercavano solo giustizia".
 Patrizia Moretti ha consegnato alla stampa un lungo testo
scritto con le motivazioni di questa scelta: "Non ce la posso
fare a leggerlo", spiega con la voce rotta dalla commozione. Si
intitola: "Io ci sto male, per loro e' un mestiere". E si legge:
"Ho riflettuto a lungo e ho maturato la decisione di dismettere
questa richiesta alle procure e ai tribunali: non perche' non mi
ritenga offesa da chi ha stoltamente proclamato la falsita' delle
foto di mio figlio sul lettino di obitorio, da chi ha definito
mio figlio un 'cucciolo di maiale', o da chi mi ha insultata,
diffamata e definita faccia da culo falsa e avvoltoio".
 E ancora: "Non e' il perdono, d'altra parte nessuno mi ha mai
chiesto scusa, ma prendere atto che per me andare avanti nelle
azioni giudiziarie rappresenta soltanto un doloroso e inutile
accanimento. Ritiro le querele perche' sono convinta che una
sentenza di condanna non potrebbe cambiare persone che
costruiscono la loro carriera sull'aggressivita' e sul rancore".
 Per Manconi si tratta di "un documento di rigore civile
davvero istruttivo e limpido nel dichiarare le ragioni del cuore
e del diritto. Una distanza morale davvero incolmabile da
Patrizia, Lino, Stefano l'atro figlio e i loro diffamatori",
conclude.
 (Lum/ Dire)
17:03 07-07-15

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