DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019 11.01.38
= Tecnologia alla prova mercati: Apple promossa, Twitter bocciata =
(AGI) - Roma, 10 feb. - E' stata un'altra tornata di
trimestrali complicate per le quotate tecnologiche americane. A
fatturato e utili spesso oltre le attese, il mercato ha reagito
con un calo. L'attenzione resta sulle prospettive di crescita.
Tra le promosse ci sono Apple e Facebook, non a caso le
societa' che avevano avuto maggiore pressione nelle settimane
precedenti. Snapchat festeggia. Rimandate Alphabet, Microsoft e
Netflix. Bocciate dai mercati Twitter e Amazon.
- APPLE, POTEVA ANDARE PEGGIO: I problemi di Apple non sono
evaporati di colpo: le vendite di iPhone restano anemiche e lo
saranno anche nei mesi a venire. Ma la lettera del 2 gennaio,
con cui la societa' annunciava il taglio delle stime
precedenti, aveva abbassato talmente tanto le aspettative che a
Cupertino e' bastato non fare peggio per dare un segnale
positivo: il fatturato, da 84,3 miliardi, e' stato comunque in
calo del 5% rispetto agli ultimi tre mesi del 2017. L'utile e'
invece aumentato del 7,5%. Le vendite di iPhone erano attese
deboli e sono state persino piu' cupe. Gli smartphone hanno
incassato 51,98 milioni di dollari, contro le stime degli
analisti che andavano oltre i 52 milioni: il calo anno su anno
e' del 15%. E questa volta neppure i prezzi stellari hanno
mascherato la diminuzione delle unita' vendute. Cupertino ha
preferito cosi' valorizzare i servizi, anche grazie a un
sapiente ridisegno del bilancio, che ha iniziato a distinguere
i margini da prodotti (piu' bassi, al 34%) da quelli dei
servizi (piu' generosi, al 63%). Un dato che fa il paio con la
crescita degli incassi: dai servizi sono arrivati 10,87
miliardi, il 19% in piu' rispetto a un anno prima. Positive
anche le vendite di Mac (+9%), iPad (+17%) e soprattutto "altri
prodotti" (+33%). Gli investitori hanno preferito concentrarsi
su questi dati piuttosto che evidenziare le previsioni grigie
per il trimestre in corso: il fatturato stimato tra i 55 e i 59
miliardi di dollari si tradurrebbe in un calo tra il 3 e il
10%. C'e' quindi la concreta possibilita' che Apple rallenti
ulteriormente. Eppure, dalla diffusione della trimestrale, il
titolo ha guadagnato il 10,5%. Un rialzo figlio di un sospiro
di sollievo: e' andata male ma sarebbe potuta andare peggio.
(AGI)
Di2/Mau (Segue)
101100 FEB 19
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DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019 11.01.50
= Tecnologia alla prova mercati: Apple promossa, Twitter bocciata (2)=
(AGI) - Roma, 10 feb. -
- FACEBOOK, PROVA DI FORZA: Dopo la sanguinosa trimestrale di
luglio e quella interlocutoria di ottobre, Facebook torna a
sorridere. Tra ottobre e dicembre, il gruppo guidato da Mark
Zuckerberg ha registrato un fatturato di 16,91 miliardi, oltre
i 16,39 attesi, in crescita del 30% anno su anno e del 23%
rispetto al trimestre precedente. C'e' un piccolo rallentamento
(il progresso anno su anno del terzo periodo era stato del
33%), ma minore del previsto. Zuckerberg lo ripete da mesi: e'
in corso un assestamento che portera' Facebook verso una
crescita annua piu' vicina al 20 che al 40%. Ma lo slittamento
sta avvenendo senza scossoni. L'utile netto e' arrivato a 6,88
miliardi, in crescita del 61%. Al di' la' del trimestre,
colpisce come Facebook abbia chiuso l'anno piu' difficile della
sua storia con un fatturato in crescita del 37% (a 55,8
miliardi) e con un utile lievitato del 39% (a 22,1 miliardi).
Una dimostrazione di forza che i mercati hanno apprezzato con
un rialzo immediato a doppia cifra. Il titolo si mantiene
ancora oggi 10,6 punti punti percentuali oltre il prezzo della
seduta pre-trimestrale. Molti sono stati i segnali positivi:
gli inserzionisti continuano a essere fedeli (l'incasso da
pubblicita' e' aumentato del 30%). I costi (come previsto)
lievitano ma i margini reggono. Tengono gli utenti. Gli
iscritti attivi ogni giorno sono 1,52 miliardi (il 9% in piu'
anno su anno) e quelli che si connettono ogni mese sono 2,32
miliardi (sempre in aumento del 9%). E soprattutto fruttano di
piu': ognuno vale 7,37 dollari, il 21% in piu' rispetto al
trimestre precedente.
- SNAPCHAT, LA SORPRESA: Per dimensioni, Snap (la societa'
proprietaria di Snapchat) non e' paragonabile alle big di Wall
Street. La sua capitalizzazione e' 40 volte minore rispetto a
quella di Facebook. Eppure il social network e' stato un caso
in questa tornata di trimestrali: in due sedute, il titolo ha
guadagnato il 22%. Anche qui, come per Apple, c'entrano le
aspettative basse. E, come per Apple, i problemi non si sono
dissolti. Sono pero' arrivati alcuni riscontri positivi: gli
utenti hanno smesso di scappare (ma non sono ancora tornati a
crescere), il fatturato e' aumenta oltre le attese e
(soprattutto) l'Ebitda e' migliorata, facendo intravedere la
possibilita' di generare profitti. Gli iscritti che si
collegano ogni giorno sono 186 milioni, praticamente lo stesso
numero del trimestre precedente. Snapchat veniva pero' da due
periodi di calo. Il vero punto di forza, pero', e' la
composizione di questa platea: gli inserzionisti hanno
raggiunto il 70% della popolazione statunitense tra i 13 e i 34
anni. L'app, popolarissima tra i giovani, permette di arrivare
a fetta di popolazione difficile da toccare non solo per i
media tradizionali (come la tv) ma anche per i social piu'
maturi come Facebook. Tra ottobre e dicembre il fatturato e'
stato di 390 milioni di dollari, il 36% in piu' anno su anno.
Dato positivo perche' ha superato le attese, anche se evidenza
la tendenza al rallentamento (Snap era cresciuto del 54, 44 e
43% nei trimestri precedenti). L'Ebitda di Snapchat e' ancora
negativa per 50 milioni, ma ha un rosso molto piu' lieve
rispetto a quello di un anno fa, quando era di 159 milioni. La
perdita netta e' passata da 350 a 192 milioni. Qualche passo
avanti nell'ancora lungo percorso verso la profittabilita'.
(AGI)
Di2/Mau (Segue)
101100 FEB 19
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DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019 11.01.51
= Tecnologia alla prova mercati: Apple promossa, Twitter bocciata (3)=
(AGI) - Roma, 10 feb. -
- MICROSOFT IN EQUILIBRIO: Microsoft e' stato il gigante
tecnologico che meglio ha retto alla buriana di fine 2018. La
trimestrale non e' stata accolta con favore, con un calo
immediato del 2%. Non ci sono stati numeri eclatanti ma neppure
passaggi a vuoto. Il bilancio ha mostrato un notevole
equilibrio, tanto che nelle sedute successive il rosso si e'
attenuato: da quando ha diffuso la trimestrale a oggi, il
gruppo ha perso solo l'1%. I ricavi sono stati in linea con le
attese: 32,5 miliardi di dollari (+12% anno su anno). Merito
soprattutto dei servizi in cloud, ma anche delle buone notizie
arrivate dalle altre divisioni, hardware compreso
(particolarmente importante nella stagione natalizia). Appena
sotto le attese l'utile. Un, parziale, segnale opaco (ma non
certo nero) e' la piccola titubanza di Azure, il cloud sul
quale Microsoft punta molto. La societa' non ha rivelato quanto
ha incassato ma solo quanto e' cresciuto: del 76%. Il balzo,
per quanto lungo, e' stato identico a quello del trimestre
precedente, innescando il dubbio che Azure stia correndo ma
abbia smesso di accelerare. Buoni segnali sono arrivati dalla
linea degli hardware Surface, dai videogiochi, da LinkedIn
(fatturato in crescita del 29%) e dai servizi per le aziende.
Al di la' degli umori, quindi, Microsoft si e' confermata in
salute. E soprattutto in equilibrio: i tre segmenti del
bilancio (intelligent cloud, produttivita' e personal
computing) hanno incassato rispettivamente 9,4, 10,1 e 13
miliardi. Nessuno sovrasta l'altro. Ed e' un equilibrio
destinato a durare, perche' l'area oggi piu' ricca (personal
computing) cresce meno e quella piu' "povera" (intelligent
cloud) piu' delle altre due. Si va quindi verso una
distribuzione ancora piu' equa, capace di ammortizzare le
oscillazioni stagionali.
- ALPHABET, ATTACCO AL RE DELLA PUBBLICITA': Alphabet, la
holding che controlla Google, ha registrato utili e fatturato
oltre le attese. Ma non e' bastato: hanno prevalso i timori per
una crescente concorrenza nel mercato pubblicitario. Il titolo
pero' non e' sprofondato: ha perso il 3% in pochi minuti. Ma si
e' poi mantenuto a galla: dal 4 febbraio il calo e' infatti del
3,1%. Il fatturato e' stato di 39,28 miliardi (contro i 38,93
attesi dagli analisti). Superando le attese, Alphabet ha messo
a segno un progresso del 23%, superiore a quello del trimestre
precedente e che scongiurando il secondo periodo consecutivo in
frenata. Positivo anche l'utile, che sfiora i 9 miliardi. Le
azioni sono state frenate da un altro dato, quello del "costo
per clic": e' la cifra che un inserzionista paga al motore di
ricerca ogni volta che un utente clicca su un annuncio. E'
diminuita del 29% anno su anno e del 9% rispetto al trimestre
scorso. Potrebbe significare che, tra regolamentazione e
concorrenza, Google (dominatore del mercato) starebbe perdendo
parte del proprio potere di "fare il prezzo". Mentre avanza
l'ombra di Amazon, che - pur su una quota di mercato
infinitamente minore - nell'ultimo trimestre ha raddoppiato il
fatturato pubblicitario. Anche le spese in conto capitale
(cioe' la cassa che la societa' impiega per far girare e
crescere la propria attivita') potrebbero essere un'altra spia
della crescente concorrenza: sono state di 7 miliardi di
dollari, ben oltre i 5,63 miliardi previsti. (AGI)
Di2/Mau (Segue)
101100 FEB 19
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DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019 11.02.03
= Tecnologia alla prova mercati: Apple promossa, Twitter bocciata (4)=
(AGI) - Roma, 10 feb. -
- NETFLIX, LE SERIE TV COSTANO: Da Netflix sono arrivati
segnali contrastanti: l'utile e' in calo (come previsto), il
fatturato in crescita ma leggermente sotto le stime, le attese
per il trimestre in corso meno brillanti di quanto sperato. Gli
abbonati pero' continuano ad aumentare. Dal 17 gennaio, ultima
seduta prima della diffusione della trimestrale, il titolo ha
perso il 2,4%. Il fatturato e' stato di 4,19 miliardi, in
crescita del 27,4% anno su anno ma leggermente sotto le stime
di Wall Street (4,21 miliardi). L'utile netto (134 milioni di
dollari) ha invece superato le attese ma fatto segnare un
deciso calo rispetto al trimestre precedente (-66%) e al quarto
periodo del 2017 (-28%). Il dato pesa, perche' da' un'idea di
quanta pressione possano esercitare la dispendiosa produzione
di contenuti originali. Lo dimostrano anche il margine
operativo lordo, sceso al 5,2% "a causa dei molti titoli
lanciati nel trimestre". Netflix continua pero' ad avere il
proprio punto di forza negli utenti: 8,8 milioni di nuovi
abbonati nel trimestre e 29 milioni in tutto il 2018. Una
platea in espansione e' il miglior paracadute per un servizio
che, pochi giorni prima dei risultati, aveva annunciato un
rincaro dei prezzi negli Stati Uniti.
- AMAZON STA RALLENTANDO: Neppure ad Amazon fatturato e utili
record sono bastati: dal giorno della trimestrale, il titolo ha
perso il 6%. Colpa delle attese deluse per il periodo
gennaio-marzo, che confermano un piccolo rallentamento del
gruppo. Amazon ha incassato 72,4 miliardi di dollari, contro i
71,9 miliardi stimati dagli analisti. Eppure l'incremento delle
vendite (del 19,7%) e' stato pur sempre il piu' contenuto degli
ultimi quattro anni. L'utile netto e' stato di 3 miliardi, in
crescita del 66% rispetto allo scorso anno. Per dare un'idea
delle sue dimensioni: nel solo quarto trimestre 2018, Amazon ha
generato gli stessi utili di tutto il 2017. A penalizzare il
titolo sono state, come era successo a ottobre, le previsioni
per il trimestre in corso. Il fatturato atteso e' tra i 56 e i
60 miliardi. Che si traduce in un progresso anno su anno tra il
10 e il 18%. Comunque vada (salvo nel caso in cui Amazon
battesse le sue stesse stime) il gruppo confermera' il
rallentamento. Le buone notizie sono arrivata da Aws, cioe' dai
prodotti in cloud di Amazon. Hanno incassato 7,43 miliardi e
adesso pesano il 10% del fatturato. Il segmento "Altro",
composto soprattutto da attivita' pubblicitarie, e' salito del
95%, a 3,4 miliardi di dollari. Un dato che ha fatto scattare
l'allarme tra le societa' che campano di pubblicita' online
(Facebook e Google): al tavolo si e' seduto un altro giocatore.
Al momento ha poche fiches da puntare, ma il portafogli pieno.
(AGI)
Di2/Mau (Segue)
101100 FEB 19
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DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019 11.02.03
= Tecnologia alla prova mercati: Apple promossa, Twitter bocciata (5)=
(AGI) - Roma, 10 feb. - TWITTER E LA SCOMPARSA DEGLI UTENTI: TWITTER ha diffuso la trimestrale il 7 gennaio. E ha perso in una sola seduta il 9,8% nonostante fatturato e utili oltre le attese. Soprattutto perche' gli utenti continuao a diminuire e le spese ad aumentare. Il quarto trimestre 2018 si e' chiuso con un giro d'affari di 909 milioni di dollari. Il dato e' in crescita del 24% anno su anno. Meglio del previsto anche l'utile: 255 milioni. TWITTER ha ormai capito come gudagnare ed e' stabilmente in utile (il risultato netto dell'intero anno supera il miliardo). Una volta data la profittabilita' per assodata (cosa tutt'altro che certa un paio d'anni fa), gli investitori si aspettano adesso di piu'. Gli utenti sono stati in liena con le scialbe previsioni della vigilia: 321 milioni, 5 milioni in meno del trimestre precedente e 9 milioni in meno anno su anno. La piattaforma continua quindi a perdere iscritti a ritmo costante. E il ceo Jack Dorsey continua a ripetere che non sia una colpa ma un merito: TWITTER sta facendo pulizia di bot e profili nocivi. Con tutta probabilita', quindi, gli utenti mensili continueranno a diminuire, anche perche' le misure di controllo si espanderanno: lo conferma un ulteriore incremento dei costi nel 2019, attorno al 20%. La societa' ha allora deciso di non divulgarne piu' il numero (dalla prossima trimestrale). Dira' solo quanti sono gli "utenti quotidiani monetizzabili". Cioe' quelli che accedono a TWITTER tutti i giorni e vengono raggiunti dalla pubblicita'. Sono, ha svelato la compagnia per la prima volta, 126 milioni. Un dato bifronte. Da una parte (a differenza degli utenti mensili) cresce da otto trimestri consecutivi (nell'ultimo anno, del 9,5%) e sottolinea come la "pulizia" del social crei maggiore coinvolgimento. Dall'altra TWITTER svela una platea giornaliera inferiore al previsto. Per fare un confronto: Snapchat ne ha 60 milioni in piu'. (AGI) Di2/Mau 101100 FEB 19 NNNN
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