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lunedì 2 aprile 2018

>>>ANSA/ Tiangong finisce sul Pacifico, ma piovono altri detriti



LUNEDÌ 02 APRILE 2018 19.04.43
SICUREZZA

>>>ANSA/ Tiangong finisce sul Pacifico, ma piovono altri detriti

ZCZC2892/SXB XSP14224_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB >>>ANSA/ Tiangong finisce sul Pacifico, ma piovono altri detriti Parti di 2 razzi in caduta, spazzatura cosmica ora e' un problema (di Enrica Battifoglia) (ANSA) - ROMA, 1 APR - In una curiosa staffetta, la stazione spaziale cinese Tiangong 1 e' appena uscita di scena che gia' sono in arrivo verso la Terra altri due detriti spaziali, piu' piccoli, destinati a rientrare nell'atmosfera il 3 aprile. Questo accade perche' la spazzatura che si e' accumulata intorno alla Terra e' sempre piu' numerosa e la storia della stazione spaziale Tiangong 1 ha avuto il merito di avere sollevato il problema. Lanciata nel 2011 per essere il 'Palazzo celeste', la prima casa in orbita per i taikonauti, come si chiamato gli astronauti cinesi, la stazione spaziale Tiangong 1 avrebbe dovuto essere un veicolo dimostrativo e per questo avrebbe dovuto essere dismessa nel 2013. La mancanza di regole internazionali in materia aveva invece permesso che restasse in attivita' ancora per alcuni anni finche', all'inizio del 2016, venne perso il controllo dei veicolo, che comincio' a scendere verso la Terra. La sua storia si e' conclusa alle 2.16 italiane del 2 aprile, quando al momento dell'ingresso nell'atmosfera il metallo ha cominciato a fondersi, si sono spezzati i pannelli solari e l'intera struttura ha ceduto, bruciando. Probabilmente sono sopravvissuti i componenti fatti con i metalli piu' robusti, come i serbatoi, parti dei motori, il meccanismo di aggancio. Se ci sono stati frammenti, sono fortunatamente caduti in mare, in una zona dell'oceano Pacifico meridionale che si trova a circa 780 chilometri a Est delle isole Samoa Americane. A identificare il luogo dell'impatto e' stato il Joint Space Operations Center del Comando Strategico degli Stati Uniti, con l'aiuto dei satelliti per la sorveglianza spaziale che, grazie alla visione a infrarossi, hanno riconosciuto la firma lasciata dal veicolo spaziale incandescente. Poiche' l'impatto e' avvenuto su un'area praticamente deserta, le scie di fuoco apparse nel cielo al momento dell'impatto non hanno avuto testimoni, ma sono state probabilmente molto simili a quella lasciate dalla prima navetta automatica dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), l'Atv 'Jules Verne', il cui rientro controllato era stato filmato nel 2008. Raramente un veicolo spaziale in caduta libera verso la Terra e' stato seguito con tanto interesse. Per Tommaso Sgobba, direttore dell'associazione internazionale per la sicurezza spaziale Iaas (International Association for The Advancement of Space Safety), questo e' avvenuto anche perche' la zona a rischio era inizialmente molto vasta e comprendeva citta' popolose come Los Angeles, New York, Rio de Janeiro, Roma e Tokyo. In Italia, poi, il rientro della stazione spaziale cinese e' stato seguito con tanta attenzione perche' il Centro-Sud del Paese era tra le possibili zona di ricaduta". Piu' in generale, ha aggiunto, "sta aumentando l'attenzione per eventi del genere, anche a livello dell'Unione Europea". Si sta andando, per esempio, verso la nascita di una struttura centralizzata che fornisca allerta e dati alle strutture di Protezione civile dei Paesi membri. "In futuro il problema del rientro dei detriti spaziali e' destinato a tornare sempre piu' frequentemente alla ribalta", ha osservato Sgobba riferendosi al fatto che "se oggi i veicoli spaziali attivi nell'orbita bassa sono almeno 600, nei prossimi dieci anni sono destinati a diventare 20.000, questo significa che se attualmente i rientri avvengono una volta al mese, tra dieci anni ne avremo uno al giorno". Il 3 aprile, per esempio, si preparano a rientrare nell'atmosfera parte del razzo europeo Ariane 5 lanciato nel 2007 e un frammento del razzo indiano Pslv (Polar Satellite Launch Vehicle), lanciato nel 2012. (ANSA). BG 02-APR-18 19:04 NNNN 

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