GERMANIA: RICOMPARE 31 ANNI DOPO CHE UN UOMO CONFESSO' DI AVERLA UCCISA =
L'incredibile storia di Petra Pazsitka, scomparsa nel 1984 senza
lasciare traccia e dichiarata morta nel 1989
Berlino, 26 set. (AdnKronos) - Era scomparsa misteriosamente 31 anni
fa. Tutti la ritenevano morta da tempo, dopo che un uomo aveva
confessato il suo omicidio. Ma due settimane fa la scoperta che Petra
Pazsitka, originaria di Braunschweig, nel nord della Germania, è viva
e in buona salute, ma per tutti questi anni si è semplicemente voluta
nascondere al resto del mondo. La vicenda è emersa in questi giorni
sulla stampa tedesca, ma occorre fare un lungo passo indietro per
ricostruirla nei suoi dettagli.
La Pazsitka aveva 24 anni quando, senza lasciare tracce, scomparve da
Braunschweig, dove divideva una casa con alcuni studenti e stava
preparando la tesi di laura in linguaggio informatico. In realtà, la
donna, oggi 55enne, aveva messo in atto un piano ben elaborato. Aveva
affittato in segreto un altro appartamento ed aveva messo da parte
oltre 4mila marchi, l'equivalente di 2mila euro al valore odierno, per
iniziare una nuova vita.
La donna fu vista per l'ultima volta in pubblico il 26 luglio del
1984, mentre si recava dal dentista. Uscì dallo studio del medico alle
3 del pomeriggio e, secondo quanto riferito da un amico, sarebbe
docuta andare in autobus a trovare i genitori, nella vicina Wolfsburg.
Non arrivò mai a destinazione. La polizia lanciò una vasta caccia
all'uomo e lanciò perfino un appello in tv sull'equivalente tedesco di
Chi l'ha visto?. (segue)
(Mli/AdnKronos)
26-SET-15 20:08
GERMANIA: RICOMPARE 31 ANNI DOPO CHE UN UOMO CONFESSO' DI AVERLA UCCISA (2) =
Per la polizia non ha commesso alcun reato e ora le autorita'
dovranno dichiarala nuovamente in vita
(AdnKronos) - Le autorità aprirono quindi un'indagine per omicidio. I
sospetti caddero sulla stessa persona ritenuta responsabile
dell'uccisione, avvenuta un anno prima, di una ragazzina 14enne. Il
delitto era stato compiuto in un bosco poco distante da dove si
trovava la fermata dell'autobus sul quale la Pazsitka sarebbe dovuta
salire per andare a fare visita ai genitori. Alla fine di marzo del
1985, la polizia arrestò tale Gunter K. un muratore 19enne, che
confessò l'omicidio della ragazzina. Nel 1987, per motivi che oggi
appaiono incomprensibili, l'uomo confessò anche di avere ucciso la
donna scomparsa, che nel 1989 venne ufficialmente dichiarata morta.
La vicenda sarebbe rimasta consegnata agli archivi, se la Pazsitka non
fosse 'tornata in vita' per sua stessa iniziativa. Dopo aver subito un
furto nel suo appartamento di Dusseldorf, la donna ha confessato agli
agenti intervenuti la sua vera identità. Il nome sulla porta, ha
rivelato, era falso e, mostrando la sua vecchia carta d'identità, si è
fatta riconoscere come la studentessa di Braunschweig scomparsa 31
anni prima. La donna ha raccontato di aver trascorso a Dusseldorf gli
ultimi 11 anni, dopo aver vissuto in varie altre città tedesche.
Per ben 31 anni era riuscita a vivere senza possedere un numero di
codice fiscale, una tessera della previdenza sociale, una patente di
guida, un passaporto o un conto in banca. Per la polizia, riporta la
stampa tedesca, la donna non può essere considerata responsabile di
alcun reato, perché non ha mai fatto ricorso a documenti falsi. Quanto
ai motivi che la spinsero a scomparire, la donna ha semplicemente
detto che non voleva più avere contatti con i suoi genitori o con le
persone in generale, negando che alla base della sua decisione vi
siano stati episodi di abusi sessuali subiti in famiglia. Le autorità
tedesche dovranno ora dichiarala nuovamente in vita.
(Mli/AdnKronos)
26-SET-15 20:08
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