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sabato 30 settembre 2017

CARCERE: DETENUTO PER OMICIDIO EVADE DURANTE PERMESSO PREMIO A PADOVA =





CARCERE: DETENUTO PER OMICIDIO EVADE DURANTE PERMESSO PREMIO A PADOVA =
Roma, 30 set. (AdnKronos) - Caccia al serbo Boris Rasnik, evaso
durante un permesso premio. Nato a Belgrado 43 anni fa, era detenuto
nel carcere Due Palazzi di Padova con l'accusa di omicidio e avrebbe
dovuto scontare la condanna fino al 2025. "Non è il primo permesso
premio di cui ha usufruito Rasnik. Prima ore, poi un giorno, in
quest'ultimo caso aveva tre giorni di permesso premio. Era considerato
un detenuto modello", dice all'Adnkronos Donato Capece, segretario
generale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria),
riferendo i dettagli dell'evasione.
"Era stato affidato alla comunità 'Piccoli Passi' di Padova", dove
avrebbe dovuto trascorre i tre giorni premio, "una telecamera -
racconta Capece - ha ripreso l'uomo mentre saliva in auto davanti alla
comunità e via". Si è volatilizzato.
Boris Rasnik, alias Boris Vukotic, estradato dalla Germania, è stato
condannato a 23 anni di reclusione a Torino per aver ucciso a colpi di
pistola, nel 1996, un connazionale durante una lite. Poi un'altra
condanna di 4 anni per furti e altri delitti commessi in diverse città
d'Italia. Durante la sua carriera da criminale ha fornito almeno una
trentina di generalità false in Italia e altrettante in Germania. Dopo
l'omicidio del connazionale, Rasnik era fuggito in Germania
(rintracciato poi nella zona di Stoccarda) e solo nel 2003 è stato
estradato al Brennero e consegnato agli uomini della Squadra mobile di
Bolzano. (segue)
(Sib/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
30-SET-17 13:14
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CARCERE: DETENUTO PER OMICIDIO EVADE DURANTE PERMESSO PREMIO A PADOVA (2) =
'vanno rivisti i parametri per la concessione dei permessi
premio, intervenga Orlando'
(AdnKronos) - Al Due Palazzi detenuto modello: Rasnik il 16 giugno si
è laureato in Filosofia con il massimo dei voti discutendo una tesi
sulla scrittrice francese Simone Weil. "Un detenuto lavoratore",
aggiunge Capece. Che esprime poi tutto il suo disappunto riguardo ai
permessi premio, specie nei casi di chi sconta condanne per omicidio.
"E' particolarmente rischioso - osserva il sindacalista -. Il Sappe,
dal canto suo, ha più volte criticato la facilità con cui vengono
concessi i permessi premio ai detenuti. Il carcere, d'altronde, non è
un albergo a 5 stelle. Riteniamo che vadano rivisti i parametri per la
concessione dei permessi, intervenga il ministro Orlando".
Ora gli agenti del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia
Penitenziaria stanno ricercando l'evaso insieme alle altre forze di
Polizia. "Il carcere così com'è non funziona", lamenta infine Capece
puntando ancora una volta il dito contro la gestione di Santi Consolo
alla guida dell'Amministrazione Penitenziaria: "si dimetta".
(Sib/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
30-SET-17 13:42

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CARCERE: DETENUTO PER OMICIDIO EVADE DURANTE PERMESSO PREMIO A PADOVA (3) =
(AdnKronos) - Nei primi sei mesi del 2017, riferisce il Sappe, si sono
verificate nelle carceri italiane 6 evasioni da istituti penitenziari,
17 evasioni da permessi premio e di necessità, 11 da lavoro
all'esterno, 11 da semilibertà e 21 mancati rientri di internati. In
tutto il 2016 sono stati concessi 32.617 permessi premio e le evasioni
in tutto sono state 34, ossia lo 0,1%.
"Abbiamo registrato un numero di evasioni incredibili, da istituti e
da mancati rientri, in pochissime settimane", denuncia Capece e
rilancia un nuovo impiego operativo del Corpo di Polizia Penitenziaria
sul territorio.
''Servirebbe, e il Sappe da tempo lo propone, un potenziamento
dell'impiego di personale di Polizia Penitenziaria nell'ambito
dell'area penale esterna - sottolinea Capece -. A nostro avviso è
fondamentale potenziare i presidi di polizia sul territorio - anche
negli Uffici per l'Esecuzione Penale esterna -, potenziamento
assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli
sull'esecuzione delle misure alternative alla detenzione, delle
ammissioni al lavoro all'esterno, degli arresti domiciliari, dei
permessi premio, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento
in ospedale. E per farlo, servono nuove assunzioni nel Corpo di
Polizia Penitenziaria. La sicurezza dei cittadini non può essere
oggetto di tagli e non può essere messa in condizione di difficoltà se
non si assumono gli agenti di Polizia Penitenziaria".
(Sin/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
30-SET-17 15:01
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