GIOVEDÌ 12 APRILE 2018 09.09.32
R. STAMPA / PD, LA RIVOLTA DELLE DONNE: RENZI MASCHILISTA
R. STAMPA / PD, LA RIVOLTA DELLE DONNE: RENZI MASCHILISTA (9Colonne) Roma, 12 apr - "Eravamo il gruppo più rosa del Parlamento. Adesso, quanto a rappresentanza femminile, staremo al 30-32 per cento degli eletti, battuti dai Cinquestelle e persino dalla destra. Abbagliate dalle capolista del primo governo ci siamo fidate. Male: con questa legge elettorale le pluricandidature femminili hanno solo favorito l'elezione degli uomini" mentre "nel M5S, con lo stesso sistema, le donne sono al 47%". Così, in una intervista al Corriere della Sera, l'ex senatrice Pd Francesca Puglisi, che con altre 500 donne del Pd ha firmato il documento TowandaDem per rivendicare la parità di genere nel partito". Quindi accusa "Renzi e tutto il gruppo dirigente. Il Partito democratico si è risvegliato maschilista, si". In una intervista a Repubblica spiega inoltre che il documento è stato deciso "durante una riunione di ex senatrici dell'Emilia, Umbria e Veneto che si è tenuto a Bologna nei giorni scorsi. Il Pd ha portato in Parlamento meno donne di M5s e Forza Italia, volevamo denunciare la cosa: in 24 ore, grazie a whatsapp, abbiamo raccolto 500 firme, da Bressanone a Siracusa". Tace però sui nomi delle otto donne pluricandidate citate nel documento che avrebbero portato all'esclusione di 39 colleghe: "Se avessimo fatto i nomi avremmo dato lo spettacolo di donne che litigano tra loro. Il punto che andava denunciato è che il gruppo dirigente del Pd ha cinicamente utilizzato la legge elettorale penalizzando le donne. Lo ha notato anche Luciana Littizzetto che ha detto 'Pd uguale povere donne'". E precisa: "Non è una battaglia personale. È una questione politica e culturale. Renzi si è dimenticato che nel 2014 arrivammo al 40% grazie alle donne capolista, stavolta sono prevalsi criteri di fedeltà rispetto al merito e al radicamento sul territorio. Questi criteri sono stati perfettamente capiti dalle nostre elettrici, che infatti ci hanno abbandonato". Come spiega l'arretramento? "Fa parte della crisi di identità del Pd, per cui ci votano soprattutto ai Panoli a Roma o sui colli a Bologna. Un partito che non ha saputo dare una visione al Paese in cui credere combattendo le disuguaglianze". (PO / red) 120909 APR 18
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