SANITA': FNOMCEO, GUARDIE MEDICHE DENTRO STAZIONI CARABINIERI E POLIZIA =
Contro aggressioni
Roma, 19 set. (AdnKronos Salute) - Contro le aggressioni ai camici
bianchi "perché non spostare le guardie mediche all'interno delle
stazioni dei Carabinieri, che sono capillari sul territorio, o delle
postazioni di Polizia? Lancio una proposta, valutiamone la
fattibilità. Non occorrono attrezzature sofisticate, è sufficiente
quella di un normale ambulatorio". Così la presidente della
Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Roberta Chersevani,
interviene sulla vicenda della giovane dottoressa di turno in una
guardia medica nel catanese aggredita e violentata da un suo paziente.
"E' finito il tempo delle parole, delle dichiarazioni d'intenti e di
vicinanza - dice la presidente - è finita anche quell'inclinazione,
naturale per un medico, di comprendere le ragioni, le paure, gli
istinti del paziente, persino quando, spaventato da una diagnosi o
dalla malattia, diventa aggressivo. Quello che è successo a Catania, e
non si tratta purtroppo di un caso isolato, ha ucciso ogni sentimento
di comprensione: qui non si tratta di aggressività, ma di violenza
gratuita; qui non si tratta di pazienti, ma di delinquenti; qui non si
tratta di prendere provvedimenti sul caso specifico, ma di
ridisegnare, con interventi strutturali e di sistema, l'intero
servizio di guardia medica e di mettere finalmente in sicurezza i
nostri professionisti''.
"Dobbiamo renderci conto che l'assistenza sanitaria è sempre più nelle
mani delle donne: non possiamo lasciarle sole, non possiamo permettere
che vadano al lavoro con la paura di essere picchiate, violentate,
massacrate. Le farmacie notturne possono prestare il loro servizio a
porte chiuse. Un medico no, ha bisogno di contiguità con il paziente.
Per questo dobbiamo agire sugli ambienti di lavoro, rendere i contesti
più protetti, ponendoli in luoghi presidiati, dove ci sia altra gente
- sottolinea Chersevani - Lo stress di un'aggressione ti resta addosso
per sempre. Questa collega, quando si troverà di fronte un paziente,
lo vedrà sempre come un potenziale aggressore e questo toglierà
serenità, aumenterà la fretta e il rischio di sbagliare. Dobbiamo
agire subito: se salta la fiducia, la relazione di cura, salta non
solo il servizio di guardia medica, che sarà sempre più disertato, ma
tutto il sistema sanitario".
(Ram/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
19-SET-17 12:21
NNNN
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