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martedì 8 gennaio 2019
Allarme medici: in legge bilancio pietra tombale su rinnovo contratto
MARTEDÌ 08 GENNAIO 2019 13.59.08
Allarme medici: in legge bilancio pietra tombale su rinnovo contratto
Allarme medici: in legge bilancio pietra tombale su rinnovo contratto "Il comma 687 azzera tutta la trattativa". Scioperi confermati Roma, 8 gen. (askanews) - Legge di bilancio 2019 "pietra tombale sul rinnovo del contratto": l'allarme arriva dall'interesindacale dei medici, veterinari e sanitari. " Il famigerato comma 687 azzererà tutti i passaggi della già difficile trattativa per il rinnovo del contratto già scaduto da 10 anni", si legge sulla pagina Fb di Anaao Assomed: "Tutto da rifare, dunque, dall'accordo sulle aree agli atti di indirizzo se nel primo provvedimento utile in Parlamento non si èrpvvederà ad abolire questa norma. In caso contrario la categoria avrà un motivo in più per scioerare il 25 gennaio e oltre!". E' duro il comunicato congiunto delle sigle del comperto merdico-veterinario (Anaao Assomed - Aaroi-Emac - Cimo - Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN - Fvm Federazione Veterinari e Medici - Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) - Cisl Medici - Fesmed - Anpo-Ascoti-Fials medici - Uil Fpl Coordinamento Nazionale delle aree contrattuali medica, veterinaria sanitaria): "All'insegna della peggiore continuità - si legge - il nuovo governo, come i precedenti, utilizza la legge di bilancio per attuare veri e propri golpe ordinamentali ed istituzionali. Tra i numerosi foglietti volanti cui è stata ridotta la legge più importante della legislatura, sottratta al controllo di ammissibilità della commissione Bilancio ed a quello di merito dello stesso Parlamento, una "manina" ha trovato il modo di agganciare il vagoncino dei propri interessi al treno della legge di bilancio, in modo addirittura retroattivo. Nell'assalto finale alla diligenza, tra condoni e micro provvedimenti di ogni genere, ha, così, trovato posto una norma che rinvia, di fatto, sine die il rinnovo del CCNL 2016-2018 della dirigenza medica e sanitaria, riportando indietro le lancette dell'orologio di tre anni. Alla faccia della Corte costituzionale, che dal 2015 ha dichiarato incostituzionale il blocco contrattuale, e dello stesso Presidente della Repubblica, che va avvertito del fatto che quel motore di giustizia sociale di cui ha parlato nel discorso di fine anno è stato inceppato, senza che si veda quando e come potrà rimettersi a funzionare. Nel solito copione, che toglie significato al termine stesso di cambiamento, un Governo che si dice nuovo continua ad agire contro il SSN, beffando anche quel San Contratto che lo ha fatto nascere". (Segue) Cro-Mpd 20190108T135900Z
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