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domenica 5 maggio 2019

Caso Regeni, un agente egiziano confessa: l'abbiamo preso noi


DOMENICA 05 MAGGIO 2019 09.30.37

Caso Regeni, un agente egiziano confessa: l'abbiamo preso noi

Caso Regeni, un agente egiziano confessa: l'abbiamo preso noi Una testimonianza indiretta riportata dal Corsera Roma, 5 mag. (askanews) - Uno dei funzionari della National security egiziana ha raccontato di aver partecipato al "prelevamento" di Giulio Regeni, il ricercatore italiano rapito al Cairo la sera del 25 gennaio 2016 e ritrovato cadavere dieci giorni dopo. Una testimonianza riportata dal Corriere della Sera: "Credevamo che fosse una spia inglese, lo abbiamo preso, io sono andato e dopo averlo caricato in macchina abbiamo dovuto picchiarlo. Io stesso l'ho colpito più volte al volto". Questo quanto ha detto l'agente "a un collega straniero nel corso di una riunione di poliziotti africani, avvenuta in un Paese di quel continente nell'estate 2017. A rivelare l'episodio è una persona che ha assistito alla conversazione tra il funzionario del Cairo e il suo interlocutore", scrive il quotidiano. Il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco nei giorni scorsi hanno inoltrato al Cairo una nuova rogatoria "in cui chiedono informazioni che potrebbero fornire ulteriori riscontri. È l'atto di cui ha parlato ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rivelando di aver avuto un lungo colloquio telefonico con il presidente egiziano Al Sisi". Inoltre "il funzionario indicato dal testimone è uno dei cinque che la Procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di sequestro di persona". La persona che ha "ascoltato la confessione ha indicato nome e cognome del funzionario perché l'ha visto consegnare al collega straniero il proprio biglietto da visita". Dmo 20190505T093045Z  

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