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sabato 13 ottobre 2018
UNO BIANCA. SCARCERATO OCCHIPINTI, FAMILIARI: NON È GIUSTIZIA/FT
SABATO 13 OTTOBRE 2018 17.11.14
UNO BIANCA. SCARCERATO OCCHIPINTI, FAMILIARI: NON È GIUSTIZIA/FT
UNO BIANCA. SCARCERATO OCCHIPINTI, FAMILIARI: NON È GIUSTIZIA/FT (San/ Dire) 17:10 13-10-18 NNNN
SABATO 13 OTTOBRE 2018 17.00.13
UNO BIANCA. SCARCERATO OCCHIPINTI, FAMILIARI: NON È GIUSTIZIA
UNO BIANCA. SCARCERATO OCCHIPINTI, FAMILIARI: NON È GIUSTIZIA ZECCHI: LEGGE VA CAMBIATA, DALLO STATO ARRIVA UN PESSIMO SEGNALE. (DIRE) Bologna, 13 ott. - "Se ad oggi la legge permette che un magistrato di sorveglianza possa decidere di liberare delinquenti di questa natura, la legge deve essere cambiata e anche in fretta". E' l'ennesimo, duro sfogo di Rosanna Zecchi, presidente dell'associazione vittime della Uno Bianca, contro la scarcerazione di uno dei componenti della banda, Marino OCCHIPINTI. Zecchi ha parlato questo pomeriggio a Bologna, alla commemorazione organizzata come ogni anno al cippo nel giardino di viale Lenin, al termine dell'arrivo della staffetta podistica in ricordo delle vittime. "Lo Stato quest'anno ci ha dato un pessimo segnale, inequivocabile- si sfoga Zecchi aprendo la cerimonia, alla presenza tra gli altri anche del questore Gianfranco Bernabei- attraverso il magistrato di sorveglianza che ha autorizzato la scarcerazione di Marino OCCHIPINTI, uno degli assassini della banda. E il segnale e' che, malgrado quel che dice la nostra Costituzione, la legge non e' uguale per tutti. Basta un percorso di ravvedimento in carcere e non importa se sei un assassino o un ergastolano: prima ci sono i permessi premio, poi la semiliberta' e infine la liberta' totale. E cosi' una persona che si e' macchiata di omicidio in questo Paese se la puo' cavare in tempo relativamente breve". Il tutto, accusa Zecchi, senza pensare alle vittime ne' ai loro familiari, "perche' non conta il loro parere- si sfoga la presidente- un magistrato di sorveglianza puo' decidere di scarcerare un delinquente, e non un delinquente qualsiasi, senza neanche interpellare chi e' stato danneggiato". (SEGUE) (San/ Dire) 16:59 13-10-18 NNNN
SABATO 13 OTTOBRE 2018 17.00.13
POLIZIA
UNO BIANCA. SCARCERATO OCCHIPINTI, FAMILIARI: NON È GIUSTIZIA -2-
UNO BIANCA. SCARCERATO OCCHIPINTI, FAMILIARI: NON È GIUSTIZIA -2- (DIRE) Bologna, 13 ott. - OCCHIPINTI, ci tiene a ricordare Zecchi, non era un gregario ne' il 'palo' della banda che tra il 1986 e il 1994 ha fatto 24 vittime e ferito 100 persone tra Bologna, la Romagna e le Marche. "Per sentenza passata in giudicato, ai nostri occhi resta un assassino- afferma la presidente- altro che ravvedimento in carcere. Avrebbe dovuto compiere quel percorso molto tempo prima, quando decise di dissociarsi dalla banda. Avrebbe dovuto denunciare gli altri componenti della banda, avrebbe dovuto non partecipare ai sopralluoghi di Polizia dopo i fatti che i suoi ex complici continuavano a commettere. Avrebbe potuto salvare tante vite ed evitare il ferimento di tante altre persone". Cosi' come i familiari delle vittime non perdonano i fratelli Savi, artefici della banda, che "non si sono mai pentiti, se non alla scadenza dei 10 anni di detenzione per iniziare il percorso di recupero, al solo scopo di ottenere i benefici di legge". Anche per questo, attacca Zecchi, "alla fine siamo qui a commemorare vittime che alla fine non hanno ottenuto piena giustizia, perche' le sentenze non sono state applicate fino in fondo. Per questo affermiamo che la giustizia non e' uguale per tutti. Dov'e' il dovere di tutelare la societa', noi vittime e i testimoni?". (SEGUE) (San/ Dire) 16:59 13-10-18 NNNN
SABATO 13 OTTOBRE 2018 17.00.13
UNO BIANCA. SCARCERATO OCCHIPINTI, FAMILIARI: NON È GIUSTIZIA -3-
UNO BIANCA. SCARCERATO OCCHIPINTI, FAMILIARI: NON È GIUSTIZIA -3- (DIRE) Bologna, 13 ott. - Per questo l'associazione torna a chiedere con forza di cambiare la legge. "Dovete scusare la nostra veemenza- dice Zecchi- ma non ci possiamo arrendere neanche lontanamente alla liberazione di chi ha trucidato i nostri cari. Non lo possiamo fare per rispetto della loro memoria. Non vogliamo neanche prendere in considerazione che un altro magistrato di sorveglianza agisca come chi ha liberato OCCHIPINTI, perche' ci sono ancora tre detenuti: i tre fratelli Savi, che sono ancora in carcere e che, malgrado venga loro concesso di tutto, speriamo ci restino". Secondo la presidente dell'associazione, "e' sbagliato e gravissimo socialmente dare il segnale che chi commette reati tanto gravi prima o poi esca pulito o riabilitato. Nessuno puo' essere riabilitato se ha ucciso un altro essere umano. E comunque, anche se e' libero, e' e sara' sempre un assassino e con questo dovra' fare i conti". Zecchi decide di chiudere cosi' una commemorazione volutamente in tono minore. "Quest'anno non abbiamo avuto il coraggio di organizzare iniziative- spiega- non ce la siamo sentita perche' riteniamo di non aver adempiuto ai nostri doveri di superstiti. Non siamo riusciti a ottenere giustizia per le nostre vittime", conclude la presidente dell'associazione. (San/ Dire) 16:59 13-10-18 NNNN
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