Polizia: sala dedicata ad agente che indagò su terra fuochi
In commissariato Roma. Questore, Mancini ha fatto differenza
(ANSA) - ROMA, 30 APR - "Con il suo lavoro, Roberto Mancini
ha fatto la differenza. E l' ha fatta anche in solitudine". Così
il questore di Roma Nicolò D' Angelo ha ricordato il poliziotto
che indagò sulla terra dei fuochi morto 2 anni fa di tumore, nel
corso della cerimonia con cui é stata a lui intitolata una sala
del commissariato San Lorenzo a Roma, dove Mancini ha lavorato.
"Mancini - ha aggiunto D' Angelo - é un esempio per tutti i
giovani dalle ' giubbe blu'. Era un poliziotto vero, perché
dietro ogni poliziotto vero c'é tanto coraggio". Alla cerimonia
ha partecipato anche il prefetto di Roma e nuovo capo della
Polizia Franco Gabrielli. "La sala - ha sottolineato - é solo un
segno tangibile, ma la sua opera, quello che ha lasciato e
l' attività di sua moglie che va in giro per le scuole a
raccontare la vita di Roberto, sono il vero valore. Preferiremmo
non inaugurare cose di questo genere, o almeno farlo per chi
lascia il lavoro". Secondo il vice capo della Polizia Luigi
Savina, Mancini era un "uomo al servizio dei cittadini":
"nonostante il tumore portò a compimento l' indagine e in tempi
non sospetti, quando ancora non c' era il termine ecomafie, lui
capì che il ciclo dei rifiuti era una potenzialità economica
enorme per i clan, molto più della droga, poiché non c' era
alcuna legislazione che colpiva chi riciclava i rifiuti". (ANSA).
GUI
30-APR-16 14: 24 NNN
(ANSA) - ROMA, 30 APR - "Con il suo lavoro, Roberto Mancini
ha fatto la differenza. E l' ha fatta anche in solitudine". Così
il questore di Roma Nicolò D' Angelo ha ricordato il poliziotto
che indagò sulla terra dei fuochi morto 2 anni fa di tumore, nel
corso della cerimonia con cui é stata a lui intitolata una sala
del commissariato San Lorenzo a Roma, dove Mancini ha lavorato.
"Mancini - ha aggiunto D' Angelo - é un esempio per tutti i
giovani dalle ' giubbe blu'. Era un poliziotto vero, perché
dietro ogni poliziotto vero c'é tanto coraggio". Alla cerimonia
ha partecipato anche il prefetto di Roma e nuovo capo della
Polizia Franco Gabrielli. "La sala - ha sottolineato - é solo un
segno tangibile, ma la sua opera, quello che ha lasciato e
l' attività di sua moglie che va in giro per le scuole a
raccontare la vita di Roberto, sono il vero valore. Preferiremmo
non inaugurare cose di questo genere, o almeno farlo per chi
lascia il lavoro". Secondo il vice capo della Polizia Luigi
Savina, Mancini era un "uomo al servizio dei cittadini":
"nonostante il tumore portò a compimento l' indagine e in tempi
non sospetti, quando ancora non c' era il termine ecomafie, lui
capì che il ciclo dei rifiuti era una potenzialità economica
enorme per i clan, molto più della droga, poiché non c' era
alcuna legislazione che colpiva chi riciclava i rifiuti". (ANSA).
GUI
30-APR-16 14: 24 NNN
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