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domenica 10 febbraio 2019

Salute: scompenso cardiaco sotto controllo se reni in ordine


DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019 13.01.15

= Salute: scompenso cardiaco sotto controllo se reni in ordine =

(AGI) - Siena, 10 feb. - Lo scompenso cardiaco e l'insufficienza renale, sono due patologie che vanno a 'braccetto'. Quando compare una, in molti casi compare anche l'altra. Soprattutto nel caso dello "scompenso cardiaco acuto, dove si assiste normalmente a un peggioramento della funzionalita' renale". In estrema sintesi: lo scompenso cardiaco e' maggiormente sotto controllo se i reni sono in ordine: solo cosi' puo' migliorare il decorso clinico. Bisogna inoltre tenere conto che lo scompenso cardiaco acuto rappresenta la prima causa di ospedalizzazione nei Paesi occidentali e un terzo circa dei pazienti ricoverati va incontro spesso ad una riacutizzazione entri i primi sei mesi dalla dismissione". "Partendo questa realta' che non puo' non preoccupare - spiega il professor Alberto Palazzuoli, responsabile dell'unita' operativa malattie vascolari, settore di medicina interna del policlinico universitario delle Scotte a Siena - ci siamo posti il problema di come migliorare il difficile decorso clinico dei pazienti raccogliendo elementi utili con uno studio di respiro internazionale svolto con il supporto delle universita' di Yale e Glascow e la collaborazione dell'unita' di cardiologia del policlinico senese. La ricerca, pubblicata sull'International Journal of Cardiology, ha preso in esame due aspetti che creano difficolta' forti ai pazienti che hanno necessita' di essere curati: lo scompenso cardiaco e l'insufficienza reale, due patologie che vanno di pari passo. "Spesso - ha spiegato il professore - quando c'e' una insufficienza cardiaca c'e' anche quella renale. Il nostro studio ha dimostrato che nelle fasi acute della malattia circa il 40% dei pazienti sviluppa un peggioramento della funzionalita' renale . Tuttavia solo alcune tipologie di insufficienza renale sono strettamente collegate ad una prognosi peggiore". (AGI) Si1/Mav (Segue) 101300 FEB 19 NNNN
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(AGI) - Siena, 10 feb. - La ricerca senese ha preso in esame i valori di uno specifico quadro di laboratorio in quei pazienti che avevano una insufficienza cardiaca e renale associate da cui e' emerso, puntualizza il professore che i biomarcatori (misure utilizzate per fare una valutazione clinica ) "non strettamente legati alla funzione renale e facilmente misurabili con comuni esami del sangue, - prosegue Palazzoli- esprimevano un andamento sfavorevole agli stimoli neuroendocrini associata ad una elevata ritenzione di acqua e sali minerali". Se questi meccanismi si attivano emerge una compromissione maggiore della situazione cardiocircolatoria e un aumento del lavoro del cuore. In sintesi - sottolinea il professore - il nostro studio dimostra come la scoperta di uno specifico profilo di insufficienza renale durante la fase precoce di riacutizzazione dello scompenso identifica i pazienti con un rischio aumentato e una prognosi sfavorevole". Avendo presente questo quadro di difficolta' Palazzuoli sostiene "che un approccio terapeutico piu' mirato che possa riconoscere e trattare in maniera precoce l'ipertensione venosa centrale e polmonare e salvaguardare la funzione renale con specifiche terapie, quali ultrafiltrazione e impianto di device di supporto per la circolazione, puo' migliorare il decorso clinico dei pazienti".(AGI) Si1/Mav 101300 FEB 19 NNNN   

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