Batteri 'mangia radiazioni' cambiano la caccia a ET
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R CRO S0B QBXB
Batteri 'mangia radiazioni' cambiano la caccia a ET
Potrebbero vivere su pianeti considerati finora impossibili
(ANSA) - ROMA, 10 OTT - Si 'nutre' di radiazioni e vive sotto
terra a 3 chilometri di profondità, è un batterio terrestre ma
potrebbe tranquillamente vivere anche su pianeti bombardati da
radiazioni cosmiche letali per ogni altra forma di vita. Sono i
batteri Desulforudis audaxviator e secondo lo studio guidato da
Dimitra Atri, del Blue Marble Space Institute of Science di
Seattle, e pubblicato su Journal of the Royal Society Interface
sono la testimonianza che la vita aliena potrebbe esistere anche
in luoghi considerati finora impossibili.
"Per trovare posti adatti alla vita - ha detto l'astrobiologa
Daniela Billi, dell'università di Tor Vergata - finora abbiamo
cercato pianeti dotati di atmosfera e un campo magnetico che
proteggesse la superficie dalle pericolose radiazioni
ionizzanti. A questo punto vanno bene molti altri pianeti
'scartati': non per forza serve la protezione di un campo
magnetico".
Scoperti all'interno di alcune miniere d'oro del Sud Africa,
questi batteri sono unici in quanto usano come fonte di
sostentamento l'energia prodotta dal decadimento dell'uranio.
Non lo fanno in forma diretta, usano infatti come fonte di
energia l'acqua e i solfuri che vengono alterati chimicamente
dalle radiazioni, ma vivono comunque facendo a meno
dell'ossigeno e dell'energia solare e in ambiente altamente
radiattivo che ucciderebbe qualsiasi altro essere vivente.
Studiandone le caratteristiche, Atri ha determinato con
simulazioni al computer che batteri come questi potrebbero
vivere anche su altri pianeti e usare come fonte di
sostentamento proprio le radiazioni cosmiche che sono state
considerate finora una barriera alla vita e vivere in pianeti
senza protezione campo magnetico, come Marte, Europa o Encelado.
"Protetti sotto un sottile substrato - ha proseguito Billi -
forme di vita di questo tipo potrebbero trovare sostentamento
proprio dalle radiazioni ionizzanti". Una possibilità che allaga
così il ventaglio di pianeti potenzialmente abitati: "l'unica
necessità imprescindibile rimarrebbe la presenza di acqua
liquida", ha concluso l'italiana.
Y28
10-OTT-16 13:54 NNN
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Batteri 'mangia radiazioni' cambiano la caccia a ET
Potrebbero vivere su pianeti considerati finora impossibili
(ANSA) - ROMA, 10 OTT - Si 'nutre' di radiazioni e vive sotto
terra a 3 chilometri di profondità, è un batterio terrestre ma
potrebbe tranquillamente vivere anche su pianeti bombardati da
radiazioni cosmiche letali per ogni altra forma di vita. Sono i
batteri Desulforudis audaxviator e secondo lo studio guidato da
Dimitra Atri, del Blue Marble Space Institute of Science di
Seattle, e pubblicato su Journal of the Royal Society Interface
sono la testimonianza che la vita aliena potrebbe esistere anche
in luoghi considerati finora impossibili.
"Per trovare posti adatti alla vita - ha detto l'astrobiologa
Daniela Billi, dell'università di Tor Vergata - finora abbiamo
cercato pianeti dotati di atmosfera e un campo magnetico che
proteggesse la superficie dalle pericolose radiazioni
ionizzanti. A questo punto vanno bene molti altri pianeti
'scartati': non per forza serve la protezione di un campo
magnetico".
Scoperti all'interno di alcune miniere d'oro del Sud Africa,
questi batteri sono unici in quanto usano come fonte di
sostentamento l'energia prodotta dal decadimento dell'uranio.
Non lo fanno in forma diretta, usano infatti come fonte di
energia l'acqua e i solfuri che vengono alterati chimicamente
dalle radiazioni, ma vivono comunque facendo a meno
dell'ossigeno e dell'energia solare e in ambiente altamente
radiattivo che ucciderebbe qualsiasi altro essere vivente.
Studiandone le caratteristiche, Atri ha determinato con
simulazioni al computer che batteri come questi potrebbero
vivere anche su altri pianeti e usare come fonte di
sostentamento proprio le radiazioni cosmiche che sono state
considerate finora una barriera alla vita e vivere in pianeti
senza protezione campo magnetico, come Marte, Europa o Encelado.
"Protetti sotto un sottile substrato - ha proseguito Billi -
forme di vita di questo tipo potrebbero trovare sostentamento
proprio dalle radiazioni ionizzanti". Una possibilità che allaga
così il ventaglio di pianeti potenzialmente abitati: "l'unica
necessità imprescindibile rimarrebbe la presenza di acqua
liquida", ha concluso l'italiana.
Y28
10-OTT-16 13:54 NNN
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