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martedì 30 gennaio 2018

Famiglia 'ostaggio' del treno in casa propria

MARTEDÌ 30 GENNAIO 2018 11.42.19
SICUREZZA

Famiglia 'ostaggio' del treno in casa propria

ZCZC2455/SXB OCA26754_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Famiglia 'ostaggio' del treno in casa propria A Sassari ingresso campagna davanti a passaggio a livello (ANSA) - SASSARI, 30 GEN - Il cancello d'ingresso del terreno di campagna, alla periferia di Sassari, e' di fronte a un passaggio a livello e i proprietari sono 'ostaggi' del treno. Per entrare a casa loro devono chiedere il permesso e quando vanno via devono avvisare, altrimenti rischiano una multa. Protagonista di questa paradossale storia - raccontata oggi dal quotidiano La Nuova Sardegna - e' un veterinario in pensione, Pietrino Sanna, 81 anni. Non e' uno scherzo, ma e' tutto messo nero su bianco nella convenzione siglata l'11 ottobre 2017 tra Rfi, Rete ferroviaria italiana, e i tre proprietari del terreno con vista sulle rotaie: in realta' - come scrive La Nuova Sardegna - due proprietari su tre non hanno firmato, il terzo l'ha fatto solo perche' costretto, come ha precisato in allegato al documento di 15 pagine. Siamo a San Giorgio, una manciata di chilometri dal centro abitato di Sassari. Un polmone verde, tante case e campagne, dove Sanna possiede un terreno di quattro ettari. Ma da qualche mese la gita in campagna e' diventata un incubo. Perche' il cancello d'ingresso si affaccia su una stradina privata sbarrata da un passaggio a livello protetto da barriere non automatizzate ma chiuse a chiave. E per inserire la chiave nel lucchetto, aprire le barriere ed entrare a casa propria, bisogna chiedere il permesso, anzi il nulla osta a Rfi, schiacciando il pulsante di un apparecchio, una specie di citofono piazzato a bordo strada. Qualche secondo in stand by e poi il responso: positivo se il treno non e' nei paraggi, negativo in caso contrario. A volte l'attesa dura anche 15 minuti. Ma non e' finita. "Analoga procedura - racconta Pietrino Sanna al quotidiano sardo - va seguita dopo che si e' passati e poi per tornare indietro". Tra andata e ritorno sono quattro volte in tutto. Sino all'ottobre scorso la procedura era diversa. Le barriere c'erano e si aprivano con la chiave in dotazione ai proprietari, ma non era necessario "citofonare" o telefonare a Rfi per chiedere il nulla osta. "Potevo andare e tornare quando volevo senza sottopormi alla procedura di identificazione - racconta - ma era comunque una scocciatura. Per questo da tempo io e gli altri proprietari abbiamo sollecitato Rfi a disporre sbarre automatizzate. Un sistema che oltre a evitare perdite di tempo, garantirebbe maggiore sicurezza". (ANSA). FO 30-GEN-18 11:41 NNNN 

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