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domenica 26 gennaio 2020

>ANSA-FOCUS/ Italiani via da Wuhan,dubbi sul piano d'evacuazione


DOMENICA 26 GENNAIO 2020 19.09.21


>ANSA-FOCUS/ Italiani via da Wuhan,dubbi sul piano d'evacuazione

ZCZC2393/SXA XAI25687_SXA_QBXB R EST S0A QBXB >ANSA-FOCUS/ Italiani via da Wuhan,dubbi sul piano d'evacuazione Non convince la quarantena in un ospedale cinese fuori da Hubei (ANSA) - ROMA, 26 GEN - Anche l'Italia, come altri Paesi, sta predisponendo la possibile evacuazione dei connazionali che si trovano nell'area di Wuhan, epicentro dell'epidemia di coronavirus: un'ipotesi allo studio e' il trasferimento via terra, a condizione di restare in osservazione per i successivi 14 giorni in un ospedale cinese di una regione piu' sicura. Ma la prospettiva di una quarantena non convince i connazionali. Sono una cinquantina gli italiani attualmente presenti nella citta' focolaio della malattia e in tutta la regione di Hubei. L'ambasciata a Pechino, in raccordo con l'Unita' di Crisi della Farnesina, e' in contatto con tutti per conoscere le loro intenzioni. Per chi decidera' di andarsene, il piano prevede un trasporto in autobus a Changsha, capitale della provincia dello Huhan, a 350 km circa di distanza da Wuhan. Una volta arrivati a destinazione, sarebbero trasferiti in un ospedale per un periodo di osservazione di due settimane, tempo necessario per il decorso dell'incubazione del virus. Il capo dell'Unita' di Crisi Stefano Verrecchia ha chiarito che la quarantena, che sarebbe sia in uscita ma anche in entrata da Wuhan, e' "un'ipotesi allo studio dell'Italia con gli altri partner". Ed in ogni caso l'evacuazione dei connazionali sarebbe possibile soltanto dopo l'autorizzazione delle autorita' cinesi. Per coloro che invece scelgono di restare, Verrecchia ha spiegato che l'ambasciata a Pechino "sta provvedendo a tutte le misure del caso" per fornire loro assistenza. Tra i connazionali di Wuhan in queste ore c'e' incertezza sul da farsi. La maggioranza di loro ha espresso dubbi. C'e' "scarsa chiarezza sulle mosse successive. E se fosse un ospedale militare per la quarantena cosa succederebbe dopo?", dice all'ANSA uno di loro. "La sensazione - osserva un altro, ammettendo gli sforzi della Farnesina - e' che la Cina non voglia rompere il fronte del divieto di lasciare la citta'". Inoltre, si ragiona, un trasporto in autobus e' considerato "rischioso" e quindi in molti preferirebbero, senza un percorso piu' chiaro, restare chiusi in casa a Wuhan. Ai piani di evacuazione hanno iniziato a lavorare per primi gli Stati Uniti, il primo Paese fuori dall'Asia in cui si sono registrati dei casi di coronavirus. Washington ha in mente un ponte aereo per i circa mille americani presenti nella provincia di Hubei, incluso il personale diplomatico, e l'obiettivo e' farli partire martedi'. Sempre che Pechino decida di autorizzarlo. Lo stesso sta facendo Tokyo. Per i circa 700 giapponesi presenti a Wuhan che volessero partire, il governo mettera' a disposizione degli aerei. Anche Parigi e' in contatto con Pechino per preparare l'evacuazione dei circa 500 francesi che si trovano in citta' e nelle aree limitrofe.(ANSA). ML 26-GEN-20 19:09 NNNN 

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