MARTEDÌ 04 SETTEMBRE 2018 18.18.19
USA: 'TRUMP IN CRISI DI NERVI', LIBRO DI WOODWARD SCUOTE CASA BIANCA =
Il premio pulitzer con 'Fear' dietro le quinte
dell'amministrazione
Washington, 4 set. (AdnKronos/Washington Post) - L'ordine di uccidere
il presidente siriano Assad urlato al segretario alla Difesa. Gli
insulti al ministro della Giustizia. Le offese al capo dello staff,
''un topo''. E la disperazione dei collaboratori. Nel complesso, una
Casa Bianca sull'orlo di una crisi di nervi. E' il quadro delinato da
'Fear: Trump in the White House' (Paura: Trump alla Casa Bianca), il
libro di Bob Woodward -due volte premio Pulitzer che insieme a Carl
Bernstein rivelò i retroscena dello scandalo Watergate- in uscita l'11
settembre.
Le 448 pagine, che propongono interviste e documenti, offrono un nuovo
ritratto della presidenza di The Donald. Il Washington Post ha avuto
accesso al volume di 448 pagine che sarà in vendita tra una settimana.
Riflettori accessi ovviamente sul Russiagate e sull'inchiesta condotta
dal procuratore speciale Robert Mueller sui rapporti tra Mosca e la
campagna presidenziale.
"Tutti stanno cercando di beccarmi", le parole del presidente nel
maggio 2017, dopo la nomina dello special counsel. "Questa cosa è una
fottuta bufala, non voglio testimoniare", lo sfogo di Trump il 27
gennaio mentre il suo avvocato personale dell'epoca, John Dowd,
tentava di metterlo alla prova in un'audizione simulata. (segue)
(Gro/AdnKronos)
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USA: 'TRUMP IN CRISI DI NERVI', LIBRO DI WOODWARD SCUOTE CASA BIANCA (2) =
(AdnKronos/Washington Post) - "Non testimoni: o così, o una tuta
arancione", l'avvertimento di Dowd dopo un incontro tra il legale e
Mueller il 5 marzo. "Sarò un buon testimone", la convinzione espressa
da Trump in un'altra occasione. "Lei non è un buon testimone. Signor
presidente, temo di non poterla aiutare", avrebbe detto un rassegnato
Dowd prima di dimettersi.
Woodward -nel libro che il presidente ha già definito ''pessimo'' in
una conversazione con l'autore a cui non ha concesso un'intervista-
offre una serie di istantanee sul rapporto tra Trump e il segretario
alla Difesa, Jim Mattis, costretto a fare i conti con l'approccio 'sui
generis' del presidente.
Per spiegare le ragioni della presenza americana in Corea del Sud, ad
esempio, Mattis è stato costretto a ricorrere alle maniere forti: "Lo
facciamo per evitare la terza guerra mondiale". Dopo un attacco
chimico lanciato dal presidente siriano Bashar al-Assad contro civili
inermi nell'aprile 2017, Trump ha chiamato Mattis e ha impartito
telefonicamente un ordine perentorio: "Uccidiamolo! Forza! Uccidiamo
quel fottuto e uccidiamone tanti altri dei loro", le parole del
presidente secondo Woodward. (segue)
(Gro/AdnKronos)
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SICUREZZA
USA: 'TRUMP IN CRISI DI NERVI', LIBRO DI WOODWARD SCUOTE CASA BIANCA (3) =
(AdnKronos/Washington Post) - Mattis apparentemente ha recepito
l'ordine, mostrandosi pronto ad eseguirlo. Poi, però, al collaboratore
al suo fianco ha detto: "Non faremo niente del genere, saremo molto
più moderati". Non possono mancare riferimenti al rapporto con la
Corea del Nord di Kim Jong-un: "Questa è una questione che riguarda un
leader contro un altro leader. Uomo contro uomo. Io contro Kim", la
sintesi di Trump nei momenti di maggior tensione.
Appare a dir poco complicato anche il ruolo di capo dello staff.
Reince Priebus non ha mai goduto della stima del presidente: "E' un
piccolo topo che gira qua e là", le parole di Trump al segretario
dello staff, Rob Porter. Ora l'incarico è ricoperto da John F. Kelly,
che non sembra fidarsi granché del numero 1: il presidente "è un
idiota, non ha senso provare a convincerlo su qualcosa. E' deragliato,
siamo nella città dei pazzi. Non so nemmeno per quale motivo siamo
qui, è il peggior lavoro che io abbia mai avuto".
Il generale H.R. McMaster, ex consigliere alla Sicurezza nazionale,
non era apprezzato per questioni di immagine: "Si veste come un
rappresentante di birra", il giudizio del presidente. Parole più
pesanti per Jeff Sessions, l'attorney general: "Mentalmente
ritardato", ha detto Trump, che continua a martellare il ministro
della Giustizia, colpevole di essersi ricusato dall'inchiesta di
Mueller.
(Gro/AdnKronos)
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